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The Following | Recensione 1×09 – Love Hurts

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The Following | Recensione 1×09 – Love Hurts

In questo nono episodio, Carroll e i suoi followers continuano a scrivere il loro macabro romanzo di morte, senza nessun significativo passo avanti nelle parti della storia che ci interessano (Claire, Joey, il ruolo di Ryan Hardy).

Carroll, come un premuroso maestro che vuole valorizzare le inclinazioni naturali dei propri allievi, affida alla nuova psicopatica di turno, Amanda (un nome che in qualche modo, ormai, richiama all’immaginario collettivo la donna un po’ schizzata che vuole vendetta), il ruolo di impartire a Ryan una lezione sull’amore, quello che ferisce e provoca solo dolore.

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La ragazza si aggira con un arpione da pesca uccidendo tutte le omonime di Claire Matthews, per ricordare a Ryan quanto i suoi sentimenti per la moglie di Carroll siano sbagliati e debbano essere puniti.

Questa parte dell’episodio è stata interessante, ma non travolgente: la “pazza della settimana” non è particolarmente carismatica e, diciamocelo, il cliché della donna tradita che odia il mondo intero l’abbiamo già visto troppe volte.

La mia attenzione, in ogni caso, non poteva essere catalizzata sull’anonima follower quando, a qualche miglia di distanza, riappaiono Jacob e Paul dopo un paio di episodi di latitanza.

Questa coppia atipica, il loro rapporto conflittuale di amore e odio mi è sempre piaciuta, fin dall’inizio, nonostante non siano degli assassini e strateghi provetti come Roderick o dei bastardi senza scrupoli come Emma. Sono un le “pecore nere” del gruppo followers, i compagni di banco un po’ sfigati che si fanno chiudere in bagno o a cui viene sempre rubata la merendina. Quelli che, in gita, vengono lasciati all’autogrill.

Ai due ragazzi è successo proprio questo: con la casa sotto assedio, Emma aveva deciso di scappare con il piccolo Joey, sacrificandoli alla causa. Paul e Jacob, in realtà, riescono a mettersi in salvo presso una della case di Jacob, ma Paul è gravemente ferito e non può muoversi.

Il flashback che li riguarda non ci dice nulla di nuovo, tutte cose che sapevamo già, ma si lascia comunque guardare volentieri, data la bella chimica tra i due personaggi: Jacob non ha mai ucciso nessuno e Paul decide di coprirlo quando se ne rende conto, perché già si è affezionato a quel “bravo ragazzo”.

L’epilogo tragico di questa storia d’amore rappresenta anche un momento cruciale per la crescita e l’evoluzione del personaggio di Jacob, costretto a soffocare l’amico/amante perché non in grado di seguirlo al punto di salvataggio organizzato da Roderick.

Jacob riesce ad uccidere qualcuno e non uno sconosciuto qualsiasi, ma proprio Paul. Jacob ha finalmente scoperto il suo lato oscuro, ha allontanato da sé la paura per sostituirla con una rabbia cieca e distruttiva.

Ho come il presentimento che questa furia si ritorcerà tutta contro la nostra slutty Emma, che non solo li ha abbandonati, ma ha finto di non avere notizie di loro tenendoli il più lontano possibile alla casa, per non essere intralciata nel suo progetto di farsi Joe Carroll. Smascherata da Roderick, non sembra troppo felice di vedere il suo fidanzato varcare la soglia.

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Episodio piatto e ordinario nella parte riservata ad Amanda, forte ed emotivamente disturbante quando ad occupare lo schermo sono Paul e Jacob. Il menage a trois è ancora una delle parti più riuscite della serie: con la dipartita di Paul, ora il terzo vertice del triangolo viene occupato da nientemeno che Joe Carroll.

Come reagirà Jacob quando scoprirà che proprio il suo mentore e modello di vita gli ha soffiato la ragazza da sotto il naso? E che conseguenze ci saranno nella sua devozione alla causa?

Ecco un piccolo assaggio di quello che ci aspetta nel prossimo episodio (che sembra incentrato su Claire!):



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