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The Flash | Recensione 1×03 – Things You Can’t Outrun

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The Flash | Recensione 1×03 – Things You Can’t Outrun

Bentornati!

Un nuovo episodio di The Flash ci ha deliziati e ammetto che non mi è dispiaciuto affatto. Bisogna dire però che la lentezza della narrazione sta diventando un po’ il segno distintivo della serie e non a tutti la cosa va tanto a genio. Contrariamente ad Arrow, dove tutto accade velocemente in un vortice continuo di emozioni, in The Flash, gli sceneggiatori stanno prendendosi il tempo necessario per affrontare più filoni narrativi all’interno dei singoli episodi e farlo bene. Ben venga la lentezza se porta buoni frutti; spero non arrivi il giorno in cui inizierò a scrollare la bacheca di Tumblr mentre ascolto la puntata (vizio che ho preso da qualche tempo quando gli episodi mi annoiano).

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Al centro di questa 1×03, c’è la figura dell’eroe, di colui che si sacrifica e paga in prima persona le colpe degli altri.

Il villain di questa settimana è The Mist, personaggio dei fumetti che ha avuto più identità ed ha preso parte a più serie di comics (è uno degli acerrimi nemici di Starman). In The Flash viene però declinato diversamente. Kyle Nimbus era un sicario della malavita che non ha esitato a scaricare su di lui tutte le colpe, col risultato che l’uomo venne condannato a morte per iniezione letale. Quello che i Cattivi Cattivoni organizzati non sapevano, era che la notte dell’esecuzione gli Star Labs sarebbero collassati, emanando una nube magnetica fino ad Iron Highs; nube che avrebbe donato al non morto Nimbus, la capacità di trasformarsi in gas letale.

Piccola parentesi, il fatto che la nube sia arrivata fino ad Iron Highs significa che vedremo meta-human rompere le scatole ad Arrow in Starling City?

Anyway, il così trasformato in The Mist – bravo Cisco ad azzeccare subito il nome d’arte – sceglie la vendetta contro gli ex datori di lavoro, contro il giudice che lo ha condannato e, naturalmente, contro il detective a capo delle indagini: il commissario Basettoni! Ah no, scusate ho sbagliato fumetto. Intendevo dire, Joe West.

Il già amato detective West non ha nulla da temere perché ci penserà The Flash a tirarlo fuori dai guai grazie ad un trucchetto elaborato dai suoi compagni scienziati agli Star Labs (i soliti problemi di stabilità dei meta human che The Flash ha risolto con barrette ipercaloriche). Mi piace molto l’importanza data all’intelligenza e furbizia e questo agire come team con pari potenzialità: Barry è il braccio e le gambe, Cisco, Caitlin e Wells sono la mente.

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Ho apprezzato molto anche la caratterizzazione del villain di turno: poche linee chiave, un ottimo uso degli effetti speciali e la giusta dose di tensione. Good job!

A pagare per colpe non sue, invece, è da 14 anni Mr Allen e le indagini di West e Barry per scagionarlo, continuano. Benché in secondo piano, questa storyline ci ha regalato la scena intensissima fra i due padri di Barry.

Doesn’t matter that you didn’t believe in me, but you always believed in my son. Mr Allen

Ovviamente stiamo parlando di due attori coi controfiocchi per cui c’era da aspettarselo, ma l’intensità dei sentimenti espressi non era dovuta solo a due figure paterne che si incontrano ma a due amici che si riconciliano. E io adoro le belle amicizie! Mi fanno sempre sciogliere in un brodo di giuggiole.

Chi non si rassegna a sentirsi un eroe impotente è Barry che arriva a pensare di fare evadere il padre dalla prigione grazie alle sue capacità, condannandolo così ad una vita in continua fuga, senza possibilità di redenzione agli occhi della legge e della società. È bello che alla fine abbia scelto di non cedere al piano di fuga e, invece, abbia deciso di avere pazienza e continuare a lottare nel modo più giusto. Grant Gustin, per la cronaca, è sempre più bravo: anche se ho seri problemi a sopportare la sua voce (avrai pure un bel visino ma ti prego non parlare), si sta rivelando capace di trasmettere il giusto spessore al personaggio di Barry; sempre in bilico fra serio e faceto, fra nerd e genio, fra hero e meatball.

Tre perle da ricordare, a questo proposito:

Tutta la digressione iniziale sugli zombie fuori dal cinema con Iris

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Le più logiche spiegazioni su perché abbia sempre fame

I’ve been jogging

E il ritorno agli Star Labs dopo il primo incontro ravvicinato col pelatino gassoso:

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Senza dimenticare i problemi di Cisco con i codici delle effrazioni: dagli atti osceni in luogo pubblico, ai cani molesti…

For every person you save, there is going to be somebody you can’t. And the hardest thing you’re going to face is not some monster out there with powers. It’s going to be that feeling of uselessness when you can’t do anything. Joe West

Barry ha un animo puro e il suo amore per la giustizia gli fa desiderare di poter portare giustizia in ogni dove, un atteggiamento nobile ma anche utopico e potenziale minaccia per la sua psiche. Non è possibile controllare tutto e salvare tutti, per citare ciò che Richard Castle (sì, proprio lui, quello della serie televisiva) dice a sua figlia dell’episodio di lunedì scorso (scusate il crossover), parte del diventare adulti è accettare di non poter proteggere chi amiamo da qualunque cosa.

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La conclusione dell’episodio, però, ci ricorda che comunque Barry non smetterà di provarci e lo fa con un parallelo con l’intro di Arrow della prima serie:

The only way to honor my mother’s life is to keep running

L’ultimo eroe di questo episodio, un uomo come altri, non ha super poteri (ancora) a parte un forte senso di sacrificio. In questo episodio, infatti, conosciamo Ronnie Raymond, ingegnere e fidanzato di Caitlin Snow, che la notte dell’incidente ha immolato se stesso per proteggere gli altri dall’esplosione.

Mi è piaciuto moltissimo, lo dico fin da subito. Un po’ è la faccia simpatica di Robbie Amell che dopo la cancellazione di The Tomorrow People (sono ancora in lutto), non vedevo l’ora di rivedere; un po’ è perché Robbie, nell’arco di pochi minuti, ha saputo darmi l’esatta impressione del personaggio che andrà a vestire nel corso della serie. La complicità con Danielle Panabaker è evidente e insieme sono stati credibili e coinvolgenti nei panni di una coppia ad un passo dall’altare e la scena finale, l’addio mancato tramite walkie talkie, mi ha commosso.

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Tra l’altro, da notare una battuta di Caitlin su lei e Ronnie:

He used to say we were like fire and ice

…e, infatti, secondo il mito, lei dovrebbe diventare Killer Frost e lui Firestorm.

Da un eroe involontario, ad un super eroe fino ad un eroe normale, questo il percorso di un episodio che si chiude affollando di nuovi dubbi la mia mente. Dai flashback scopriamo che Harrison Wells ha VOLONTARIAMENTE causato l’esplosione con lo scopo di trasformare Barry in The Flash. Ancora una volta i miei sospetti sulla sua vera identità come Hunter Zolomon vengono avvalorati.

È come se avessi aspettato questo giorno per secoli.

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Inutile dirlo, non vedo l’ora che Ronnie/Firestorm compaia (se comparirà) e che Caitlin scopra la verità sulla notte dell’incidente.

Qualche spunto qua e là:

  • Ma hanno cambiato di nuovo l’intro?Devono aver sentito le mie lamentele…
  • Il magic team degli Star Labs decide di chiudere tutti i super cattivoni dove prima c’era l’acceleratore di particelle. Furbo ma, come giustamente fa rilevare Caitlin, è sicuro?
  • Barry era in ritardo anche nell’imparare a camminare ah ah ah.
  • La cosa migliore dell’aver a che fare con dei meta human è poter lasciar correre la propria fantasia nerd a briglia sciolta. Voglio dire, perché scervellarsi su cosa sia possibile fare e come sia possibile farlo, accade ergo esiste!
  • Finalmente Iris ha trovato il coraggio di confessare al padre la sua relazione con Eddie. Premesso che di questa storyline non ce ne fregava una cippa, comunque era necessario che facessero emergere la cosa. Non mi piace, però, se lo scopo è appassionare il pubblico alla coppia o affezionarsi ai due personaggi, per ora decisamente poco approfonditi (ma siamo solo al terzo episodio, diamo tempo al tempo). Ammetto che lo scambio di battute in ospedale mi ha fatto sorridere però…

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Per concludere, un terzo episodio scorrevole, il ritmo resta lento ma per ora le singole storyline sono ben curate e approfondite per cui non me lamento, e ancora un «bravo» agli sceneggiatori per come vengono rappresentati i rapporti fra i personaggi all’interno della serie. Il rapporto padri-Barry, le amicizie che stanno nascendo e quelle che c’erano già.

Se devo esprimere delle – premature, siamo alla terza puntata – speranze per il futuro, direi che vorrei che si aumentasse un po’ il ritmo degli episodi magari diminuendo le storyline presenti e, naturalmente, spero che al più presto torni Robbie/Ronnie (ma l’avranno fatto apposta?) e che sempre nuovi indizi si accumulino su Harrison Wells: voglio sapere chi è e perché ha fatto ciò che ha fatto!

Vi lascio con il promo del prossimo episodio che, questa volta sì, vedrà la meravigliosa Felicity atterrare a Central City e Wentworth Miller versione villain rapinare banche. Ne vedremo delle belle!

Prima di salutarci vi ricordo le meravigliose The Flash Italia Fans e The Flash Italia, fonte inesauribile di news e foto e, mi raccomando, mi piacciate, condividete e, COMMENTATE la mia recensione. Non vedo l’ora di leggere cosa ne pensate voi di questa nuova serie tv.

Alla prossima settimana gente!

7 COMMENTS

  1. Io sarò ripetitiva, ma adoro tutto il processo di costruzione dell’eroe che Th Flash sta facendo. Da appassionata di hero movies, sento che questa cosa non é sempre esplorata a fondo. L’eroe diventa eroe, e tutto il suo lavoro interiore viene risolto in un paio di pensose occhiate all’orizzonte, o un dialogo particolarmente profondo con la spalla/ragazza di turno, o una sequenza di scene di lotta. Nella maggior parte dei casi, ovviamente, non sto a fare di tutta l’erba un fascio, però spesso succede così — anche perché in un film non c’é spazio, non c’é tempo per dedicarsi al lavorii psicologici di una persona che viene sbalzata da una vita abbastanza normale a un’infinita responsabilità.
    Adoro invece come Barry sia ancora poco bilanciato, da una parte ragazzo comunissimo che nerda sui film zombie e dall’altra pronto a far evadere suo padre di prigione, in modo assolutamente irrealistico. Mi ricorda molto Peter Parker, forse perché é molto giovane, ma con quel bit di sviluppo in più che con Peter é stato un po’ tagliato, spinto com’era dalla vendetta per lo zio Ben. Am I making any sense?
    Del resto, gli spunti e indizi per una buona trama ci sono: intrighi, personaggi che non sono quello che sembrano, continui riferimenti al fumetto per il foreshadowing su cosa succederà… Sono molto fiduciosa, se si parla di The Flash, sì. Sta diventando una delle mie preferite, anche se anche lei non é riuscita a scappare alla maledizioni delle intro CW!
    Complimentoni a te per la recensione e al prossimo episodio!

    • Ma sai che anche a me ricorda tantissimo Peter Parker?Sì, Barry è proprio un bel personaggio ed è preoccupante quanto sia facile affezionarsi a lui ah ah ah.

      Grazie del commento…e dei complimenti 🙂

  2. questo tf sta diventando un gioiello! migliori scene? quelle con papà leery ehm henry allen sia col figlio che con joe (sarà che john wesley shipp è un grandissimo attore) 🙂

    robbie amell che bello rivederti!! 😀 😀

    alla prossima ^-^

    • Hai ragione. Non so se si sia capito ma anche a me piacciono moltissimo le scene dei due babbi con il figlio (acquisito e biologico) 🙂
      Robbie Amell ha un’espressione talmente allegra che mi mette sempre di buon umore.

      Grazie del commento 🙂 Alla prossima!

  3. Questa serie mi piace sempre di più a ogni episodio, anche se concordo con te sulla questione del ritmo. Certo non si può andare sempre a mille, ma lasciarsi cullare troppo dall’inerzia, fosse anche per approfondire al meglio le diverse storyline, a lungo andare potrebbe essere deleterio per uno show di questo tipo.
    Non mi dispiacerebbe inoltre vedere un po’ più di coerenza negli aspetti tecnici. Barry corre alla bellezza di più di 500 Km/h, se non erro, e indossa una tutina ultra-tecnologica in grado di proteggerlo. Ora, sarebbe tutto perfetto, se non fosse che il nostro caro Barry spesso e volentieri si mette a correre a quella velocità anche in abiti civili, diciamo così. Nella seconda puntata le sue Converse hanno addirittura fatto le scintille al momento della frenata; possibile che solo le mie si siano scollate ai lati? E io non corro praticamente mai.
    Ma soffermiamoci ancora un po’ sulla tutina. Magari Cisco avrà passato notti insonni a progettarla, ma credo si sia dimenticato qualcosa. La scorsa settimana abbiamo scoperto che la Flash suit non è antiproiettile e questa che non ha un sistema che protegga dall’inalazione di gas nocivi. Ma inventarsi qualcosa tipo resistentissime fibre di nanotubi di carbonio, o maschere antigas rosso fuoco, no eh?
    Per fortuna a distogliermi da questi pensieri ci ha pensato Caitlin: mi è piaciuta molto in questo episodio, al contrario di quello precedente (il suo sproloquio iniziale mi aveva irritato non poco). Spero che lei e Ronnie si ritrovino presto, sono perfetti insieme.
    Non vedo l’ora di vedere la prossima puntata. Finalmente arriva Felicity!

    • Grazie del commento!
      Hai ragione sulla questione dei vestiti che non prendono fuoco, una delle solite sviste -_- Le fibre di nanotubi di carbonio e la maschera antigas rossa le voglio vedere!Magari, siccome è solo l’inizio dell’avventura di Mr Sono lento anche da Flash, ci penseranno dopo.
      Alla prossima 🙂

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