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The 100 | Recensione 4×13 – Praimfaya [SEASON FINALE]

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The 100 | Recensione 4×13 – Praimfaya [SEASON FINALE]

Ultimo appuntamento di questa stagione con The 100 e già ammetto di sentire un po’ di nostalgia – mi mancherà non parlare dei miei adorati delinquents ogni settimana, anche di quelli per cui non sempre ho avuto delle buone parole, per cui lo ammetto mi mancherai anche tu Harper, e anche la tua treccia. Avevo le idee parecchio confuse su come si sarebbe svolto questo finale, non per mancanza di entusiasmo, ma perché, come ho ripetuto fino allo sfinimento, non riuscivo veramente a immaginare cosa si sarebbe inventato quel simpaticone di Jason Rothenberg per stravolgere le carte in tavola anche in quest’ultima puntata. E la verità è che mi ha lasciato un po’ perplessa… non è stato deludente, ma mi aspettavo un qualcosa più d’effetto, più WOW – e scusate l’espressione poco chiara, ma è difficile descrivere a parole un sentimento preciso. È stato nel complesso un bell’episodio, con dei momenti veramente emozionanti e una sorpresa sul finale che getta delle buone basi per la prossima stagione, ma, escluso appunto il finale, non ci sono stati dei colpi di scena particolarmente rilevanti, che invece mi aspetterei da un season finale.

Come era prevedibile, la gran parte dell’episodio si è svolta nel laboratorio di Becca, ma quei pochi minuti nel bunker mi hanno emozionato molto. Io stravedo per i fratelli Blake, non è una novità, quindi il mio cuore è letteralmente esploso. Ho sudato per 13 puntate per vedere questa scena e finalmente è arrivata, sull’orlo della fine del mondo, ma è arrivata. Il parallelismo con gli inizi rende il tutto ancora più romantico: come dice lei stessa, Octavia torna a “sotto il pavimento”, ma stavolta non lo fa come la ragazzina impaurita che cerca un nascondiglio, ma come una leader verso cui tutti alzano lo sguardo; e Bellamy è consapevole dei miglioramenti fatti dalla sorella, e questa volta non si limita a proteggerla (e così facendo a tarparle le ali) ma la incoraggia, perché è lui il primo ad aver visto sbocciare da quella botola una splendida e coraggiosa giovane donna. Octavia non sarà riuscita a sentire la risposta del fratello, ma non c’è dubbio, anzi non c’è mai stato, del fatto che Bellamy la ami con tutto il cuore e che sia la persona per lui più importante; è stato in un certo senso più significativo invece sentire quelle parole pronunciate da Octavia, perché, con tutto quello che è successo in questa stagione, Bellamy meritava di sentire ad alta voce che la sorella lo ha perdonato ed è finalmente tornata a ricambiare quel sentimento così profondo che li ha legati sin dal giorno della sua nascita. I miei bambini – sì, ormai li ho emotivamente adottati – hanno superato le difficoltà e finalmente sono riusciti a riconciliarsi, e io sono estremamente fiera di loro. E parlando di famiglia, metterei in campo anche Indra: Bellamy non potrà essere al suo fianco per i prossimi cinque anni, ma Indra è ben presente e ben salda, pronta ad aiutarla e sostenerla (come spero in realtà facciano anche Kane, Abby e Jaha), perché, è giusto ribadirlo ancora una volta, Indra è la sua famiglia, tanto quanto il sangue del suo sangue. La giovane Blake si presenta al suo Wonkru nella nuova veste di leader, e lo fa con semplicità, senza pretese. Non si è mai trovata a fronteggiare tali responsabilità e soprattutto ad avere tante persone che dipendono da lei e dalle sue scelte future, per cui la paura è giustificata: è una guerriera, non una politica, ma combattendo si è guadagnata il rispetto di tutti e ora non può tornare indietro. Dovrà mettere in pratica la pazienza che ha maturato per tutti quegli anni nascosta sotto il pavimento, il senso di comunità, il rispetto e l’amore che le ha lasciato Lincoln, la diplomazia di Kane, il carisma di Jaha, il senso di protezione di Bellamy e la predisposizione a scendere a compromessi per il bene comune che anche Ilian e Roan le hanno mostrato durante il Conclave; sarà una prova durissima ma io voglio darle fiducia, e spero di ritrovare nella prossima stagione una Octavia ancora migliore e più sicura del suo ruolo di come l’ho lasciata.

Se proprio devo fare un appunto su queste scene all’interno del bunker, devo ammettere che mi è dispiaciuto non rivedere Kane sullo schermo, dopo la sua meravigliosa performance della scorsa settimana. Mi rendo conto però che mostrarlo avrebbe voluto dire affrontare anche il discorso più ampio sulle reazioni dei sopravvissuti, o meglio degli eletti (che sinceramente ho preferito non vedere – vi immaginate quel bambino che si risveglia e non trova il padre al suo fianco? Ecco io preferisco evitare), e ovviamente un confronto con Abby, per i quali effettivamente il tempo non sarebbe bastato. In definitiva quindi forse è stato meglio non vedere nulla piuttosto che avere solo dei brevi frammenti e non rendere giustizia alle tematiche da affrontare, come purtroppo a volte è capitato. Aspetterò la prossima stagione e, mi auguro, un gran numero di flashback su questi anni passati sotto terra.

E se sono riuscita a scrivere così tanto per i primi dieci minuti della puntata, vi lascio immaginare il papiro che seguirà, perché ora entriamo nel vivo dell’episodio. Se avete seguito le mie recensioni per tutta la stagione, so che la lunghezza non vi spaventa.

Il grosso della puntata si è concentrato sul laboratorio di Becca e di questa parte ho adorato lo spirito di cameratismo che si è creato nel gruppo e che mi ha ricordato un po’ gli inizi dello show: il resto della razza umana ormai era in salvo, per cui si sono semplicemente concentrati sul cercare di salvare se stessi, mettendo da parte l’egoismo e le grandi pretese; hanno lavorato insieme per salvare i loro compagni e questo ha portato a dei momenti molto belli.

In primis Raven. La vera mente di questo piano, ma anche una ragazza con un cuore immenso. Se ripenso agli inizi tra lei e Bellamy fatico quasi a credere che saranno proprio loro due, fianco a fianco, a tenere le redini della situazione sull’Arca. Il modo in cui Bellamy riesce a farle ritrovare la fiducia in se stessa e nelle sue capacità, e addirittura lo sguardo con cui Clarke lo invita a farsi avanti, sapendo che lui solo avrebbe trovato le parole giuste per rassicurarla, mi hanno riempito il cuore: dopo tutto quello che ha passato, vedere Raven circondata da tanto affetto e spronata con tanta fiducia non può farmi che piacere. Qualunque cosa accada, Raven ha dimostrato di saperlo affrontare, di sfidare la sorte con il sorriso sulle labbra, e di non aver perso il suo spirito combattivo e intraprendente; anche aggrappata ad un sottilissimo filo di speranza, riesce a richiamare ancora quella ragazza entusiasta che sognava di camminare nello spazio – space walker fino alla fine. Tranne quel piccolo momento di sconforto, è riuscita a mantenere il sangue freddo e a guidare ognuno nel suo compito con fermezza; ma in tutto ciò non ha mai perso la fiducia nei suoi compagni, soprattutto non ha mai perso la fiducia in Clarke.

Un altro che ha fatto passi da gigante in queste quattro stagioni è sicuramente Murphy, e il suo scambio di battute iniziale con Monty lo dimostra: lo stesso ragazzo che avrebbe fatto fuori Jasper solo per porre fine ai suoi lamenti, ora rischia la sua vita pur di tornare a recuperare un compagno rimasto indietro; il solo pensiero che Murphy potesse avere seriamente dei “compagni” nel senso più stretto e letterale del termine era quasi impensabile solo una stagione fa. La vicinanza di Emori lo ha cambiato, o meglio, ha tirato fuori la sua parte migliore, quella che preferiva tenere nascosta al mondo e che mostra invece un John Murphy capace anche di grandi gesti di altruismo e di cuore. Secondo il suo comportamento abituale avrebbe potuto riportare solo il generatore, fingere che Monty fosse morto, e così avere a disposizione anche più ossigeno per sé ed Emori – e invece agisce come non ti aspetti, anche se in fondo avevi sempre sperato che facesse così. E allo stesso modo Emori, con meno enfasi certo, ma non si pensi che la sua richiesta di attendere un altro minuto il ritorno di Clarke sia passata inosservata. Forse è semplicemente spirito di adattamento, hanno capito che da soli non sarebbero stati in grado di sopravvivere e si sono piegati a fare lavoro di squadra per avere delle chance in più, ma allora il percorso che ci hanno mostrato sarebbe stato inutile.

Monty ha compiuto un gran bel gesto eroico, esponendosi alle radiazioni, ma niente che non mi sarei aspettata: ha dimostrato più volte di saper rischiare e sapersi sacrificare per gli altri. Il suo slancio verso Murphy è stato genuino, ma anche questo non mi ha sorpreso – è sempre stato entusiasta e spontaneo, e credo che qualunque esperienza negativa non potrà mai privarlo di queste splendide qualità.

Echo invece mi ha fatto un po’ storcere il naso. Si è aggrappata con le unghie e con i denti a ogni speranza di sopravvivere che le è stata posta di fronte, ha addirittura tradito Roan (con “buone intenzioni” da parte sua, ma l’obiettivo era comunque la sopravvivenza) e ora si tira indietro. Posso capire lo stordimento iniziale di un terrestre che si ritrova improvvisamente circondata da alta tecnologia e ad avere a che fare con cavi, schermi e super computer, ma non riesco a comprendere fino in fondo il suo quasi tentato suicidio – da uno spirito combattivo come il suo non me lo sarei aspettato, soprattutto perché non ha dato un grande apporto alla trama generale, se non il fatto di riavvicinarla a Bellamy e mostrarci per l’ennesima volta che gran cuore abbia questo ragazzo.

La summa di questo cameratismo, di questo lavoro di squadra per la sopravvivenza comune, è stata senza dubbio la scena dell’arrivo sull’Arca. Qui, lo ammetto, mi sono veramente emozionata: tutti hanno cercato di dare il loro apporto, tutti hanno condiviso quel poco ossigeno rimasto per permettere ai compagni di sopravvivere anche solo un secondo in più, Emori ed Echo comprese, che sono quelle effettivamente ad avere un legame molto meno stretto con il resto del gruppo. C’è stata collaborazione su tutti i fronti, e vedere finalmente quelle linguette muoversi ai primi segni di ventilazione mi ha fatto sorridere di gusto insieme a tutti loro. E non pensate che al mio attentissimo occhio di shipper sia sfuggito quel particolare sorriso tra Murphy e Raven – io vedo tutto, annoto tutto e voi insieme siete bellissimi.

Ho volutamente lasciato Bellamy e Clarke per ultimi e li ho volutamente tenuti uniti, perché insieme sono stati i protagonisti di questo finale. Per la gioia di tutto il fandom Bellarke, questa volta il buon vecchio Jason si è proprio rovinato e ci ha dato in una volta sola abbraccio, mano sul cuore, dita che sfiorano i capelli e frasi non finite che sicuramente sottintendevano un qualcosa di più – insomma su queste piccole gioie ci possiamo campare altre tre stagioni… Ship a parte, l’ovvio motivo per cui ho deciso di accoppiarli risiede nelle parole stesse di Clarke: i loro inizi non sono stati facili, ma insieme ne hanno passate tante e questo ha permesso loro di conoscersi, apprezzarsi e rispettarsi; insieme danno il meglio di sé, l’una con la testa e l’altro col cuore, riuscendo a completarsi e a spronarsi a vicenda, soprattutto nell’ottica di una leadership condivisa.

Clarke è convinta che la visione di sua madre avrà un riscontro reale, e per questo fa completamente affidamento su Bellamy, lo istruisce in un certo senso, ricordandogli di frenare l’istinto e di agire in modo razionale, come avrebbe fatto lei al suo posto. E di fatto quell’ombra si concretizza e Clarke ancora una volta deve esporsi e sacrificarsi in prima persona per salvare gli altri – e stavolta ha dovuto muovere un’antenna satellitare, mica la solita leva! Ironia a parte, trovo che in questo caso ci sia una sostanziale differenza: Clarke non ha dovuto compiere una scelta difficile, perché quella era l’unica scelta possibile (un ossimoro, è vero) e chiunque al suo posto avrebbe agito nello stesso modo; chiunque avrebbe cercato di dare una possibilità di salvezza agli altri, sapendo che l’alternativa era morte certa per tutti.

Credo che anche Bellamy o Monty, se si fossero trovati a svolgere quel particolare incarico, avrebbero alla fine agito esattamente come Clarke per garantire agli altri una chance in più di riuscita. Si sacrifica, certo, ma sono le premesse alla base a essere diverse. Nel momento in cui ho realizzato che Clarke non sarebbe riuscita a tornare al razzo, ho capito che l’unica alternativa era il sangue nero: l’esperimento doveva aver funzionato, per la semplice regola che dice che lo show senza protagonista non può andare avanti – e qui appunto la mancanza di quell’effetto WOW che invece aspettavo. Sono curiosa però di scoprire come abbia fatto a sopravvivere per sei anni del salto temporale, come abbia incontrato la piccola natblida e quali cambiamenti abbia apportato al suo carattere questo lungo periodo di isolamento. Bellamy dal canto suo accoglie in ultimo i consigli di Clarke: se, come suo solito, si fosse lasciato guidare dall’istinto, avrebbe certamente fatto pressione per aspettare il ritorno di Clarke, invece, senza nemmeno aver sentito il messaggio alla radio della ragazza, mette da parte i suoi sentimenti per focalizzarsi sulla salvezza del gruppo. È una decisione difficile e chiude il suo percorso di espiazione: lui che si era rifiutato di sacrificare altre vite, che si era ripromesso con tutte le sue forze di fare il possibile per non commettere di nuovo gli errori del passato, è costretto alla fine a cedere al compromesso e a lasciare indietro una delle persone per lui più importanti – e questo è lo step successivo per il suo percorso di trasformazione in un vero leader. Bellamy lascia la Terra convinto di aver perso Clarke per sempre e vivrà gli anni successivi in questa convinzione, e sicuramente questo avrà un impatto enorme sul suo personaggio. Noi sappiamo che in realtà Clarke è viva, e già gongoliamo nell’attesa del momento in cui si ritroveranno, e Clarke è convinta che tutti i suoi compagni siano sopravvissuti, ma immaginate quale potrebbe essere la reazione di Bellamy, che probabilmente nel frattempo avrà anche difficilmente elaborato il lutto.

E così arriviamo agli ultimi minuti dell’episodio e al vero colpo di scena del finale. Quando ho visto quella navicella arrivare ho esultato, come Clarke, solo per capire poi che non si trattava degli Sky People ma presumibilmente di un nuovo villain. La prima domanda è ovvia: chi è questa gente? Da quello che sappiamo, l’Arca aveva accolto nello spazio quel che restava dell’umanità, quindi cos’è questo Eligius e che tipo di prigionieri sta trasportando? È possibile che ci fossero altre colonie nello spazio? All’inizio non immaginavo nemmeno la presenza dei Grounders o degli abitanti di Mount Waether, per cui non escludo nessuna possibilità; non è detto nemmeno che vengano con cattive intenzioni, anche se è altamente improbabile.

In generale, ci sono tante altre domande che spero avranno una risposta nella prossima stagione: perché, passati i cinque anni, nessuno è tornato sulla Terra? La Terra è veramente tornata del tutto abitabile o è l’influenza del night blood a rendere l’ambiente sopportabile? Cosa è successo ai sopravvissuti nello spazio e a quelli nel bunker? Perché Clarke si è tinta i capelli di rosso? Sicuramente il finale ha aperto delle questioni molto interessanti per lo sviluppo della prossima stagione. Per ora spero solo che ci saranno una marea di flashback che ci permetteranno di recuperare questi sei anni e sette giorni lontano dai nostri sguardi, soprattutto per vedere quali nuove dinamiche si saranno instaurate tra i protagonisti.

E con fatica eccoci finalmente arrivati alla conclusione. È stato un vero piacere poter parlare di questo show e poter condividere con voi questi fiumi e fiumi di parole. Ringrazio chi ha seguito queste recensioni ogni settimana, ma anche chi ci è capitato solo per caso, e soprattutto chi ha avuto il coraggio di arrivare sempre fino in fondo ai miei papiri e ha addirittura lasciato dei commenti (che ho letto sempre con piacere); un ultimo ringraziamento alle pagine The 100 Italia e The 100 – Bellarke Italia Page che hanno pubblicato queste recensioni e che si impegnano a diffondere la bellezza dei delinquents come giustamente merita.

Non ci sono promo con cui salutarvi, per cui vi lascio con un classico e sentito May we meet again

6 COMMENTS

  1. T_T il finale della tua recensione è molto commovente!
    L’inizio di questo episodio con Bellamy e Octavia mi è piaciuto moltissimo perché ci ho rivisto il rapporto di affetto che avevano i due fratelli sull’arca, che dopo la festa in maschera, la morte della madre e le vicende sulla terra non era stato più lo stesso. Quel rapporto era sempre stato lì ma nascosto. Una delle cose migliori dell’episodio.

    Ottime anche le scene di Murphy, prima il riscatto morale con Monty, poi sull’arca l’intesa con Raven.
    Per quanto riguarda Bellamy, all’inizio della stagione i credevo che la sua evoluzione fosse conclusa così e non mi piaceva, era passato da un estremo all’altro e alla stazione agricola la sua decisione di salvare i prigionieri mi era parsa stupida (e Monty infatti era contrario, bisogna sempre seguire Monty). Ora ho capito che fortunatamente quella era solo una tappa. La decisione di Bellamy di partire col gruppo, dove c’era bisogno di lui,nonostante l’assenza di Clarke è la conseguenza di un percorso e questa parte del percorso è stata possibile grazie a Kane: mi ero sempre chiesta il significato della scena in cui Bellamy non riesce a salvare i tizi sotto la pioggia acida ed è costretto ad arrendersi, seguendo il consiglio di Kane, con cui era in comunicazione. Altro punto a favore di Kane.

    Per quanto riguarda i nuovi arrivati del finale, forse Rothemberg ha fatto questo ragionamento: così come alla prima ondata di esplosioni la gente di Clarke aveva trovato salvezza nello spazio, potrebbe essere che anche questa volta, altre persone mai conosciute, abbiano fatto lo stesso. Altro Praimfaya altra gente che va nello spazio…si ok non li avevamo mai visti ma forse abitavano lontano. Dopo sei anni mandano anche loro dei prigionieri per verificare se la terra è abitabile.
    Non lo so è solo un’ipotesi, vedremo.
    Speriamo che l’attesa non pesi troppo.

    • Ciao!
      Bellamy in questa stagione ha dato il meglio di sè, a livello di sviluppo del personaggio ovviamente: è stato molto coerente ed anche completo; è passato dal rifiuto totale di uccidere di nuovo e di sacrificare vite inutilmente al capire che questo non è sempre possibile e che lasciarlo accadere non vuol dire per forza commettere un crimine. Come hai sottolineato giustamente, Kane in questo senso è stato il migliore degli esempi ed ha cercato di fargli capire l’importanza del suo ruolo: un leader deve sapersi sacrificare per gli altri, ma deve anche capire quando la sua perdita causerebbe problemi ancora maggiori al popolo che lo ha scelto per essere guidato. Il discorso dei fratelli Blake invece è stato perfetto sotto ogni punto di vista, davvero una delle parti migliori dell’episodio!
      La tua ipotesi è interessante, e nemmeno io escludo che ci possa essere un’altra comunità di cui non eravamo a conoscenza. Per adesso l’ambientazione è stata il Nord America, ma non è detto che altre popolazioni, magari in Australia o in Europa, abbiano fatto il medesimo ragionamento degli Sky People; sappiamo che Becca è tornata sulla terra e che il suo fidanzato si è suicidato nel bunker del laboratorio, ma magari qualcun altro del team ha sfruttato e tramandato la loro tecnologia per permettere la sopravvivenza di un altro gruppo di persone. Abbiamo veramente tanto tempo per pensare a nuove teorie, e purtroppo non possiamo fare altro che aspettare.
      Grazie del commento, anzi di tutti i commenti, e di aver seguito sempre le recensioni 🙂

  2. Carissima,
    mi duole il cuore ad abbandonarti (che poetica oggi ragazzi).
    Sei stata fantastica in questi 13 episodi che ci hanno accompagnato fino ad un season finale che, ragazzi, bisogna dirlo: Murphy e Raven a quando la data del matrimonio?
    Scherzi a parte, gli ultimi 5 minuti hanno gettato,a mio parere,le basi per una quinta stagione ricca di colpi di scena e cosine carine.( del tipo, la butto li: Raven ed un delinquente di quelli appena arrivati? Scusami ma quella ragazza si merita una gioia in vita sentimentale e non)
    Devo però contraddirti su una cosa: alla regola che lo show senza protagonista non può andare avanti, mi è subito venuta in mente una serie tv (di cui non scriverò il nome perchè altrimenti sarebbe un mega spoiler ed odio quando mi spoilerano quindi si, insomma, hai capito) nella quale il protagonista è stato ucciso ed è passato tutto in mano ai personaggi “secondari” continuando comunque molto bene.

    Spero che ci potrai riaccompagnare anche il prossimo anno in questo viaggio fatto di drammi ed ansia e sfiga.
    “May we meet again”

    p.s. scrivi in pratica le uniche recensioni che riesco a leggere senza annoiarmi, quindi ti amo stop.

    • Ma quanti complimenti!! Mi dai grandi soddisfazioni, grazie davvero 🙂
      Penso di non aver visto la serie di cui parli, o comunque al momento non mi viene in mente (anzi adesso sono curiosa quindi se ti va magari me la puoi citare lo stesso mettendo dei trattini come si fa con gli spoiler), però certo la possibilità esiste; diciamo che più che una regola è una consuetudine. In questo caso comunque ero sicura che Clarke in qualche modo sarebbe sopravvissuta (ed il modo in particolare è una cosa che vorrei vedere in possibili futuri flashback) e non avrei creduto manco per scherzo alla sua morte – Rothenberg ha già fatto fuori Finn, Lexa e Lincoln, se avesse tolto le speranze anche al Bellarke si sarebbe trovato una folla inferocita al cancello di casa. E ad ogni modo Clarke aveva ancora molto da raccontare in questa serie, e lo spreco in questa stagione l’abbiamo già visto con Roan – non esageriamo.
      Raven merita tutte le gioie del mondo: io insisto perchè abbia un John Murphy, ma se proprio proprio non si può cercheremo delle alternative. Nuovi delinquents, nuovi guai, e perhè no, magari anche nuove ship. Sull’arrivo di questa nuova navicella le teorie si sprecano, quindi direi che hanno creato il giusto hype per la prossima stagione.
      Grazie ancora per aver seguito questa stagione con me!!

  3. Nooooo l’ultimo episodio!!! Non ci credo che dovremo aspettare un lungo anno….
    Episodio come hai detto tu un pò strano, il botto è arrivato solo alla fine, ma è stato bello vedere che di fronte alla fine del mondo tutti hanno tirato fuori il meglio, da Murphy ad Emori, tutti.
    Echo secondo me se la stava facendo sotto all’idea di andare nello spazio e posso anche capirla, ma ovviamente c’era Bellamy a salvare la situazione.
    Bellamy che,da cazzone dei primi episodi, si è trasformato in un fratello maggiore per tutti, non solo per Octavia.
    Io vado contro corrente e tifo Bellamy e Raven (ma se proprio devo anche Raven e Murphy, sostanzialmente Raven con chiunque) e bo, quella scena di loro due insieme sull’Arca… Che sia l’inizio di qualcosa, e, perchè no, anche di un ipotetico triangolo Bellamy-Raven-Clarke??
    Clarke ci viene mostrata alla fine aggrapparsi alla radio rivolta a Bellamy, non a uno degli altri, dopo SEI anni (che, per la cronaca, sono un saaaacco di anni, succedono un sacco di cose in sei anni) lei si sarà svegliata?
    Oltre ad essere diventata un SangueNero avrà avuto anche La Rivelazione su Bellamy? Chissà.
    Super curiora di scoprire chi sia al timone di quella navicella, i nostri sette saranno prigionieri di qualcuno? Sono incappati in altri nello spazio?
    Si parlava di una 13esima stazione sparita, che sia riapparsa?
    O semplicemente, da super ganzi, hanno rubato una navicella per tornare sulla Terra??
    Propendo per un nuovo villain arrivato dallo spazio, della Terra han già parlato tanto.
    Ma soprattutto, ritroveremo tutti e sette i nostri amici, o qualcuno è stato mandato a farsi un giretto nello spazio? (Emori o Harper, la butto li, eh)
    Bene, ti saluto e ti ringrazio, aspettavo con ansia gli episodi, ma con altrettanta trepidazione le tue recensioni!

    • Eh sì, è ufficialmente iniziata la lunga attesa della prossima stagione, e quel colpo di scena finale mette parecchia ansia di scoprire cosa sarà successo in questo salto temporale.
      Facciamo i sentimentali: io non mi smuovo dal mio sogno nel cassetto di vedere Raven e Murphy imbarcarsi sulla ship della felicità, però – ed è un gran bel però – piuttosto di vedere Bellamy amoreggiare con Echo, come alcuni rumoreggiano (soprattutto dopo la promozione di Echo a personaggio regolare nella prossima stagione), preferirei vederlo con Raven: sei anni a stretto contatto potrebbero portare qualcosa di bello, e poi si riproporrebbe a ruoli invertiti il triangolo iniziale che coinvolgeva Clarke e Raven, ma con Finn (stavolta con Clarke ad aspettare sulla Terra, come all’epoca era capitato a Raven sull’Arca ignara di quanto fosse successo alle sue spalle), producendo degli sviluppi interessanti; il punto dolente di questa teoria è che io credo fortemente nel fatto che Bellamy e Clarke siano destinati a finire insieme, per cui mi dispiacerebbe per Raven che invece merita tutto l’amore del mondo.
      Su cosa sia successo nel salto temporale e sulla navicella Eligius le teorie si sprecano, e già tra una risposta ad un commento e un’altra ho aggiornato la mia posizione: la teoria della tredicesima stazione è davvero interessante, anche perchè vorrebbe dire non aver gettato quest’informazione a vuoto agli inizi – magari sono sopravvissuti, ma rimarrebbe comunque da chiarire come e dove abbiano preso questa nave prigionieri; se fossero effettivamente i nostri mitici sette a scendere da quella nave, beh, sarebbe un troll gigantesco, e vorrebbe dire anche, in certo senso, aver creato tanto rumore per nulla, a meno che non ci sia un retroscena ben più complicato su come si siano impossessati di quella navicella, magari dovendo lottare con qualcuno e magari perdendo qualcuno (Emori e Harper molto quotate anche da me).
      Più ci penso, più un particolare mi sembra interessante: sei anni e SETTE GIORNI… sarebbe stato molto più facile fare riferimento solo agli anni, no? Secondo me quei sette giorni potrebbero avere un significato che ancora non è emerso – o forse hanno lo stesso senso di Niylah, chi lo sa, le vie di Rothenberg sono infinite…
      Grazie anche a te per aver seguito sempre le mie recensioni e per i commenti puntuali, e grazie dei complimenti che apprezzo davvero di cuore 🙂

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