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The 100 | Recensione 4×01 – Echoes

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The 100 | Recensione 4×01 – Echoes

Bentornati cari addicted con la quarta stagione di “The 100”!

E riprendiamo esattamente a pochi minuti da dove ci eravamo interrotti con lo scorso season finale, ovvero nel caos più totale: dopo la morte di Lexa e Ontari, e degli ultimi Natblida, i Grounders sono rimasti senza un leader, sull’orlo di una crisi politica; la City of Light è stata distrutta e ALIE con essa, riportando chiunque avesse preso il chip alla coscienza dei propri sentimenti e del proprio dolore e delineando all’orizzonte una nuova minaccia nucleare. In sostanza il quadro non è per niente incoraggiante. Ed ecco perché ho trovato questa 4×01 un ottimo episodio d’introduzione, per preparare il terreno a ciò che dovrà accadere nel resto di questa stagione.

Chiariamo immediatamente la situazione a Polis. Il vuoto di potere lasciato dalla mancanza di un Heda ha permesso alla Ice Nation di farsi largo tra le macerie lasciate dalla distruzione della City of Light e tentare sostanzialmente una sorta di colpo di Stato. Nessuno è più in grado di accogliere la Fiamma (sì, certo, ci sarebbe sempre Luna, che però ha gentilmente declinato l’invito – ma non dubito in un suo possibile ritorno alla ribalta) e quindi largo alla legge del più forte: Azgeda ha dalla sua parte i numeri, la forza e quella giusta strafottenza per fregarsene delle regole del sistema e dire “Ok, prendiamo noi in mano la situazione e non ci facciamo problemi a uccidere chiunque non sia d’accordo con noi”. Roan, in quanto re, sarebbe l’unico in grado di porre un freno al delirio di onnipotenza di Echo, ma è più di là che di qua, e il guaritore che lo guarda respirare a fatica non sembra di molto aiuto. Riportarlo alla vita, e alla ragione, è l’unico modo per stabilizzare la situazione a Polis e poter procedere tranquilli alla ricerca di una soluzione per salvare il mondo – questione di priorità: la Terra potrebbe implodere fra sei mesi ma se non sopravviviamo altri cinque minuti addio piani di salvezza; quindi mettiamo da parte le idee bellicose e salviamo Charles Vane re Roan.

Sarà appunto perché vivo ancora nella memoria del mio capitano (e se non sapete di cosa sto parlando vuol dire che non avete seguito “Black Sails” e questo fa di voi delle brutte persone), ma trovo il personaggio di Roan molto interessante: a differenza del resto del suo clan, sembra decisamente meno invasato dalla sete di sangue e di potere e disposto quindi a regnare con un minimo di lungimiranza, ma d’altra parte è stato fortemente segnato dall’esilio da parte della sua stessa madre e brama un riscatto di fronte agli occhi del suo popolo. Il suo discorso con Clarke non fa una piega: il primo a essere in una posizione molto dubbia è proprio lui e la sua autorità come sovrano deve essere avvalorata da un qualcosa che non possa assolutamente essere messo in discussione.

Concedergli di essere il nuovo Flame Keeper forse era davvero l’unica soluzione, perché, nonostante il fatto che essa sia unicamente una sorta di intelligenza artificiale che raccoglie le coscienze dei precedenti comandanti, per i Grounders quel chip ha ancora un valore fortemente simbolico, religioso quasi, tanto che nemmeno l’ostile Azgeda potrebbe opporvisi. Sappiamo poi quanto affidare il chip a qualcuno significhi per Clarke e quindi l’ulteriore sacrificio che ha compiuto con quel piccolo gesto: quell’oggetto racchiude l’ultimo frammento del ricordo di Lexa e lasciarlo andare è veramente un atto molto duro. In “The 100” i problemi si susseguono sempre senza sosta, lasciando poco tempo per elaborare i drammi personali, ma si è visto come basti un momento di pausa per far riemergere tutto il dolore sepolto nel profondo: “I loved her, mum”, tutto qui.

Assicurare a Roan un appoggio su cui governare permette di rimettere tutto nella giusta ottica, ognuno al posto che gli spetta. Gli adulti resteranno a Polis, mentre i giovani raggiungeranno il resto della crew per cercare ancora una volta di salvare la Terra. Kane ha dimostrato di essere un perfetto ambasciatore per gli Skykru e la sua mediazione sarà, scommetto, di fondamentale importanza per mantenere la situazione nei giusti binari; Abby ha il posto che le spetta al suo fianco. Una gioia per questa coppia, ora che sono una coppia, la vogliamo vedere? Hell yes! Bellamy e Clarke si mettono in viaggio per ricongiungersi con Raven, Monty e Jasper e cercare una soluzione all’imminente strage nucleare. Discorsi di ship a parte, è innegabile che il delinquente e la principessa formino un gran bel team e che sappiano supportarsi al meglio nelle situazioni di crisi.

Rimango in forte dubbio su Octavia e Jasper. Octavia è al momento una mina vagante: il dolore per la perdita di Lincoln è ancora troppo forte (e assolutamente giustificato), per cui lasciarla a Polis, dove la situazione è quanto mai delicata, potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Ha comunque dalla sua parte la guida di Indra, che prova un forte rispetto per Kane e quindi potrebbe essere disposta a scendere a patti con la sua natura di guerriera per il bene dei tredici clan, ma temo che la sua irruenza potrebbe portarla a sfidare anche l’autorità della sua mentore e compiere qualche sciocchezza di proporzioni bibliche.

Jasper è un grande e gigantesco “boh”: la sua sofferenza per la perdita di Maya è giustificabile ma, come è accaduto ai suoi compagni, credo che sia arrivato anche per lui il momento di scrollarsi dalle spalle quella fastidiosa nuvoletta di autocommiserazione e reagire. Tutti hanno perso qualcosa Jasper – get over it. Il suo “tentativo” di suicidio mi ha fatto proprio pensare “Ma siamo ancora a questo punto?” e la sua risata isterica di fronte alla scoperta della prossima catastrofe mi ha lasciato perplessa: la sicurezza di avere pochi mesi di vita davanti ti spinge a un ultimo sprazzo di entusiasmo? Non sarebbe meglio supportare con vera intenzione i tuoi compagni che non ti hanno mai abbandonato nemmeno nel tuo periodo più nero? Confido che questa situazione si risolva velocemente e di non dover subire la sua depressione per un’altra stagione.

Peccato per Murphy, che speravo finalmente di veder riunito ai suoi compagni e che invece si allontana di nuovo, per l’ennesima avventura in solitaria.

“Echoes” rievoca, quindi, il lascito degli eventi di forte impatto della scorsa stagione che ancora pesano come macigni sui nostri protagonisti, ma facciamo buon uso delle parole di Kane, ovvero “Volta pagina e non guardarti indietro”, e speriamo che sia di buon augurio per tutti i nostri adorati delinquents.

Piccole considerazioni random – perché un moment fangirl me lo voglio concedere:

  • Molto tenero il sorriso di Clarke di fronte a Kane e Abby: Clarke ufficialmente è una shipper Kabby!
  • Sembra che questa stagione Rothenberg abbia deciso di dare un po’ di soddisfazioni a tutti i fan della Bellarke, disseminando tutto l’episodio di piccoli momenti di complicità, sguardi significativi e richiami agli inizi del loro rapporto; abituati al mai una gioia generale, per ora mi posso anche accontentare ma mi aspetto molto di più, mica mi lascio imbambolare con così poco!



 

E con questo vi lascio con il promo della 4×02 e vi do appuntamento alla prossima settimana!

https://www.youtube.com/watch?v=uvKYSu4k0OM

Per ingannare l’attesa ricordatevi di passare da queste splendide pagine dedicate alla serie che anche quest’anno hanno accettato di collaborare con noi e diffondere le recensioni di TA nel mondo 🙂

The 100 Italia

The 100 – Bellarke Italia Page

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