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The 100 | Recensione 3×09 – Stealing Fire

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The 100 | Recensione 3×09 – Stealing Fire

Dopo due settimane di pausa, The 100 ritorna sugli schermi dei nostri PC con un episodio in cui le storyline di Arkadia e Polis si uniscono, e Sky People e Grounder si ritrovano a fare i conti con le conseguenze di quanto accaduto all’interno delle loro mura nelle scorse settimane.
Mai come in questa stagione c’è stata una guerra tanto accanita per portare al potere il candidato più adatto, e mai come quest’anno lo strumento con cui si combatte questa guerra sono omicidi, tradimenti e sotterfugi.
A Polis, le carte in tavola vengono mescolate più volte: prima, con l’assassinio brutale dei bambini addestrati da Lexa, poi, con la morte di Titus. La sua morte, anche le modalità sono un po’ assurde (che approfitti di una distrazione di Roan mentre ha il coltello puntato alla gola lascia un po’ perplessi) complica tutto, spinge Ontari a un bluff che la mette in pericolo. Se Lexa aveva, ormai, una posizione molto precaria, lo stesso di può dire di Ontari, che si sta mettendo in una posizione scomoda e vedrà il suo potere crollare, se i Grounder verranno a sapere che non è stata sottoposta al rituale. A meno che la sua gente non chiuda un occhio, vedendola sostenere la politica anti-Sky People che tanto avrebbero voluto vedere Lexa sostenere, Ontari sta camminando su un terreno instabile, specialmente considerando quanto delicata sia la situazione, e il suo è un azzardo. È una nemica che, finora, si sta rivelando abbastanza temibile, senza scrupoli, pericolosa per gli Sky People e ambiziosa. Arrivare ad assassinare dei ragazzini per poter essere la sola candidata disponibile per il ruolo di Comandante è crudele, e la identifica subito come una persona che non ha paura di sporcarsi le mani per ottenere il proprio scopo. Se non si rivelerà essere una seconda Regina Nia, Ontari rappresenterà un bell’ostacolo per Arkadia. È sicura di sé, non ha paura di rischiare e, a contrario di Lexa, il suo atteggiamento è più simile a quello che i Grounder vorrebbero vedere dal loro leader.
Ad Arkadia, invece, i Cento sono finalmente tutti uniti. Fa veramente bene al cuore vederli combattere per un obiettivo comune; nonostante la sfiducia iniziale, questi ragazzi sono riusciti a tornare a fidarsi di nuovo gli uni degli altri, e a fare fronte comune per salvare Sinclair, Lincoln e Kane.
Finalmente ricompare anche Abby, inspiegabilmente scomparsa durante il colpo di stato di Kane. Loro due sono la speranza di Arkadia, e in questo episodio Abby è esattamente quello che ci si aspetta che lei sia: idealista, coraggiosa, pronta a sostenere Kane e a non abbandonarlo, e consapevole di quello che lei rappresenta ad Arkadia, di quello che può fare per la sua gente. Il bacio tra loro due è l’altra vera gioia dell’episodio: una volta tanto, una coppia, in questa serie, può avere un momento felice, senza conseguenze troppo catastrofiche, dopo.

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Non si può dire altrettanto di Lincoln e Octavia: dopo Lexa, è Lincoln a cadere vittima di questa guerra. La sua morte non è solo un colpo al cuore per chiunque amasse il personaggio e la sua storia con Octavia, ma cambia anche profondamente e, forse, irrimediabilmente, il rapporto tra la ragazza e il fratello. Octavia incolpa già Bellamy di aver tradito i suoi, di aver ceduto a Pike ed essersi schierato dalla parte sbagliata; ora, le azioni di Bellamy, che hanno portato Pike al potere, hanno causato anche la morte di Lincoln. Difficilmente Octavia perdonerà il fratello per questo. Ormai, non è più la ragazzina che lui doveva proteggere, e se ne rende conto: per quanto la sua abilità in combattimento sia stata acquisita un po’ troppo velocemente, la sua crescita è credibile, considerando quello che ha vissuto. Ha vissuto in una prigione per anni, finché non ha scoperto il mondo esterno, per essere imprigionata di nuovo per il solo crimine di essere nata; è uscita da quella seconda prigione per essere spedita in un mondo pieno di pericoli, perché la sua vita era sacrificabile, e ha finito col capire che nessuno meglio di lei avrebbe potuto proteggerla. Col tempo, ha realizzato che, se voleva sopravvivere, avrebbe dovuto combattere, e ha scoperto che erano i Grounder a poterla guidare su quella strada, e non gli Sky People, che avevano solo saputo imprigionarla. Octavia è molto più rigida, nelle sue idee, dei suoi coetanei, e questo la porta sia ad essere molto severa con chi le sta attorno, Lincoln compreso, sia ad essere immune all’influenza che ha guastato suo fratello e tanti loro amici. È una guerriera, e lo rimane anche quando vede l’uomo che ama morire davanti a suoi occhi, ucciso da un tiranno che lei sta combattendo con tutte le sue forze. Soffre, piange per quello che ha perso, ma c’è una fierezza, una ferocia, una determinazione, nel suo sguardo, che non avrebbe mai avuto tempo fa. Le hanno ucciso l’uomo che amava, ma pur soffrendo, Octavia Blake non ha intenzione di arrendersi, né di lasciarsi sopraffare o distogliere dal suo obiettivo: Pike non può piegarla, non può toglierle quello che è diventata, e quello che è diventata è una donna indipendente che sa quanto vale e può e vuole badare a se stessa.
Non c’è soltanto una donna ferita, in quello sguardo, ma c’è una guerriera che non ha finito di combattere e che non ha intenzione di arrendersi; anzi, trae da quella sofferenza la linfa vitale che le serve per trovare la forza di andare avanti a testa alta.

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Lincoln, da parte sua, fa una fine da eroe. È sempre stato, in tutta questa stagione, un uomo che cercava in tutti i modi di portare la pace tra Grounder e Sky People, e ha tentato di mantenere, per quanto possibile, un equilibrio tra le due fazioni. È rimasto un Grounder, ma non ha rinnegato l’amicizia che aveva stretto con i Cento. Muore per salvare la sua gente, si sacrifica per evitare che loro subiscano le conseguenze delle sue azioni. È stato ucciso, ma se ne va dignitosamente, salutando per l’ultima volta la donna che ama, dopo aver fatto tutto quello che poteva.

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La morte di Lincoln sarà sulla coscienza di Bellamy, che, tornato dalla parte dei Cento, dovrà affrontare Octavia. Se nella stagione scorsa era riuscito a superare la morte degli abitanti di Mount Weather e a sostenere Clarke, distrutta emotivamente dalle loro azioni, adesso Bellamy farà molta più fatica a superare il rimorso per aver deciso di sostenere Pike. Ha attraversato un periodo oscuro, ha fatto delle scelte sbagliate, convinto di essere nel giusto. Anche lui, come Lincoln, aveva intenzione di proteggere la sua gente, e credeva che ci fosse bisogno di una persona come Pike per farlo, e ora dovrà convivere con la consapevolezza di aver scelto di sostenere la persona sbagliata, portando alla morte il fidanzato della sorella, una persona che anche lui stimava.
Anche per Monty la via della redenzione non è facile: per i Cento, la guerra interna ad Arkadia ha significato mettersi gli uni contro gli altri, mentire alle persone che amavano e con cui avevano combattuto fianco a fianco dal momento in cui sono stati spediti sulla Terra. Schierandosi con Bellamy al fianco di Pike, Monty si è ritrovato a combattere contro Miller e Harper, che, per quanto non personaggi principali, fanno parte di quel gruppo di ragazzi che hanno dovuto imparare a cavarsela in un ambiente ostile; ora, che è tornato dalla parte di Kane, è sua madre che deve tradire. È bello vederlo di nuovo dal lato giusto, ma in nessuno dei due casi, per lui, sarà semplice.
È bello anche rivedere assieme, riappacificati, Miller e Bryan. Il confronto tra i due non è particolarmente lungo e si risolve subito. Vederli tutti collaborare è un gran sollievo.
Nonostante la morte di Lincoln, Pike adesso sta perdendo autorità: Bellamy non è più dalla sua parte, il che è fondamentale perché, come ha detto Clarke, i ragazzi si fidano di lui, guardano a lui come a un leader da seguire. L’ago della bilancia pende un po’ di più verso Kane ora, ma Pike ha ancora il potere ad Arkadia ed è ben lontano dall’essere deposto. Considerando che ora è Ontari il Comandante della Coalizione, questa seconda metà della stagione servirà a tentare di trovare una soluzione agli scontri politici sulla Terra, anche se uno spiraglio, da qualche parte, si vede.
Questa nuova possibile Comandante, Luna, capita proprio in un periodo adatto: se Clarke riuscisse a trovarla e ad installare a lei il chip, i problemi degli Sky People saranno vicini a una soluzione, ma finora ci sono stati abbastanza colpi di scena, in questa guerra dei troni, da far credere che la faccenda non sarà poi così semplice; o, almeno, così spero, per evitare che la trama finisca con l’essere troppo banale.
Sempre favoloso Murphy, cinico e indifferente al punto giusto. Sarà che la CW ci ha preparati a storie d’amore che nascono a una frequenza impressionante, ma dalle scene con Ontari si percepisce un certo interesse, e non è detto che gli autori non decidano, se Ontari durerà almeno un po’ nella stagione, di approfondire il loro rapporto.

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Assenti sia Raven che Jasper, Jaha e la City of Light, ma in un episodio così concentrato sugli schemi politici, c’era da aspettarsi che i tormenti di Raven e Jasper venissero messi da parte per essere trattati al meglio in un altro episodio, e, da quello che ci dice il promo, la prossima settimana sarà riservata a loro.
Che un nostro personaggio preferito possa morire è qualcosa che cerchiamo di affrontare, in una serie come questa; e non è la prima volta, d’altra parte, che dobbiamo dire addio a qualcuno dei Cento (e non: molti ancora piangono la morte di Lexa, nonostante sia passato un mese), ma quest’anno, The 100 sta mietendo vittime di un certo peso, e i personaggi che sono ancora vivi hanno dei fardelli pesanti da affrontare. Come ho già scritto, i ragazzi dovranno affrontare le conseguenze della grande spaccatura interna che c’è stata ad Arkadia, e mentre nella scorsa stagione era Bellamy ad avere il ruolo dell’eroe, adesso sono Octavia, Abby e Kane a rappresentare una speranza per gli Sky People.

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6 COMMENTS

  1. Ciao!
    Complimenti per la recensione 🙂 Come sempre è una goduria da leggere 😉
    Queste due settimane sono state una tortura, anzi, ora che ci penso, questa intera stagione è una tortura, l’angst si taglia col macete!

    La storyline di Polis mi è piaciuta molto: l’introduzione di un nuovo commander senza scrupoli e totalmente illegittimo è utile allo sviluppo della trama (e Ontari è riuscita a farsi odiare dopo due nanosecondi) e anche il fatto che la nuova flamekeeper sia Clarke mi piace molto. La morte di Titus, totalmente assurda ma anche coerente col personaggio, è stata una via obbligata per poter permettere l’ascesa di Ontari. Chi mi ha stupito è stato però Roan. Sono sicura che l’ambizione di avere una commander appartenente ad Azgeda abbia fatto da padrone nelle scelte ma allo stesso tempo mi chiedo perché un personaggio come il suo, descritto fin dall’inizio con una coscienza, abbia potuto assecondare a)la salita al potere di una come Ontari b)un’ascesa assolutamente illegittima.
    L’altra sera, poi, pensavo allo sguardo di consapevolezza che aveva lanciato a Clarke quando la ragazza lo aveva supplicato di risparmiare Bellamy: e se, anziché un cuore tenero, in realtà avesse solo ferito Bell per poterlo usare come possibile leva in futuro?Speriamo di no, questa stagione c’è troppa carne al fuoco per aggiungerci anche un altro ricatto emotivo.
    Murphy è stato il solito Murphy che abbiamo imparato ad adorare: «la purificazione richiede tempo» ahahahah. Che genio!Mi piace la strana tensione fra lui e Ontari: resto fan di Emory, assolutamente, ma ammetto che sarebbe interessante se quella strana vibrazione venisse approfondita in qualche modo.

    Quanto a Polis. La morte di Lincoln me l’aspettavo quanto quella di Lexa. Se non altro perché nessun dipendente parlerebbe orribilmente del proprio capo in pubblico e ripetutamente se ne percepisse ancora lo stipendio. Non entro in merito alla polemica perché innanzitutto conosciamo una sola campana e non è la prima volta che in una serie tv, un attore viene licenziato per dissapori con la produzione (Katherin Heigl, Isaiah Washington, Shannen Doherty e chi ne ha più ne metta). Trovo che le critiche di razzismo siano totalmente fuori luogo.
    Anzi, la morte di Lincoln è stata coerente col suo personaggio e la situazione di odio cieco che si è creata nella serie tv. Ed è anche l’unico evento che avrebbe potuto seriamente danneggiare il rapporto tra i Blake. Povera Octavia: quello sguardo finale fa presagire una morte molto brutta per Pike. E come sempre tifiamo tutti per lei.
    Onestamente, però, mi dispiace per Bellamy perché questo senso di colpa se lo porterà giustamente dentro per il resto della sua vita: anche se non ha premuto il grilletto e alla fine abbia provato a salvare il cognato, resta comunque colpevole di non essersi accorto prima della piega che avrebbero preso gli eventi. Non condanno Bell, sono conscia che dal suo punto di vista lui stava facendo la cosa giusta, per me è colpevole solo di aver riposto le sue speranze nella persona sbagliata e di non essersi ribellato prima.
    Ed è bruttissimo pensare che l’ultimo sguardo scambiato fra i due è stato carico di incomprensione: Lincoln è morto pensando che Bellamy avrebbe avallato la sua esecuzione. E non è vero.
    L’immensa solitudine che circonda il suo personaggio, come quello di Clarke, al momento è ciò che mi fa agognare, come l’acqua nel deserto, il momento in cui si ritroveranno e riappacificheranno.
    Onestamente, tenerli lontani è una barbarie e non lo dico solo perché sono Bellarke nell’animo ma soprattutto perché quando condividono la scena, la puntata ha sempre una marcia in più. Ed ultimamente è un continuo angst.

    Alla prossima!!

    PS. Kabby Rules!!!!!!!Chissà che faccia farà Clarke quando scoprirà della madre e di Kane!!

    • Io su Roan non so bene che pensare. E’ comparso poco, mi aspettavo che avesse un ruolo più importante. Sulla morale non sono completamente d’accordo: rispetto alla madre, abbiamo visto che è meno “duro”, ma comunque voleva Lexa morta. Questa Ontari spero duri un po’, perché è un nemico abbastanza temibile, e darà parecchi grattacapi agli Sky People. Luna io non me la ricordo, ma ho una pessima memoria coi nomi, quindi non sono attendibile… non credo fosse la tizia che con va a letto a inizio stagione, comunque. Ma non mi ricordo neanche di averla mai sentita nominare da Lincoln. Accidenti alla mia memoria.
      Purtroppo, anche se sono Bellarke come te, non credo che li vedremo insieme tanto presto. Non in quel senso, almeno. Clarke è in lutto per Lexa (come l’anno scorso era in lutto per Finn), e non è ancora arrivato il momento, per loro, di pensare a costruire un rapporto che sia qualcosa di più di una semplice amicizia. Resta il fatto che, insieme, funzionano meglio (lo ha detto lo stesso Rothenberg), e che hanno sofferto molto sia per la lontananza che per le divergenze che hanno avuto.
      Murphy lo amo, è un mito. Le sue uscite sassy mi fanno morire e gli farei una statua per aver messo al suo posto Jaha, qualche episodio fa.
      Su Lincoln: tralasciando i problemi con Rothenberg, sì, è coerente con quanto ha fatto dall’inizio della stagione. Ha sempre cercato di salvare i suoi e mantenere una posizione amichevole anche con gli Sky People, perciò, messo in una posizione del genere, difficilmente si sarebbe comportato diversamente. Non voglio entrare nel merito del suo litigio con Rothenberg (non sapevo neanche che ne avesse parlato male, ho letto di recente che erano ai ferri corti), perché non possiamo sapere che succede dietro le quinte, ma certo dev’essere successo qualcosa di grosso, perché addirittura s’è scomodata la mamma di lui! Poi, come dici tu, ci sono sempre due versioni di una storia, e nessuno, tra gli interessati può sapere bene cosa è successo. Intanto, Lincoln è morto, e questi sono guai seri per i Blake. Povera Octavia, e povero Bellamy!
      Grazie del commento e dei complimenti!

  2. Complimenti per la recensione, e grazie perché ho appena finito di vedere la puntata ed ero talmente sfasata per Lincoln che non avevo minimamente considerati le ripercussioni sul rapporto tra Ottavia e Bellamy. Bell si merita una lavata di capo per essersi lasciato abbindolare così dalle soluzioni facili di Pike, ma affrontare la reazione della sorella e ancor di più il suo senso di colpa sarà mille volte più devastante di Mount Weather. Almeno ci sono state delle piccole gioie: Abby e Kane, l’umorismo di Murphy, il ritorno di Roan; e comunque la morte di Lincoln, per quanto triste, è stata la degna fine per questo personaggio. Ma questa Luna, è già comparsa nello show? Clarke dice di averne già sentito parlare da Lincoln, cosa che assolutamente non ricordo ma che potrebbe essere successa nella scorsa stagione… io non so perché ho pensato subito alla ragazza grounder con cui Clarke ha avuto una mini liaison prima di essere catturata da Roan, potrebbe essere?

    • Io questa Luna non me la ricordo proprio… non dovrebbe essere la ragazza grounder di inizio stagione, mi pare si chiamasse in un altro modo. Ma io ho una pessima memoria, perciò non sono molto attendibileXD
      Grazie mille del commento!

  3. Luna dovrebbe essere il capo del villaggio sull’oceano a cui Lincoln voleva portare Octavia nel finale della prima stagione…

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