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The 100 | Recensione 2×15 – Blood Must Have Blood Pt. 1

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The 100 | Recensione 2×15 – Blood Must Have Blood Pt. 1

Ok…che cosa ho appena visto?

Premetto che questo è un commento a caldo, ho appena finito di vedere la puntata e la mia mascella è ancora ad altezza pavimento. Di una cosa però sono certa: quest’episodio mi ha fatto recuperare l’entusiasmo per questo show dopo il piattume del precedente che mi aveva lasciato dubbiosa e un po’ delusa.

Dire che attendo con ansia la season finale di settimana prossima sarebbe un eufemismo, diciamo più che altro che voglio sapere di che morte dovrò morire e quanto profondamente giurerò vendetta e odio eterno a Jason Rothenberg. Non so voi, ma ho davvero un brutto presentimento per questo finale e sto già preparando scorte di Cleenex in vista dell’11 marzo.

Sono sincera: mi aspettavo che succedesse qualcosa. Eserciti carichi, canti di guerra, Clarke e Lexa più unite che mai, Grounders e Sky People alleati per la stessa causa sembrava un quadretto fin troppo idilliaco…poteva andare tutto bene? Rothenberg sadico com’è poteva darci un finale di stagione a tarallucci e vino? Ovviamente no.

Il leit motiv di questa stagione è stata la divisione, la disgregazione del gruppo di giovani che per primi sono arrivati sul Pianeta Terra. I 48 sul Monte Weather, Clarke e Octavia coi Grounder: tutti hanno in comune il fatto di essersi allontanati dai loro amici non solo fisicamente ma soprattutto spiritualmente. Il filo conduttore che ha unito queste due storyline è proprio il fatto che i ragazzi hanno perso di vista la loro identità e il senso di appartenenza al gruppo che nella prima stagione li aveva uniti e resi forti anche in situazioni apparentemente meno favorevoli di quelle in cui si sono trovati nella seconda stagione. Hanno cercato di appartenere a mondi a cui invece non appartengono e da cui sono stati traditi.

Possiamo dire che tutte le sventure che hanno segnato il loro percorso dall’inizio della stagione fino a questa prima parte di season finale siano scaturite dal fatto di essere separati e credo (spero) che l’ultima parte della season finale vedrà i ragazzi tornare ad essere un gruppo.

I 48 si sono fatti abbagliare dalla gentilezza e dalle comodità del Monte Weather, diciamocelo, essendo in un certo senso causa del proprio male.

Octavia non si è mai sentita realmente parte del suo popolo o del gruppo, ma in questa puntata capisce di non fare realmente parte nemmeno dell’esercito Grounder. Per una volta sono d’accordo con Jason Rothenberg:

Quello che Octavia cerca è una famiglia, un posto in cui si senta al sicuro e non un’estranea. E di fronte alla prospettiva di lasciare indietro suo fratello per seguire Indra, si rende conto che Bellamy è l’unica vera famiglia che abbia mai avuto. Che dire, è diventata uno dei miei personaggi preferiti, mi piace molto come è stata scritta la sua storyline e non ho mai avuto alcun dubbio sul fatto che la piccola Blake sarebbe tornata indietro per cercarlo, anche se da sola (almeno così crede lei). Octavia si riconferma la donna più cazzuta e coerente dello show, complimenti agli autori per come hanno curato l’evoluzione di questo personaggio.

E poi passiamo al tasto dolente dell’episodio: Clarke. L’abbiamo vista intonare canti di guerra grounder e l’unica cosa che riuscivo a pensare era “Cosa diavolo stai facendo?”. La vera Clarke non avrebbe mai potuto fare sua una frase del genere, Blood must have blood può essere lo slogan di Lexa, ma non suo.

Come tutti, ho osservato a bocca aperta i prigionieri grounder uscire dalla porta aspettandomi da un momento all’altro di scorgere Bellamy o Jasper uscire dal Monte Weather sani e salvi, e quando mi sono resa conto di cosa aveva fatto Lexa l’ho odiata ma ho anche pensato che in effetti era perfettamente da lei e avremmo dovuto aspettarcelo. Clarke compresa. Parliamo di una che ha lasciato che un missile facesse saltare in aria il suo popolo pensando solo a salvarsi la pelle. Se ha tradito la sua stessa gente, perché non avrebbe dovuto farlo anche con dei perfetti sconosciuti?

Insomma, Lexa mi è sempre stata sulle palle e finalmente ho capito il perché non riuscissi pienamente a “fidarmi” di lei, nonostante fosse uno di quei personaggi femminili che solitamente apprezzo: Lexa non ha limiti, è egoista, è subdola, capace di sacrificare chiunque e qualunque cosa se le conviene. La grande guerriera che scende a patti con il nemico per non combattere: ora, solo io l’ho trovato un comportamento codardo?

Ma anche no.

Vedere Clarke incredula e impotente di fronte al tradimento di Lexa mi ha fatto capire quanto questo personaggio si sia perso durante questa stagione, quanto l’istinto, l’intelligenza e il giudizio che l’hanno sempre caratterizzata risultino decisamente annebbiati. Nonostante sia sempre stata la più forte del gruppo, Clarke è quella che in questa stagione ha perso di vista maggiormente la sua identità, è quella che vedo più confusa e disorientata. In questo momento, non la vedo più come leader ideale del gruppo. Deve riprendersi, possibilmente in fretta.

Anzi, lasciatemi dire che pretendo una terza stagione con Bellamy Blake come leader: ormai è l’unico punto di riferimento per tutti, l’unico che ha sempre messo davanti a tutto salvare i suoi compagni, anche davanti a se stesso. Sono ormai due puntate che lo vediamo girare come una trottola per i corridoi del Monte Weather per proteggere i suoi amici. Spero che qualcuno gli riconosca il merito di aver salvato il culo a tutti quanti quando usciranno da lì, perché ne usciranno.

Continuo a chiedermi se io e le persone che definiscono ancora Bellamy egoista guardiamo lo stesso telefilm.

Non posso non spendere due parole su Raven e Wick, gli altri due eroi della puntata anche se purtroppo il loro sacrificio è servito unicamente a fare gli interessi di Lexa. A parte il fatto che inizio a pensare che la povera Raven stia sulle palle agli autori visto che è il secondo finale di stagione che la vede ferita e morente.

E niente, loro due sono fantastici. Non fatemeli morire, vi prego.

Un finale di stagione che è stato un vero e proprio pugno nello stomaco (come dovrebbe essere ogni finale di stagione che si rispetti, del resto), svolte inaspettate soprattutto per quanto riguarda i personaggi che lasciano col fiato sospeso dal primo momento all’ultimo. Spero che quest’ottimo finale sia un’anticipazione di quello che vedremo nella terza stagione e soprattutto spero di vedere qualche interazione in più tra i personaggi, l’unico grande assente di questa stagione in mezzo all’azione, al sangue e alle battaglie.

Io vi lascio al promo del prossimo episodio e vi ricordo anche di mettere “mi piace” alla pagina Facebook The 100 Italia, sempre aggiornatissima su tutto ciò che riguarda la serie.

Alla prossima!

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