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Telefilm Addicted consiglia… Dickensian

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Telefilm Addicted consiglia… Dickensian

Inspired by the works of Charles Dickens. E qui potrei fermarmi, non aggiungere nemmeno una parola, perché l’immensità di Charles Dickens non ha bisogno di essere spiegata; così come per descrivere questa serie potrebbe bastare il suo titolo, Dickensian, banalmente dickensiano, perché questi 20 episodi sono riusciti a raccogliere l’essenza stessa delle opere di questo grande autore.

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Da grande amante delle sue opere non posso che essere soddisfatta di avere avuto un adattamento di così grande livello, ma non serve aver letto l’opera omnia di Dickens per poter apprezzare la bellezza di questa serie. Anzi, il progetto della BBC era anche quello di cercare di avvicinare il grande pubblico al mondo letterario, quindi ha saggiamente orchestrato tutte le vicende in modo tale da non dare troppe anticipazioni sui romanzi a cui si ispira e comunque far nascere dell’attaccamento per questi personaggi e la curiosità di scoprire come si sono evolute le loro storie sulla carta stampata. E questa è risultata una carta vincente, soprattutto nell’ultimo periodo in cui molte produzioni cercano di riportare sul piccolo schermo grandi epopee letterarie, spesso con scarso successo. Non pensate però che per questo motivo la serie abbia un finale aperto o insoddisfacente – assolutamente no! Questa prima (e purtroppo unica) stagione è perfettamente conclusa.

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Il tutto ha inizio la Vigilia di Natale, come nel classico dei classici A Christmas Carol (reinterpretata in talmente in tante versioni differenti che sfido a trovare qualcuno che non ne conosca la trama e si metta a gridare allo spoiler!) con l’assassinio dell’usuraio Jacob Marley. Ma non vi aspettate l’arrivo dei fantasmi dei Natali passati, presenti e futuri, bensì una serie avvincente di indagini per scoprire chi sia il colpevole di questo omicidio. A fare da sfondo, come una scenografia di cartone in un teatro di marionette, è la piacevole foschia della Londra vittoriana, con i suoi vicoli bui ed i suoi pub affollati dove si mangiano pasticci di carne e si abbonda col gin.

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Per chi fosse, come me, un’amante dei racconti di Dickens questa serie è un sogno che diventa realtà. In quest’unica scena muovono i loro passi alcuni dei più grandi personaggi che la letteratura abbia mai conosciuto – da Miss Havisham e l’avvocato Jaggers di Grandi Speranze, a Fagin e Bill Sikes e l’adorabile piccolo criminale Dodgers di Oliver Twist, ed ovviamente l’avaro più famoso di tutti i tempi, Ebenezer Scrooge di Canto di Natale… insieme a tanti, tanti altri. Grandi villain, eroi per caso e personaggi minori, quelle macchiette che fanno onore al puro humor inglese e che ridicolizzano in modo brillante la bigotta società vittoriana. Tutte queste grandi figure si muovono, proprio come sul palco di un teatro, interagendo fra loro e creando inaspettate alleanze e rivalità, come in un gigantesco crossover che viaggia dalle pagine di un romanzo all’altro. Molte delle storie che nei libri vengono solo accennate o descritte attraverso dei flashback, in questa serie trovano largo spazio e ci permettono di dare uno sguardo dietro al sipario di quel fantastico teatro che Dickens ha saputo costruire con mani sapienti e un ingegno assolutamente brillante.

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Molti dei personaggi hanno volti famigliari per un vero addicted: ritroviamo ad esempio l’odiatissimo Olly di Game of Thrones (Brenock O’Connor, che interpreta Peter Cratchit), insieme ad altri suo compagni direttamente da Westeros (Mark Stanley – Bill Sikes – che è stato anche Grenn, il grande eroe della battaglia della Barriera contro l’attacco dei giganti, e Anton Lesser – Fagin – il Maestro Qyburn che ha riportato tra di noi The Mountain); ed anche due donne straordinarie, Amelia Havisham e Honoria Barbary, niente di meno che la sempre gioiosa Riley Blue di Sense8 (Tuppence Middleton) e la sorella ribelle dei Peaky Blinders (Sophie Rundle).

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Per risolvere il mistero, l’ispettore Bucket non potrà lasciare nulla al caso e tutti, nessuno escluso, dovranno passare sotto il suo occhio indagatore. Mi trattengo, per evitare spoiler, ma vi assicuro, una volta entrati in questo mondo meraviglioso, gli episodi vi sembreranno troppo brevi (dato che effettivamente durano solo una ventina di minuti l’uno) e arriverete alla fine anche con qualche lacrimuccia, soprattutto sapendo che non ci sarà una seconda stagione.

Beh, in ogni caso, un autore che ha un aggettivo tutto per sé merita almeno una possibilità!

2 COMMENTS

    • Per ogni nuovo adepto ricevo un penny dalla BBC 😀
      Scherzi a parte, se ti piace Dickens, o anche semplicemente se ti piace lo stile delle miniserie british in costume, questa non puoi fartela mancare!!!

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