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Supernatural | Recensione 11×16 – Safe House

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Supernatural | Recensione 11×16 – Safe House

Dopo un mese di pausa, Supernatural è tornato senza darci ulteriori informazioni su Amara, Castiel, Lucifero o Crowley e, a pochi passi dalla fine della stagione, questa scelta potrebbe iniziare a preoccupare un po’, ma dato che per anni siamo stati abituati a ricevere il colpo finale letteralmente nei finali di stagione, non possiamo che continuare a sperare in una conclusione degna di questa trama, concentrandoci solo su ciò che ci viene mostrato. Soprattutto perché fare congetture, pur avendo diversi elementi arrivati a questo punto della storia, sarebbe del tutto inutile: ci manca ancora di sapere come o se effettivamente sia possibile uccidere Amara, come o se Castiel riuscirà a tornare al fianco dei fratelli, come o se Crowley si alleerà con i Bros e come o se Lucifero tornerà mai nella gabbia, con la speranza che perlomeno possa effettivamente sconfiggere l’Oscurità. Una volta appurato tutto ciò, o almeno una buona parte, cosa che in ogni caso sicuramente avverrà a conclusione della stagione, fare due più due sarà più facile, almeno prima di un presumibile cliffhanger da brivido. Personalmente, comunque, non mi lamento di questo periodo di sospensione.

Per quanto mi riguarda, potrei passarci la vita a guardare episodi così piuttosto che rivedere Amara.

Ritengo sia stato svolto un eccezionale lavoro nell’allentare la tensione causata dai vari risvolti narrativi e nel necessario inserimento di filler che occupassero spazio nella stagione poiché, nonostante gli episodi monster of the week siano stati diversi, non ce n’è stato uno che sia definibile noioso. Dopo undici anni, questa serie è ancora in grado di stupire e ce lo ha dimostrato, per l’ennesima volta, con quest’ultimo episodio in cui, grazie ad un brillante espediente, ci è stata data la possibilità di emozionarci di nuovo in compagnia di Bobby e del suo adorabile, scontroso amico Rufus.

La sovrapposizione delle sequenze e l’alternanza delle scene tra Dean/Sam e Bobby/Rufus, l’una intesa a completare l’altra, ha reso speciale questo episodio, non solo visivamente, ma proprio ai fini dell’autoconclusiva storia narrata.
Il fatto di ripensare al passato, soprattutto quando vengono mostrate scene inerenti ad esso, è una delle tante qualità di questo show che per anni è stata totalmente messa in disparte, tra gli altri difetti, e rivedere che invece è tornato ai fasti delle prime stagioni fa emozionare.
Per non parlare del fatto che gli autori siano riusciti abilmente ad inventare una situazione che potesse accontentare i fan, mostrando Bobby senza però farlo tornare in vita o come fantasma o qualsiasi altro altro modo già ampiamente affrontato negli anni passati.

In più di un’occasione mi è capitato di chiedermi, soprattutto negli scorsi anni quando questi due grumpy old men venivano nominati spesso, come fosse il loro rapporto, sia nel lavoro che nell’amicizia, ed è stato davvero bello poterli vedere in azione, per di più in un periodo particolarmente difficile come quello dell’Apocalisse.
Quando Lilith non aveva ancora aperto le porte dell’Inferno e Sam e Dean non avevano la minima idea di cosa avrebbero dovuto affrontare da lì in poi, Bobby era già pronto a coprirgli le spalle e avrebbe dato e fatto qualsiasi cosa pur di aiutarli, come poi è successo..

Il suo personaggio non è sempre stato amato solo per come era stato costruito psicologicamente, ma perché nel pratico dimostrava come l’essere una famiglia andasse al di là del sangue.
Senza nulla togliere a John Winchester, per tanti versi è stato più un padre Bobby, per Sam e Dean, di quanto sia mai riuscito ad essere lui, perché accecato dalla vendetta, con l’unico scopo di far fuori qualsiasi creatura sovrannaturale, mentre Bobby ha sempre messo davanti le necessità e i bisogni dei due fratelli, a discapito di qualsiasi altra cosa.

Forse sono di parte, perché questa serie tv su di me ha sempre avuto un fortissimo impatto emotivo, ma non esiste personaggio più complesso, severo e dolce allo stesso tempo di Bobby Singer.
E’ decisamente uno dei motivi per cui essere grati a questo show.

Al solito, vi lascio con il promo del prossimo episodio, dal titolo “Red Meat“, e con il consiglio di seguire queste splendide pagine su facebook: Jensen Ackles Italia – Supernatural Italia – NOI: supernaturaldipendenti – Supernatural fan club – I will always love Supernatural

 

 

 

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Giulia, 23 anni, abruzzese, studentessa universitaria di "Beni Culturali: cinema, musica e teatro", presso l'Università degli studi di Siena. Appassionata di cinema fin da bambina, ad un certo punto della sua vita, esattamente quando scoprì Supernatural nel 2006, ha iniziato a diventare una drogata anche di serie tv. Adora passare ore ed ore davanti al suo pc a fare lunghe maratone telefile, occupando il suo tempo libero con un'altra forte passione, la scrittura (riducendosi a studiare la notte, ai limiti della sopportazione umana!). Il suo sogno nel cassetto è di diventare una sceneggiatrice, ma si accontenterebbe anche di diventare una 'semplice' scrittrice di romanzi fantasy. Ha una vera e propria ossessione per tutto ciò che riguarda gli angeli e, più in generale, per ogni sorta di creatura sovrannaturale. Sa che un giorno farà il giro degli Stati Uniti a bordo dell'Impala insieme a Sam e Dean ma, nel frattempo, si accontenta di vederli solo attraverso lo schermo.

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