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Supernatural | Recensione 10×17 – Inside Man

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Supernatural | Recensione 10×17 – Inside Man

Con tutti gli alti e bassi avuti in questa stagione, è un miracolo che sia sopravvissuta, senza troppa nausea, per poter assistere alla meraviglia mandata in onda questa settimana. Ma ne è valsa la pena di aspettare.
Quanta roba c’è stata in questo episodio? Spettacolare! Non so nemmeno da dove cominciare a parlare e, dopo parecchio tempo, ho così tanto da dire che ho paura di dimenticare qualcosa. Proverò a seguire l’ordine cronologico dell’episodio stesso, ma non vi assicuro la mancanza di eventuali voli pindarici…

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Dall’inizio alla fine, non c’è stato un singolo istante in cui mi sia chiesta cosa stessi guardando, anzi, finalmente ho assistito a quaranta minuti di vero Supernatural. Come anche lo stesso Bobby ha commentato, ormai, la vita dei Bros non ha praticamente più niente a che fare con la semplice caccia, com’era agli inizi e durante i suoi tempi – anche se fino ad ora ci è stato mostrato l’esatto contrario, con l’intenzione di riportare Supernatural proprio a quegli esordi, ma venendo fuori con una forzatura che, soprattutto dopo ciò che abbiamo visto in questo episodio, non credo fosse affatto necessaria – ma nonostante tutto, il principio di base resta sempre lo stesso: ancora una volta, uno dei due fratelli si trova a ribaltare il mondo, terrestre e non, pur di salvare l’altro.

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Come mi è già capitato di dire in passato, cercando di rimuovere dalla mia memoria lo scorso episodio, la tenacia di Sam che fino a questo momento è riuscito a sfruttare con la dovuta maturità, è stato l’unico punto forte di questa stagione, per me. Nel corso degli anni passati, tra una disgrazia e l’altra, che fosse la dipendenza dal sangue di demone o Lucifero in agguato o l’essere posseduto da un angelo random, non abbiamo mai davvero avuto modo di vedere Sam semplicemente come Sam. Finalmente, eccolo qua.
Sam si preoccupa di Dean e farebbe di tutto per lui, al punto da mentirgli per oltrepassare la sua testardaggine e fare ciò che ritiene più giusto; non è un idiota, sa che azioni del genere sono ciò che più feriscono Dean, che non pretende niente se non che il rapporto tra di loro sia vero.
Nonostante ciò, sinceramente, non me la sento di biasimare Sam per aver pensato di tenere nascosto a Dean che intenzioni avesse, visto come quest’ultimo ha fin troppo spesso negato l’evidenza davanti al fratello senza alcun pudore, solo perché pensa che mettere la testa sotto la sabbia e fingere che non abbia un problema, o provare a combatterlo da solo per non essere un peso, sia la cosa migliore. Nessuno dei due sta agendo in questo modo, per quanto in un certo senso sbagliato, nei confronti dell’altro per ferirlo, ma per andargli incontro. Si è ripresentata, per l’ennesima volta, la stessa storia che abbiamo visto affrontare e superare nel corso dei dieci anni precedenti: tra loro due sarà sempre così, perché dipendono l’uno dalla presenza dell’altro e, sicuramente, vedremo come la scelta reciproca di tenere all’oscuro la verità dei fatti porterà gravi conseguenze. Prepariamoci al peggio.

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Continuando a parlare di Sam, comunque, ho trovato geniale la sua idea di liberare Metatron, pensando di farlo evadere e di chiedere a Bobby di aiutare Castiel ad andare in Paradiso per poterci riuscire. E’ stato a dir poco meraviglioso rivedere Bobby in azione e Castiel fare ‘qualcosa’, ma mi chiedo perché non si siano adoperati per cercare un modo di riportare l’anima di Bobby sulla Terra, dato che si trovavano nella circostanza più adatta per farlo. Però, va bene così. Questo, purtroppo, è un discorso a se stante che non porterebbe da nessuna parte…
Bobby ha fatto il suo corso.

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Sono sempre stata contraria alle resurrezioni, a prescindere dal contesto e comprese quelle degli stessi Winchester, che potevano andare bene una o due volte, ma ho perso il conto di quante siano state le occasioni in cui i due Bros si sono ritrovati a fare avanti e indietro dall’Inferno, e lo sarei anche nel caso di un ritorno di Bobby, ma si è visto come la sua presenza sia stata provvidenziale in questa situazione. E’ vero che, ormai, i due fratelli sono arrivati ad un’età e con una certa esperienza che li rende del tutto indipendenti, quindi, da questo punto di vista, un eventuale ritorno di Bobby sarebbe anche superficiale, ma resta il fatto che è innegabile quanto poche parole spese a fare leva sulla coscienza di Sam siano state importanti. E’ sempre stato l’ago della bilancia tra i due e la sua assenza si sente.

Ad ogni modo, tutto è bene quel che finisce bene… Più o meno?
Insomma, le intenzioni erano certamente delle migliori, ma Bobby chissà dove andrà a finire per punizione; Metathron sembra essere ancora e insistentemente inutile al caso, almeno tanto quanto Castiel e, in tutto ciò, il Re dell’Inferno è tornato. Però, riguardo l’ultima parte, c’è da festeggiare!

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Rowena è stata a dir poco sublime in questo episodio e ammetto che, scoprire che la sua ricerca di attenzione da parte del figlio era solo per una questione di potere, fine a se stesso, tanto per il lustro di averlo, piuttosto che per via di chissà quale piano malefico, me l’ha fatta rivalutare un po’. Peccato, però, che anche il limite di sopportazione di Crowley sia arrivato alla goccia.
Che il demone avesse intenzione di liberare Dean dal Marchio ci è stato reso piuttosto chiaro sin dall’inizio, o quasi, quando si è reso conto di che tipo di potere enorme fosse stato dato ad un semplice umano che, senza difficoltà, nella sua peggior forma avrebbe saputo come tenere testa proprio allo stesso Re dell’Inferno. Fin quando a Crowley ha fatto comodo averlo come spalla, quindi, gli stava ovviamente bene, ma poi ha capito il rischio che avrebbe corso a proseguire per quel tragitto al fianco di Dean e se n’è tirato indietro. Nulla da ridire a riguardo. Scelta logica, in cui l’essere stato corrotto dal sangue umano non credo c’entri qualcosa, eppure, quest’ipotesi, viene presa in considerazione anche da Dean, perché sensata.
E’ un dato di fatto che il rammollimento di Crowley sia dovuto all’esorcismo e ok, ma non tutti gli atteggiamenti di Crowley possono essere ricondotti a questa giustificazione… O forse si? Altrimenti, perché si sarebbe sottomesso a Rowena? Perché la considerava la sua famiglia?! Il vero Crowley a malapena conosceva il significato di tale parola e avrebbe commesso azioni crudeli, per molto meno. E’ stato evidente, infatti, quanto le parole sincere e schiette di Dean, su questo argomento così delicato, lo abbiano colpito – probabilmente ferito – nell’animo, al punto da fargli aprire gli occhi.
Che sia, quindi, giunta la tanto attesa rivalsa del King of Hell? Mi auguro di si.

In tutto ciò, abbiamo scoperto anche che all’Inferno hanno la wifi e che Rowena potrebbe sapere come togliere il Marchio di Caino, quindi, qualcosa mi dice che l’essere stata cacciata da Crowley non la terrà lontana troppo a lungo, anche se il ritrovato senso demoniaco di quest’ultimo, che lei tanto desiderava, potrebbe rivelarsi insidioso.

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Decisamente più sollevata e di nuovo speranzosa riguardo i prossimi episodi, vi lascio con il promo della 10×18, dal titolo “Book Of The Damned”.

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