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Supernatural 13×01 – E così diciamo addio, sommersi dai kleenex

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Supernatural 13×01 – E così diciamo addio, sommersi dai kleenex

Va bene, va tutto bene, sto prendendo benissimo questa season premiere, non è che io stia piangendo da venticinque minuti filati chiedendomi cosa ne debba fare ora della mia esistenza, va proprio tutto benissimo.

E insomma, buongiorno a tutti in questo venerdì tredici che ci regala il primo episodio della tredicesima stagione di Supernatural che, quest’anno, sarò io a recensire. È doveroso fare una premessa: SPN è il mio telefilm preferito, sono dodici anni che lo è, in dodici anni – nonostante i tantissimi bassi – non sono riuscita a schiodarmi da questa mia posizione e dopo questa premiere meravigliosa non credo mi ci schioderò mai più. Quindi preparatevi a farvi accompagnare per tutta la stagione dai miei pianti disperati, fangirlamenti estremi e insulti pesantissimi (sempre fatti con il massimo dell’ammmmore!).

Innanzitutto, avete notato l’occhio di Mordor che veglia su di noi con fare inquietante?

L’episodio riparte esattamente dove si era fermato lo scorso season finale e c’è stata subito una scena che mi ha improvvisamente fatto riacquistare fiducia nel genere umano nel momento in cui Jack chiama Sam father, perché dai, era ora che qualcuno si ricordasse che il solo e unico vero tramite di Lucifer sulla Terra fosse Sam. Invece no, non era Jack che cercava amore paterno in Sam, ma semplicemente Jack che per cinque minuti di screen time ha avuto crisi di identità credendosi un misto fra le sirene di The Vampire Diaries ed Eleven di Stranger Things. E vabbè, è stato bello illudersi per qualche secondo che le cose potessero andare alla mia maniera.

È stato un episodio in un certo qual modo di transizione – pur essendo una premiere – perché in fondo non fanno assolutamente nulla a parte introdurci il personaggio di Jack, ma allo stesso tempo siamo di fronte a una puntata psicologicamente pesantissima.

C’è Sam che non può fare a meno di provare un’empatia assurda per Jack perché in un certo senso in un preciso istante della propria vita lui è stato Jack. Era il ragazzo legato al demone dagli occhi gialli, colui nelle cui vene scorreva sangue di demone e che si cibava di esso come fosse una droga. Sam sa esattamente cosa si prova a trovarsi in bilico fra la luce e l’oscurità, sa com’è ritrovarsi a un passo dal baratro infernale che rappresenterebbe l’accettazione di Lucifer al proprio interno e sa com’è opporsi al proprio destino e vincere. Sa com’è avere un’anima, sa com’è non averla, sa com’è lottare per riaverla. E quindi è più forte di lui, non riesce a condannare Jack a priori perché Jack, allo stato attuale delle cose, non ha fatto nulla di male. Jack is not evil, he’s just a kid. Un po’ come lo è stato lui molti anni fa ed è per questo che non si lascia scoraggiare dalle accuse di Dean – are you defending the son of Satan? -, per questo che si rifiuta di consegnarlo agli angeli e quindi a morte certa.

E c’è Dean, Dean che per tre quarti di episodio non riesce nemmeno a pronunciare la parola morto in riferimento a Castiel, Dean che si rende conto con una lucidità disarmante del fatto che ormai i Winchester sono rimasti soli al mondo. Definitivamente. Se ci pensate, non lo sono mai stai finora: c’è sempre stato qualcun altro, qualcuno come Bobby, o qualcuno come Castiel, o perfino qualcuno come Crowley. Ma ora sono tutti morti, se ne sono andati tutti. Bobby non c’è più da tempo, Castiel è morto, Crowley è morto, Mary – per quel che ne sanno – è anch’essa morta. Sam e Dean, Dean e Sam, non hanno più nessuno da poter chiamare, a cui potersi rivolgere, in cui cercare conforto.

La scena in cui Dean si appella a Chuck, in cui gli lancia la sua preghiera disperata, è stata la perfezione più dolorosa che possa esserci. Dean sa che Chuck non risponderà, lo sa perché Chuck ha sempre avuto questo orribile vizio di pensare solo ai fatti propri e di ignorare il resto dell’universo, ma sa anche che Chuck è in debito con loro come con nessun altro. Quindi ci prova lo stesso, fa un ultimo disperato tentativo e la rabbia a cui cede quando capisce che perfino in una circostanza del genere Dio decide di lavarsene le mani, spezza il cuore in miliardi di pezzi.

TOP 3:

  1. La scena della pira funebre di Castiel è stato un altro momento bellissimo e pesantissimo dell’episodio. Sono i Winchester che dicono addio all’ultimo legame che era loro rimasto e non importa che Misha Collins abbia amabilmente spoilerato il suo ritorno nel corso di una convention. Tu sei lì che guardi e sai che Castiel in qualche maniera tornerà, ma allo stesso tempo senti sulle spalle tutto il peso della perdita e del dolore di due fratelli che dopo aver sacrificato le loro intere esistenze al bene comune, sono rimasti definitivamente soli.
  2. My father is Castiel“, è stato un momento topico perché ci fa rendere conto del fatto che c’è davvero speranza per Jack ma, soprattutto, ci lascia intravedere potenziale a go go per la storyline di Lucifer – che sicuramente non sarà per nulla felice di sentirselo dire.
  3. La scena di cui ho parlato approfonditamente poco sopra, quella di Dean che invoca in preghiera Chuck.

Parlando del mio io fangirlante, vi lascio con il mio commento più profondo a Jack.

Con questo vi do appuntamento a settimana prossima, quando secondo me scopriremo nel dettaglio che fine abbiano fatto Mary e Lucifer e vedremo Jack ambientarsi alla vita nel bunker. Intanto fatemi sapere nei commenti se questa premiere a voi è piaciuta tanto quanto a me!

-Elsa

2 COMMENTS

  1. su una cosa di certo SPN non si smentisce, gli angeli (Cas a parte) sono dei grandissimi bastardi!
    per arrivare al figlio di Lucifero pugnalano un innocente! che dovrebbero proteggere!!
    difatti m’è piaciuto come Sam abbia salvato Jack dalle loro grinfie

    P.S. Jack sembra proprio Leo quando ha fatto Titanic!

    • VERO CHE SEMBRA LEO??? Cioè, ci sono proprio delle scene in cui è identico!!!
      Gli angeli sono i peggiori di tutti in SPN, ti fanno davvero venire voglia di fare patti coi demoni piuttosto che avere a che fare con loro ahahaha

      grazie per il commento 🙂

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