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Supernatural | Recensione 10×05 – Fan Fiction

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Supernatural | Recensione 10×05 – Fan Fiction

Sebbene il titolo stesso dell’episodio sia di per se piuttosto eloquente, c’è da dire che non potevano scegliere modo migliore di questo per rendere omaggio, non solo al traguardo raggiunto del 200° episodio, ma anche e soprattutto ai fan della serie. La scelta dei riferimenti a vecchie situazioni o ad argomenti delicati come la mancanza del ‘Sam-ulet’ non è assolutamente casuale, bensì pensata proprio per far breccia nei nostri doloranti cuoricini. Sorvolando sul fatto che ancora non mi capacito della decisione della Gamble di fare quell’enorme ca**ata di renderlo il richiamo di Dio, l’amuleto di Sam è una di quelle cose che fanno parte di Supernatural e degli amanti della serie tv, nonostante sia andato perduto, così come l’importanza delle storie scritte da Chuck.

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Devo essere onesta a riguardo però…

Dall’ultima volta in cui abbiamo visto Chuck, che se non ricordo male dovrebbe risalire alla fine della quinta stagione, non ho più pensato alle storie di Supernatural, fino ad oggi ovviamente, e la prima cosa a cui ho pensato è stata: perché Kevin, come profeta, non ha continuato le storie di Sam e Dean? Non sono l’unica ad esserci rimasta male per la loro brusca interruzione, visto che la protagonista di questo meta-episodio si è ritrovata ad inventare un proseguo a dir poco da brividi, con robot e alieni, ma così è andata ed è solo l’ennesima falla che accompagna la serie tv da cinque anni; e non per essere cattiva, ma visto il riferimento ad Eric Kripke all’inizio dell’episodio e sapendo che il creatore di Supernatural aveva pensato alla serie solo per cinque stagioni, ho subito creduto che il secondo atto realizzato dalla ragazzina, rovinato da quest’assurda idea fantascientifica, e il fatto che questa non abbia creduto a Dean quando le ha raccontato la vera versione dei fatti dopo ‘Swan Song’, sia stato tutto un tentativo sarcastico di farci ragionare su quanto di sbagliato sia stato fatto in Supernatural senza Eric Kripke. Del resto, nonostante ci siano stati anche ed ovviamente degli splendidi momenti, il periodo buio di Supernatural dalla sesta stagione fino ad almeno la prima metà dell’ottava non se lo scorda nessuno.

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Comunque, festeggiamo! Perché tra gli alti e bassi, in ogni caso, siamo ancora qui a fangirlizzare dopo ben dieci anni! Non dimenticherò mai il giorno in cui vidi Sam e Dean per la prima volta o quando sentii parlare di Winchest, Destiel e quant’altro. Questo episodio celebra i fan, esaltando le ship, i fatti più rilevanti e, come ho già detto, sottolineando quelli sbagliati. Episodio divertente ed emozionante che ci ha riportato un po’ indietro, a quando vedevamo Dean prendersi cura della sua Impala, con Sam che con i suoi puppy eyes chiedeva silenziosamente di prendersi una tregua e Dean che, ripetutamente, lo riportava a cacciare, seguendo casi apparentemente normali, così come è stato l’inizio di questo episodio.

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Ritorno al passato anche a quando Sam e Dean affrontarono per la prima volta alcuni fanatici degli scritti di Chuck, a quando Sam e Dean si impegnavano solo sui casi da risolvere, senza dover pensare ad anime assenti, angeli caduti, marchi e quant’altro, a quando era solo un ‘saving people, hunting things, the family business’ e, a tal proposito, menzione speciale all’arrangiamento del dramma scolastico: le canzoni del musical che raccontavano la storia dei due fratelli sono state a dir poco splendide! Ho riso come non mai e, alla fine, anche Dean si è lasciato andare, ondeggiando a tempo di musica. Semplicemente epico…

Per non parlare dei lacrimoni che mi hanno solcato il viso quando Sam e Dean, ascoltando la loro storia recitata da quei ragazzi, avevano gli occhi lucidi o del fatto che, restando in pieno tema fangirl, ho sobbalzato di felicità nel rivedere Chuck! Non me l’aspettavo e ho subito iniziato a sperare che, vista la morte di Kevin e l’assenza di un profeta, magari potrebbe tornare a far visita ai Winchester bros. Ma chi lo sa…

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Episodio fine a se stesso, certo, ma godibile e interessante, in cui è stato accentuato l’omaggio alla serie in ogni modo possibile, anche attraverso le ‘title card’. Di stagione in stagione le abbiamo viste cambiare in base all’argomento trattato, ma anche per gli ‘special episodes’, come per quello di Natale che rimarrà per sempre uno dei miei episodi preferiti. E’ stato bello rivederle una dopo l’altra, tutte insieme; così come è stato bello tenere conto dei vari riferimenti passati, riportandoli alla memoria a ricordarsi quanto questa serie ci abbia fatto ridere, piangere ed emozionare sempre perché, come ha giustamente detto Calliope: “Supernatural has everything. Life. Death. Resurrection. Redemption. But above all, family. All set to music you can really tap your toe to. It isn’t some meandering piece of genre drech. It’s epic.”

PS: Qui potete trovare le canzoni del musical.

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Giulia, 23 anni, abruzzese, studentessa universitaria di "Beni Culturali: cinema, musica e teatro", presso l'Università degli studi di Siena. Appassionata di cinema fin da bambina, ad un certo punto della sua vita, esattamente quando scoprì Supernatural nel 2006, ha iniziato a diventare una drogata anche di serie tv. Adora passare ore ed ore davanti al suo pc a fare lunghe maratone telefile, occupando il suo tempo libero con un'altra forte passione, la scrittura (riducendosi a studiare la notte, ai limiti della sopportazione umana!). Il suo sogno nel cassetto è di diventare una sceneggiatrice, ma si accontenterebbe anche di diventare una 'semplice' scrittrice di romanzi fantasy. Ha una vera e propria ossessione per tutto ciò che riguarda gli angeli e, più in generale, per ogni sorta di creatura sovrannaturale. Sa che un giorno farà il giro degli Stati Uniti a bordo dell'Impala insieme a Sam e Dean ma, nel frattempo, si accontenta di vederli solo attraverso lo schermo.

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