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Suits 7×15/7×16 – John Legend is The Way [SEASON FINALE]

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Suits 7×15/7×16 – John Legend is The Way [SEASON FINALE]

Bentornati amici di “Suits” all’ultimo appuntamento con le recensioni della settima stagione,

Devo confessare di essere piuttosto amareggiata per come abbiano scelto di fare terminare la stagione.
Realizzare un doppio episodio finale dedicando gran parte del secondo (e quindi l’ultimo) allo spin-off con Jessica, è stato secondo me un grave errore e ne sono piuttosto delusa.
Non perché Jess non si meritasse spazio o perché lei non sia un personaggio che adori ma perché hanno deliberatamente scelto di togliere minuti alle trame newyorchesi e un personaggio chiave, per realizzare lo spin-off di Chicago, quando avrebbero potuto farlo prima o all’inizio della prossima stagione.
Voglio credere, però, che, più che un errore deliberato, questa pochade sia esito di un sovrapporsi di fattori esterni: un annuncio estemporaneo di Patrick e Meghan circa il voler lasciare la serie e le pressioni del network sul realizzare lo spin-off di Jessica a Chicago. Se guardiamo le scelte da questi due punti di vista, diventa logica la scelta di infilare in 40 minuti praticamente qualsiasi cosa in maniera approssimativa.

Piccola premessa alla prima premessa, i due episodi sono qualitativamente molto differenti.

Il primo – 7×15 – è stato ben scritto: ha avuto un ottimo ritmo e l’azione ha tenuto col fiato sospeso lo spettatore fino alla fine della puntata.
Il caso contro lo studio è stato costruito benissimo, in particolare faccio riferimento alla scoperta finale di QUALI fossero le reali intenzioni dietro tutto ciò. Lo stesso discorso è da farsi per il caso della clinica anche se l’ho trovato un po’ banale, tuttavia era necessaria una class action che puntasse dritto al cuore degli spettatori (e di Mike e Rachel) per poter giustificare la spinta decisiva di Mike fuori dallo studio Specter-Litt.
Grandioso il ritorno di Bruce McGill e l’aver rivisto facce note e familiari come Soloff, Oliver, Nathan e, soprattutto, Scotty.
Quest’ultima mi è sempre piaciuta moltissimo ed è stato bello rivederla perché ha avuto una funzione che – mi sa – è stata realmente importante: parlo, chiaramente, del fatto che senza che Harvey le avesse detto nulla, la donna avesse capito al volo che dietro il fallimento della relazione con la psicologa, ci fosse il rapporto con Donna. Probabilmente, Paula non è stata per nulla la prima a farsi due domande, di sicuro è stata la prima a imporre ad Harvey un ultimatum. L’espressione sul viso di Harvey dopo la frase della ex, unita al suo comportamento al matrimonio, mi fanno pensare che per lo meno qualche domanda seria, il simpatico Specter se la stia facendo.

Il secondo episodio, come ho scritto sopra, ha patito molto della necessità di introdurre sia lo spin off di Jessica, sia l’addio di Mike e Rachel.
Questa fretta ha portato gli sceneggiatori a compiere qualche passo falso di troppo: in primo luogo le risoluzioni dei due casi newyorkesi.
In un battibaleno, Mike è riuscito a sbrogliare entrambe le cause, neanche fosse un mago super potente. Comprendo che, non avendo preso parte alla causa dello studio, da persona esterna che ha guardato il problema, abbia trovato subito la soluzione, ma il fatto che nell’arco di cinque minuti sia riuscito a risolvere il problema irrisolvibile di Louis e poi, con una scena alla Tom Cruise vs Jack Nicholson in “Codice d’onore”, è riuscito persino a far confessare il cattivo della class action: mi è sembrato tutto troppo incastrato alla perfezione per arrivare alla soluzione del caso e, perciò forzato e poco realistico.
Senza contare che rimuovere Harvey dallo scenario di NY per portarlo a Chicago (dove peraltro non ha influito più di tanto) in un momento del genere, è stato totalmente assurdo nonché improbabile.

L’intero spinoff dedicato a Jessica ha patito, al contrario, del non avere tutti e 40 i minuti a disposizione. Non so voi ma a me la trama è sembrata piuttosto confusa: so solo per certo che, da paladina della giustizia che aveva ritrovato la passione dei primi tempi, Jessica è tornata nella sua comoda zona grigia, nella quale aveva vissuto gli anni a NY. La Jessica che salutiamo è ben diversa dalla Jessica che è partita con il proposito di cambiare la sua vita e come Jeff – che bello che stessero ancora insieme, anche se chissà per quanto tempo ancora – anche io temo che l’eccessiva vicinanza all’ufficio del sindaco, possa condizionare in negativo i suoi propositi.

Non dimentichiamo nemmeno che dopo aver ventilato le ipotesi Islanda e San Diego, i novelli coniugi Ross se ne andranno a Seattle. Chissà che non li ritroveremo in “Grey’s Anatomy“…

FLOP 3

  1. Nathan che dopo aver chiamato in causa Mike per avere aiuto nella class action, si lamenta di come l’uomo gestisca le cose. Onestamente, hai chiamato tu Mike, consapevole di ciò a cui andavi incontro, non vedo perché prendersela con Mike per avere fatto Mike.
  2. Mike è un ottimo avvocato, nessuno vuole dire il contrario, ma trasformarlo nell’Albus Silente delle cause mi è sembrato eccessivo.
  3. Rachel Zane confinata nel ruolo di segretaria del sidekick della situazione. Peccato, perché il suo personaggio, l’anno scorso, aveva dato prova di essere molto di più della fidanzata di Mike e figlia di Robert, invece in questa 7b non è stata altro che questo.

TOP 3

  1. La scena d’addio fra Mike e Harvey: mi sono realmente commossa e sono riusciti a confinare in una manciata di parole, tutto l’affetto che esiste fra i due e – sicuramente grazie alle prove d’attori di Gabriel e Patrick – la tristezza del dover dire addio a qualcosa di bello.
  2. L’intero matrimonio sulle note (in loop, a quanto pare) di John Legend, è stato molto evocativo: poche lacrime, molto sentimento senza troppi fronzoli.
  3. Donna Paulsen che tiene le redini del studio all’insaputa di tutti (ahahahah) e che riesce a organizzare un matrimonio del genere nell’arco di pochi giorni. Il Boss delle Cerimonie la vorrebbe nel suo staff!

E con questa recensione, vi saluto. Spero di ritrovarvi la prossima stagione e non ci resta che incrociare le dita per le nuove, differenti, avventure che Korsh e Soci decideranno per lo studio nel futuro.

Nel frattempo, se siete curiosi, qui troverete il primo video rilasciato dall’emittente che solletica la nostra curiosità sulla nuova stagione che vedrà l’ingresso nel cast di Katherine Heigle (e la promozione a regular di Amanda Schull/Katrina Bennett: yay!!!).

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