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Shameless | Recensione 4×08 – Hope Springs Paternal

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Shameless | Recensione 4×08 – Hope Springs Paternal

tumblr_n28cra7eoI1t0q7zlo1_250 Evento dell’anno: ho completato la visione e ho sorriso. Da quanto tempo non succedeva una cosa del genere? Guardare una qualsiasi puntata di Shameless e sentire una strana sensazione all’altezza del petto, qualcosa di incredibilmente simile al sollievo? E io che pensavo che questa quarta stagione sarebbe stata la mia condanna a morte!
Finalmente – lasciatemelo ripetere: FINALMENTE – le cose sembrano sistemarsi. Dico sembrano perché in questa serie tv la tragedia, l’angoscia e la frustrazione sono sempre dietro l’angolo.
Dicevo, ho finito l’episodio e ho sorriso. Poi sono andata su tumblr alla ricerca di immagini e ho notato che il Gallavich regna sovrano e incontrastato.
Quindi ho sorriso di nuovo. Ho sorriso tanto.
Anche perché questo episodio è stato il più ricco di soddisfazioni da quanto riesco a ricordare, ma ci arriveremo.
Fiona. Fiona resterà sempre il mio personaggio preferito; non importa come, non importa dove, io la sosterrò sempre. Inizialmente credevo che questo sarebbe stato l’ennesimo episodio di scontri e dissapori tra Fiona e Lip e, be’, per gran parte è stato così, forse perché sono andati a scontrarsi contro gli stessi muri: Fiona è ubriaca, Lip la crede irresponsabile e porta via i bambini.
La stanchezza interiore di Fiona mi ha trasmesso una tristezza inverosimile: conosciamo questa ragazza che si è sempre fatta carico di una famiglia senza poterselo permettere ma suppongo che l’unico appiglio che riusciva in precedenza a mandarla avanti era la consapevolezza di avercela una famiglia, una famiglia unita nonostante Frank, nonostante Monica, nonostante gli ex fidanzati idioti e le bollette da pagare. Fiona – come ho già detto nelle scorse recensioni – vive in funzione della famiglia e ora che si ritrova senza nulla in mano non sa più come comportarsi.
Questa non è esattamente una svolta. Già dalle prime puntate ci avevano introdotto un allontanamento, seppur meno drastico, tra Fiona e il resto dei fratelli. Come ha sottolineato Veronica “sono cresciuti. Che ti aspettavi?” e quindi Fiona si vede scivolare via dalle dita la ragione della sua vita. Forse per questo motivo ho odiato troppo Debs e il suo nuovo atteggiamento nei confronti di Sammy. Insomma gioia, tu una sorella ce l’hai già e non è lei a non voler parlare, anzi il contrario.
La scena in cui Fiona augura la buonanotte alla casa desolatamente vuota mi ha spezzato il cuore, così come la chiamata a Lip. Nonostante tutto però sono contenta che Lip sia tornato in sé ed abbia capito che Fiona è ancora sua sorella, nonostante gli errori che ha commesso.

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Soddisfacente è stato anche il breve capitolo di Samantha truffatrice: non ho davvero più dubbi, è una Gallagher. Ma niente a che vedere con Frank e con il suo encomio al bullismo. Penso di non aver riso tanto in vita mia; solo Frank sa essere così convincente spiattellando un discorso simile!
Intanto il primo figlio di Kevin è nato e l’uomo lo ha già perso. Capisco la sua tristezza ma era naturale che finisse così, scelta telefonatissima sin dall’inizio ma, ehi!, ci sono ancora due splendide bambine in arrivo e non vedo l’ora di vedere svilupparsi questa intima – e, per l’amor del cielo, strettamente coniugale – situazione.
Sì, ho lasciato il meglio per ultimo perché Ian e Mickey meritano un discorso a parte (e una dose spropositata di squittii poco dignitosi).
Abbiamo sempre assistito all’approccio di due individui troppo diversi: Ian, con il suo essere genuino e alla mano, fiero di quello che è; e Mickey, un ragazzo difficile con un temperamento ancora più difficile. Naturalmente non è altro che una conseguenza del clima familiare; per quanto Frank ne abbia combinate di tutti i colori, prendendo decisioni moralmente discutibili, non ha mai espresso un parere negativo sull’orientamento sessuale di Ian. Questo ovviamente non perché sia un uomo di chissà quali grandi principi, più che altro perché è l’incarnazione del motto “vivi e lascia vivere”. Se lui è il primo a seguire questa regola, perché non lo dovrebbero fare anche gli altri?
Diversamente Mickey è cresciuto in un ambiente per niente sano, con un padre omofobo e molesto, il cui unico motto è “vivi come dico io”, condizione che è andata via via esasperandosi con la scoperta dello stesso della sua relazione con Ian.
Ma adesso le cose sono cambiate.
Mickey è uscito dal guscio e adoro il modo in cui gli autori lo stanno facendo evolvere, pian piano, senza esagerare. Ha iniziato a preoccuparsi apertamente per Ian, lo ha cercato quando era l’unico in grado di farlo ed è arrivato al punto in cui non è più riuscito a reprimere i suoi sentimenti verso l’altro.
È stato quasi magico il modo in cui Mickey si è allontanato quando Ian ha tentato di baciarlo e solo dopo ha realizzato che lì, in quel posto, non aveva importanza chi era o cosa provava ma solo chi amava. Quindi sì, non appena Mickey si è lasciato andare e ha baciato Ian sono rimasta così estasiata da rivedere quella scena più di dieci volte.
Poi con l’ammissione e quel “together” ho toccato il fondo del fangirling selvaggio.

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Insomma, tutto è bene quel che finisce bene. Per ora.
Non voglio pensare al futuro o ai mille dolori che proverò per chissà quali ragioni. Voglio vivere nella più completa ignoranza.
In questa recensione, come avrete notato, non ho nominato due personaggi: Robbie, perché lo odio e spero che muoia dolosamente, e Carl, perché è il mio eroe e merita uno spazio tutto suo.
Carl, sono sicura che sarai tu a trovare una cura per il cancro. Noi siamo con te!

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Prima di lasciarvi con il promo del prossimo episodio vi invito a passare nella meravigliosa pagina Shameless US Italian Page.

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Classe 1992, messinese, ha viaggiato molto durante la sua vita pur non avendo staccato gli occhi dal computer: ha passato un certo periodo a San Francisco con le sorelle Halliwell e ha frequentato il liceo di Sunnydale; ha bazzicato per un po' al Sacro Cuore, è precipitata su un'isola sconosciuta e ha passato parte dei suoi anni on the road a bordo di una Chevy Impala del '67. Deve alle serie tv la sua felicità attuale e la sua più che certa infelicità futura (sa fin troppo bene di non poter incontrare un Klaus o un Dean Winchester dietro l'angolo, purtroppo). È ossessionata dagli angeli, da Leo di Charmed ad Angemon dei Digimon; da Angel di Buffy (che non è un angelo ma... who cares?) a Castiel di Supernatural, e spera di cuore che arrivi a salvarla dalla perdizione telefilmica, almeno quel tanto che basta da farla laureare senza problemi in tempi accettabili.

4 COMMENTS

  1. Questo episodio è stato il mio preferito in assoluto. Primo, perchè beh Ian e Mickey sono la mia coppia preferita, e vederli insieme mi ha reso molto, ma molto felice. Devo dire che sono molto colpita dal modo in cui gli autori hanno sviluppato il personaggio di Mickey,ripensando allo stesso personaggio durante la prima stagione non si direbbe che è la stessa persona. Anche merito di Noel che è sempre stato fantastico nei panni di Mickey, amo il modo in cui fa sempre in modo che lo sguardo e i gesti significhino più delle parole.
    Ho sempre stimato Fiona come sorella maggiore e donna, anche se devo dire che in questa stagione mi ha fatto un po’ dubitare di lei. Ha sempre vissuto per i suoi fratelli, e adesso che tutti, tranne Liam, sono abbastanza grandi, sembra che nessuno abbia più bisogno di lei. Secondo me, si sente un po’ inutile.
    Lip in questo episodio ha fatto un passo verso Fiona, ed è un bene. Ha capito che Fiona sa di aver sbagliato, ma che ama la sua famiglia più di qualsiasi altra cosa.
    Debbie è entrata in quel vortice che è l’adolescenza, quando pensa che nessuno la capisce e che soprattutto Fiona non può capirla. Mi mette molta tristezza questa cosa, anche perchè Fiona è sempre stata al suo fianco e adesso Debbie preferisce parlare con un’estranea.
    Come te, ho deciso che mi godrò questa momentanea felicità, aspettando la batosta finale, perchè conoscendo Shameless arriverà sicuramente.

  2. Spero che Carl ottenga sempre più spazio all’interno dello show: adoro il suo personaggio!

    Per quanto riguarda il Gallavich: la fangirl che è in me è letteralmente impazzita di gioia, soprattutto per quel “together”, che è già il nuovo “don’t” di questo fandom 🙂

    La cosa che mi preoccupa però è la salute mentale di Ian: il suo comportamento “sopra le righe” un po’ mi spaventa e mi ricorda troppo quello di sua madre. Di sicuro, ahinoi!, il suo bipolarismo metterà i bastoni tra le ruote al Gallavich e non solo: sarà un problema per tutta la famiglia. Mi manca il “vecchio” Ian :,(

    • Uhm, io ho letto un’intervista a Cameron dove viene fatto presente il problema del bipolarismo e i traumi subiti nell’esercito. La cosa mi uccide ma spero che Mickey gli rimanga accanto nonostante tutto!

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