Home Recensioni Shameless 8×10 – Il Messia Gay è tra noi

Shameless 8×10 – Il Messia Gay è tra noi

2
Shameless 8×10 – Il Messia Gay è tra noi

Bentornati cari addicted!

In questa puntata ammetto di avere avuto occhi solo per Lip. La sua storia è concreta e ha una direzione ben precisa: tutto gira intorno a quel legame di co-dipendenza che lo ha trascinato a fondo nella sua dipendenza e a ricostruire le basi della sua vita. Ha investito tutto per cercare di rimettere insieme i pezzi della sua vita e tra questi cocci rotti ci sono state anche le esperienze tormentate dei suoi mentori, Brad e Youens. Scoprire della morte di Youens è stato un duro colpo, ma realizzare di essere stato uno dei tanti che lo considerava come un padre e che aveva ricevuto da lui tutto il supporto e la comprensione che la sua famiglia non gli aveva mai dato è stato ancora più straziante. L’aiuto e il sostegno che il professore gli aveva mostrato durante l’università e poi la riabilitazione era una prassi comune per Youens e questo ha in un certo senso annullato il senso di quello che Lip credeva di sentirsi in dovere di fare per lui, in nome di un rapporto preferenziale. Le parole della figlia di Youens aiutano a rimettere tutto in prospettiva, ma credo che nel momento in cui Lip si è alzato alla cerimonia funebre qualcosa dentro di lui sia irrimediabilmente cambiato. Non credo che si tratti dei suoi sentimenti per il professore – passata la rabbia, la stima e l’affetto rimarranno – ma di un cambiamento rivolto a se stesso: Youens ha fatto quel che ha fatto perché credeva nelle possibilità di Lip, come in quelle di tanti altri studenti che sono passati dal suo ufficio, certamente poi il rapporto si è evoluto in un’amicizia profonda, ma non era così all’inizio. E con questo duro colpo Lip dovrebbe finalmente realizzare che deve mettere se stesso al centro delle sue attenzioni, che Youens ha visto del grande potenziale in lui, non come figlio o come amico, ma come persona, ed è ora che inizi ad agire per tirare fuori questo diamante dal fango.

Continuo a essere perplessa invece su Ian. È indubbio che il ragazzo abbia (scusate il gioco di parole) una vocazione, ma quella che all’inizio pensavo potesse essere una nuova strada adesso mi sembra un labirinto in cui il ragazzo si sta perdendo. È chiaro che gli piaccia essere d’ispirazione per dei giovani ragazzi che, a differenza sua, non si sono sentiti accettati dalle loro famiglie o dalla società (perché tutto si può dire dei Gallagher, ma mai uno dei suoi fratelli ha rifiutato Ian per la sua omosessualità) e che sia dannatamente bravo in quello che sta facendo, con la sua sicurezza e il suo fascino… ma sembra che si stia lasciando trascinare da un fenomeno che è diventato molto più grande di lui. E conoscendo i suoi trascorsi, questa surreale eccitazione potrebbe portarlo a distaccarsi troppo dalla realtà (come era accaduto anche all’inizio della sua carriera di paramedico). Mi ha fatto piacere vedere che è tornato a confidarsi con Fiona (e, d’altra parte, anche il rapporto tra Fiona e Trevor), ma c’è ancora qualcosa che non mi quadra in tutta questa faccenda. Esagerare e spingere agli eccessi è tipico di “Shameless”, ma quando si tratta di Ian temo sempre che il motivo di fondo sia più complesso e più preoccupante.

Il resto della famiglia non ha suscitato particolare entusiasmo. Per quanto riguarda Fiona, tolto l’intoppo dell’ingratitudine degli inquilini abusivi, la sua vita sta filando liscia e finalmente forse c’è un orizzonte di gioia (e mi riferisco più alla sua indipendenza che a Ford). Debbie continua a essere la real Gallagher della situazione e Frank sta tornando alle vecchie abitudini con uno spirito nuovo. Carl mi sta deludendo, trascinato in questa completa follia del matrimonio, ma la sua fidanzata psicolabile è talmente borderline che mi fa simpatia: lei è “Shameless” all’estrema potenza con un tocco i trash che non guasta mai.

Finalmente, invece, ho rivisto il trio che avevo amato nelle passate stagioni e che sembrava stesse perdendo tutto il suo smalto. Questo era esattamente quello che speravo per Svetlana, Kevin e Veronica, perché sono divertenti a prescindere dal sesso e dalle prese di potere. Lana è troppo intelligente per essere relegata a sguattera del locale e Kev e V sono troppo buoni per trattarla con disprezzo, a prescindere dai loro trascorsi, per cui questa ritrovata armonia in cui i Ball cercano di aiutare Svetlana a fare un matrimonio vantaggioso è senza dubbio una delle note positive di questa puntata.

Ed eccoci arrivati come di consueto alla TOP 3, un momento pieno di pathos e due decisamente più leggeri ma esilaranti:

  • Grandissimo pathos per la scena di Lip al funerale, subissato da altri mille discorsi di ringraziamento uguali al suo: c’erano tanto dolore e tanta rabbia, e il resto è tutto scritto poche righe più sopra – Lip, per me, è IL personaggio di questa stagione.
  • Spostiamoci sulla leggerezza, ma Kevin che tenta di dare consigli a Lana via auricolare su come rimorchiare è impagabile.
  • Non è di sicuro il personaggio che preferisco ma la scena di Cassy che finge il suicidio solo per convincere Carl a sposarla è talmente assurda che mi ha fatto piegare dal ridere.

 

Per questa settimana è tutto! Vi lascio con il promo della 8×11, il penultimo appuntamento della stagione, e vi ricordo di passare dalla nostra pagina amica per commentare e restare sempre aggiornati su news e cast.

SHAMELESS US ITALIAN PAGE

2 COMMENTS

  1. Ciao! Mi è piaciuta moltissimo l’analisi del rapporto Youens-Lip e proprio lo scoprire di essere uno dei (molteplici) ragazzi brillanti dovrebbe convincerlo a togliersi il peso/obbligo che sentiva di prendersi cura di lui. Deve anzi essere fiero di se stesso, per essersi occupato di un’altra persona, ma deve però rendersi conto che il primo dovere è nei riguardi di se stesso e tener presente che, come dici tu, quando ci si annulla per gli altri senza rendersi conto delle proprie sofferenze si chiama co-dipendenza e se ne deve liberare (so che la sto facendo facile, ma il percorso è quello, non c’è un’altra strada).
    Su Ian non mi ero in effetti preoccupata. Lo trovo grandioso come Messiah gay ed è una storia tipica di Shameless, comprese le magliette di Frank. Surreale, esagerata, ma perfetta per lui. È vero che la cosa sta assumendo contorni esponenziali, ma non ero ancora arrivata a temere che fosse troppo per lui, finché non ti ho letta, e adesso naturalmente sono preoccupata per Ian (anche io sono più apprensiva nei suoi riguardi).
    Sul resto condivido il tuo pensiero sulla trasformazione del rapporto del trio del bar, che è tornato a essere il generatore di divertimento della puntata (*vero* divertimento alla shameless).
    La psicopatica spero cada in una voragione e tanti saluti, a questo punto! XD

    Edit: in due righe ho sbagliato due volte il nome di Ian, il mio evidente problema con i nomi sta degenerando…

    • Non volevo assolutamente creare allarmismo su Ian (che a volte anche io chiamo Liam, come vedi non sei sola), però penso a lui d’istinto con un pizzico di apprensione in più. La storia del gay Jesus è del tutto esilarante e assolutamente in stile Shameless, però tendo a vederci qualcosa di più, oltre che per i suoi trascorsi, anche per tutti quelle cose non dette e quegli spunti lasciati a mezz’aria che stanno segnando la storia di Ian da inizio stagione. Potrebbe non essere nulla, ma questo è stato il mio primo pensiero a caldo.
      Lip è una sofferenza: ci ha impiegato un’intera stagione a raggiungere il fondo e credo ce ne metterà una solo per rimettersi in piedi. Il suo percorso è senza dubbio lento e difficile, però è quello in assoluto meglio delineato. Come dici anche tu, la strada da percorrere è una e deve solo decidersi ad imboccarla, senza se e senza ma.
      Mancano solo due puntate e la sensazione è quella che non sia successo molto. Non che sia stata una brutta stagione ma la definirei “di assestamento” rispetto alle precedenti. Vedremo se non ci riservano il colpaccio per il finale!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here