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Sex Education 2 – Recensione: una conferma o una delusione?

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Sex Education 2 – Recensione: una conferma o una delusione?

Sex Education 2 – Recensione: La prima stagione della serie tv Netflix Sex Education fu una piacevole sorpresa: una commedia per adulti divertente, sincera e sorprendentemente matura. Ora che è in arrivo la seconda stagione dello show, è lecito chiedersi se essa riuscirà a restare sugli alti standard fissati dal primo ciclo di episodi o se la qualità andrà scemando. Bene, eccovi il nostro responso!

Sex Education, grazie agli argomenti che ha messo in scena lo scorso anno, aveva a disposizione una quantità incredibile di trame e personaggi affascinanti. Il rischio più grande in cui questa stagione 2 poteva incappare era quello di voler raccontare troppo e tutto in una volta, trasformando lo show in un pasticcio. Fortunatamente non è così! La seconda stagione di Sex Education non perde nessuno dei tratti che avevano resto la serie così divertente la prima volta, nonostante i tanti intrecci e i nuovi personaggi aggiunti.

In questo secondo capitolo arriva un nuovo ruolo per Jean, inserita come terapista sessuale nella scuola di Otis per rispondere alle domande degli studenti. L’imbarazzante dinamica madre-figlio era stata una delle parti migliori della prima stagione, e con questo stratagemma la serie si ritaglia al meglio l’opportunità di dare al personaggio di Gillian Anderson un ruolo più centrale, che coinvolge direttamente suo figlio, ma senza forzare il conflitto tra i due. Dal loro canto, Otis, Eric e Maeve riescono ad avere archi narrativi più impegnativi, la maggior parte dei quali ruota attorno ai loro sentimenti romantici (o meno) l’uno per l’altro o per alcuni dei loro compagni di classe.

I sentimenti irrisolti di Maeve per Otis causano problemi nella sua nascente relazione con Ola, che è già tesa a causa del fatto che Jean frequenti il padre di Ola, Jakob. Nel frattempo, i sentimenti di Eric per Adam si scontrano con l’arrivo di un nuovo studente di nome Malek. C’è molto in cui destreggiarsi, e anche se a volte sembra che Sex Education crollerà sotto il peso dei suoi vari temi, la serie non vacilla mai, nemmeno una volta. Rimane, invece, notevolmente coerente in quanto al tono. Non eccessivamente seria né troppo debole riguardo la materia, Sex Education trova costantemente il giusto equilibrio tra divertimento volgare e commedia per adolescenti. È una linea difficile da percorrere, poiché l’argomento della serie rende incredibilmente alta la probabilità di insuccesso. Ciò appare subito evidente all’inizio della nuova stagione, poiché il primo episodio riguarda in gran parte Otis che scopre le gioie della masturbazione, mentre allo stesso tempo impara una lezione preziosa sul potere della moderazione.

Sex Education 2 – Recensione: il nostro giudizio

Gli autori dimostrano ancora una volta di essere in piena sintonia con le esigenze particolari della serie e di conoscere il modo migliore per modularle. E mentre l’autocontrollo è un problema per molti dei giovani personaggi dello show, la serie dimostra ripetutamente di essere a proprio agio nel territorio che si è ritagliata. Quel territorio in cui non c’è solo divertimento, ma anche consapevolezza delle questioni importanti, che rendono la seconda stagione di Sex Education una graditissima conferma in questo inizio di 2020.

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