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Riverdale 3×07 – E se il vero colpevole non fosse così scontato?

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Riverdale 3×07 – E se il vero colpevole non fosse così scontato?

Tutti gli indizi sembrano portare proprio a lui, il terribile Man in Black, niente meno che Hiram Lodge in persona. Già sul finale della scorsa stagione avevamo avuto un assaggio della rete di corruzione che il nostro Padrino stava tessendo, mettendo sul campo i Blossom e i Ghoulies, e incanalando nel progetto della prigione tutte le malefiche attività che un bravo mafioso di provincia poteva concepire.

Tutti gli indizi sembrano portare proprio a lui: era un membro del Midnight Club, è stato lui a portare la droga alla festa dell’ascensione che ha dato inizio alla catena di omicidi legati a G&G, lui che ha il maggiore interesse a mettere Archie fuori dai giochi e sempre lui che ha tutto da guadagnare nel far sì che la diffusione di Gryphons and Gargoyles e della Fizzle Rocks vadano di pari passo, creando una dipendenza di massa. Ma può essere davvero tutto così semplice? È vero che “Riverdale” ci ha abituati, come ho detto più volte, all’esaltazione della banalità per quanto riguarda la scelta dei suoi villain, tant’è che, come diceva anche MooNRiSinG nella recensione dello scorso episodio, la teoria che anche questa volta dovessimo prepararci a calare l’ascia su un altro dei DILF era già piuttosto diffusa.

Non è che io non sia d’accordo con questa scelta, però tre padri su tre come causa di tutti i mali di “Riverdale” mi pare un po’ eccessiva. Mi riservo comunque qualche dubbio. Innanzitutto non abbiamo ancora conosciuto la Farm, per cui non posso considerare ancora chiusa la strada che porta a Edgar Evernever. In secondo luogo, ammetto che sarei delusa nel vedere che tutta la storia di G&G è stata riesumata da Hiram solo per servire i suoi scopi e che non c’è in realtà un disegno più grande dietro a tutto questo. Ultimo ma non ultimo, un’idea mi è balenata in testa quando Betty ha letto le iniziali H.L. nel suo registro: e se non stesse per Hiram ma per Hermione Lodge? Vi lascio con questo dubbio amletico che sicuramente non vi farà dormire la notte.

Tutto il resto della puntata è stato borderline come solo “Riverdale” sa essere, e lo dico nei massimi termini positivi possibili, da grande estimatrice di queste piccole grandi perle di trash. Partiamo dalla cittadina fantasma in pieno stile film horror in cui pare tanto una buona idea accamparsi, contro ogni apparente logica umana. Archie si conferma più trota del solito, con l’acume di un cerbiatto sotto anestetici e la stessa capacità che ha mia nonna di trattenere i liquidi nello spiattellare la sua storia alla prima venuta. Vogliamo poi mettere i cuoricini sulle I e far notare al grande pubblico come il suo eterno e imperituro amore per Veronica, che mannaggia se non fosse per tuo padre che mi vuole morto starei a leccarti la faccia tutto il giorno, sia scivolato come olio sull’acqua di fronte alla prima gallinella in camicia di flanella? E perché no, mettiamoli ‘sti puntini sulle vocali giuste. Non che la suddetta dolce metà della mela, ora meglio conosciuta come “Grande Alce”, abbia brillato per genialità: dopo 7 episodi passati a fare la guerra a mamma e papà, di fronte a una somma generosa, Veronica se ne esce con un “ma mio padre in realtà non è così cattivo” che fa cadere braccia e vassoio pure al robottino Emiglio. Detto questo: RIP Minetta, non ci mancherai.

Chiudo un occhio su Jughead, emo hipster come non mai, che lascia il Trota in balia di se stesso – anche se al pettorale forgiato dalla galera e sfoggiato così senza una ragione avrebbe dovuto allarmarsi – per andare a fare foto nelle periferie abbandonate. E Betty, che, secondo gli amici, è l’intelligente del gruppo, abbandonata a se stessa dalle Sorelle della Quiet Mercy (dove ormai tutto fa brodo: gravidanze indesiderate, sessualità incerte, psicosi varie…), che ancora pensa che la via di fuga miracolosa non sia stata opportunamente murata.

Parliamo di quell’atmosfera borderline che in “Riverdale” sta tanto bene, ma che per l’eccessiva idiozia della situazione mi fa propendere per una FLOP 3:

  • Archie che dimentica il suo grande amore dopo nemmeno 24 ore di fuga nei boschi;
  • Ethel che sta fuori come un balcone a prescindere dalla droga, con tanto di poster celebrativo del suo grande amore per il Gargoyle King;
  • La presunta ennesima scelta di far ricadere la colpa di ogni male su uno dei padri, perché le minestre riscaldate non sono mai piacevoli.

Prepariamoci alla guerra e a conoscere il resto della famiglia Jones con il promo della 3×08, “Outbreak”.

Vi aspetto alla prossima recensione, nel frattempo non dimenticate di passare da queste pagine.

LILI REINHART ITALIA

RIVERDALE – ITALIA

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