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Revenge | Recensione 4×03 – Ashes

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Revenge | Recensione 4×03 – Ashes

Nothing’s more important than family. Si dice così giusto? E a quanto pare in Revenge prendono la questione piuttosto seriamente raggiungendo livelli a volte surreali e altre volte dannatamente irresistibili.

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Un morto, una drogata e una psicopatica si ritrovano in un cottage tra i boschi, sembra l’inizio di una barzelletta ma c’è ben poco da ridere nello scenario che si apre in questo episodio. Victoria non ha più limiti o forse non ne ha mai avuti, sta di fatto che per quanto incredibile sia, la voglia asfaltarla con un camion a rimorchio aumenta dopo ogni episodio.

È indubbiamente lei la regina della puntata, è lei che puntualmente cade sempre in piedi e sperduta nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico, lei è il tipo di persona che riuscirebbe a trovare uno yacht abbandonato con il minibar completamente fornito. Con Victoria Grayson il karma sembra non riuscire mai del tutto a ripagarla per quello che ha fatto e la ruota della sfortuna sembra girare sempre più velocemente quando si ritrova nei paraggi della banshee per eccellenza.

Più determinata di quanto non lo sia mai stata, Victoria sente il vero potere nelle sue mani perché per la prima volta da quando il suo cammino si era incrociato con quello della misteriosa Emily Thorne, sa di avere le carte giuste per distruggere davvero la sua nemesi, per essere un passo avanti a lei, usufruendo di quell’asso nella manica che da sempre rappresentava il maggiore vantaggio di Emily e che adesso lei stessa ammette di non avere più: sapere qualcosa di importante, di straordinario, che il tuo nemico invece ignora.

Al fianco del suo burattino preferito, David “un uomo chiamato Furbizia” Clarke, Victoria sente di essere sulla strada giusta per tornare la Regina incontrastata degli Hamptons ma prima riattiva il chip della memoria e ricorda di avere due figli che ama più di ogni altra cosa … quando non ha nient’altro da fare. Inutile dire che con Daniel (colui che era paradossalmente il prediletto) la reunion non termina con tè e biscottini, poveretto anche lui ha i suoi problemi creativi mentre cerca di scrivere un messaggio commovente su quel cartone che mostrerà ai semafori per ottenere gli spiccioli della merenda, mentre tutt’altro discorso bisogna fare per la mitica Charlotte, la ragazza dalle mille personalità così indecisa su quale scegliere che decide di non sceglierne nessuna. Ma Charlotte adesso è finalmente diventata degna dell’amore di mamma Vic rendendola orgogliosa col suo tentato omicidio di Emily. In realtà ha fallito anche questa volta ma ehi, l’importante è provarci!

Così Victoria prende questo 50% di successo come una prima vittoria e organizza una prima riunione di famiglia, quella che da sempre sogna: lei, David l’idiota e Charlotte l’inetta (perdonatemi la cattiveria ma la scena ha raggiunto picchi di idiozia assurdi mentre Victoria controllava tutto dall’alto).

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Victoria continua a mentire spudoratamente prendendoci secondo me anche gusto nel farlo perché ogni bugia che dice sembra posizionarsi perfettamente nella trama che costruisce giorno dopo giorno ai danni di Emily Thorne ma la menzogna che più mi ha fatto venir voglia di riportare in vita Conrad solo per permettergli di uccidere Victoria è stata quella in cui anziché dire a David “ecco, questa è tua figlia: ha cercato di uccidersi due o tre volte, ha provato ogni tipo di droga, ha perso un bambino e ha tentato di uccidere tua figlia Amanda”, gli ha detto: “Charlotte ha combattuto per te ed è merito suo se è stato ripulito il tuo nome”, una cavolata talmente enorme che persino il solitario neurone nella testa di Charlotte è stato un attimino scosso. Il volto commosso di David era la cornice imbarazzante di un quadro assurdo.

Ma per ogni Victoria Grayson c’è sempre un’Emily Thorne uguale e contraria, o forse dovrei dire un’Amanda Clarke visto che senza neanche rendersene conto, Emily sta permettendo ad Amanda di prendere sempre di più forma, di tornare a piccoli passi quasi impercettibili in vita, lottando per riprendersi tutto ciò che le è stato tolto. Non potete farci niente, io parteggerò sempre per i buoni della situazione ed Emily, Amanda o qualsiasi nome scelga di prendere è una persona buona, a volte paradossalmente anche troppo, anche quando dovrebbe ritirare fuori l’ormai celebre pala e colpire Charlotte come aveva fatto con Victoria. Ma sulla sua reazione io non avevo il minimo dubbio: Emily protegge Charlotte, protegge quella sorella che sinceramente non la merita ma che lei sente di dover salvare adesso, di dover lottare per aiutarla ad uscire dal baratro in cui è sprofondata, anche se la respinge, anche se cerca di ucciderla.

Contro i pareri delle persone che più la amano, Emily tace sulla colpevolezza di Charlotte e sceglie di provare a combattere per sua sorella, raggiungendola allo stesso cottage in cui si trova la famigliola del Mulino Bianco ma mamma orsa non può permettere a nessuno di rovinare il suo magnifico piano così affronta Emily con coraggio dietro la canna di un fucile, impavida.

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Ma a vincere il confronto come sempre è davvero la mia Braveheart Emily Thorne che le fa capire perfettamente come alla fine lei resterà il suo incubo peggiore e che quella promessa che le fece tempo fa può ancora essere mantenuta, seppur per motivi diversi, Emily potrebbe ancora avere una possibilità per portarle via Charlotte e magari salvarla. Con un bluff straordinario però, la nostra Poker Face non lascia trasparire la preoccupazione dell’aver letto negli occhi di Victoria quella sicurezza che spaventava anche me.

Ma al di là di ogni confronto e di ogni mossa strategica in quella che sta diventando un’epica metaforica partita a scacchi, io credo che alla fine sarà sempre Emily a dare scacco matto alla Regina per un semplice motivo: al contrario di Victoria, Emily ha davvero qualcuno che la ama incondizionatamente e che resterà al suo fianco fino alla fine di questo viaggio, ricordandole di avere qualcosa per cui vivere e non soltanto lottare.

ALERT! Si avvisa i gentili lettori che il recensore qui presente potrebbe liberare la fan girl shipper hardcore che c’è in lei. Si prega di comprendere il suo grave disturbo!

Dicevamo: Qualcuno che la ama, qualcuno per cui vivere, qualcuno che veglia su di lei come un angelo custode, da sempre. Con il cuore che mi esplodeva di gioia, il mio eroe Jack Porter trionfa nel toto-scommesse su chi avrebbe salvato la fanciulla in pericolo, entrando nel bar in fiamme per salvare gli oggetti a cui teneva di più e finendo invece per portare in salvo qualcosa di più importante, il suo unico vero amore. Il terrore e il sollievo dipinti sul volto di Jack mentre portava via Emily dalle fiamme e aspettava che riprendesse conoscenza sono le emozioni più belle che vedo dopo tanto tempo in questa serie tv, sono il motivo principale per cui ancora ne sono innamorata, sono la speranza con la quale guardo ogni episodio perché più li vedo insieme, più vedo quel legame immenso che c’è tra loro e più mi rendo conto di quanto sia inevitabile ammettere che tutti gli altri sono stati solo di passaggio e che per quanto importanti fossero, Jack & Emily sono da sempre destinati a stare insieme per il semplice motivo che lui è e rimarrà sempre la parte migliore di lei.

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Felice di poter vedere ancora Emily sana e salva, Jack si guarda intorno mentre un’altra parte importante della sua vita cade a pezzi, scoprendo senza troppe difficoltà di dover ringraziare Charlotte per questo. Nonostante fosse stato lui il primo a spingerla a cercare un contatto con sua sorella, nonostante lui abbia considerato Charlotte parte della sua famiglia, Jack inizialmente non condivide affatto la decisione di Emily di tacere la verità sull’incendio, creando quell’odiosa tensione che si crea quando Jack non riesce a capire le decisioni di Emily. Ma il vero amore è anche questo, è fidarsi ciecamente senza fare domande, senza cercare ad ogni costo una spiegazione. Così Jack lascia andare lo Stowaway, scegliendo di salvare il suo bene più prezioso: la foto con quella bambina di cui ha aspettato il ritorno per tutta la vita e adesso che l’ha ritrovata non ha più intenzione di lasciarla andare.

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Jack sceglie di andare avanti e di concentrare le sue attenzioni verso qualcosa o meglio qualcuno più importante di un vecchio bar, qualcuno a cui offrire tutto il suo supporto aspettando che sia pronta ad aprirsi nuovamente alla possibilità di essere felice. Emily dal canto suo riesce a dirgli solo due parole, quelle parole che ha sempre sentito ma che a volte il suo cinismo le impediva di pronunciare: Thank you. “Grazie”, per averle salvato la vita, per aver creduto in lei, per esserci sempre e per sempre.

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E al vero Amore si affianca la sua unica famiglia, il ragazzo che conosce Emily meglio di chiunque altro: Nolan Ross, il genio dal cuore d’oro e dai capelli assurdi (anche se cominciano ad assumere una forma accettabile).

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Anche Nolan come Jack non condivide la scelta di Emily di recuperare qualcosa di evidentemente irrecuperabile come Charlotte, sperando invece di poter partire alla carica con una sana vecchia vendetta, tanto per chiarire che nessuno deve toccare la sua migliore amica.

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Ad ogni modo però, lui proprio come Jack, sa bene di non poter affatto intralciare Emily qualsiasi sia il suo piano e così le resta semplicemente affianco, facendo tutto ciò che in suo potere per tenerla al sicuro e vegliare su di lei, stabilendosi a tempo indeterminato e senza chiedere il permesso nella dependance della Grayson Manor.

Gli altri personaggi sono per me sinceramente trascurabili ma essendo una recensione totale devo almeno nominarli. Daniel e Margaux sono davvero una coppia unica: lui è il massimo del romanticismo quando le dice che lei è l’unica cosa nella sua vita che non è un completo disastro (e menomale che voleva fare il poeta!); lei mi innervosisce per quanto è stupida tanto da credere alla scenetta di Victoria “sei come una figlia per me” (ma se non ama neanche i figli veri!!!) e farle subito un assegno.

Ben invece mi sta facendo arrabbiare, raggiungendo l’inutilità ormai proverbiale di Patrick, ma più ci prova con Emily più lei spara a raffica Due di Picche, finché le cose procedono in questa maniera per me non ci sono problemi.

L’unica degna di nota è proprio Louise, la rossa dell’ospedale psichiatrico che ero certa sarebbe tornata a trovare la sua compagna di stanza una volta fuori. Personaggio assolutamente da scoprire, Louise ha certamente puntato la famiglia Grayson sperando forse di ricavarne qualcosa (pessimo tempismo mia cara) ma se Victoria è riuscita a tenerla a distanza, era quasi ovvio che a caderci con tutte le scarpe nel misterioso piano dell’affascinante rossa sarebbe stato DannyBoy, inutile continuare a parlarne, è un vero genio.

Revenge però ha da sempre un talento naturale: i finali. Che siano di stagione o di episodio, Revenge sa come chiudere una storia così, in quella che sembrava essere l’ultima espressione di stupidità di David Clarke, c’è invece il momento che aspettavo da tempo. Desideroso di liberare Victoria e Charlotte dalle grinfie del lupo cattivo Emily Thorne, David riesce ad entrare nella stanza di Emily, deciso a risolvere la situazione nell’unico modo che ormai conosce ma quando la vede dormire, quando ha la possibilità di guardare da vicino il suo volto così dolce e alla fine ancora innocente, qualcosa sembra folgorarlo, nei suoi occhi sembra accendersi una luce, come se una parte di sé avesse capito, senza ombra di dubbio, che quella giovane donna che dormiva di fronte a sé era la bambina a cui voleva bene “infinte volte infinto.

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L’arrivo provvidenziale di Nolan lo mette in fuga senza dare ad Emily la possibilità di guardare il volto dell’aggressore ma è ormai questione di tempo prima che Victoria perda definitivamente quel vantaggio che tanto protegge, affrontando una volta per tutte, ogni sua bugia, ogni suo errore.

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L’episodio nel complesso non è stato perfetto, bisogna ammetterlo, ma ribadisco il mio apprezzamento nei confronti del modus operandi di questa stagione, determinata a giocare, in ogni episodio, una carta importante di questo domino apparentemente infinto.

Propongo infine di inaugurare una piccola costante delle mie recensioni chiamata : i NOLANISMI

E il vincitore di questo episodio è

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Occasionale inquilina del TARDIS e abitante in pianta stabile di un Diner americano che viaggia nel tempo e nello spazio, oscilla con regolarità tra Stati Uniti e Gran Bretagna, eternamente leale alla sua regina Victoria e parte integrante della comunità di Chicago, tra vigili del fuoco (#51), squadre speciali di polizia e staff ospedalieri. Difensore degli eroi nell’ombra e dei personaggi incompresi e detestati dalla maggioranza, appassionata di ship destinate ad affondare e comandante di un esercito di Brotp da proteggere a costo della vita, è pronta a guidare la Resistenza contro i totalitarismi in questo universo e in quelli paralleli (anche se innamorata del nemico …), tra un volo a National City e una missione sullo Zephyr One. Accumulatrice seriale di episodi arretrati, cacciatrice di pilot e archeologa del Whedonverse, scrive sempre e con passione ma meglio quando l’ispirazione colpisce davvero (seppure la sua Musa somigli troppo a Jessica Jones quindi non è facile trovarla di buon umore). Pusher ufficiale di serie tv, stalker innocua all’occorrenza, se la cercate, la trovate quasi certamente al Molly’s mentre cerca di convertire la gente al Colemanismo.

5 COMMENTS

  1. Mi è piaciuta molto questa tua recensione!
    La famigliola felice era qualcosa di impensabile, il massimo è stato il “Really?!” di Charlotte alle parole di Victoria su di lei. Lì mi sono fatta una risata
    Speravo che il primo incontro tra Emily e il padre sarebbe stato a quattr’occhi ma non è stato così, sono curiosa di capire se David finalmente aprirà gli occhi e capirà quanto la cara Victoria stia perdendo il controllo.
    Daniel non mi fa ne caldo ne freddo, si sta scavando il baratro da solo pensando di poter scalare la vetta solo per il suo cognome: non è così, perché non pensare a qualcosa di più terra terra? Ovviamente no perché siamo negli Hamptons e i rampolli delle famiglie, anche le più in rovina, non si sporcano le mani con il lavoro (non calcolo i sotterfugi o il lavoro “sporco” perché in quello sono dei veri esperti).
    Morgaux non la reggo. Inutile e basta.
    Sono d’accordo con te sul fatto che si noti sempre di più il passaggio da Emily ad Amanda, la vera Amanda che si sta facendo spazio in lei.

    • Grazie mille innanzitutto per i complimenti! Io non ho la certezza che David abbia riconosciuto Amanda ma qualcosa si è smosso per forza perchè quello sguardo era inconfondibile, era lo sguardo di una persona che riconosce un viso, quasi impulsivamente e irrazionalmente e non vedo l’ora di vedere come si evolverà la situazione!

  2. ciao e ottima recensione 🙂

    devo dire che se da una parte mi ha dato speranza lo sguardo di david verso il “nemico” emily a fine puntata, insomma erano gli occhi di una persona che dicevano questo volto però mi è familiare, dall’altra mi ha fatto cadere le braccia avere la certezza che david ha creduto davvero a tutto quello che gli diceva quella bastarda di victoria!! come uno dei suoi tanti burattini, che tristezza 🙁
    e io che pensavo che 20 anni di fuga l’avessero reso più sveglio, invece no!!

    charlotte…fossi in lei me ne resterei tranquilla e buona nel cottage perché se la beccano jack e nolan so cavoli acidi!! per poco non gli veniva un colpo a jack quando quell’uomo gli ha fatto l’identikit della ragazza, poverino. cmq me lo aspettavo che amanda non l’avrebbe denunciata perché come hai detto tu ora è più l’amanda di una volta che emily thorne e perché per lei quella cretina può essere ancora salvata!
    in effetti me so stupita pure io quando alle parole di victoria charlotte era tipo “ah mà ma sei andata dal mio stesso spacciatore?” 😀 😀

    margaux oltre che inutile anche facilmente manipolabile so bastate du paroline su pascal e lei via con l’assegno!! -_- -_- ma non te preoccupà tesò che i soldi li rivedrai subito… seh come no! daniel manco lo commento lasciamo perdere

    louise per me ha già capito di che pasta è fatta la cara vicky, basti pensare che la stava pedinando credo già da tempo e ora vuol fargliela pagare colpendo prima suo figlio, insomma quella scenata al bar non credo affatto sia stata casuale!

    alla prossima! P.S. la famiglia alla mulino bianco è stata il massimo dell’idiozia proprio 😀 😀

    • Ciao cara e grazie mille per i complimenti!!! devo esserti sincera, mi fai morire con i tuoi commenti!!! ahahahahh LOL Concordo su tutto, Daniel non vale neanche la pena di essere commentato e Margaux è davvero stupida, quasi al livello di Charlotte che però detiene ancora il titolo mondiale!!! 😀 Anch’io ho sperato che David fosse un briciolo più sveglio ma a quanto pare anch’io avrei potuto incastralo per qualsiasi crimine, piuttosto rincretinito anche lui (ecco da chi ha preso Charlotte!).

      • che carina grazie mille!! david poi con quei lacrimoni alle parole di vicky non se poteva vedè, assurdo pendeva letteralmente dalle sue labbra anzi, questo per tutta la puntata!

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