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Resurrection | I produttori ci anticipano qualcosa sullo show

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Resurrection | I produttori ci anticipano qualcosa sullo show

ResurrectionIn Resurrection, la nuova serie della ABC, le persone morte tornano in vita, ma lo show non è collegato a The Returned. Beh più o meno sì.

Il drama, la cui premiere andrà in onda Domenica alle 9/8c, è basato sul best-seller di Jason Mott, intitolato The Returned che parla di alcune persone che ritornano dal regno dei morti. Nonostante abbiano lo stesso nome, non va confuso con la serie francese andata in onda su Sundance Channel, The Returned, basata sul film Francese Les Revenants, anch’esso adattato a serie tv da Carlton Cuse (Lost) per A&E; non va confuso anche per il fatto che in Resurrection tali morti tornati in vita vengono chiamati proprio con il nome “The Returned”.

“È confusionario, lo ammettiamo,” ha affermato ridendo il produttore esecutivo Michele Fazekas a TVGuide.com. “Sebbene la premessa sia la stessa, penso che tutti noi abbiamo un diverso punto di vista e storie differenti.”

Ambientata ad Arcadia, Missouri, Resurrection segue le vicende di Jacob (Landon Gimenez), un bambino di 8 anni, morto anni prima, che si risveglia in una risaia nella Cina rurale. Con l’aiuto dell’agente dell’immigrazione Martin Bellamy (Omar Epps), riesce a tornare a casa dai suoi genitori, Harold (Kurtwood Smith) e Lucille Langston (Frances Fisher) che avevano perso il figlio Jacob ben 32 anni prima. Anche se lo show è basato sui libri di Mott, l’intento è quello di non avvicinarsi troppo. Aaron Zelman, il creatore e produttore esecutivo, ha utilizzato il libro come base per scrivere il pilot prima che Fazekas e la co-produttore esecutivo Tara Butters si unissero come showrunner. Entrambi hanno scelto di non leggere il libro di Mott e di non guardare The Returned.

“Ho iniziato a leggerlo ma poi mi sono fermato,” ha detto la Butters. “È la nostra storia, proprio come The Returned. Non lo abbiamo visto, non vogliamo essere influenzati da esso o dal libro. Una delle grandi cose è il modo in cui Aaron ha riadattato il pilot, ha preso l’idea dal libro e fondamentalmente l’ha inserita prima di The Returned. Penso che il resto dello show sia molto più personale, molto più sofferente. Il libro parla di storie individuali di questi morti tornati in vita, non collegati tra loro.

Diversamente dallo strano fenomeno scoppiato in The Returned oppure nel mondo post apocalittico abitato dagli zombie in The Walking Dead, in Resurrection non c’è nessun elemento sovrannaturale o alcuna spiegazione (o almeno, non ancora) dietro al ritorno dei morti (ovviamente ce ne saranno altri oltre a Jacob). Fazekas e Butters hanno detto di voler prendere una piega più commuovente, un percorso spirituale che ci porti ad esplorare il dolore e la perdita, piuttosto che concentrarsi sulle attività paranormali.

“Quello che mi piace dello spettacolo, che poi è quello che Aaron ha detto sul romanzo, è che ad un certo punto non si tratta del perché stiano tornando. Si tratta di dolore e della domanda ‘Supponiamo che’,” ha detto Fazekas. “La fantascienza ci permette di esplorare tutte queste domande che solitamente non si avrebbe la possibilità di fare in uno show che si svolge nel mondo reale.”

Una di queste domande è “Chi erano queste persone?” Come ha osservato Fazekas, la morte induce le persone a idealizzare i defunti. “Quando le persone muoiono, ci sono sempre dei segreti che portano con sé. Quando tornano però si scopre chi siano davvero queste persone,” ha detto. “Penso che parte di questo processo è che tendiamo a dimenticare gli aspetti negativi di una persona. Quando li confrontiamo con loro stessi, siamo costretti a guardarli onestamente. Nel caso di Jacob, è solo un bambino, ma c’è qualcosa su cui riflettere.”

Per quanto riguarda Harold e Lucille, le loro reazioni sono molto differenti quando Jacob ritorna, lui è riluttante ad accettarlo mentre la donna lo abbraccia.

“Si potrebbe pensare ‘Oh, tuo figlio è tornato. È incredibile.’ Ma è così in contrasto con questa affermazione perché, nella sua mente pensa: se sto abbracciando questo bambino che è tornato, sto in realtà tradendo il ricordo del figlio che ho perso?” ha spiegato la Butters. “Perché la perdita c’è stata comunque. Non si può cancellarla. L’episodio 2 ha una delle mie scene preferite con la quale abbiamo esagerato veramente presto, la chiamiamo scena della ‘Scatola della Tristezza’ (Box of Sadness). … Frances Fisher dice ‘Aspetta un attimo’ e prende dei vestiti per Jacob che aveva tenuto da parte. Probabilmente l’aveva fatto nel ricordo del figlio, ma, nel momento in cui apre questa scatola, un’ondata di dolore la colpisce. Anche se il suo personaggio è così coinvolto da questo bambino, continua a sentirsi in quel modo quando apre la scatola. ‘Questa è la scatola con la roba di mio figlio morto’. Adoro la complessità della cosa. Non è semplice. Si capisce come il ritorno dei loro affetti perduti li colpisca a livello individuale ed emotivo.

Questo però non significa che lo show non sia serializzato. Fazekas e Butters hanno creato una vasta mitologia ed hanno già svelato alla ABC la scena finale della serie, a prescindere da quando andrà in onda. “Sappiamo in che modo vogliamo concluderla, ma con uno show di questo genere che è sempre in evoluzione non voglio essere vincolato da frasi tipo ‘Questo accadrà’,” ha spiegato Fazekas. “C’è bisogno di libertà nella creatività. Abbiamo già fissato dei punti fermi della mitologia ma non vogliamo partire con ‘Realizzeremo 10 stagioni’. Ci sarà una grande rivelazione nel finale della prima stagione. Abbiamo gettato le basi per questo finale nell’arco di tutta la stagione. Inoltre la storia cambierà completamente, diventerà molto più imponente rispetto a queste storielle individuali.”

La prima stagione conta solo otto episodi e lo show dovrebbe continuare, Fazekas e Butters non vorrebbero fare più di tredici episodi a stagione.

“Io credo che sia difficile per una serie realizzare 22 episodi senza incappare in storie fine a se stesse ,” ha affermato Butters. “Realizzandone 8 possiamo concentrarci e vivere il momento, senza perdere un attimo di quello che sta facendo provare alla gente. Se si andasse direttamente oltre, si perderebbe così tanto del carico emotivo dello show. Spero che quando inizierà la stagione, il pubblico non si aspetti già come finirà. Cercheremo, durante il percorso, di dare risposte che genereranno nuove domande. Ovviamente se dessimo tutte le risposte non ci sarebbe alcuno show. L’idea è di far trapelare qualcosa con il procedere della storia e speriamo che vengano fuori nuovi misteri per interessare la gente.”

La premiere di Resurrection andrà in onda Domenica alle 9/8c sulla ABC.

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Non sta mai ferma, le piace lanciarsi, il più delle volte senza paracadute, in progetti nuovi ed è decisamente drogata di serie tv. Chi la conosce non sa ancora decidersi se sia strana o completamente pazza. Chi la conosce veramente sa che non è lei ad essere pazza.. È tutto il resto del mondo che ha qualche rotella fuori posto! Azali, all'epoca Francesca, inizia ad avventurarsi nel mondo delle serie tv grazie a Buffy e ad oggi ha perso il conto di quante serie tv sia riuscita a vedere. Appassionata di qualsiasi genere, non può fare a meno di vedere i pilot di tutte le nuove serie e poi finisce per seguirne almeno 10 nuove ogni anno, in aggiunta alle troppe che già ci sono sul suo calendario. Alcune delle sue serie tv preferite sono: Leverage, Doctor Who, Arrow, Grimm, NCIS Los Angeles, Person of Interest, Castle, White Collar, Haven, Vampire Diaries (..e la lista potrebbe ancora continuare..). Ossessionata da ogni tipo di spoiler potrebbe passare giornate a leggere anticipazioni per poi fantasticare sugli eventi futuri. Il suo sogno impossibile: vivere almeno un giorno nelle sue serie tv preferite.

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