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Recensione | Sleepy Hollow 2×03 – Root of All Evil

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Recensione | Sleepy Hollow 2×03 – Root of All Evil

Turn? The coin doesn’t turn anything. It simply reveals what’s already there. The darkness in all of you…no matter how small the seed.

Come la citazione qui sopra, nonché il titolo stesso dell’episodio, fanno presagire, gran parte dell’episodio si sviluppa intorno al tema del male insito in ciascuno, anche le persone apparentemente più docili e amichevoli, che amano il loro lavoro e la loro famiglia. L’esempio sono i due personaggi, la dipendente della banca e il ragazzo che lavora al negozio di fiori di suo padre, che rivelano improvvisamente istinti malvagi e si rivoltano verso ciò che hanno sempre dimostrato di adorare. E sebbene tutto scaturisca dal possesso di una moneta maledetta, e i nostri protagonisti riconoscano nelle ombre che attraversano i volti di queste persone un cambiamento, le parole di Henry sono indicative di ciò che tutto il genere umano nasconde. Ha ragione Ichabod nel ribattere che così dicendo suo figlio sta sottovalutando la parte buona delle persone, quella generalmente in sopravvento, ma il tema dell’episodio mette particolarmente in luce l’oscurità (scusate l’ossimoro) come insita negli animi di tutti, seppure in nuce ognuno ha dentro di sé quella punta di invidia per l’erba del vicino più verde, di rancore per l’amichetto dell’asilo che gli ha rubato le caramelle a scuola, o tanti altri sentimenti negativi di poca rilevanza normalmente repressi dal buon senso e schiacciati dal peso di cose più importanti: chi se ne importa se la nostra amica ha i capelli più belli e lucenti, le vogliamo bene perché c’è sempre quando ne abbiamo bisogno.

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Il potere della moneta che Henry mette in circolazione è invece quello di annientare qualsiasi sentimento positivo, dall’amore per il proprio lavoro a quello per un membro della nostra famiglia, facendo sì che quel piccolo insignificante capriccio messo a tacere per tanto tempo emerga e faccia compiere a chi ha per le mani quell’artefatto le azioni più terribili.

Con la trama di questo episodio la storia degli albori della nazione americana si mischia addirittura con quella dell’Antica Roma oltre che con i racconti biblici più volte tirati in causa: la moneta fulcro di tutta l’azione viene identificata come uno shekel tiriano, il tipo di moneta che Ichabod ricorda di aver visto nello scrigno che il generale Arnold aveva aperto durante un’incursione, prima del suo famoso voltagabbana. Lo scrigno conteneva esattamente 30 pezzi d’argento, un curioso parallelismo con i 30 denari con cui Giuda è stato pagato per tradire Gesù. Nel racconto di Ichabod fu Franklin (ancora, sembra quasi che in questa stagione sarà una figura-leitmotiv ancor più di Washington) a paragonare le figure di Arnold e Giuda, con ogni probabilità realmente legate dalla stessa maledizione imposta sulle monete d’argento.

Ma a mettere il team Ichabbie sulle tracce di questa particolare moneta sarà la new entry anticipata dal promo al termine dello scorso episodio: Hawley, un conoscente di Jenny esperto di oggetti antichi, specialmente di quelli che sembrano possedere poteri esoterici. Il ragazzo, con il suo atteggiamento da bellimbusto (oddio, la dialettica demodé di Ichabod sta contagiando anche me) e un po’ spaccone, suscita subito l’antipatia a pelle del nostro protagonista, che bolla subito il biondino come un comune “smuggler”, dimostra scarsa fiducia in lui e confessa (letteralmente, a un prete in confessionale!) di provare un grosso desiderio di toglierselo dai piedi. Eppure Hawley, atteggiamento da spaccone e tutto, si rivela molto utile per la risoluzione del problema di questa settimana, suggerendo quello a cui tutti (tranne Ichabod ed Abbie) stavamo pensando: volete recuperare questa moneta che ha il potere di rendere malvagio chiunque la possegga, ma non credete che potrebbe fare lo stesso con voi? Nice thought, e la soluzione arriva sempre da lui, procurandosi un pezzo di vetrata di una chiesa, per la precisione una vetrata proveniente da Tiro, proprio come la moneta.

L’idea funziona, proprio in tempo per salvare Jenny (che per la gioia di tutti è libera fin dai primi minuti di questo episodio, anche se condannata ai lavori socialmente utili… la sorella poliziotta può essere utile ma non fare miracoli!) dal cedere al potere della moneta. Tornando al discorso iniziale, di quella punta di oscurità presente in ciascuno di noi, temevo il momento in cui sarebbe toccato a Jenny, perché immaginavo sarebbe stata in qualche modo coinvolta più strettamente del solito in questo plot e perché conosciamo bene il tipo: lei e sua sorella hanno avuto più volte dei battibecchi dovuti al loro diverso vedere la vita, come Abbie sia stata resa più razionale ed equilibrata dall’esperienza in polizia e dal percorso in cui Corbin l’ha indirizzata, mentre Jenny, proprio per via di un percorso completamente diverso, è cresciuta con una vena più impulsiva a guidare le sue azioni, e con una tendenza più evidente della sorella al rancore. Per questo sapevo che in lei la moneta avrebbe potuto scatenare un effetto più devastante (anche se ho immaginato fin da subito che il target sarebbe stato Reyes e non Abbie); e d’altra parte sono stata colpita dal discorso che le fa Abbie quando cerca di impedirle di sparare, dicendole che lei stessa vorrebbe premere il grilletto e confessando poi quanto anche lei avesse sofferto per la separazione dalla madre, affermando di averla anche odiata per molto tempo per averle lasciate sole ed essersi poi “egoisticamente” suicidata. E il potere delle parole viene confermato anche dal suo sentirsi attratta dalla moneta, poco prima che Ichabod la calciasse via: sotto la scorza della Abbie rigida e moderata batte il cuore di una giovane donna che ha vissuto abbandono e sofferenza e non l’ha ancora del tutto superato, e che forse non ha ancora completamente gettato alle spalle la ragazza che era quando Corbin l’ha trovata e rimessa in carreggiata.

 

Del passato di Abbie e Jenny scopriamo qualcosa in più in questo episodio proprio attraverso il coinvolgimento dello sceriffo Reyes, sempre più irritante con la sua fissa di nominare in continuazione la madre delle due davanti a loro… la cosa, che sembrava essere entrata da un orecchio e uscita dall’altro ad Abbie, incuriosisce invece Jenny, che con molta nonchalance usa i dati di login della sorella per accedere al file dello sceriffo e scoprire che è stata coinvolta nel rinchiudere la madre nell’istituto psichiatrico di Tarrytown (pare che metà cittadina di Sleepy Hollow sia passata per di là a un certo punto della propria vita). Non sappiamo ancora se la Reyes abbia un intento più profondo oltre all’avere un passato intrecciato con quello della nostra protagonista, ma ciò che scopriamo per certo alla fine è che la madre di Abbie non era semplicemente impazzita, era tormentata da demoni, e che abbia “pagato il prezzo più alto” non per codardia ma per proteggere le sue figlie.

   

Ad Abbie è lasciato anche l’arduo compito di far riflettere Ichabod sulla possibilità, a cui molti avevano pensato, che lasciare Katrina con il Cavaliere senza testa non sia stata una brillante idea. Quello a cui fa riferimento, grazie a Dio, non è un possibile ritorno di fiamma con il fu Abraham, ma semplicemente il sentimento materno, che Katrina stessa richiama parlando con Death a proposito di Henry: sembra dimostrarle distanza e disinteresse, ma lei trova significativo che di tanti posti lui abbia scelto di stabilirsi nella casa in cui è venuto al mondo, e ne legge un sentire ancora una connessione con lei e volerla mantenere. Tale speranza è messa in parte a tacere proprio nel finale, con Henry che dà fuoco al letto su cui è nato, ma non escluderei un ritorno sull’argomento, e troverei molto intrigante esplorare questa doppia identità di Henry: Cavaliere della Guerra e inviato di Moloch, sì, ma figlio di Katrina e Ichabod prima ancora, e non avendo finora mai visto uno spiraglio di questa identità sorgere prepotentemente in lui, un possibile riemergere della sua umanità e sensazione di appartenenza alla sua famiglia potrebbe creare delle contraddizioni davvero interessanti a cui assistere, soprattutto tenendo conto dell’immensità del talento recitativo di John Noble, che sa trasmettere un fiume di emozioni – dal timore all’inquietudine al rispetto – con un solo sguardo e un mezzo sorriso malefico. Lode a Noble!

L’episodio conferma quindi la stessa linea dei precedenti, e l’introduzione di un nuovo personaggio (che personalmente ho apprezzato sia come controparte di Ichabod – sto ancora ridendo per “slow down, Shakespeare” e in generale la sua iniziale titubanza di fronte al modo un po’ arcaico di esprimersi dell’altro – che in generale nell’economia della trama) insieme al veloce ritorno in pista di Jenny rimpolpa nuovamente le fila dei nostri e potrebbe dare nuova vita alle dinamiche della serie, soprattutto visto che il ragazzo era stato tempo fa indicato come possibile love interest di Abbie (e ciò dissiperebbe una volta del tutto il rischio – sorry fan Ichabbie ma per me rischio è la parola giusta – di un risvolto romantico tra i due testimoni). Sleepy Hollow riesce a mio parere bene a creare episodi singoli che costituiscono quaranta minuti di buon intrattenimento e la storia mi appassiona perché, non è un mistero, sono attratta dal genere, ma temo che i dati di rating non giochino a suo favore. So che è già la terza settimana di fila che smorzo l’entusiasmo riportando informazioni tutt’altro che positive sugli ascolti, non è un modo per gufare, ma sappiamo fin troppo bene che gli ascolti sono il pane quotidiano delle reti broadcast quindi, per completezza, trovo giusto riportare i miei commenti positivi di pari passo con la “dura realtà”, continuando a sperare in una ripresa quanto prima.

Note sparse:

– Come ogni episodio, anche in “Root of All Evil” troviamo richiami a personaggi e avvenimenti storici realmente esistiti, solo visti attraverso la “lente deformante” dello show. Questa settimana conosciamo Benedict Arnold, Sleepy-Hollow-2x03-4conosciuto come il generale americano che passò inspiegabilmente tra le fila britanniche durante la Guerra d’indipendenza e che la nostra Abbie descrive in due parole come il “most notorious traitor in American history”. Secondo la versione sleepyhollowiana, il repentino cambiamento di fazione fu dovuto proprio al venire in contatto con una delle monete maledette. Per rimettere tutto sulla base dell’incertezza, però, viene in nostro soccorso proprio la rivelazione di Henry citata a inizio articolo: quello che la moneta fa emergere è un’oscurità già presente, quindi quello che vediamo di Arnold non è un tentativo di redimerne la figura, ma se ne lasciano intatti gli intenti controversi.

– Mi ha fatto sorridere il misunderstanding sui gay tra Abbie e Ichabod, quando lui chiede, riferendosi ai “gentlemen wearing hats indoors”, se questo fosse ora ammesso e Abbie, ingenuamente, pensa che l’amico si riferisse all’aperta omosessualità (d’altronde l’errore di giudizio della ragazza poteva essere comprensibile visto che stiamo parlando dell'”uomo di mondo” che quando si sono conosciuti si era sorpreso del potere dato a una donna di colore). Come ulteriore motivazione della sua familiarità con l’omosessualità anche ai suoi tempi, Ichabod afferma semplicemente “I trained at Baron von Steuben’s”: si riferisce a Friedrich Wilhelm von Steuben, di origine prussiana, noto per essere stato a capo dell’armata americana durante la Guerra d’indipendenza, amico fidato di Washington e una figura centrale per la costruzione della nazione americana, spesso tirato in causa nelle discussioni sul “Don’t ask, don’t tell” proprio in quanto notoriamente omosessuale.

Ichabod guarda Glee. Non aggiungo altro…

– Per la rubrica “Gli sproloqui settimanali di Ichy”, quest’oggi segnaliamo: come mettere su un discorso super ispirato sulla libertà in America e comunque risultare uno scolaretto che ha dimenticato il compito a casa quando beccato dallo sceriffo cattivo senza ID
Ma soprattutto, per l’angolo comico, Ichabod scambiato per un paziente da ricoverare in manicomio: pure genius!

  

Anche per questa settimana è tutto, come al solito aspetto di leggere i vostri pareri tra i commenti. Vi lascio con il promo del prossimo episodio e, se non l’avete ancora fatto, vi consiglio di passare dai nostri amici di Sleepy Hollow Italia ϟ Prima pagina italiana per rimanere sempre aggiornati sulle ultime news sullo show. Alla prossima!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

1 COMMENT

  1. i momenti tra abbie e ichabod sono una boccata d’aria fresca! 🙂

    puntata che ha fatto parecchio riflettere in particolare nel dialogo tra henry e ichabod, sull’oscurità presente in ognuno di noi e sul fatto che la moneta fosse solo una “valvola di sfogo” a questi istinti nascosti

    idem il discorso di abbie a crane sull’istinto materno di katrina (confermato poi dalla scena in cui katrina dice a death che henry abita proprio nella casa dove la donna l’ha dato alla luce, come a voler cercare una connessione con lei), connessione che se ci sarà dovrà aspettare data l’ultima scena!

    ottima anche la new entry hawley, previsti altri siparietti con ichabod 😀 😀 e sì lo sceriffo reyes non lo reggo manco io!!

    alla prox recensione e ottimo lavoro ^-^

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