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Pilot Addicted | The Night Shift

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Pilot Addicted | The Night Shift

Addicted eccoci tornati dopo un po’ di magra da pilot, pronti a commentre con voi le nuove uscite!
Oggi alcuni membri del nostro staff vi parleranno del nuovo medical targato NBC dal titolo The Night Shift.
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Ho deciso di guardare il pilot dopo averne visto il promo: da fan dei medical e orfana di E.R., ero curiosa di vedere cosa fosse venuto fuori dal cappello di quelli della NBC e l’idea di usare il turno di notte come spunto, poteva rappresentare una nuova prospettiva.
Sicuramente non hanno funzionato molte cose e la prima impressione che mi ha dato è stata quella dell’aver messo «troppa carne al fuoco». Credo che per essere un pilot siano successe troppe cose: troppi i personaggi introdotti, troppe le storyline, troppi i casi medici, troppi i momenti out of plot. Questo eccesso, se a tratti ha reso tutt’altro che noioso l’episodio, ha causato un po’ di disorientamento e, onestamente, anche fastidio.
Altro problema è rappresentato dal fatto che i personaggi e gli sviluppi sappiano molto di stereotipo: guardando il pilot posso prevedere cosa succederà a ciascuno di loro e questo non è un bene. Ciò però non esclude che io possa essere smentita: il potenziale per uno sviluppo armonico e non scontato c’è, bisogna vedere se (SE) lo sfrutteranno.
Molti sono i volti noti della serie: Eoin Macken (Merlin), Jill Flint (Royal Pains), Freddie Rodriguez (Ugly Betty), Brendan Fehr (Rosweeeeeeeelll!!), Ken Leung (Lost), Daniella Alonso (One Tree Hill) e, dai prossimi episodi, Scott Wolf (Party of Five, Everwood, NCIS).
Questo giudizio pessimista potrebbe essere smentito già dal prossimo episodio: sappiamo tutti che il pilot deve destare l’interesse spettatore per poi svilupparsi in seguito; deve essere Usain Bolt per i primi 40 minuti e Alex Swazer (senza doping) per i restanti, per questo e per il discorso sul potenziale, penso che guarderò almeno altri due o tre episodi sperando di stupirmi.
The Lady And The Band

The night shift ruota attorno ad un team di medici di traumatologia che lavorano al turno di notte del San Antonio Medical Center (nel Nuovo Messico).
Partendo dal presupposto che dopo ER medici in prima linea e il più recente Grey’s Anatomy, qualsiasi altro drama a tema medico perderebbe di originalità (il primo vantava 15 stagioni, mentre con Grey’s siamo già alla 11), l’approccio di The night shift differisce per un paio di punti che, considerando solo il pilot, ho trovato interessanti.
Innanzitutto la vicinanza ad una delle basi militari più importanti dell’esercito americano ha portato la maggior parte dello staff dell’ospedale a provenire direttamente dalle zone di guerra, e questo sposta l’ago della bilancia degli interventi ad un approccio sui pazienti meno classico e universitario,  inoltre proprio il turno di notte si compone (non solo nei grandi ospedali americani del cinema, ma anche qui da noi) dei più disparati casi di anomalie mediche, e questo porta sicuramente il personale ad essere maggiormente incline all’improvvisazione: cosa che magari serve di più in guerra, ma non credo faccia male in una struttura dove spesso per salvare una vita bastano pochi secondi di esitazione. Il cast: ho trovato forse un po’ troppi cliché. Realizzati bene, ma ripeto niente di nuovo. Il dottore che non segue le regole ma è talmente bravo (e belloccio) che alla fine gli viene perdonato tutto, il macho che conquista solo con lo sguardo ma che si scopre gay (grazie Brendan Fehr per essere tornato in televisione!), la ragazza per bene, tutta regole e scuole importanti, animata da spirito di competizione e legata ad un passato con il medico bello e dannato (friendzone molto debole già dal pilot), e tutta una serie di personaggi che ruotano intorno a vari casi medici più o meno disperati.
Le mie conclusioni non sono del tutto positive, soprattutto perché in alcune situazioni (anche quella del fetus in feto) mi sono trovata ad esclamare: ‘Ecco. Questo lo so’ (perché lo avevo già visto). Potremmo dare il beneficio del dubbio a chi ama il genere, ma non so per quanto potrebbe andare effettivamente avanti uno show che, al pilot, non pare aver nulla di innovativo. Inoltre, a parer mio, non ho trovato personaggi che ‘bucano lo schermo’ in quanto a personalità (il medico ribelle, geniale che non segue le regole perché sicuramente ha subito dei traumi e bla bla bla… Lo abbiamo già visto e rivisto, e rivisto), per cui non mi sento di salvare completamente questo pilot.
Damonmary

Voi avete visto questo pilot? Cosa ne pensate?
Vi ricordiamo poi che potete trovare i sottotitoli dello show, a cura dei ragazzi di >NoWaySubs< qui in sito.

1 COMMENT

  1. Ho visto anch’io il pilot e le mie opinioni non sono molto distanti dalle vostre! La prima reazione è stata quella del “già visto!” anche se rivedere tanti volti seriali per un addicted è sempre un piacere! Io l’ho visto come un mix tra ER, GREY’S ANATOMY e soprattutto MIAMI MEDICAL e temo che questo non gli porterà molta fortuna considerando anche il fatto che vanno in onda sulla NBC quindi probabile suicidio! Però proprio l’aver inserito 8mila personaggi tutti insieme ti incuriosisce inevitabilmente perchè ti spinge a volerli scoprire! Io ho visto il pilot per Brendan Fehr (che avendomi risposto su twitter si è guadagnato almeno altri 5 episodi!!!) e per Daniella Alonso (che mi ha RT), entrambi mi mancavano dai tempi di Michael Guerin (anche se Fehr ha fatto Nikita) e di Anna (anche se Alonso ha fatto Rizzoli & Isles)!!
    Il personaggio di TC mi sembra il più stereotipato (sembra un McDreamy mixato a Owen Hunt) ma vado avanti e magari mi ricredo!

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