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Pilot Addicted | The Librarians

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Pilot Addicted | The Librarians

Salve a tutti addicted! Eccoci ancora una volta in vostra compagnia per parlare di pilot, oggi ci occuperemo di The Librarians, nuovo show di TNT.

Librarian-Poster

Nuovo giro, nuova serie. Sfruttando il poco tempo libero a disposizione, grazie a questo freddo e l’assenza di molti tv show ora in pausa, ho dato un occhiata alla premiere della nuova serie che la TNT ci ha proposto ovvero The Librarians. Son rimasta soddisfatta? OH SI.Vorrei cominciare dicendo che ho visto uno solo dei film precedenti a questa serie, apprezzato parecchio non so per quale ragione poi io non abbia visto anche i seguiti ma non è certamente stato questo il motivo per la quale mi son avvicinata a questo pilot. Direi che in realtà a convincermi siano state la voglia di una serie fresca, non troppo impegnativa ma che sappia intrattenere per tutta la sua durata, e la magia che traspariva fin dal promo. Tutte le mie aspettative son state ripagate, se non quasi superate da un inizio che mi ha entusiasmato, ci son delle pecche, anche parecchie a dir la verità ma la serie è appena cominciata e io vedo tutti i presupposti per un miglioramento. I personaggi mi son piaciuti quasi tutti, Cassandra Cillian è quella che mi ha colpita più di tutti se escludiamo Flynn Carsen che be…dopotutto è pur sempre Flynn! L’unica a non avermi del tutto convinta è la Eva Baird della Romijn, un attrice che non mi fa impazzire, e le cui scene di combattimento son state la parte peggiore della premiere. In ogni caso se state cercando uno show leggero, divertente, non troppo impegnativo che vi impegni questo periodo di pause invernali allora The Librarians è proprio quello che cercate!
-Claw
The Librarians è una piccola chicca imperdibile. Per chi era, come me, già fan del franchise cinematografico che ha prodotto tre film dal 2004 al 2008, è addirittura esaltante. E no, non per gli effetti speciali (leggermente scadenti) o per i nuovi protagonisti. Lo è per le continue citazioni a miti, leggende e alle avventure che Flynn Carsen ha già vissuto dall’inizio della sua carriera da Bibliotecario. Non posso fare spoiler… ma alla fine del secondo episodio ho pianto come una fontana. The Librarians, così come i tre film che lo precedono, è proprio… FATTO APPOSTA. Fatto apposta per ridere, per piangere, per emozionare e non pensare troppo ai salti di logica… o alle improbabili fiamme ossidriche costruite con del prosciutto, una bombola d’ossigeno e un cetriolo. Non va affrontato con spirito scientifico ipercritico o con aspettative esagerate, ma con l’animo leggero di chi sa che starà per addentrarsi in un’avventura godibilissima, sicura e non troppo seria. Un po’ Indiana Jones e un po’ Warehouse 13 (che i nostalgici sicuramente apprezzeranno), The Librarians è un minestrone rocambolesco, condito da quel giusto pizzico di scienza improbabile, magia e mistero da svelare che fa desiderare di vederne di più. Promette emozioni, sorprese e lascia sempre con un sorrisone garantito. E per chi lo segue da 10 lunghi anni, e non aspettava altro che l’uscita di questa serie per godersi di nuovo la Biblioteca e le sue meraviglie, promette SORPRESE. Le regole della Biblioteca [un gigantesco spazio mistico in cui il Bibliotecario ha il compito di immagazzinare e catalogare ogni tomo, pergamena, papiro o oggetto magico esistente al mondo] sono cambiate. Il Bibliotecario non sarà più soltanto uno per generazione, con un solo Guardiano a tenerlo al sicuro. La Biblioteca si “modernizza”, per così dire, e comprende che più persone possono fare meglio il lavoro di una sola. Assume nuovo personale, e il plurale Librarians diventa sinonimo di Squadra. Il Bibliotecario è sempre stato l’unico curatore e responsabile della Biblioteca. Da tempi immemori, ovvero da quando la Magia ha smesso di fluire libera per le Ley Lines e si è raccolta in un numero ristretto seppur considerevole di oggetti, il Bibliotecario è stato eletto a custode di ciò che viene ritenuto troppo pericoloso per essere lasciato nelle mani di chi potrebbe sfruttarlo per scopi non proprio puliti. Flynn, che incontriamo all’inizio del pilot, è l’ultimo Bibliotecario, scelto dalla Biblioteca e ormai in carica da 10 anni… un tempo estremamente lungo per chi deve affrontare ogni giorno sette di cultisti decisi a conquistare il mondo col potere della Lancia di Longino, o a resuscitare Re Salomone, o a risvegliare il corpo in torpore di Dracula con il calice di Giuda Iscariota. Questa è la prima cosa che salta agli occhi: oggetti importanti con nomi importanti, ed un’intera mitologia a nostra disposizione da esplorare e rivisitare. Rimandi alla cultura popolare, ma incognite su come le storie della nostra infanzia verranno manipolate per seguire la trama della serie. La seconda cosa è: non ci si ferma agli Stati Uniti. Sebbene la Biblioteca sia a New York, la maggior parte degli oggetti si trova in un raggio d’azione tutt’altro che circoscritto. In un solo episodio, il gruppo potrà viaggiare dall’Oregon a Londra, da Ginevra a Parigi e così via. I tempi dei viaggi sono tagliati per permetterci di godere di ambientazioni variegate ed originali, in pieno stile Indiana Jones. E soprattutto: si evita il classico effetto alla Winchester: ma davvero tutti i cattivi/le cose importanti sono in America??? Terzo punto: ogni membro della squadra ha una particolarità che lo rende essenziale e che viene sfruttata al meglio. Con un gruppo di 4 individui non è raro che uno o più rimangano indietro, ma questo nel pilot non è successo. Non posso promettere che non ci saranno episodi pressoché individuali, ma per il momento il team sembra ben affiatato e ben strutturato, e comprensivo di un “maggiordomo inglese” di tutto rispetto. In conclusione: The Librarians è un’ottima serie da guardare per chi non ha troppe pretese, ma preferisce il sano divertimento ed un’ora leggera in compagnia di quel che ci affascinava durante l’infanzia. Mistero, Avventura, Azione… e perché no: un po’ di romanticismo, che non fa mai male!
-Ocean

Doppio inaspettato episodio per una serie tv particolare e assolutamente ‘sui generis’. Nel senso che per raccontare un determinato tipo di storie, gli autori devono essere consapevoli del tipo di pubblico con cui andranno ad interagire.
Personalmente, nonostante non sia una grande esperta della saga cinematografica (ho visto solo il primo film della trilogia), avevo parecchia curiosità riguardo a questo pilot. E non sono affatto rimasta delusa.
Certo non mi aspettavo chissà quale introspezione caratteriale o chissà quale artifizio storico per arrivare alle basi della storia, ma per i quasi 80 minuti della trasmissione non mi sono mai annoiata, né ho trovato le vicende eccessivamente retoriche (e il rischio c’era).
La mia prima speranza: lo so che la storia si porta ad un altro livello rispetto ai film, ma possiamo tenere per sempre Noah Wile? (sono ancora orfana del Dottor Carter, sì)
E’ stato carino, sempre nella parte. Buffo quando serviva. E serio quando serviva. E’ una mia personale opinione ma a differenza di un film dove devi esprimerti in maniera veloce in base a quello che succede (causa, ovviamente la durata), una serie tv ti permette di mostrare l’evoluzione dei diversi aspetti del tuo personaggio.
La storia, si discosta dal film perché il nostro bibliotecario Flynn, praticamente (in mezzo alle mille peripezie arturiane) forma una nuova squadra di ‘apprendisti bibliotecari’ grazie anche all’aiuto della Guardiana Eve.
Il gruppo avrà il compito di ritrovare la Biblioteca (nascostasi nelle diverse dimensioni del tempo e dello spazio per sfuggire alla sua profanazione), e allo stesso tempo di salvare le minacce persistenti della setta della Fratellanza dei Serpenti.
A livello recitativo, di Wile abbiamo già detto.
Non sono impazzita per il personaggio di Eve: mi è sembrata intera e troppo poco sconvolta una volta ricevuta la cartolina della Biblioteca (non è realistico affatto).
Mi piace invece moltissimo quello di Cassandra (un nome che nella storia non porta mai bene!): la sua fragilità rappresenta il tratto della squadra più interessante.
Gli altri personaggi sono un po’ troppo stereotipati, anche se Jacob mi ha lasciato l’idea di un personaggio con un passato colmo di possibilità.
Concludendo: non parliamo dello show dell’anno, ma di qualcosa che mi ha colpito a livello emotivo. Mi sono sentita una bambina saltellante in diversi momenti.
Correre dietro a tesori leggendari in capo al mondo fa molto Indiana Jones … ma non è questo forse il sogno di tutti?
-Mary’s World

Voi avete visto i due episodi? Cosa ne pensate? Seguirete questo show? Ditecelo nei commenti!

 

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