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Pilot Addicted | Inside No. 9

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Pilot Addicted | Inside No. 9

Ancora un pilot da commentare insieme! Stavolta tocca ad una serie british che ha esordito con il primo episodio su BBC 2 mercoledì sera: Inside No.9. La dark comedy, di cui vi ho già parlato in un paio di British Addicted, sarà composta da 6 episodi sciolti l’uno dall’altro e della durata di trenta minuti. Una seconda stagione è già stata confermata ancor prima della messa in onda del pilot, andiamo quindi a vedere insieme cosa ne hanno pensato alcuni componenti dello staff.

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Se dovessi descrivere Inside no.9 in una parola direi: particolare. Ed è proprio per questo che ho deciso di vederlo. Dalla descrizione avevo intuito che potesse risultare essere qualcosa di “strano” e la cosa mi aveva incuriosita. Questo primo episodio, dal titolo “Sardines”, non ha deluso le mie aspettative. E’ stato esattamente quello che credevo, forse con un risvolto più dark di quanto pensassi.
L’episodio inizia con una faccia conosciuta a chi ha visto The IT Crowd – Katherine Parkinson, il cui personaggio entra in una stanza e la ispeziona, come se stesse cercando qualcuno. Voglio fermarmi subito qui perché preferisco scopriate da soli di cosa si tratta. Vi dirò però che il tutto inizia in maniera leggera, ma per qualche motivo l’atmosfera suggerisce che in un modo o nell’altro ci sia dell’altro, anche se non abbiamo la minima idea di cosa si tratti. Con il passare dei minuti però, tra battute, momenti imbarazzanti – e riferimenti a Doctor Who, vengono fuori vari scheletri nascosti nell’armadio. E ho usato questo modo di dire non a caso, credo che in qualche maniera si adatti all’episodio. Alla fine si giunge ad una conclusione che personalmente non mi ha aspettavo per niente e che ti lascia lì a chiederti cosa sia successo dopo. Sì, perché il finale non è definitivo, suggerisce fortemente ciò che succederà da un momento all’altro, prima che lo schermo diventi nero, ma ti lascia col dubbio.
L’episodio dura circa 30 minuti e scorre senza problemi. Guarderò sicuramente i prossimi episodi e ve lo raccomando se siete alla ricerca di qualcosa che non occupi troppo del vostro tempo libero e che non rientri nei generi delle serie più comuni.
Bornwithoutamask

Con i prodotti inglesi ci vuole poco (direi pochissimo) a convincermi alla visione. Mi è bastato vedere un’immagine promozionale con Gemma Arterton per aggiungere Inside No. 9 alla lista, senza nemmeno sapere di cosa si trattasse.
Inside No. 9 è una dark comedy di 6 puntate, già rinnovata per una seconda stagione che verrà girata in autunno, la cui particolarità è il raccontare ogni volta una storia differente con personaggi diversi; il giudizio sulla prima puntata è quindi da considerarsi relativo.
Tutte le storie si svolgeranno in un solo ambiente, tanto da rendere la visione un po’ claustrofobica. Tema della prima puntata è il gioco Sardine e la domanda è “quante persone possono entrare in un armadio senza che questo sia un Tardis?”.
E’ in corso una festa di fidanzamento quando prende vita la geniale idea di giocare a Sardine (scopo del gioco è trovare chi si è nascosto e nascondersi con lui, tutti in uno stesso posto). Devo dire la verità, di comedy ci ho trovato veramente poco, solo alcune battute mi hanno fatto sorridere. A leggere dark comedy mi era venuto in mente qualcosa tipo A Young Doctor’s Notebook, ma il genere mi pare molto diverso.
Prescindendo dalla commedia, la storia è interessante e sufficientemente creepy, con un inaspettato finale.
Il giudizio è positivo e non vedo l’ora di vedere le storie delle prossime puntate.
Fran

Gli Inglesi sono dei geni e questo mi pare assodato ormai. Inside No 9 è una serie eccentrica con episodi stand alone che ancora una volta ci porta sugli schermi delle vicende bizzarre e atipiche che non possono fare a meno di farci sorridere per poi traumatizzarci non appena arriviamo al capo del nostro filo conduttore. Questo pilot ci catapulta in una situazione al limite dell’inverosimile, ci troviamo ad una festa di fidanzamento e tutti gli invitati sono impegnati a giocare a “Sardine”, una rivisitazione del nascondino dove chi viene scoperto non fa altro che accogliere nel suo nascondiglio il cacciatore che l’ha trovato, questo finchè tutti i partecipanti non saranno riuniti nello stesso luogo. Adulti, misteri, scheletri nell’armadio non mancano di uscire non appena i protagonisti si troveranno tutti chiusi in un armadio. Una commedia dalle tinte dark che vi accompagnerà e vi stregherà ve lo assicuro. Lo consiglio veramente a tutti.
Lestblue
Inside No.9 urla “weird!” dal primo all’ultimo dei 30 minuti della sua durata.
Personalmente ero alquanto combattuta inizialmente nel vedere questi personaggi sconosciuti entrare ed uscire da stanze ed armadi. Non c’è una vera e propria introduzione ai vari presenti sulla scena, quindi sentirli parlare di Tizio e di Caio contribuisce a non farci capire bene cosa stia succedendo e a chi. C’è una bella varietà di soggetti devo ammettere: il tipo che puzza, quello strambo, la tipa gnocca col fidanzato giovane e superficiale, la coppia snob alla ricerca di raccomandazioni, la futura sposa, la governante, suo fratello gay ed il suo compagno e chi più ne ha più ne metta ma, alla fine dei giochi non conosciamo nessuno di loro davvero. E’ allo stesso tempo ironico ed imbarazzante vedere tutta quella gente così diversa ritrovarsi a fare un gioco che, diciamocelo, considerata l’età media non è il massimo dell’intrattenimento da festa di fidanzamento.
Come gran parte delle serie britanniche che si rispettino non mancano ovviamente un paio di riferimenti a Doctor Who (Tardis e Geronimo).
Presentandola così c’è da pensare: dov’è la parte dark? Quella spunta gli ultimi 5 minuti quando vi ritroverete con la mascella slogata per il risvolto del tutto inaspettato che prende la storia.
Lo show è composto da episodi slegati tra loro, delle ministorie se vogliamo, che annoverano un cast stellare (tutti volti noti ai British Addicted ovviamente) di conseguenza il discorso del pilot è da considerarsi un po’ diversamente rispetto a quelli delle serie “classiche” a cui siamo abituati. In ogni caso se le storie a venire riescono a gestire così bene le componenti base di questo show ed in un tempo abbastanza ridotto, ne vedremo sicuramente delle belle… D’altronde gli inglesi non sono dal rinnovo facile, per aver già dato il via ad una seconda stagione un motivo ci sarà. Correte a guardarlo!
Lu

Chi di voi ha visto questo primo episodio? Cosa ne pensate? Continuerete a seguire Inside No.9?
Fatecelo sapere nei commenti!

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