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Outlander – Recensione 5×06: Roger alla riscossa

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Outlander  – Recensione 5×06: Roger alla riscossa

Questo nuovo episodio è stato più interessante del precedente e ha visto i personaggi generalmente più in character, pertanto la recensione di questa 5×06 di “Outlander” avrà sicuramente un tono più soddisfatto della scorsa.

“Outlander” Recensione 5×06: diversi aspetti della vita del ‘700 a confronto

Una delle cose più apprezzabili di questa puntata è stato vedere il confronto tra diversi aspetti, le diverse facce che poteva presentare la vita nel XVIII Secolo. Da una parte abbiamo dunque visto il ricevimento elegante dell’alta società, mentre dall’altra la dura vita di campagna in cui si doveva far fronte a eventi naturali senza i mezzi disponibili oggi giorno.
Il tutto è stato realizzato apportando dei cambiamenti rispetto ai romanzi (per esempio la questione delle cavallette), ma ciononostante il continuo passaggio tra le due situazioni è stato interessante e ha messo bene in risalto la durezza della vita a quell’epoca. Una cosa che spesso lo show ha fatto con successo.
La scenografia del matrimonio di Jocasta è stata davvero bella da vedere.

“Outlander” Recensione 5×06: la storia di Jocasta e il riscatto di Roger

Finalmente è stata rivelata la storia di Jocasta, una donna che ha sofferto davvero moltissimo nella sua vita. I cambiamenti di cui più volte si è parlato non hanno minimamente inficiato sul risultato finale, per così dire: il racconto è stato ben realizzato e in particolare il momento tra Jocasta e Murtagh è stato molto toccante.

Dall’altra parte abbiamo visto Roger riuscire finalmente a riscattarsi agli occhi degli uomini “del clan Fraser” e di certo si riscatterà anche a quelli di Jamie quando lui e Claire torneranno a Fraser Ridge. Lettori e spettatori sanno che Roger è un uomo intelligente che merita fiducia, ma Jamie e i loro uomini sembravano convinti del contrario. Con questa scelta, gli autori hanno dato finalmente a Roger il momento per brillare e dimostrare il suo valore.

https://iamthebricklayer.tumblr.com/post/613423613304094720

“Outlander” Recensione 5×06: l’unisco aspetto non del tutto convincente

Parliamo di Jamie e Claire e del sesso sfrenato nella stalla. Ora, loro sono coppia rodata, liberissima, dunque, di fare quello che più aggrada, ma il tutto poteva forse essere costruito un pochino meglio. In particolare non si poteva aggiungere alla frase “Ma sei pur sempre una donna” (che suona maschilista persino in bocca a Jamie, uomo del XVIII Secolo, visto che lui è fuori dal comune anche per quanto riguarda questo aspetto) una cosa del genere: “E devi ricordare che questo tempo non è come quello da cui provieni”? Una tale aggiunta avrebbe posto in tutt’altra luce anche la parte precedente.

Nonostante questo, gli sguardi intercorsi tra i due sono stati bellissimi.

https://lallybrochloser.tumblr.com/post/613269022137614336/that-look-outlander-5×06

“Outlander” Recensione 5×06: Top 3

1. Il flashback su Jocasta e i suoi momenti con Murtagh. Come si diceva, finalmente abbiamo visto, almeno in parte, la sua storia. Il momento in cui Jocasta ha raccontato cos’era successo alla fuga da Culloden (e alle altre figlie) è stato davvero ben realizzato.
2. La riuscita del piano di Roger. Era ora che Roger avesse un momento di gloria!
3. Il finale. Sorpresa! (Di certo non felice, ma dà movimento alla trama.)

 

Anche per la recensione della 5×06 di “Outlander” è tutto, vi lascio con il promo della prossima puntata, che si preannuncia avvincente.

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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