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Outlander – Recensione 5×05: un episodio a metà

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Outlander – Recensione 5×05: un episodio a metà

Questo episodio è stato un po’ controverso, generalmente ben realizzato ma con alcuni aspetti che suscitano dubbi e dunque questa recensione della 5×05 di “Outlander” evidenzierà i vari aspetti.

Outlander Recensione 5×05: Legare insieme tutti gli elementi

Una delle cose migliori della puntata, anzi l’aspetto migliore in assoluto, è stato il modo in cui gli eventi della storia sono stati collegati e legati tutti insieme, per ricordare che è un’unica storia. Che tutto è intrecciato.
Si è partiti proprio dalla sequenza iniziale, bellissima, che ci ha mostrato tutto quello che abbiamo già visto (e letto): una bellissima ricostruzione delle stagioni precedenti, mediante i loro momenti salienti e più rilevanti. E si è poi passati al flashback vero e proprio, che ci ha mostrato un altro pezzo della vita di Claire e Brianna prima del loro ricongiungersi a Jamie. Il tutto, ovviamente, introdotto e portato avanti sino alla conclusione dell’episodio dalla voce fuoricampo di Claire, che tanto spesso ci ha accompagnati nelle prime stagioni.
Una scelta narrativa davvero apprezzabile che ci ha permesso di vedere delle scene splendide (come, per l’appunto, la sequenza iniziale) e ha donato alla puntata un’atmosfera che aveva un che di poetico; in più, come si diceva mediante il flashback negli anni Sessanta abbiamo potuto vedere altri momenti della vita delle nostre amate protagoniste nel XX Secolo e rivedere un personaggio, ovvero il Dottor Abernathy.

Tutto questo, dunque, non può che essere qualcosa di cui rendere merito agli autori.

Outlander Recensione 5×05: Il “presente”

Finalmente abbiamo anche visto un chiarimento tra Roger e Brianna. Un qualcosa di cui di certo anche chi non ha letto i romanzi di Diana Gabaldon e si è appassionato allo show per quello che è (una bella serie tv da seguire) sentiva il bisogno. I due dovevano confrontarsi su quello che era successo a Brianna, lei aveva bisogno di esternare la sua angoscia, Roger aveva bisogno di sapere tutto questo e di fare ciò che andava fatto, ovvero stare accanto a sua moglie. E così abbiamo finalmente visto Bree e Roger convergere sulla stessa linea di intenzioni.

Contemporaneamente, abbiamo visto Claire avere successo con il suo tentativo di creare-inventare la penicillina (con circa un secolo e mezzo d’anticipo), il che ha altresì permesso di mostrare e continuare ad approfondire il rapporto tra lei e Marsali, che si rivela sempre più un’ottima assistente.

Outlander Recensione 5×05: Jamie e Knox

E qui veniamo alla nota un po’ dolente. Come spesso sottolineato, la parte inerente a Murtagh (per questo punto della storia) è inesistente nei libri, visto che in essi l’amatissimo padrino di Jamie è caduto a Culloden. La scelta di far sopravvivere il personaggio ha reso felici credo la maggior parte degli amanti della storia creata da Diana Gabaldon, ma forse insistendo nel renderlo… come dire… il ribelle per eccellenza, gli autori si sono un po’ avvitati su loro stessi, incastrandosi in una situazione complicata e non facile da sciogliere o che potrebbe portarli a dover forzare un po’ le cose.
Questa è l’impressione che ha dato il finale di questa puntata. Sappiamo che Jamie è andato da Knox con le migliori intenzioni e abbiamo visto che ha cercato di farlo ragionare e di far leva sulla parte migliore dell’ufficiale inglese, abbiamo visto che in un certo qual modo è stato costretto dall’incaponirsi di questo a ucciderlo per salvare se stesso e di conseguenza non solo Murtagh, ma tutta la sua famiglia e tutta la sua gente, poiché le persone di cui Jamie è il “Laird” si sarebbero viste strappare la terra con la perdita della stessa da parte di Claire e Brianna per l’accusa di tradimento a carico di Jamie e dunque quelle persone avrebbero perso anche la protezione, finendo nelle mani di chissà chi.

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Tuttavia, l’uccisione di Knox da parte di Jamie è sembrata almeno un po’ fredda e calcolata, forse in particolare perché non lo si è visto (per ora, almeno) rivelare quanto era accaduto a Fergus e soprattutto Claire. O forse sarebbe bastato non forzare la mano così tanto nel voler lasciare Murtagh nei guai. Si sarebbe magari potuti arrivare allo stesso risultato in un modo un po’ diverso, ovvero lasciando ancora in sospeso la questione perdono da parte del Governatore (anche solo per Murtagh) e mandando Knox in una sorta di disperata ricerca del padrino di Jamie sentendo di dover espiare la colpa di aver ucciso quel prigioniero. Questo avrebbe potuto portare a uno scontro diretto, con Jamie che arrivava di corsa a salvare Murtagh e in questo modo si sarebbe potuta creare e inserire la morte di Knox.
Forse una costruzione del genere avrebbe reso la sua morte per mano di Jamie meno “fredda e calcolata”.
Inoltre, Murtagh è sempre ricercato per essere impiccato, quindi risulta ancora difficile farsi anche solo una vaga idea di cosa vogliano fare con lui gli autori.

Ma vedremo, di certo non si può ancora esprimere un giudizio definitivo.

Outlander Recensione 5×05: I momenti migliori

1. La sequenza-flashback iniziale.
2. Il flashback agli anni Sessanta.
3. Adso. Quel micino è assolutamente bellissimo.

Anche per la recensione della 5×05 di “Outlander” è tutto. Appuntamento al prossimo episodio, di cui vi lascio il promo!

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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