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Orange is The New Black | Recensione 2×04 – A Whole Other Hole

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Orange is The New Black | Recensione 2×04 – A Whole Other Hole

Quarto appuntamento con Orange is The New Black e la protagonista è Lorna Morello.

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La scorsa recensione ci siamo lasciate con la consapevolezza che Lorna fosse stata abbandonata dal fidanzato e ci struggevamo per lei, questa recensione…meh. Dai discorsi al telefono con la sorella era facile intuire che ci fosse qualcosa di malsano nella reazione di Lorna al fidanzamento e in questa 2.04 scopriamo la verità, tutta la verità, niente altro che la verità… ed è una verità allarmante.
Chi è Lorna Morello? Lorna è una giovane italo-americana, ha una sorella maggiore ed una famiglia che non naviga nell’oro. Per questo e per la sua passione per la moda, la cara Lorna riesce a truffare ripetutamente i siti di shop online, acquistando capi d’abbigliamento e accessori firmati facendosi poi rimborsare fingendo di non averli mai ricevuti. La sua vita scorre tranquilla finché un bel dì, nell’ufficio postale, non si incontra-si scontra con Christopher e così…

(scusate, mentre scrivevo mi è partita nella mente la sigla di Kiss Me Licia, avete presente? «Poi Mirko finita la pioggia, si incontra e si scontra con Licia e cosììììììì…»)

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….riprendo il filo del discorso: dicevo che i due si conoscono alla Posta (io incontro solo vecchietti…) e Lorna si innamora a prima vista. Peccato non sia così per Christopher che, invece, non sente scattare nulla con la ragazza e, dopo aver preso il caffè insieme, le fa capire (o almeno così crede lui) che non ha intenzione di continuare…In realtà, Lorna entra in una spirale di stalking che mi ha fatto venire i brividi, fino a che tenta di fare saltare in aria la nuova fidanzata di Christopher. Lo sguardo sorridente e sicuro di sé che sfodera di fronte alla testimonianza di Chris in tribunale è a dir poco inquietante.

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Quindi la cara Lorna tanto a posto con le rotelle non è, e la permanenza in carcere (una seria terapia psichiatrica non sarebbe stata una cattiva idea) non ha assolutamente mitigato i sentimenti della ragazza, la quale, anzi, approfitta della seduta chemioterapica di Roza per sgattaiolare via fino alla casa di Chris e gironzolare come niente fosse, approfittando della vasca da bagno e indossando il velo da sposa che, nella sua mente malata, sarebbe dovuto essere suo. Durante tutta la sequenza in casa di Christopher, non so voi, ma io sono stata assalita dall’ansia tremenda che facesse qualcosa di avventato o potessero scoprirla e toglierle anche quei pochi privilegi che possiede; a testimonianza dell’empatia con le detenute che è riuscita a creare questa meravigliosa serie tv.

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Come dicevo prima, è evidente che nessuno avesse pensato a sottoporla ad un ciclo di sedute con uno psicologo per farle recuperare il contatto con la realtà; perché le sue convinzioni non la rendono solo un pericolo per gli altri ma anche per se stessa: Lorna è seriamente depressa e non dubito che potrebbe arrivare a farsi del male. La sveglia, però, sembra avergliela data proprio l’aver rischiato di essere scoperta durante la sua avventura di tre ore fuori dal carcere: lo sguardo della Lorna che scappa da casa di Chris non è lo stesso sguardo della Lorna che è entrata in quella casa. Non ci resta che vedere come andrà avanti.
Allo stesso modo, notiamo anche la fiducia che il carcere ripone nella detenuta: le danno un mezzo da guidare e la lasciano da sola per tre ore, senza alcuna sorveglianza. Lorna avrebbe potuto benissimo scappare e non scontare gli ultimi due anni di reclusione che le mancano e invece, ha un compito importante che, chiaramente, la fa sentire utile e appagata e le da la giusta motivazione per resistere lì dentro.

Parallelamente alla storia personale di Morello, abbiamo, come sempre, lo sviluppo di alcune trame parallele:

Scopriamo che Roza è dentro al carcere da parecchi anni e che è lì dentro per rapina a mano armata…molte rapine a mano armata. In effetti, guardandola, me l’immagino armata di fucile mentre entra in una banca per rapinarla. In ospedale conosce un ragazzino con cui comincia a chiacchierare e, da alcune gifs che ho visto su tumblr, il ragazzino ritornerà per cui teniamolo a mente.
Il lato comico dell’episodio è affidato a due situazioni, in un certo senso, speculari: da un lato abbiamo l’inizio di una gara di sesso fra Nichols e Big Boo. Nichols, come al solito, mi fa scompisciare:

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Big Boo, quindi, chiede aiuto a Piper perché metta una buona parola per lei con SoSo…la quale, invece, cade dritta dritta nelle maglie (e non solo) di Nichols. C’è da dire che, l’avrà anche fatta pagare a Big Boo, ma la ragazza – Brook Soso – non sta mai zitta….MAI!

Dall’altro lato, abbiamo le ragazze della prigione che, da una – innocente – conversazione a tavola (prima e unica volta in cui concorderò con Vee: decisamente non un argomento di cui parlare davanti al cibo) si accorgono di non conoscere per nulla la propria anatomia femminile….e finiscono per ricevere lezioni in merito da Sophia Bursett (personaggio che ultimamente è poco presente e mi dispiace tantissimo perché è una delle mie preferite)!!!

Nel contempo abbiamo le due grandi cospiratrici della prigione, ognuna impegnata a tessere le proprie trame:

Vee tenta di creare dissapori fra Poussey e Taystee. Infatti – e qui mi devo rimangiare tutto quanto ho scritto nella recensione della 2×02 a tal proposito – Poussey è innamorata di Taystee mentre le ragazza la vede solo come un’amica, a cui vuole molto bene, ma pur sempre un’amica. Vee, che aveva mal digerito il rifiuto di Poussey a usare il suo liquore come mezzo di scambio in carcere ( = aveva rifiutato di farsi manipolare da Vee), cerca di usare la paura dell’opinione del ghetto in merito all’omosessualità, per allontanarla dalla personalità forte dell’amica e attirarla solo nella propria orbita (e controllarla).

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Red, nel frattempo, si scopre improvvisamente giardiniera. Che Galina avesse seri problemi a stare con le mani in mano era chiaro (e l’ammiro per questo) e quando scopre l’esistenza di una conduttura che porta dritta dritta nella serra del carcere, capisce di poter utilizzare la situazione a suo favore e tornare ad essere utile alle sue compagne di carcere e quindi riconquistare una posizione di potere all’interno di Leitchfield. In questa occasione scopriamo anche una cosa interessante: benché Caputo avesse sospeso le forniture della ditta consigliata da Red e ufficialmente la colpa dell’aver fatto entrare in carcere della droga resta a lei, sa che in realtà (per la droga) ne era responsabile l’ex agente Mendes – Pornstaches. Segno che un briciolo di indagini su cose e persone erano state fatte.

Un episodio molto interessante perché ci ha concesso di conoscere un personaggio per ora poco approfondito e di ricrederci su tutte le teorie che – non so voi – io avevo fatto su di lei. Un personaggio che, mi rendo conto, è una fortuna che sia in prigione e per qualcosa che la rende veramente pericolosa per la società: è la prima volta. Nessuna delle detenute delle quali ci era stato mostrato il reato che le aveva portate in carcere aveva risvegliato in noi sentimenti negativi: Lorna, invece, ha fatto qualcosa di preoccupante e negativo, proprio perché nella sua mente era convinta di essere nel giusto. E nonostante ciò, non possiamo che parteggiare per lei, per sperare che nessuno scopra cosa ha fatto, per sperare che rinsavisca e stia meglio, anche emotivamente, per augurarle tanta serenità. Perché la Lorna che conosciamo è gentile, divertente, molto dolce e fatichiamo a riconoscerla nella Lorna che, con sguardo allucinato, giustifica la testimonianza spaventata di Christopher come un semplice scherzo.
Un episodio, inoltre, che vede trionfare Red e la sua furbizia ma anche lo scontro fra nuove e vecchie generazioni: il vero problema contro cui Vee deve combattere è la gioventù delle detenute di colore, una giovinezza che le rende facilmente manipolabili ma anche vitali, allegre, più concentrate sulla superficie delle cose che sui giochi di potere: se viene loro fatto uno sgarro, la prendono sul personale, non sono interessate a farne una questione razziale anche se, magari, la leggono come tale e di ciò è una testimonianza l’insofferenza con cui accolgono Vee ogni volta che dice loro che «una volta erano le donne di colore a comandare in prigione». Sono ragazze che hanno bisogno di una leader e Vee si propone come tale, come una figura materna che le guidi in una direzione che nessuno, però, vorrebbe auspicarsi e le cui conseguenze potrebbero avere ripercussioni più a lungo e più gravemente di quanto uno potrebbe sperare.
Il prossimo episodio, vedrà Vee partire all’attacco: è un ragno che tesse bene la propria tela e le prime vittime, inconsapevoli, saranno le ispaniche.

Il titolo – A Whole Other Hole, Tutto un altro buco – fa tecnicamente riferimento ai dubbi anatomici di cui sopra ma anche all’abbattimento delle convinzioni personali delle persone: per tutta la prima stagione abbiamo fatto le più disparate ipotesi su Morello (e su Christopher) ma mai avremmo potuto pensare a qualcosa del genere; ora possiamo.

Nell’angolo Trivia di questa settimana, parliamo brevemente di Yael Stone (della quale esiste anche un video su youtube per pronunciare bene il suo nome. Dovrebbero farne uno anche per Jake Gyllenhall o Matthew McConaughey).

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Nata in Australia (e lo si capisce bene quando, guardando le interviste, ci si rende conto che non apre la bocca più di mezzo cm), vive a NY e proviene da una famiglia di musicisti.
Ha fatto il provino per OITNB il giorno dopo essersi sposata e sul particolare accento di Lorna Morello l’IF Magazine ha scritto che è un mix fra l’accento di Brooklyn e quello di Boston; un giornalista di The New Republic l’ha definito «il più straordinario accento presente sugli schermi televisivi».
Vi lascio con la simpatica intervista che ha rilasciato sul Red Carpet della Premiere della seconda stagione:
https://www.youtube.com/watch?v=MXhsYDqxvUE&index=6&list=WL

A presto con la review del quinto episodio in cui scopriremo molto riguardo Gloria, l’eccellente cuoca del carcere.

That’s all folks!

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