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Once Upon A Time | Recensione 6×05 – Street Rats

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Once Upon A Time | Recensione 6×05 – Street Rats

Ed eccoci finalmente all’episodio tanto atteso, quello che ha visto l’ufficiale e definitiva introduzione della storia di Aladdin nell’universo “Once Upon A Time”. “Street Rats”, infatti, ci ha finalmente portato ad Agrabah per un soggiorno più consistente della piccola introduzione vista nel primo episodio di stagione.
L’episodio non è stato privo di difetti, ma complessivamente lo si può definire positivo e divertente, nonché interessante, con i nuovi elementi introdotti e il seme di quelli che potrebbero essere dei bei rapporti interpersonali (se verranno approfonditi dagli autori… e c’è da sperare che accada).

Partiamo subito dagli aspetti negativi.
Archie. Sul serio? Di nuovo?! Il suo soccombere alla Evil Queen e la sostituzione di persona li abbiamo visti nelle prime stagioni, grazie. Archie-Grillo Parlante è la versione maschile di Belle in “Once”, uno dei bersagli preferiti, che puntualmente ci casca. E pur essendo il Grillo Parlante (quindi un personaggio pacifico e innocuo) ci si aspetterebbe che dopo anni di continui guai qualcosa l’abbia imparata e qualche sistema di difesa precauzionale l’abbia preso. Invece no. Almeno, la parte in cui ha fatto da baby sitter alla piccola Robin è stata divertente.
Jasmine, Aladdin e Jafar. E il solito vizio di concentrare tutto in pochi minuti. Come sempre, è stato tutto troppo veloce, troppo concentrato in un episodio, quando lo si poteva sviluppare per un paio almeno e mostrare il passaggio del tempo, rendere lo scontro Jafar-Aladdin più grandioso e profondo, approfondire i personaggi e dare agli attori modo di esplorarli, soprattutto alla luce degli interessanti cambiamenti che sono stati apportati.
E sul serio ci state dicendo che Aladdin è sempre stato a Storybrooke, portato lì dalla maledizione di Regina (quindi per più di trent’anni), e solo ora lo inserite?! Dopo un’inutilissima parentesi “Frozen”, dopo che avete umanizzato troppo Ursula e persino Malefica?!
Cercherò di vedere tutto ciò come un voler premiare noi spettatori per aver sopportato scelte narrative alquanto discutibili, ma sarà meglio che gli autori rendano tutto questo avvincente e profondo.
Emma. Toh! Improvvisamente è tornato il suo super potere sulle bugie. Autori, ve lo siete fumati ben a lungo, però, eh. Riproporlo così, come se non fosse mai andato via, non è stato il massimo ed è sembrata una soluzione di comodo. Per di più Killian non ha buttato le cesoie delle Parche e lei non se ne è resa conto, non ha subodorato che lui nascondesse qualcosa. Si accende e si spegne in modo curioso, questo super potere.

Come dicevo, comunque, siamo infine andati ad Agrabah.
La ripresa aerea, per così dire, mi è piaciuta molto, direi una delle cose meglio riuscite a livello di CGI nello show.
Perciò, saliamo sul tappeto volante e andiamo!

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Come dicevo, ho trovato molto divertenti Regina e Zelena (intente a bullizzare il povero Archie-Grillo Parlante). Insieme, le due brillano, per quanto di luce oscura, per così dire, anche se Zelena si scaverà la fossa da sola, se continuerà così… Lana Parrilla è davvero un piacere da guardare, nelle vesti della Evil Queen, soprattutto ora, visto che questa versione non ha più (o almeno così sembra) il dolore della perdita dell’uomo che amava, che l’ha torturata precedentemente, ma è più leggera e semplicemente Evil, un po’ come Crudelia.

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E parliamo di Aladdin e Jasmine.
Proprio come nella versione animata della Disney, lei è apparsa intelligente, fiera, intraprendente e deliziosamente sfacciata, e anche lui è sembrato essere il personaggio che ben conosciamo grazie al film di animazione. E sempre grazie al film Disney è stato subito chiaro, per noi, che il famoso “diamante grezzo” fosse proprio lui, Aladdin, il giovane ladro dal grande cuore, coraggioso e amorevole, oltre che simpatico.
Insieme sono stati molto carini, con il loro continuo battibeccare (ho adorato lui quando ha detto a Jasmine, “He has MAGIC!”, riferendosi a Jafar), ed è stato apprezzabile che Aladdin abbia fatto notare alla Principessa che non è stato Jafar a creare dal nulla la povertà e la sofferenza del popolo, che egli ha esasperato una situazione già presente, perché in effetti è la verità; per quanto sia una favola, questo particolare è sempre stato realistico, era una condizione piuttosto usuale in quelle epoche (non che non si presenti anche oggi, purtroppo).
Nella recensione del primo episodio (che trovate qui) mi ero chiesta se gli autori avrebbero inserito riferimenti a “Le Mille e Una Notte”, raccolta da cui proviene la storia di Aladdin e la Lampada magica, ed eccone uno: la citazione di Alì Babà, favola di origine persiana e altra storia presente in quel volume con il titolo “Storia di Alì Babà e Dei Quaranta Ladroni, Sterminati Da Una Schiava”, con la famosa formula “Apriti, Sesamo!”.

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Ci sono poi state delle citazioni del film Disney, tre in particolare: la statua d’oro della scimmietta nella Caverna delle Meraviglie, che rappresentava Abu (la scimmietta di Aladdin nel film di animazione); le mele e, soprattutto, la frase di Aladdin a Jasmine, “Posso mostrarti un mondo d’incanto”, frase derivata dalla canzone che i due cantano nel giro sul tappeto volante, quando, grazie al Genio, Aladdin si finge un Principe che aspira alla mano di Jasmine, ovvero “Il Mondo E’ Mio”.

Ovviamente, non abbiamo il Genio, ma era deducibile dal fatto che Aladdin fosse stato qualificato come Salvatore, infatti in questo episodio abbiamo visto che il giovane aveva la stessa magia di Emma. Ora, che l’abbia davvero persa, avendo usato le forbici delle Parche, è da vedere. Non credo che sia così facile, per un Salvatore, smettere di essere tale, con un semplice taglio, per quanto possano essere potenti tali forbici, proprio per via della loro provenienza.
Grazie a Jafar, infatti, è stato inserito un altro elemento della mitologia dell’Antica Grecia, ovvero proprio le forbici delle Parche (quest’ultimo è il termine romano, in Grecia erano definite Moire, ma la mitologia romana nasce da quella greca, che ha copiato quasi in tutto cambiando i nomi): queste tre donne erano la personificazione del destino di ogni uomo, ognuna con un compito diverso. La prima filava la vita, o meglio, la creava; la seconda avvolgeva tale filo attorno a un fuso, decidendo quanto ne spettava a ognuno (e stabilendo, così, la lunghezza della vita di ogni persona); la terza, infine, inesorabilmente tagliava il filo con le proprie cesoie, decretando la morte della persona.
Le loro decisioni erano immutabili, tanto che nemmeno gli Dei potevano intervenire in merito. Nell’Antica Grecia erano raffigurate come tre donne anziane (o, talvolta, come Parche, come oscure fanciulle) che risiedevano nell’Ade.
Si direbbe, pertanto, che il taglio operato da Aladdin sia definitivo e immutabile, tuttavia come dicevo se le Parche sono state inserite nella storia, esse dovrebbero essere le stesse che hanno determinato la natura di Salvatore di Aladdin e se hanno stabilito così è difficile che, nonostante quel taglio (che peraltro avrebbe dovuto causare la morte dell’eroe) la sua natura sia andata definitivamente perduta. In generale, vista l’importanza data alla figura dei Salvatori, che è stata centrale sin dal primo episodio di questo show, sembrerebbe un tantino strano che fosse sufficiente un taglio per smettere di esserlo, pertanto non ci sarebbe da stupirsi se Aladdin, con delle azioni eroiche, riacquistasse la propria magia e quindi il proprio “status”.

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Ed è interessante, peraltro, che anche Jasmine non abbia accettato il proprio ruolo di eroina e gli sia sfuggito, in qualche modo, perché questo non solo la lega ulteriormente ad Aladdin, ma apre un percorso che i due potrebbero dover fare insieme, un po’ come è stato per Snow e Charming. Sembra che ognuno dei due dovrà superare quella sorta di blocco interiore che lo affligge (il taglio, da parte di Aladdin, dovrebbe essere avvenuto dopo la scena di apertura del primo episodio, quando lui era in quell’edificio nel deserto ed è stato raggiunto da un Jafar nuovamente in possesso del suo pieno potere e con il bastone magico tornato integro) e accettare la propria natura, il proprio ruolo, per costruire il futuro insieme, non sempre roseo perché la vita non è rose e fiori nemmeno nelle favole, lottando fianco a fianco, dandosi forza a vicenda, proprio come hanno fatto Snow e Charming, i quali sono la dimostrazione che anche se non esiste un “happily ever after” definitivo, ciò non esclude la possibilità di essere insieme, amarsi e, in qualche modo, trovare la felicità (che esiste anche nei luoghi più oscuri, “Se solo uno si ricorda di accendere la luce” potrei dire, citando un grande e saggio uomo di una storia famosissima).
A tal proposito, nonostante, come ho detto, lo sviluppo della storia Jasmine-Aladdin e l’assunzione di quest’ultimo a Salvatore (con addirittura l’acquisizione della capacità di usare la propria magia quasi istantanea, quando a Emma ci è voluto un bel po’ per padroneggiarla) sia stato troppo rapido, è stato apprezzabile l’inserimento della “non realizzazione”, per così dire, della storia d’amore tra la Principessa e il Diamante Grezzo di Agrabah, altro particolare che fa pensare (e sperare) a uno sviluppo approfondito per i due, anche perché ci devono narrare proprio cosa è successo tra la prima sconfitta di Jafar da parte di Aladdin e il suo ritorno, con Aladdin spezzato e nelle condizioni in cui è adesso Emma, situazione che abbiamo visto nella clip di apertura del primo episodio di stagione.

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E, dunque, è stato interessante il parallelismo con Emma, la quale ora ha scoperto che, dopotutto, la morte di un Salvatore non è fato inesorabile. Due Salvatori insieme potrebbero fare grandi cose, sia Emma che Aladdin hanno ora qualcuno in grado di capire profondamente l’altro, il che potrebbe portare a uno sviluppo affascinante dei rapporti tra i due (non in senso romantico, ovviamente, ma di amicizia e supporto reciproco)… speriamo solo che gli autori gestiscano il tutto come si deve.

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In ogni caso, Emma è stata al centro di alcuni bei momenti, come il suo discorso con Snow, la situazione con Killian, che da uomo innamorato vuole proteggerla a ogni costo (e che quindi, come era più che scontato e comprensibile, non ha affatto buttato le forbici delle Parche… sebbene debba lasciarla libera di decidere, come lei ha fatto con lui nell’Ade).
Grazie a questo ora noi sappiamo che entrambe le coppie, Snow e Charming da una parte, ed Emma e Killian dall’altra, hanno dei segreti e sembra che tutto si stia costruendo pian piano per poi esplodere… magari tutto insieme? Per, sempre magari, andare a inficiare su quella fiducia di cui Emma ha parlato e che nutre nei confronti delle persone che ama? Ovviamente, il tutto al fine di creare ostacoli sulla strada dell’eroina. Oppure proprio tale fiducia sarà il mezzo per risolvere tali rapporti?
Un altro bell’elemento è stato creato proprio dal parallelismo tra la situazione di Emma e quella di Aladdin, che ha portato a sua volta a un parallelismo tra Jasmine e Henry, o, se preferite, a una connessione tra i due. Un particolare che potrebbe portare altri sviluppi narrativi potenzialmente belli da vedere, proprio come il legame tra Aladdin ed Emma, perché, come questi due, Jasmine e Henry hanno finalmente qualcuno che può capirli come nessun altro (e tra l’altro è stato molto tenero il momento tra Henry ed Emma, perché in fondo, anche se è cresciuto parecchio, Henry è ancora molto giovane e, nonostante stia diventando sempre più saggio, in lui è ancora presente una scintilla di quel bambino che è andato sino a Boston a cercare la sua vera mamma per salvare tutti).

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Infine, veniamo ad alcune informazioni piuttosto interessanti: l’Oracolo era davvero l’Oracolo e adesso, poverina, è morta (grazie Evil Queen) e Iago, il pappagallino che nella versione Disney era parlante e “l’aiutante di Jafar”, qui è collegato proprio agli Oracoli, ecco perché abbiamo visto un pappagallino, magari lo stesso, con l’Oracolo ed ecco perché, presumibilmente, il bastone di lei aveva quella forma.
La domanda, a questo punto, nasce spontanea: quindi Jafar apparteneva a quell’ordine e si è volto alla magia oscura per sete di potere?
Altro particolare che lo riguarda e che è stato molto interessante è la lettera inviata ad Aladdin dopo che quest’ultimo lo aveva sconfitto e, soprattutto, le parole contenute in essa: “Mi ringrazierai”. Tali parole si ricollegano a quelle pronunciate da Jafar nella clip di apertura del primo episodio? E lui vuole solo liberarsi dell’ostacolo più grande sulla strada della sua conquista al potere (come abbastanza normale che sia, essendo lui un villain), o c’è qualcosa di più?

E insomma, Jafar è arrivato. ODED FEHR E’ QUI. Non si era capito quanto lo aspettassi, vero? Immagino di no. Dire che ho una “crush” per quest’uomo sin dall’ultimo anno di liceo, quando per la prima volta ho visto “La Mummia” (sul bus, di ritorno da una gita di due giorni in Francia e Svizzera, bloccati in coda in autostrada e fermi per ore), non rende l’idea. Posso dire che, negli anni, ho visto tutto quello che ha fatto e di ciò che non ho visto (tipo “Resident Evil”, perché detesto gli zombie, che hanno senso di esistere solo in “Thriller” di Michael Jackson) mi sono sfondata di video su youtube (santo youtube). E continuo a farlo, in verità… e ogni volta che vedo i video di “Resident Evil” sono tentata di vedere i film, solo per lui, anche se sono al corrente dello sviluppo narrativo che riguarda il suo personaggio. E anche quando interpreta il non-proprio-buono o il villain, come in questo caso (o in “Quantico”… 1×09, in cui è un agente di una sezione segreta che è solita torturare i prigionieri), io tendo a vedere sempre il lato positivo (tipo, in “Quantico” ha una classe strepitosa) e, dunque, ad attenderlo con ansia (sto aspettando di rivedere in tv la 1×09 di “Quantico”, non a caso… e spero pure che, visti i collegamenti della protagonista con la CIA lui riappaia, ovviamente non per torturarla, ma per lavorare insieme). Certo, lo preferisco quando è uno dei buoni… e anche in quei casi mi sfondo di video su youtube (sempre santo)… “Covert Affairs”, anyone? Eyal Lavin, letale ma meraviglioso agente del Mossad? (Per chi non lo sapesse, il Mossad sono i servizi segreti israeliani, tra i migliori al mondo, in grado di superare anche la CIA, che peraltro ha contribuito, ai tempi, proprio a creare il Mossad, istruendone i primi uomini). Eyal e Annie, poi, due anime gemelle (e dopo due anni dalla fine sono ancora qui che maledico tutto e tutti).
E quindi, insomma, Oded Fehr. L’uomo in grado di farmi desiderare pure di essere la moglie di Jafar (anche perché, ragazzi che classe!). Come dicevo, ho giusto un tantino una sbandata galattica per lui. Giusto solo un tantino, eh. Con la sua capacità, avendo studiato presso un’importante scuola di arte drammatica britannica, di perdere il leggero accento israeliano che ha (essendo tale) e assumerne uno più british (e quindi posh) dei Britannici. O, come direbbe lui, “It’s perfect Oxford, actually” (e dovreste sentire come lo dice!).
Resta per sempre, Oded.
(E scusate, ma se dopo due episodi me lo tolgono, e con lui Aladdin e Jasmine, dopo che ce li hanno fatti bramare tanto e li hanno annunciati in pompa magna, divento una iena. Sorry.)

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Beh, orsù, fermo il mio sproloquio e vi lascio, come sempre, con il promo del prossimo episodio, “Dark Waters”, che sembra staccarsi inaspettatamente dalla linea narrativa per inserire un altro personaggio letterario famosissimo, il Capitano Nemo con il suo Nautilus. E la cosa, devo ammettere, mi lascia un poco interdetta. Vedremo!

 

E vi ricordo, infine, che qui potete trovare le ultime news sullo show.

Alla prossima settimana!

Ricordatevi di passare in queste meravigliose pagine per news, aggiornamenti e spoiler settimanali sugli episodi, news sui nostri personaggi preferiti!

 

Ginnifer Goodwin Italia •

You’re not a villain, you’re my mom ღ

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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