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Once Upon a Time 7×14 – Libertà e solitudine

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Once Upon a Time 7×14 – Libertà e solitudine

Dopo la rivelazione su Alice e Robin nel mid-season finale gli autori ci avevano promesso che sarebbero andati a scavare a ritroso nel passato di questi due personaggi per raccontarci la storia di come si sono conosciute e come è nato il loro rapporto, e devo dire di aver apprezzato in generale il tono di questo episodio, incentrato principalmente su Alice/Tilly in entrambi i piani narrativi.

Alice è un personaggio che mi incuriosisce molto in questa nuova versione, ho gradito il background particolare e mi piace la sfumatura che le sta dando Rose Reynolds con la sua interpretazione (la Alice che parla col cappello e si prepara un tea party da sola nella torre per il suo compleanno è triste e quasi ironico allo stesso tempo, mi piace come quella vaga vena di pseudo-follia sia sempre presente anche nella Alice che ha abbandonato la sua prigione da anni e come allo stesso tempo la leggerezza e a tratti i turbamenti del personaggio emergano anche nella sua versione nel nostro mondo). Mi lascia leggermente in dubbio solo l’idea che vari tentativi del padre non abbiano sortito l’effetto di liberarla, che perfino sua madre abbia dovuto ricorrere alla scappatoia del crearsi una progenie da abbandonare lì al suo posto (quindi si presuppone che la magia della torre sia davvero potente), eppure un semplice troll creato da un desiderio di compleanno è riuscito nell’impossibile… ma probabilmente questo sta a indicare, come fa notare anche Robin in seguito, che Alice ha della magia in sé, magari trasmessa inconsapevolmente dalla madre, e magari un potere ben più grande di quello che perfino Gothel possiede, anche se Alice ancora non ne è consapevole e magari non sa bene come dominarlo. Un risvolto interessante per la sottotrama del personaggio, così come mi è piaciuta l’intera serie di eventi che l’ha portata a incrociare il cammino di Robin: le loro vicende congiunte in questo episodio avevano quasi un sapore nostalgico del primo incontro tra Snow e Charming, con una delle due intrappolata dall’altra, l’iniziale diffidenza ma il convergere delle intenzioni sul finire e il supporto reciproco per venir fuori dai guai.

Anche la Robin di Fairytale Land a mio parere non aveva avuto molto modo di emergere in quel breve minutaggio nel mid-season finale e poi in seguito nell’episodio incentrato su lei e Zelena così come riesce a brillare in questo. Ho gradito anche particolari infinitesimali come il prendere le distanze da Alice alla taverna (“amica è un parolone, l’ho appena conosciuta”) e liberarsi dalle catene ed evadere dalle segrete lasciando volutamente indietro l’altra dopo un momento di presunto avvicinamento tra le due: ok che Adam ed Eddy si basano molto sulle riletture disneyane di molte delle favole che conosciamo, ma apprezzo notevolmente quando elaborano la nascita di un rapporto in maniera più realistica di un colpo di fulmine/endless-love-at-first-sight (come fatto appunto con i Charming, a differenza ad esempio di quanto accaduto invece tra Ariel ed Eric, per dirne una…).
E anche ad Hyperion Heights la sottotrama del tracciare i passi di Tilly per trovarle un alibi è stata costruita molto armonicamente con i flashback, creando il parallelo tra la Alice finalmente libera che soffre però ancora la solitudine e la disillusione di non aver risolto i suoi problemi semplicemente fuggendo dalla prigione della torre e una Tilly che si rende amaramente conto di essere quasi invisibile nel quartiere in cui vive e conosce tutti, almeno di vista… invisibile a tutti tranne a quella ragazza che torna dal Tibet proprio in questo momento, punto perfetto per introdurre Robin (pardon, Margot) anche ad HH, al culmine di una spirale di pessimismo che stava avvolgendo Tilly fino alla pesante decisione di lasciare la città.

Non altrettanto coinvolgente, e mi pesa ammetterlo, è la sottotrama che gira attorno a Regina, con la sua collaborazione con Lucy per scoprire i piani di Facilier… detto fatto, scopriamo sul finale (semplicemente dalle parole del personaggio, vanificando quindi un minutaggio apparentemente infinito in cui Lucy passa a gironzolare per casa dell’uomo lo stesso tempo che lui e Regina impiegano per uscire, pranzare e iniziare una passeggiata sul lungomare, con ulteriori nonsense ad infarcire il tutto quali Regina che vuole avvertire Lucy di uscire dall’appartamento e lo fa con un sms anziché una chiamata… come se lo squillo di un telefono fosse compromettente in una casa completamente deserta!) che il suo scopo ad Hyperion Heights è quello di rinvenire il pugnale di Rumpelstiltskin, obiettivo che ovviamente Regina sente come suo dovere impedire per via del legame con il suo ex-mentore ma che sarei curiosa di vedere sottoposto a Rumpel in persona, visto il suo desiderio di liberarsi della maledizione del Dark One e ricongiungersi finalmente a Belle: potrebbe potenzialmente prospettarsi un finale molto poetico per questa figura. E parlando di poeticità, non sono ancora sicura che Regina e Facilier mi piacciano insieme, anche se i modi di lui sono senz’altro accattivanti e lei avrebbe chimica pure con una tazzina, ma a prescindere da tutto se i sentimenti dell’uomo sono sinceri non mi dispiacerebbe che si riaprisse finalmente uno spiraglio nella disastrata vita sentimentale di uno dei miei personaggi preferiti.

A margine, vale la pena evidenziare nuovamente in questo frangente la curiosa composizione familiare che ruota attorno alla giovane Robin, che vuole tenere alto l’onore di un padre che in realtà era il True Love della zia… insomma, typical Once!

Altre note a margine, sempre relative a rapporti interpersonali vari:
  • sono felice che si sia instaurato questo legame di fiducia tra Rogers e Tilly, mi piace come Colin O’Donoghue abbia scelto di conferire un’espressione perennemente velata di tristezza al suo personaggio e ho adorato come sul finale questa sia svanita momentaneamente quando ha offerto alla ragazza un posto in cui stare;
  • sono troppo malata se quasi quasi comincio a shippare Henry più con Ivy che con la meant to be Jacinta?

Tra le citazioni meglio inserite nell’episodio, perlomeno a mio gusto personale, Tilly che sceglie di leggere Robin Hood a casa di Henry per passare il tempo e Margot che, di riflesso, definisce invece Alice nel Paese delle Meraviglie “il suo preferito”. Non commento neanche più i vari richiami a Lost come il numero dell’appartamento di Henry perché dopo 7 stagioni è diventato quasi stantio, ma Tilly che riesce ad “evocare” il maggiolino giallo di Emma (che tra l’altro non avevo mai notato prima ma potrebbe essere parte della statua del troll sotto il ponte di Hyperion Heights) e sottolinea l’impresa citando le “six impossible things before breakfast” (Alice Through the Looking Glass) ci stava… soprattutto per riprendersi dal fatto che invece la comparsa del maggiolino a risolvere la situazione sapeva molto di copiatura della Ford Anglia nella Foresta Proibita in Harry Potter e la Camera dei Segreti

 

In definitiva direi che “The Girl in the Tower” si presenta come un episodio molto equilibrato nei passaggi tra flashback e presente, presentandoci storyline ben costruite e coinvolgenti anche a livello emozionale in entrambi i contesti, con forse qualche sbavatura qua e là quando abbandoniamo temporaneamente il focus principale dell’episodio, ovvero la backstory di un personaggio che, come dicevo all’inizio, mi ha incuriosita e convinta fin da subito e che trovo quindi perfettamente capace di reggere la sua parte di narrazione (specialmente perché trovo si tratti di una narrazione dal sapore decisamente più intrigante di molte delle altre sottotrame che stiamo seguendo in questa settima stagione).
Voi che ne pensate invece di questa 7×14? Attendo come sempre di leggere i vostri pareri qui sotto nei commenti, trovate qui di seguito il promo del prossimo episodio e vi invito nel frattempo, se non l’avete ancora fatto, a passare dai nostri amici di

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You’re not a villain, you’re my mom ღ

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Alla prossima!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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