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New Amsterdam: Il Medical Drama che non ti Aspetti

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New Amsterdam: Il Medical Drama che non ti Aspetti

New Amsterdam è il medical drama che non ti aspetti. Abituati a Grey’s Anatomy e alle sue dinamiche da molti, direi moltissimi anni, è difficile riuscire ad apprezzare un prodotto simile. Che poi, a distanza di un anno e mezzo dalla trasmissione del pilot, possiamo confermare che simile non lo è per niente.

Attualmente in onda sulla NBC negli Stati Uniti e in Italia su Canale 5, New Amsterdam è riuscita a riportarmi all’hype delle prime stagioni del cugino Grey’s Anatomy: lo aspetto con ansia, lo guardo con piacere e lo consiglio a chiunque.

Se siete in pari, qui potrete leggere perché la seconda stagione si sta rivelando ancora più bella della prima.

Ma quali sono i motivi per cui New Amsterdam è la serie di cui avevamo bisogno?

1 – LA SANITA’ PUBBLICA

La differenza principale rispetto agli altri medical drama che hanno visto la luce negli ultimi anni, è che il New Amsterdam è un ospedale pubblico. Questo vuol dire che ci troviamo di fronte a pazienti che non hanno l’assicurazione sanitaria e che dunque vivono in condizioni svantaggiate.
Perché, come ben saprete dopo anni e anni di esperienza telefilmica, negli Stati Uniti non esiste la sanità pubblica: esiste chi può permettersi un’assicurazione e cure migliori, e chi invece non può, finendo molto spesso per essere sommerso dai debiti conseguenti ad un ricovero o un’operazione, o, peggio ancora, per morire a causa della mancata tempestività di intervento medico.
Il lato oscuro del sistema sanitario americano è un tema ricorrente in questo tipo di serie tv, e in New Amsterdam aiutare più persone possibile diventa una vera e propria missione.


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2 – MAX GOODWIN

“Aiutare” è la missione di Max Goodwin (Ryan Eggold), direttore sanitario dell’ospedale, che lotta con tutte le forze contro un sistema corrotto, sbagliato, inimicandosi l’intero consiglio ospedaliero episodio dopo episodio, ma entrando sin da subito nei cuori dei suoi colleghi. Impossibile non amare la determinazione, la tenacia, l’ottimismo sfrenato di un medico che crede fermamente nel giuramento di Ippocrate applicandolo in qualsiasi circostanza, che ci insegna che la vita di chi è meno abbiente vale esattamente quanto quella di chi ha le migliori tutele. E la cosa che amo di più di questa serie tv è proprio il fatto che Max Goodwin riesce nel suo intento. Anche quando sembra impossibile, delle volte anche forzando un po’ la trama e spingendola verso ideali utopici. E sebbene sappiamo perfettamente che si tratta di una serie tv, e riconosciuamo tutti i limiti che troverebbe nella realtà, ci immedesimiamo e finiamo per crederci anche noi.


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3 – FA RIFLETTERE

New Amsterdam ha il grandissimo pregio di far riflettere chi lo guarda.
Certo, come per tutti i medical drama, si imparano talmente tante cose che il Dr. House ci assumerebbe senza indugi, ma in questo caso è la morale a giovarne. Al termine di ogni episodio, è inevitabile credere, anche solo per poco, che si possa davvero fare qualcosa per cambiare le sorti di chi è meno fortunato.

4 – POCHI PERSONAGGI, MA BUONI

I drammi personali occupano sicuramente meno spazio rispetto a quanto accade in Grey’s Anatomy, ma spesso finiscono per riflettersi nella quotidianità di ciò che i medici affrontano in ospedale. C’è Lauren Bloom (Janet Montgomery), responsabile del pronto soccorso, con la sua lotta personale alla dipendenza da farmaci. C’è il primario di cardiochirurgia, Floyd Reynolds (Jocko Sims), che integra la tematica etnico culturale. È un chirurgo di colore, che ha lottato per il suo futuro e che non vuole rinunciare alle sue radici. C’è il primario di oncologia Helen Sharpe (Freema Agyeman), che non è soltanto un ottimo medico, ma anche la persona più vicina a Max.
E qui parte la ship pesante, ovviamente.


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C’è Vijay Kapoor (Anupam Kher) con le sue straordinarie intuizioni mediche, che però deve imparare ad essere un padre più comprensivo e presente.C’è, infine, un personaggio che vorremmo tutti nelle nostre vite, lo specialista di psichiatria Iggy Frome, interpretato da Tyler Labine: colui che ha sempre la risposta, che sa sempre come risolvere e aggiustare le cose che non vanno.


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5 – SQUADRA CHE VINCE, NON SI CAMBIA

È una squadra perfetta, un team che riesce a trasformare un ospedale pubblico in una macchina efficiente, forse un po’ irrealistico per la realtà che milioni di statunitensi si trovano ad affrontare, però, in fondo, le serie tv possono essere anche questo: lo spunto per credere in un mondo migliore e provare, nel nostro piccolo, a cambiarlo.


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Quindi, se non lo avete ancora iniziato, cosa state aspettando?

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