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Mr. Robot | Recensione 2×06 – eps2.4_m4ster-s1ave.aes

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Mr. Robot | Recensione 2×06 – eps2.4_m4ster-s1ave.aes

Carissimi addicted, bentornati al consueto appuntamento con Mr. Robot. Questa seconda stagione si sta avvicinando inesorabilmente al giro di boa e l’episodio di questa settimana sembra quasi percepire l’imminenza di questo traguardo, perché finalmente, dopo un inizio abbastanza statico e intimista (ma mai noioso), gli intrighi e le interminabili pianificazioni cominciano a dare i loro frutti.
Non perdiamo quindi tempo e buttiamoci nel vivo dell’azione.

Oltre lo specchio con la famiglia Alderson

Ok, diciamocelo: il momento sitcom anni ’80 è stata la perla dell’episodio, la cura per i dettagli, compreso il green screen fintissimo nelle scene in cui la macchina era in movimento, assolutamente squisita (anche se forse un tantinello troppo lunga per i miei gusti).

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Questo piccolo viaggio nella coscienza di Elliot (o nel limbo creato appositamente per lui da Mr. Robot, che è più o meno la stessa cosa) ci permette di riflettere ulteriormente sui pochi rapporti umani allacciati dal protagonista e ci fa intravedere, forse non per la prima volta, come la relazione fra lui e il suo alter ego non debba essere necessariamente conflittuale e violenta.
La figura che emerge in assoluto come la più negativa è indubbiamente quella della signora Alderson, dipinta come una figurina monodimensionale, in grado solo di reprimere e riprendere i due figli e di comportarsi in maniera ottusa e crudele.

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Il breve incontro con Angela sembra voler probabilmente evidenziare come Elliot non sia ancora riuscito a comprendere e quindi a metabolizzare la decisione dell’amica di entrare a far parte della E Corp: l’accusa implicita e neppure troppo sottile (“Posso quasi perdonargli di aver ucciso mia madre”) è quella di essersi venduta al loro peggior nemico in cambio di denaro e riconoscimento personale.
È evidente che la fine di Gideon rode ancora Elliot come un tarlo: nella sua immaginazione continua a vederlo morire, seppur in maniera corretta ed edulcorata da Mr. Robot, in un goffo tentativo di rendere accettabile ciò che per il ragazzo può essere classificato solo come insormontabile e inconcepibile.

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Anche il pensiero di Tyrell è sempre lì nascosto, ossessivo come il ticchettio di un orologio che non vuole proprio saperne di tacere… o come il rumore ritmico di un pugno che colpisce il metallo di un bagagliaio.
E per una volta Mr. Robot è lì non per contrastare e instillare il dubbio, ma per creare uno schermo, una paratia che permetta a Elliot di sopravvivere al mondo reale, per preservare una mente che, per quanto ostile, gli è complementare, non per intrappolarlo ma per tenerlo al sicuro.
Il ragazzo contro ogni previsione lo capisce e riesce a fidarsi delle buone intenzioni del suo alter ego, permettendogli di cullarlo in un sogno di plastica, affidandoglisi per sopravvivere al peggio; tutti i sospetti sono stati spazzati via come da un’onda di marea e al loro posto è rimasta solo un’immensa gratitudine.

Believe

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Ok, partiamo con un dubbio semi-amletico che mi tormenta: come cavolo ha fatto Angela a farsi assumere alla All Safe se non sa nemmeno accendere un computer? Non dico che dovrebbe essere in grado di hackerare il sito delle Poste, ma questa non sarebbe nemmeno in grado di ordinare un menu per bambini da McDonald. Per dire.
A parte questo, l’attitudine di Angela in questo episodio è stata lodevole: nonostante nessuno credesse in lei, ha tenuto coraggiosamente testa ai suoi dubbi e a quelli altrui, ha saputo gestire il panico e ha portato a termine il suo compito nonostante gli imprevisti… resta da vedere se l’interruzione della DiPierro riuscirà a sabotare l’intera operazione o se la ragazza riuscirà a trovare velocemente una soluzione.
Quindi per questa settimana, con mia somma sorpresa, si merita una pacca condiscendente sulla testa e una caramella: della serie, non è intelligente ma si applica. Ancora non ho capito perché abbia finto di non riconoscere Cisco quando si sono incontrati nel quartier generale della fsociety, ma sono sicura che le sue motivazioni verranno a galla nei prossimi episodi.

Le sempre più oscure trame dell’Esercito Oscuro

L’Esercito Oscuro, assieme a Tyrell Wellick, rappresenta forse la più grande incognita della serie in questo momento.
Il voltafaccia di Zhang e la chiusura dei contatti con la Cina, conseguenza inevitabile dello sterminio della delegazione dell’FBI avvenuta alla fine dello scorso episodio, ha spinto Price con le spalle al muro. Il tempo a disposizione del dirigente sta per scadere e la cosa potrebbe portare sviluppi decisamente interessanti, perché un animale in trappola finisce inevitabilmente per incattivirsi e tirare fuori il peggio di sé.
Price ha come unica consolazione il fatto di non essere stato il solo a farsi beffare dalle trame dell’Esercito Oscuro.
Grazie all’aiuto di un riluttante Cisco, infatti, l’associazione ha in qualche modo interferito nell’operazione volta a far breccia nelle difese informatiche dell’FBI. Che le conseguenze del loro intervento non giocheranno a favore della fsociety è praticamente certo, ora si tratta solo di vedere quali siano i loro fini e in che modo la sostituzione del dispositivo abbia influenzato il funzionamento dello script.

Sotto la sabbia

Appena tornata a casa, la DiPierro si trova subito costretta a combattere con Santiago, il suo capo, che vorrebbe archiviare l’attacco alla sua squadra come un “banale” attacco terroristico, ma lei, che ha vissuto la scena da protagonista, sa benissimo che si è trattata di un’esecuzione da parte dell’Esercito Oscuro. Il vero mistero rimane il perché lei sia stata risparmiata, quando gli aggressori avrebbero potuto benissimo ucciderla: si è trattato di un gesto di clemenza ispirato dalla “simpatia” di Zhang per l’agente, sviluppatasi nel corso del surreale momento che hanno condiviso, o l’hanno lasciata in vita perché l’FBI venisse a conoscenza del vero mandante della strage, pur senza poterlo provare?
Qualunque sia la risposta, resta il fatto che la psiche di Dom, già di per sé abbastanza fragile, rischia adesso di vacillare per ogni minima scossa e che anche un evento di per sé insignificante, come la chiusura del suo negozio preferito, rischia di destabilizzarla in maniera importante e farla crollare.

Il viale dei ricordi

La fine dell’episodio ci regala un nuovo flashback, che ci permette di assistere a uno dei rari momenti in cui il padre di Elliot si è comportato effettivamente come tale, in cui si è mostrato comprensivo nei confronti del figlio e lo ha appoggiato completamente. Non a caso si tratta proprio della conversazione che innesca poi la grande rivelazione della sua malattia, l’estorsione della promessa di non farne parola con anima viva e l’annuncio dell’apertura del negozio di elettronica, un terreno comune, una zona neutrale che permetteva ai due di condividere la loro passione per l’informatica, forse unico punto di contatto fra due persone altrimenti portate a un rapporto innegabilmente conflittuale.
È significativo anche il fatto che sia proprio Elliot a creare quel nome che poi lo perseguiterà per tutta la sua vita, arrivando ad appartenere a quello che è il suo peggior nemico e la sua più intima conoscenza.

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In attesa del prossimo episodio, vi lascio in compagnia del trailer e vi invito a passare dalle pagine Mr. Robot ItaliaRami Said Malek Italia e Mr. Robot Italy per rimanere sempre aggiornati sulle ultime news riguardanti la serie e il cast.

Alla prossima!

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