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Mr. Robot | Recensione 2×01 – eps2.0_unm4sk-pt1.tc

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Mr. Robot | Recensione 2×01 – eps2.0_unm4sk-pt1.tc

Carissimi addicted, finalmente ci siamo.
Abbiamo dovuto aspettare un lunghissimo anno, pieno di dubbi e supposizioni, ma finalmente eccoci qui, pronti a scoprire chi ha bussato alla porta di Elliot nell’esplosivo finale della prima stagione di Mr. Robot.
C’è da dire che l’attesa è durata qualche giorno meno del previsto, dato che la fsociety ha deciso di venire in aiuto dei fan della serie rendendo disponibile per un tempo limitato su tutti i maggiori social network il primo dei due episodi che compongono la premiere.
Noi abbiamo colto la palla al balzo… siete pronti per riprendere da dove ci eravamo lasciati?

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La premiere si apre con un breve flashback che ci mostra uno dei momenti che erano andati persi a causa dei vuoti di memoria di Elliot, l’attimo esatto in cui lui e Tyrell hanno sferrato l’attacco finale alla E corp. Avvolto in una specie di trance distaccata, Elliot digita gli ultimi caratteri che separano il mondo dall’anarchia e riporta alla luce la pistola di Darlene.

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Il momento viene però interrotto da un altro flashback, che ci riporta indietro all’infanzia di Elliot, al momento che forse più di tutti gli altri ha finito per definirlo, l’attimo in cui il padre, infuriato per il suo tradimento, lo spinge fuori dalla finestra, rompendogli un braccio.
La sua vita, per quanto lo riguarda, sembra ruotare ossessivamente intorno a quella manciata di secondi, che hanno segnato probabilmente la nascita di Elliot così come noi lo conosciamo, che hanno decretato la genesi delle sue allucinazioni e piantato i semi che lo porteranno a creare la fsociety e la personalità instabile di Mr. Robot.

Con uno di quei salti temporali che personalmente ho imparato ad amare, la scena fa un balzo in avanti e ci mostra il tentativo di Elliot di camuffarsi da persona comune, di calarsi in una routine che non gli appartiene e che è regolata da orari ed eventi asetticamente regolari. Nel tentativo di costruirsi una vita normale, Elliot ha creato un contenitore sterile, una sorta di malato orologio a cucu che scandisce le sue ore con scenette stereotipate che lui non sembra nemmeno vivere per davvero.

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In cerca di sicurezza, l’alter ego più fragile di Mr. Robot guarda scorrere le sue giornate come se fossero una sorta di creatura esotica ed estranea intrappolata dietro il vetro pesante di un acquario, una serie di eventi e personaggi che si ripetono ciclicamente come il moto di un pesce nella sua prigione.
Questo stato di ottundimento non può però durare, Elliot è un figlio del caos, una creatura schiava dell’entropia e nemmeno la madre, per quanto temibile, può tenerlo al sicuro dal suo demone personale, da Mr. Robot, da quel bisogno quasi fisico che lo domina e che lo spinge a sedersi di nuovo dietro la tastiera per bucare l’impalpabile tessuto dell’ipocrisia umana. L’unica cosa che al momento lo trattiene è la paura, la consapevolezza di non potersi fidare di se stesso e l’interrogativo che tormenta lui come tutti noi: che ne è stato di Tyrell Wellyck?

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L’altro peso che grava sulla sua coscienza è quello di essere stato l’artefice della rovina di Gideon. Nella pioggia di danni collaterali che hanno seguito il successo dell’operazione di fsociety, l’unico che veramente rode come un tarlo la perfezione della quotidianità di Elliot è l’aver involontariamente incastrato il solo uomo veramente integro che conosce, di aver distrutto uno dei punti fermi della sua vita già pericolosamente traballante.

E mentre Elliot combatte una battaglia apparentemente persa in partenza con l’altra metà di se stesso, Darlene non sembra passarsela molto meglio. Lasciata da sola a guidare una rivoluzione che sta rapidamente sfuggendo al suo controllo, rischiando di perdere la sua identità ideologica e di ridursi a una serie di atti goliardici senza senso perpetrati da un gruppo di vandali privi di una reale motivazione, la ragazza sembra ormai prossima a crollare. Sentendosi scivolare fra le dita tutto ciò per cui ha lottato, logorata dal dubbio di non aver intaccato in maniera sufficientemente incisiva le difese nemiche, Darlene dà il via a una nuova operazione che, a mio parere, rischia di compromettere come mai è successo prima la sicurezza del gruppo, costringendoli ad esporsi più del necessario. Knowles non è un avversario da sottovalutare e se ha deciso di scendere in campo, di schierarsi in prima linea significa che è disposto a giocarsi il tutto per tutto.
In ogni caso, non mi sembra comunque plausibile che una società come la Evil Corp accetti di pagare un riscatto simile senza almeno tentare un qualche tipo di contromossa: Darlene ha peccato sia d’imprudenza che di ingenuità.

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Il primo atto della premiere ci lascia quindi con un Elliot completamente staccato dal resto del gruppo, deciso a rimanere rinchiuso nella sua bolla di sapone e con Darlene che potrebbe aver firmato con le sue stesse mani la condanna dei compagni, a partire probabilmente dal povero Mobley, ormai infiltrato all’interno dell’azienda.
Tre le domande rimaste finora senza risposta:
1) Tyrell Wellyck è davvero morto? Secondo me, no. L’ex dirigente della E Corp è, in un certo senso, una sorta di immagine speculare di Elliot e sono convinta che sia riuscito in qualche modo a scamparla, anche perché non è assolutamente detto che Elliot alla fine abbia avuto la forza di premere il grilletto.
2) Gideon denuncerà Elliot? Ancora una volta, mi sento più propensa a optare per il no. Non ne sono sicura al 100%, perché Gideon, per quanto buono e onesto, in questo momento è un uomo disperato, ma l’affetto per il suo dipendente potrebbe prendere il sopravvento perfino sui suoi interessi personali.
3) Chi ha bussato a quella stramaledettissima porta alla fine della prima stagione???

Nota bonus: non so perché, ma ho come la sensazione che Krista farà una bruttissima fine. Se arrivasse veramente vicina a minacciare Mr. Robot, questi potrebbe usare tutta la sua influenza per convincere Elliot a liberarsi di lei, ma, anche se così non fosse, nel corso delle sedute potrebbe venire a conoscenza di segreti potenzialmente pericolosi per la sua incolumità. L’eventuale morte della sua terapista, la prima persona con cui Elliot abbia veramente tentato di aprirsi, potrebbe rappresentare un punto di rottura interessante e spingerlo definitivamente nella spirale autodistruttiva da cui il loop temporale da lui ideato sembra al momento preservarlo.

Non ci resta che aspettare dopodomani per il prossimo episodio, ma nel frattempo vi invitiamo a passare dalle pagine Mr. Robot Italia e Rami Said Malek Italia per rimanere sempre aggiornati sulle ultime news riguardanti la serie e il cast.

Alla prossima! 🙂

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