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Minority Report | Recensione 1×10 – Everybody Runs

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Minority Report | Recensione 1×10 – Everybody Runs

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Carissimi addicted, alla fine ci siamo arrivati: eccomi qui a recensire l’ultimo episodio di questa stagione (e probabilmente l’ultimo in senso più generale) di Minority Report.
Questa serie ha rappresentato un viaggio strano per me: l’ho iniziata con una mente molto aperta e con spirito discretamente interessato, sono rimasta delusa, l’ho rivalutata e ho finito per giudicarla persino migliore delle mie aspettative iniziali.
Ringraziando il cielo, la Fox non ha voluto infierire più che tanto su quelle tre-quattro anime che hanno seguito fedelmente tutti gli episodi e ci ha regalato un finale solo moderatamente aperto (anche se poteva costruire un paio di cose decisamente meglio).
Ma partiamo dal principio, e con principio intendo proprio con l’inizio di tutto, perché l’episodio si apre con un interessante flashback che ci riporta all’inizio dell’era del programma Precog. Questo scorcio del passato ci conferma quanto avevamo già in parte intuito da alcune allusioni lasciate cadere nelle scorse settimane: Agatha, Arthur e Dash non erano stati catturati, si erano offerti spontaneamente di aiutare, spinti dalla loro innocenza di bambini a gettarsi da soli nelle fauci del lupo, condannati ad anni e anni di incoscienza, inconsapevoli del loro destino di vittime fino al momento della liberazione.
Non so a voi, ma la scoperta del ruolo giocato da Wally mi ha lasciata parecchio sorpresa. Adesso si spiega meglio la sua devozione nei confronti di Dash e dei precog in generale, non era dovuta solamente a uno spiccato senso di giustizia, ma era generata da un insostenibile senso di colpa. E’ inutile cercare di trovargli giustificazioni: Wally ha tradito la fiducia cieca che quei tre ragazzini nutrivano in lui, ha scelto di sacrificarli per il bene di molti e, cosa più importante, se non altro a livello simbolico, è stato l’esecutore materiale della loro incarcerazione, è stata la persona che ha mentito loro nell’ultimo, cruciale momento di libertà.
E’ bello anche vedere come, nonostante il tradimento e la diffidenza, Dash sia rimasto fondamentalmente uguale a quel ragazzino che si era fiduciosamente offerto di salvare quante più vite umane gli era possibile. La sua incapacità di rassegnarsi all’inutilità della sua visione, la sua ostinazione nel non considerarlo un rapporto di minoranza, il non voler accettare una condizione di inutilità forzata è un riflesso assolutamente fedele della sua bontà e della sua forza.
Perché alla fine, come è la stessa Agatha ad ammettere, in un riconoscimento tanto giusto quanto tardivo, Dash è sempre stato il più forte di tutti loro e ha avuto il coraggio di fare ciò che è giusto, infischiandosene di eventuali ripercussioni sulla sua vita e sulla sua libertà personale.
Estremamente coerente con il personaggio è anche l’affermazione di Arthur che preferirebbe mille volte morire di morte violenta che tornare a nascondersi nella desolazione di Fiddler’s Neck, senza mai vivere per davvero, rassegnandosi semplicemente a restare nascosto in una sorta di limbo.

Parlare delle scene finali di quest’episodio non è facile, perché ci sono state molte cose buone, ma anche un paio di cose negative.
Ho apprezzato molto il sacrificio di Wally, che sceglie di immolarsi per pagare il suo debito con i tre giovani e garantirgli la libertà di cui li aveva privati tanti anni prima. Quello che non riesco a capire è come Dash abbia potuto permettergli di rimanere indietro da solo: cosa rende la vita di Wally meno importante di quella di Vega? E’ una cosa che non sono proprio riuscita a digerire.
Mi è piaciuta anche la scelta di chiudere la stagione/serie con la fuga dei precog e Vega verso un futuro ignoto, il finale è abbastanza aperto, ma fornisce comunque una risposta a  tutte le questioni irrisolte incontrate nel corso di questi dieci, intensi episodi. Non ho gradito molto come sono state girate/montate le ultime serie, mi son sembrate molto tirate via, avrei preferito forse che tutto non si chiudesse su quell’ultimo sguardo fra Wally e Lara, avrei preferito qualcosa di più incisivo, che ci mostrasse magari il nostro gruppo correre verso un metaforico orizzonte o che so io.
Minuzie a parte, non posso dire di essere rimasta insoddisfatta da questo episodio finale. La serie è riuscita a coinvolgermi fino alla fine e mi son sentita ragionevolmente appagata dal modo in cui gli autori hanno deciso di chiudere tutte le questioni rimaste in sospeso. Non sento il bisogno di vedere i protagonisti felicemente sistemati in una baita spersa chissà dove, conosco le doti e la tenacia di questo gruppo e so benissimo che riusciranno a cavarsela in maniera eccellente in qualunque posto decidano di rifugiarsi. Dopotutto, la natura li ha dotati di eccellenti sistemi di difesa…
Unico rimpianto: avrei voluto davvero scoprire qualcosa di più sul personaggio di Andromeda e sul suo rapporto con Arthur, secondo me avrebbe potuto regalarci molte sorprese.
Francamente non credo che la Fox sarà così magnanima da regalarci una nuova stagione, visto che la prima è stata seguita solo da me, la mamma di Stark Sands e il gatto del vicino. La speranza rimane l’ultima a morire quindi vi dico solo arrivederci… sii buona, mamma Fox ç_ç

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Nata come Elisa, fin da bambina dimostra un’inquietante e insopprimibile attrazione per i telefilm e per il bad boy di turno. Le domeniche della sua infanzia le trascorre sfrecciando con Bo e Luke per le stradine polverose della sperduta contea di Hazzard. Gli anni dell’adolescenza scivolano via fra varie serie, senza incontrarne però nessuna che scateni definitivamente il mostro che dorme dentro di lei. L’irreparabile accade quando un’amica le presta i DVD di Roswell: dieci minuti in compagnia di Michael le bastano per perdersi per sempre. Dal primo amore alla follia il passo è breve: in preda a una frenesia inarrestabile comincia a recuperare titoli su titoli, stagioni su stagioni, passando da “Gilmore Girls” fino ad arrivare a serie culto quali “Friends” ed “ER”. Comedy, drama, musical… nessun genere con lei al sicuro. Al momento sta ancora cercando di superare il lutto per la fine di “Sons of Anarchy”, ma potrebbe forse riuscire a consolarsi con il ritorno di Alec in quel di Broadchurch…

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