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Le 5 scene preferite di WalkeRita

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Le 5 scene preferite di WalkeRita

Come si sceglie una scena preferita in assoluto nella vastità di tutte le serie tv viste, vissute e amate? Quali criteri dovrei utilizzare per giungere finalmente a una selezione che mi rispecchi e che mi renda pienamente soddisfatta di ogni mia scelta? Dopo infiniti dilemmi e atroci dubbi, ho trovato la risposta letteralmente su me stessa. Non so se queste siano effettivamente le mie 5 scene preferite in assoluto della mia vita da addicted ma credo che al momento siano quelle che più abbiano lasciato il segno, per una ragione o per un’altra.

1. DOCTOR WHO – “Rings of Akhaten” speech / “Hell Bent” [“Maybe some of them become songs”]

La prima scena che ho scelto racchiude in un certo senso tutto ciò che amo di questa serie perché è per me il tipo di scena in grado di cambiarti un po’ dentro. Il discorso al “dio” di Akhaten è un tripudio di arte, poesia e umanità: i colori sono intensi e vivi, variegati e accoglienti, trasmettono calore e speranza; le parole, quelle cantate dolcemente da Merry e quelle gridate e offerte dal Dottore, colme della sua rabbia, del suo dolore, del suo passato, sono tutte parole che vivono oltre chi le ha scritte e chi le ha pronunciate, diventando universali ed eterne; e infine esiste in quel momento la più profonda e autentica rappresentazione di umanità, di accettazione, di diversità e soprattutto di sacrificio, nelle azioni di chi viveva la sua prima volta, la prima possibilità di viaggiare e visitare qualcosa di più dei suoi 101 posti da vedere, la possibilità di fare la differenza ed è esattamente ciò che fa in quel momento Clara Oswald, offrendo tutta se stessa, tutto ciò che la definisce, tutto ciò che l’ha resa la donna che è diventata, racchiuso in un anello e in una semplice foglia.

La seconda scena arriva dal mio episodio preferito ed è un momento a tratti emotivamente antitetico, perché rappresenta un addio, quello più straziante, ma al tempo stesso anche quello più giusto. Le sfumature dei precedenti episodi sono fredde, oscure, spente, prive di quella speranza che Doctor Who diffonde senza riserve, ma il finale di “Hell Bent” cambia questo scenario, riporta ordine, equilibrio e soprattutto riporta luce nella storia e nella vita di chi quella storia l’ha resa straordinaria. I colori del Diner sono accesi, sono pieni di vita, profumano di novità perché quel finale è in fondo anche un nuovo inizio: per il Dottore, libero dal dolore di un cuore spezzato ma libero purtroppo anche dal “peso” dei ricordi di chi quel cuore l’ha protetto; e per Clara Oswald, che è costretta a lasciare indietro il suo mondo, ma che ha l’opportunità di vivere ancora la vita che merita, tra quelle stelle che sono diventate la sua nuova casa. La storia di Clara Oswald non sarà un ricordo ma per la prima volta è una canzone, la sua canzone, che il Dottore quasi inconsciamente conosce e suona per lei mentre le dice addio.

2. ONE TREE HILL – “Some you give away” [La Finale del Campionato]

La finale del campionato di Stato di “One Tree Hill” è uno dei miei ricordi migliori, mi trasmette pace, mi fa respirare purezza e semplicità, è l’emblema del posto … “where everything’s better, everything’s safe”. La scena delle ultime battute della partita racchiude tutto ciò che “One Tree Hill” ha sempre significato, tutto ciò che questa serie era, vale a dire la storia di due fratelli che superano le rispettive differenze perché insieme sono più forti di qualsiasi avversità; la storia di due amicizie che quella sera si riaffermano e si ritrovano; la storia di amori giovanili che proprio in quella finale rafforzano le basi di un legame che non sarebbe finito con una partita o con le scuole superiori; e infine la storia di uno sport che vale da metafora, uno sport inteso come la possibilità di riconoscersi in un obiettivo comune e di sentirsi parte di un’emozione che riesce ad unire tutti quanti in un unico sogno.

https://youtu.be/qc7b7-CA33Q

3. SMALLVILLE – “Phantom” [Chloe salva Lois]

Ho sempre creduto che ci fosse della poesia nel potere sovrannaturale che Chloe possiede ad un certo punto della sua storia, perché tra tutte le “capacità” speciali che avrebbe potuto sviluppare, la guarigione empatica ma deleteria per la sua stessa vita sembra quasi creata su misura per lei, riuscendo a descriverla perfettamente in quella che è stata spesso la sua missione nel corso degli anni. Chloe Sullivan era il “sidekick” per definizione, era il “gregario” sempre pronto a lavorare incessantemente nell’ombra per fare scudo davanti all’eroe ma disposta a scendere in campo senza guardarsi indietro per salvare le persone che amava. E Chloe Sullivan amava in maniera sincera, totale e assoluta sua cugina Lois Lane. Amo Chloe tanto quanto amo questa scena perché c’è l’essenza del personaggio e della sua storia in questo momento, c’è l’estrema purezza e bontà di una giovane donna che farebbe di tutto pur di non lasciare che la vita di Lois finisca in quel modo. La stringe tra le braccia, la chiama, la spinge a lottare, cerca di riportarla da lei, e non c’è prezzo che non sarebbe disposta a pagare pur di salvarla.

4. CASTLE – “Secret’s safe with me” [“Even on the worst days there’s a possibility for joy”]

Il mio rapporto con “Castle” è oggi piuttosto diverso da quello che era pochi anni fa. Ma la verità è che qualunque sentimento contrastante mi abbia trasmesso il suo ultimo atto, “Castle” è anche la serie che mi ha lasciato una delle più profonde e indelebili lezioni di vita che abbia mai ricevuto. La storia dell’omino stilizzato custodito gelosamente nel cassetto della scrivania di Kate Beckett racchiude non soltanto l’intenso spessore di un personaggio mai finito, un personaggio con un passato che aveva sempre qualcosa da dire e che l’aveva resa la donna che era, ma si tratta anche di un insegnamento che ha permesso a Kate di continuare a vivere e di non abbandonarsi mai all’oscurità perché anche nel peggiore dei giorni, è possibile ritrovare la gioia. E sono certa di non poter mai dimenticare queste parole.

5. PRETTY LITTLE LIARS – “Welcome to the Dollhouse” [“They can take everything from us but they can’t take us from each other”]

Credo sinceramente che troppe volte a questa serie sia stata negata la dignità che meritava e che soprattutto non sia mai stato davvero compreso l’autentico cuore dello show, quella costante che rappresentava probabilmente l’unica vera certezza in una realtà in cui il dubbio e il sospetto erano quotidianamente protagonisti. Questa scena racchiude per me tutto ciò che ho sempre pensato di “Pretty Little Liars” ma soprattutto è la ragione principale per cui non ho mai smesso di difendere la serie. Anche nel momento di più profonda disperazione, Spencer, Aria, Hanna e Emily trovano l’una nelle altre un motivo per continuare a combattere, per non arrendersi, per credere che ne usciranno vittoriose ancora una volta finché saranno insieme.

https://youtu.be/x3Oy1mbdfis

Queste sono le scene che più hanno lasciato il segno nella mia vita da addicted ma adesso tocca a voi, quali sono i momenti che non dimenticherete mai?

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Occasionale inquilina del TARDIS e abitante in pianta stabile di un Diner americano che viaggia nel tempo e nello spazio, oscilla con regolarità tra Stati Uniti e Gran Bretagna, eternamente leale alla sua regina Victoria e parte integrante della comunità di Chicago, tra vigili del fuoco (#51), squadre speciali di polizia e staff ospedalieri. Difensore degli eroi nell’ombra e dei personaggi incompresi e detestati dalla maggioranza, appassionata di ship destinate ad affondare e comandante di un esercito di Brotp da proteggere a costo della vita, è pronta a guidare la Resistenza contro i totalitarismi in questo universo e in quelli paralleli (anche se innamorata del nemico …), tra un volo a National City e una missione sullo Zephyr One. Accumulatrice seriale di episodi arretrati, cacciatrice di pilot e archeologa del Whedonverse, scrive sempre e con passione ma meglio quando l’ispirazione colpisce davvero (seppure la sua Musa somigli troppo a Jessica Jones quindi non è facile trovarla di buon umore). Pusher ufficiale di serie tv, stalker innocua all’occorrenza, se la cercate, la trovate quasi certamente al Molly’s mentre cerca di convertire la gente al Colemanismo.

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