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La Guerra dei Manzi: Archie Andrews VS Jughead Jones

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La Guerra dei Manzi: Archie Andrews VS Jughead Jones

Carissimi addicted, siam quasi in aria di Natale e a Natale si sa siamo tutti più buoni (non boni perché il cotechino e il panettone son sempre in agguato), quindi ho deciso di regalarvi la possibilità di scendere in campo e schierarvi nella prima di quella che spero sarà una lunga serie di guerre dei manzi.
Per questo primo appuntamento ho deciso di puntare su uno dei telefilm del momento, “Riverdale”, che ha fatto del delirio ormonale una delle sue bandiere e i protagonisti di questo scontro non potevano che essere Archie Andrews (a.k.a. perché sprecare soldi in tinture quando hanno inventato l’Uniposca) e Jughead Jones (l’uomo che vive un quarto di miglia alla volta ma che si lega ancora il giubbottino in vita come se andasse alle elementari).
Per ognuno di loro andrò ad esporre cinque punti a favore e uno, ahimè, contro. Siete pronti?

Archie Andrews

  1. Come non manca di sottolineare Kevin durante il pilot, Archie ha passato l’estate in una relazione complicata con l’esercizio fisico e ha ricevuto in dono un pacco di addominali nuovi fiammanti. Chiamatemi superficiale, ma è una componente chiaramente impossibile da ignorare in questa sede.
  2. Non può essere sottovalutato nemmeno quello che io chiamo il fattore falò estivo: è un teorema incontestabile che un ragazzo capace di strimpellare qualcosa alla chitarra, fosse anche solo “Acqua azzurra, acqua chiara”, guadagna immediatamente un discreto ammontare di punti figaggine. L’essere anche un compositore in erba gli garantisce inoltre un bonus in sensibilità e introversione che su noi fanciulle, si sa, fa sempre molto colpo.
  3. La sua relazione con quella panterona della Grundy gli ha permesso di guadagnare un numero di punti esperienza abominevole e di vedere cose che i suoi coetanei possono ancora soltanto immaginare. Ha inoltre dimostrato di essere estremamente flessibile, perché vi ricordo che copulare sui sedili posteriori di un maggiolino essendo alti un metro e ottanta non è esattamente la cosa più agevole del mondo.
  4. Come Hiram Lodge ha dimostrato in questa stagione, è un pochino tonto e tanto tanto manipolabile, il che in certe situazioni può essere anche un aspetto positivo.
  5. In fin dei conti è un bonaccione e cercherà sempre di fare, seppur maldestramente, la cosa giusta (se non arrivasse da solo a capire qual è la cosa giusta a causa delle sue zoppicanti capacità cognitive, vedere punto 4).

Nota negativa: tende a distrarsi facilmente e a limonare con qualsiasi donna gli passi vicino anche per sbaglio.

Jughead Jones

  1. Ha tutto il fascino tenebroso dell’asociale incallito, rinforzato anche dall’aria spesso truce e accigliata e dallo sguardo penetrante.
  2. È recentemente entrato a far parte di una gang e non bisogna mai sottovalutare la componente bad boy, che riuscirebbe a rendere eccitante persino un branzino bollito.
  3. Ha una solida base culturale, è un lettore insaziabile e ha una vasta conoscenza in campo cinematografico, il che vi assicura che un appuntamento con lui non sarà mai noioso e che non finirete per annaspare alla ricerca di argomenti. Il fatto che sia uno scrittore gli garantisce punti bonus in sensibilità ed è indice di una personalità creativa.
  4. Ha cercato di onorare il mito di Vin Diesel e di “Fast & Furious” organizzando una corsa clandestina amatoriale che ha rinverdito un po’ il desolante panorama sociale di Riverdale e ha permesso a Cheryl di indossare una mise epica.
  5. Stare con lui vi darà la possibilità di ammirare il padre, al secolo FP Jones, un dilf di tutto rispetto che non vedo l’ora si arrenda all’evidenza e convoli a giuste nozze con Alice Cooper.

Nota negativa: ogni tanto quando lo guardo mi ricordo che Cole Sprouse era uno dei bambini di “Zack e Cody al Grand Hotel” e mi sento una bruttissima persona, ma poi mi distraggo a pensare a quanto siano affascinanti e misteriosi gli effetti di una dieta bilanciata e della pubertà e mi sento un po’ meglio.

Io, devo ammetterlo, ho un debole enorme per Jughead Jones. Voi invece chi preferite? Fatemelo sapere nei commenti oppure votando nel sondaggio in pagina o sul nostro gruppo Facebook!

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Nata come Elisa, fin da bambina dimostra un’inquietante e insopprimibile attrazione per i telefilm e per il bad boy di turno. Le domeniche della sua infanzia le trascorre sfrecciando con Bo e Luke per le stradine polverose della sperduta contea di Hazzard. Gli anni dell’adolescenza scivolano via fra varie serie, senza incontrarne però nessuna che scateni definitivamente il mostro che dorme dentro di lei. L’irreparabile accade quando un’amica le presta i DVD di Roswell: dieci minuti in compagnia di Michael le bastano per perdersi per sempre. Dal primo amore alla follia il passo è breve: in preda a una frenesia inarrestabile comincia a recuperare titoli su titoli, stagioni su stagioni, passando da “Gilmore Girls” fino ad arrivare a serie culto quali “Friends” ed “ER”. Comedy, drama, musical… nessun genere con lei al sicuro. Al momento sta ancora cercando di superare il lutto per la fine di “Sons of Anarchy”, ma potrebbe forse riuscire a consolarsi con il ritorno di Alec in quel di Broadchurch…

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