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Il fascino semplice di “Slay The Spire”

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Il fascino semplice di “Slay The Spire”

Titolo: “Slay The Spire”
Casa di produzione: Mega Crit Games
Piattaforma: PC (Steam), Nintendo Switch
Prezzo: 15,99 €

In genere, devo ammetterlo, non amo molto i giochi indie. Sono una persona estremamente frivola e i prodotti con una grafica un po’ troppo retro non riescono a far presa sul mio animo di gamer.

Come per tutte le regole, però, ci sono poche, brillanti eccezioni e una di queste è rappresentata da “Slay The Spire”.

Il concetto alla base di questo gioco è molto semplice. Gli autori hanno fuso insieme elementi roguelike con un sistema di combattimento basato sui classici giochi di carte per creare un’esperienza unica e avvincente.
Per cominciare bisogna scegliere uno fra i tre personaggi finora disponibili: Ironclad, Silent e Deflect. Ogni classe comincerà la scalata verso l’Heart of the Spire con una propria peculiare reliquia, un mazzo di base e un capitale di 99 monete d’oro.

Appena entrati nel dungeon incontreremo una simpatica… ehm, credo che sia una balena, ma non potrei giurarci, che vi metterà di fronte a una nuova serie di scelte. Sarete voi a decidere quale sarà la più vantaggiosa o semplicemente quella più adatta al vostro stile di gioco.
Le opzioni che vi verranno messe di fronte cambiano di run in run e questo contribuisce a rendere il gioco meno ripetitivo.

Muovendovi sulla mappa vi troverete ad affrontare diversi tipi di eventi, ognuno contrassegnato da una differente icona:

  • Unknown: stanze misteriose in cui è possibile trovare un po’ di tutto, incontri con mostri più o meno forti, tesori nascosti o situazioni particolari che sarete in grado di plasmare con le vostre decisioni.
  • Merchant: come facilmente intuibile, in queste stanze avrete modo di acquistare reliquie, carte e pozioni con le monete faticosamente guadagnate sconfiggendo i mostri incontrati sul vostro cammino.
    Il mercante mette anche a disposizione il servizio di rimozione delle carte dal vostro deck, particolarmente utile nel caso siate rimasti vittima di una qualche maledizione.
  • Treasure: in queste stanza troverete un forziere contenente una reliquia.
  • Rest: dei comodi accampamenti che vi permetteranno di riposare o di potenziare una carta con l’ausilio del fabbro.
  • Enemy: in questa stanza vi troverete ad affrontare uno o più mostri di basso livello.
  • Elite: come sopra, ma i nemici saranno decisamente più impegnativi.

Ogni run si compone di tre atti (più un quarto atto “nascosto” che sarà possibile sbloccare solo dopo aver completato almeno una volta il gioco con tutte e tre le classi). Al termine di ogni atto, vi troverete ad affrontare un potente boss, che vi darà del filo da torcere e che difficilmente riuscirete a battere senza aver costruito un mazzo coerente e che, come si dice in gergo, “giri bene”.

Al termine di ogni run il giocatore sbloccherà nuove carte e reliquie grazie ai punti esperienza accumulati. Tali punti saranno ovviamente proporzionali al numero di sfide che il giocatore sarà riuscito ad affrontare.

Ultima peculiarità è la possibilità di scegliere fra la scalata “classica” e le sfide giornaliere, che di solito sono regolate da condizioni bizzarre che rendono la sfida decisamente più interessante e divertente.
Per queste run singolari esiste anche una leaderboard, che permette al giocatore di mettere alla prova le sue capacità e misurarsi con altri appassionati.

In definitiva “Slay the Spire”, nonostante si trovi ancora in una fase di accesso anticipato, è un prodotto validissimo e non mancherà di regalarvi innumerevoli ore di divertimento. È un gioco perfetto soprattutto per quei momenti in cui avete voglia di qualcosa che vi appassioni, ma senza impegnarvi in maniera eccessiva.
Vi consiglio assolutamente di provarlo!

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Nata come Elisa, fin da bambina dimostra un’inquietante e insopprimibile attrazione per i telefilm e per il bad boy di turno. Le domeniche della sua infanzia le trascorre sfrecciando con Bo e Luke per le stradine polverose della sperduta contea di Hazzard. Gli anni dell’adolescenza scivolano via fra varie serie, senza incontrarne però nessuna che scateni definitivamente il mostro che dorme dentro di lei. L’irreparabile accade quando un’amica le presta i DVD di Roswell: dieci minuti in compagnia di Michael le bastano per perdersi per sempre. Dal primo amore alla follia il passo è breve: in preda a una frenesia inarrestabile comincia a recuperare titoli su titoli, stagioni su stagioni, passando da “Gilmore Girls” fino ad arrivare a serie culto quali “Friends” ed “ER”. Comedy, drama, musical… nessun genere con lei al sicuro. Al momento sta ancora cercando di superare il lutto per la fine di “Sons of Anarchy”, ma potrebbe forse riuscire a consolarsi con il ritorno di Alec in quel di Broadchurch…

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