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I cinque motivi per cui tutti amano Brooklyn Nine-Nine

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I cinque motivi per cui tutti amano Brooklyn Nine-Nine

Brooklyn Nine-Nine si è concluso la scorsa domenica con un finale di stagione dolcissimo, reso ancora più dolce dalla consapevolezza che lo show, dopo essere stato cancellato dalla FOX, è stato salvato ventiquattro ore dopo dalla NBC, la casa delle comedy per eccellenza. Tutto ciò è avvenuto anche grazie al fandom della serie che, alla news della cancellazione, ha fatto sentire forte la sua voce sui social, contribuendo così alla rinascita della comedy poliziesca acclamata dalla critica e vincitrice di un Golden Globe. Ma perché lo show è così tanto amato e perché dovreste inziare a guardarlo, se non l’avete ancora fatto? Ecco i cinque motivi per cui tutti amano Brooklyn Nine-Nine:

Diversità e rappresentazione. Brooklyn Nine-Nine è uno dei pochi show attualmente in onda ad includere nel cast principale diversi personaggi appartenenti a minoranze ancora poco presenti in TV senza renderli degli stereotipi mono-dimensionali. Il gruppo include tra i protagonisti un uomo gay afro-americano felicemente sposato a capo dell’intero distretto; un altro afro-americano è a capo del gruppo di detective, tra i quali troviamo due donne di grande talento di origini latino-americane – una delle quali bisessuale e al cui coming out sono stati dedicati due episodi, più un flirt con la guest star Gina Rodriguez (protagonista di Jane The Virgin) nel season finale di quest’anno. La comedy inoltre cerca di affrontare argomenti fortemente attuali – come la violenza della polizia nei confronti delle persone di colore e l’omofobia – con la giusta sensibilità e umorismo, ma soprattutto senza mai scadere nei cliché e nel cattivo gusto.


 
 

 
 

I personaggi. Come accennato prima, i personaggi provengono dai brackground più disparati, ma ciò che davvero li definisce e che realmente ci conquista non è il loro orientamento sessuale o il colore della loro pelle, bensì le loro differenti personalità: è impossibile non innamorarsi di tutti i personaggi, ognuno con i suoi pregi e difetti, ognuno così unico ed esilarante, che esula e sfida i soliti schemi e le caratterizzazioni standard che troppo spesso la TV ci offre: dall’impassibile Capitano Holt all’esuberante Gina Linetti, da quell’adorabile canaglia di Jake Peralta alla tostissima Rosa Diaz, dalla maniaca della perfezione Amy Santiago all’appassionato di cucina Charles Boyle fino ad arrivare a quel gigante buono di Terry Jeffords, nessuno di loro è completamente ciò che sembra e tutti mostrano diverse sorprendenti sfaccettature senza mai perdere ciò che è la loro essenza. Persino quei due scansafatiche di Hitchcock e Scully riescono a conquistarti!

Una grande famiglia. Uno dei motivi per cui questa comedy è tanto amata è probabilmente il rapporto tra i vari personaggi: nel distretto tutti si supportano sempre a vicenda ma non esitano a confrontarsi, a dirsi la dura verità e ad ammettere i propri errori. Anche la competitività tra colleghi si basa sul rispetto reciproco e sfocia in una sana e divertente rivalità, la quale non fa altro che rendere il gruppo più unito. L’amicizia tra uomo e donna è un altro elemento molto presente ed importante all’interno dello show e nemmeno per un attimo si intravede l’ombra di gelosie o inutili drammi da parte di compagne e fidanzati. E poi ci sono le donne del 99esimo, le quali non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra pur essendo tutte e tre donne sveglie, forti e indipendenti e il loro rapporto non fa altro che crescere e consolidarsi nel corso delle stagioni. E come dimenticare l’epica bromance senza limiti (forse anche troppo) che unisce da anni Jake e Charles o il rapporto di quest’ultimo con Rosa che da cotta non ricambiata si trasforma in una bellissima amicizia, invece di seguire la solita storyline scontata del “lui continua ad insistere così alla fine lei si convince ad uscire con lui ed è amore”. E poi c’è il Capitano Holt che col tempo diventa un padre per Jake & Co., disposto a fare qualunque cosa pur di proteggere il distretto e le persone che vi lavorano ogni giorno. Persino lo strambo legame tra Hitchcock e Scully sembra indissolubile. A rendere le interazioni tra questa grande famiglia interessanti è il fatto che nessuno di questi rapporti sia perfetto e il modo in cui ciò venga mostrato nella vita quotidiana delle persone che popolano il distretto, sia al lavoro che nella vita privata.

 
 
 
 
 

Jake & Amy. In un panorama televisivo dove l’angst regna sovrano, il mai ‘na gioia è sempre dietro l’angolo e dove si continua a separare le coppie, a trovare ostacoli inesistenti o addirittura a non rendere le ship ufficiali per stagioni e stagioni senza nessun motivo valido se non quello di allungare il brodo fino allo sfinimento, la relazione tra Jake ed Amy è decisamente una boccata d’aria fresca. I due partono da colleghi/rivali e amici per poi diventare una delle relazioni più stabili e adorabili della TV. Jake ed Amy crescono insieme, si completano, si supportano e si migliorano a vicenda, senza mai cercare di cambiare l’altro. La loro storia si è sviluppata naturalmente, senza inutili e prolungati drammi a ostacolarne il cammino, mostrandoci le varie fasi del loro amore in tutta la sua perfetta imperfezione. I due navigano le acque della loro relazione e affrontano i problemi e le situazioni che ogni coppia si trova ad affrontare nella vita di tutti i giorni (o quasi) senza però mai vacillare, scaldandoci il cuore ma anche continuando a farci divertire.

Lo humour. L’elemento che tiene insieme tutti i punti precedenti, e che vede la serie premiata non solo dal pubblico che lo segue fedele ormai da anni ma anche dalla critica, è sicuramente l’umorismo. Brooklyn Nine-Nine fa ridere, sorridere e divertire senza risultare volgare o offensivo, anche quando ci si prende gioco dei difetti dei personaggi o delle situazioni in cui si trovano. Spesso le battute tendono a mettere in luce i problemi e i pregiudizi della società e il modo in cui questi condizionano le persone con una leggerezza efficace che punzecchia nei punti giusti, anche nei momenti più seri. Inoltre, cosa non meno importante, lo show sembra solo migliorare con il passare delle stagioni – la quinta è stata probabilmente la migliore sotto molti punti di vista – e si continua a ridere e a godersi gli episodi anche dopo tanti rewatch.






 

Bonus: Il cast + i “very important” fans.
Il cast è affiatato e composto da attori di talento che, insieme agli showrunner, tengono alla serie, ai personaggi e a ciò che essi rappresentano esattamente quanto noi, a partire dagli incredibilmente bravi e divertentissimi Andy Samberg e Andre Braugher. E come dimenticare i fan illustri dello show? Mark Hamill (il famoso Luke Skywalker di Star Wars), Sean Astin (il caro Sam de Il Signore degli Anelli, più recentemente visto nella seconda stagione di Stranger Things), la star del musical Hamilton e del prossimo Mary Poppins Lin-Manuel Miranda, il regista premio Oscar Guillermo del Toro e il comico e presentatore Seth Meyers si sono scatenati su Twitter esattamente come tutto il resto del fandom alla notizia della cancellazione e dopo la gioia del rinnovo da parte della NBC, hanno dato vita a I Guardiani del 99. Quale serie ha dei fan così?

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Chiara, classe 1990. Incapace di vivere senza telefilm, musica, libri e film, ha iniziato a sviluppare una passione per il teatro. Predilige la lingua originale, ma sogna da sempre di entrare nel mondo del doppiaggio - magari per riportare gli adattamenti sulla retta via. All'inizio di ogni stagione telefilmica si impone di non iniziare nuove serie e sistematicamente si ritrova ad allungare la già infinita lista. Non ha un genere preferito, l'importante è che coinvolga ed intrattenga. Si affeziona troppo ai personaggi di fantasia e parla di loro come se fossero persone reali. Adora tutto ciò che è british - potrebbe passare ore ed ore ad ascoltare uomini britannici dalla voce suadente mentre leggono l'elenco telefonico - si diverte a imparare i vari accenti e cerca con scarso successo di imitarli; nel suo cuore c'è un posto riservato anche per USA e Canada. Quando Photoshop chiama, non può far altro che rispondere e darsi ai lavori di grafica e, nei momenti di ispirazione, crea anche video. Ogni tanto scrive fanfiction, ma più che altro le piace leggerle. E sì, le ship e le OTP fanno parte della sua vita, ma le usa con moderazione. Le piace viaggiare e visitare posti nuovi, ma nella vita di tutti i giorni è una pantofolaia. Nonostante il suo costante desiderio di fuggire da una realtà a cui non sente di appartenere, ama profondamente la sua famiglia. Ringrazia sempre il giorno in cui fece amicizia con un gruppo di pazze sparse per l'Italia, che sono diventate la sua famiglia virtuale. Ha incontrato David Tennant due volte in due giorni ed è ancora viva. E' rimasta in silenzio ad ammirare la sua celebrity crush tenere un'intervista a pochi metri da lei. Quando si sente giù di morale, ascoltare i rumori del suo modellino di Tardis la fa sentire meglio. P.S.: E' più pazza di quello che sembra. Uomo avvisato...

4 COMMENTS

  1. Che dire? Pezzo meraviglioso!! Hai evidenziato davvero i 5 aspetti più importanti e iconici di questa straordinaria comedy! NINE-NINE!!

  2. Bravissima, veramente un articolo ben fatto, hai evidenziato i punti essenziali della mia serie preferite, spero non finisca mai più

  3. “La particolarità di questa serie è l’affrontare tematiche dure come il razzismo, l’iniquo trattamento delle donne sul lavoro, l’adozione o la sessualità in modo serio ma con il sorriso” se vuoi parlare di queste cose allora non fare una serie fai un documentario d’inchiesta… Questa serie televisiva è l’ennesimo tentativo di far passare il messaggio che non servono protagonisti e che siamo tutti uguali, nulla in contrario i produttori con i soldi possono fare quello che gli pare però esce fuori un prodotto politicamente corretto, completamente piatto, non solo per il fatto che è privo di Humor ma perché esclude sentimenti stati d’animo e atteggiamenti della società che sono il sale delle storie più emozionante”La particolarità di questa serie è l’affrontare tematiche dure come il razzismo, l’iniquo trattamento delle donne sul lavoro, l’adozione o la sessualità in modo serio ma con il sorriso” se vuoi parlare di queste cose allora non fare una serie fai un documentario d’inchiesta… Questa serie televisiva è l’ennesimo tentativo di far passare il messaggio che non servono protagonisti e che siamo tutti uguali, nulla in contrario i produttori con i soldi possono fare quello che gli pare però esce fuori un prodotto politicamente corretto, completamente piatto, non solo per il fatto che non fa ridere ma perché esclude sentimenti e stati d’animo della società che sono il sale delle storie più emozionanti… Brooklyn 99 È un’altro prodotto di quella utopia che volendo includere tutto esclude tutto e se la serie ha avuto tanto successo è perché la gran parte dell’opinione pubblica ormai ha la testa come una mela come il verme… Ultima cosa non capisco come Terry Crew che è un grande attore veramente simpatico sia potuto finire in questa minestra senza gusto…

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