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How To Get Away With Murder 4×07 – Get The Party Started…

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How To Get Away With Murder 4×07 – Get The Party Started…

L’episodio di questa settimana di HTGAWM è, com’era facile immaginarsi, perlopiù preparativo considerando che siamo a solo 7 giorni dalla messa in onda del winter finale. In quanto episodio preparativo non c’era quindi forse da aspettarsi granché a livello di sconvolgimenti, ma considerando che nella linea narrativa dello show siamo a solo 48 ore dagli incasinatissimi eventi dei flashforward riesce un po’ difficile pensare che la situazione possa precipitare così tanto in appena due giorni… anche se la storyline già di per sé precaria della vendetta di Laurel sul finale sembra muoversi ancora più verso il filo di un rasoio con il coinvolgimento di Simon, quindi anche un solo muscolo fuori posto potrebbe tranquillamente scatenare una reazione a catena di proporzioni catastrofiche.

“All I’m trying to do is put my father in jail for the actual crimes he’s committed”

Vorrei iniziare proprio da questa storyline, che dopo settimane di sotterfugi e piani perlopiù dietro le quinte sta ora prendendo sempre più centralità… com’è giusto che sia visto che la scorsa stagione ci aveva lasciati con il dubbio sulle motivazioni dietro l’uccisione di Wes, e visto quanto l’accaduto ha sconvolto l’intero gruppo non mi sarei aspettata nulla di diverso di una caccia alle streghe per incastrare il colpevole. Continuo a nutrire dubbi verso la rivelazione di papà Castillo, come dicevo la scorsa settimana il movente non mi ha pienamente soddisfatta e continuo a vederlo come troppo inconsistente, anche e soprattutto visto che in tutto questo tempo continuiamo a non scoprire nulla di nuovo su Mr. Castillo come villain convincente, e sentirmi dire che è un gran cattivone da altri personaggi non è efficace come vedergli compiere concretamente qualcosa di imperdonabile onscreen (tolto l’assassinio di Wes, ogni volta che lo incontriamo sembra un normalissimo businessman, forse con le mani un po’ troppo in pasta su affari loschi ma niente più).
L’evoluzione principale che abbiamo su questo fronte è l’aggiunta di Frank e Asher al gruppo dei cospiratori, seppure quest’ultimo controvoglia dopo l’exploit della scorsa settimana con la telecamera segreta nel peluche (ancora non me ne capacito). Asher ha continuato ad avere una reazione per me estremamente sopra le righe per gran parte della puntata, finché non ho capito che la sua frustrazione ha motivazioni ben più radicate: non si sente pienamente in linea con i sentimenti di Michaela, per cui pensa di essere solo un tappabuchi di passaggio. Ora, io spero di non essere di parte perché mi sono affezionata al personaggio di Michaela, ma quello di cui Asher l’accusa mi sembra semplicemente parte della sua personalità: Michaela è una tipa abbastanza rigida, non ci si può aspettare che faccia crollare tutte le sue barriere dall’oggi al domani visto soprattutto il suo background personale e familiare.

Da questo punto di vista la scena con l’abito da sposa è emblematica… anche se, unpopular opinion, a me non è piaciuta: anche da fan della coppia l’ho trovata goffa, e non il tipo di goffaggine dolce tipo la dichiarazione di Connor a Oliver, goffa e basta.

Ecco, la scena Coliver nel fortino di coperte invece mi è piaciuta molto. Nonostante la storyline di Connor in generale (il suo passare repentinamente da morto vivente a super-determinato difensore dei più deboli, per giunta al fianco di nientemeno che Annalise, bersaglio del suo astio più profondo fino a mezzo minuto prima) ha impiegato un paio di puntate a convincermi pienamente, ora però vederlo così deciso e soprattutto felice del suo scopo è un piacere ed è veramente un peccato che un tale momento romantico tra lui e Olly sia dovuto finire alle ortiche per via della confessione di quest’ultimo… assolutamente in character però, ed è anzi una delle caratteristiche che ho sempre apprezzato in Oliver, la sua moralità e il suo essere uno dei personaggi più puri in una cricca fondata spesso su segreti e bugie. Proprio per questo il fatto che l’idea di sfruttare Simon come capro espiatorio per il loro piano (per quanto io lo detesti, non fraintendetemi, ma d’altronde io odiavo anche la Sinclair, non per questo però la volevo morta!) venga proprio da Oliver mi ha destabilizzata più di ogni altra cosa in questo episodio e non sono sicura di apprezzarlo: i ragazzi si stanno chiaramente avventurando di nuovo lungo un percorso accidentato, ma stavolta non hanno Annalise a raccattare i pezzi. Il fatto però che riescano a ideare una tale rete di inganni e incastri dà da pensare su quanto realmente la vicinanza di Annalise li abbia cambiati e “corrotti”, come lei temeva, o se magari questo “lato oscuro” era già presente in alcuni di loro e tutto ciò che hanno passato insieme l’ha solo accentuato.

In un tale contesto è proprio la nostra protagonista, Annalise, a finire inevitabilmente in secondo piano, anche per via di una sottotrama meno incisiva rispetto alle puntate precedenti: Annalise sta ancora rincorrendo la sua class action, ma episodio dopo episodio contiuiamo semplicemente a vedere il dipanarsi dell’iter legislativo con cui questa class action possa prendere il largo. Questo episodio nello specifico sembra non impegnarsi troppo nel creare hype intorno alle vicende della protagonista. Tutto ciò che accade in tribunale è piuttosto piatto, avendo da subito la sensazione che Annalise abbia la vittoria in pugno nonostante le calunnie dei suoi avversari. Le insinuazioni sono anzi forse l’unico elemento che, personalmente, mi ha suscitato una qualche risposta emotiva, perché vedere ancora una volta la reputazione macchiata di Annalise usata contro di lei (per quanto narrativamente ripetitivo) è fastidioso, addirittura con prove fabbricate ad arte per danneggiarla, e il tono misogino con cui il Procuratore Generale si rivolge a lei (i termini “hysterical” e “paranoid” spuntano fuori un paio di volte) è a dir poco irritante. Ma tolta la gogna in cui i suoi avversari cercano di gettarla, non abbiamo dubbi che Annalise prevarrà (seppur ricadendo nei vecchi schermi che l’hanno logorata in passato, come le fa notare Nate – che a parte fare da Grillo Parlante per altri personaggi continua a mancare di un vero e proprio scopo esistenziale nello show al momento), quindi l’intera parentesi manca un po’ di slancio.

Voto quindi inferiore rispetto agli episodi precedenti per una puntata dichiaratamente con poche pretese, che avanza a piccoli passi verso quello che a occhio sarà invece il vero e proprio scoperchiamento del vaso di Pandora. Intanto, se volete speculare un po’ sugli eventi dei flashforward, passate QUI per un riepilogo di quanto visto finora e provare a mettere insieme tutti i tasselli del puzzle.

Appuntamento al prossimo weekend con il mid-season finale, di cui vi lascio intanto il promo qui di seguito. Fatemi sapere che ne pensate di questa 4×07 qui sotto nei commenti e non dimenticate di passare dai nostri amici di

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Alla prossima!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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