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Homeland | Recensione 3×11 – Big Man in Tehran

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Homeland | Recensione 3×11 – Big Man in Tehran

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Posso dire con tutta sincerità bella puntata.

Un avvenimento dietro l’altro, pochi punti morti e qualche colpo di scena, insomma l’ora di episodio mi è letteralmente volata.

Mi ha lasciato molti spunti su cui riflettere, in primis il fatto che forse Homeland ci abbia abituato talmente tanto a rimescolare e ribaltare gli accadimenti, che non mi sorprendo più. Per certi versi do per scontato che la storia si complichi, che quel personaggio faccia il doppio gioco o che quell’altro dica qualcosa pensando tutt’altro e agisca per qualche fine che conosce solo lui e forse un’altra persona. Credo che la ricerca continua del colpo di scena abbia finito per banalizzarlo. Questo non toglie che io sia una fan del primo minuto e tale rimanga, ma ho perso la tensione per un fatto inaspettato perché già so che accadrà prima o poi appunto un fatto inaspettato.

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Ma torniamo a quanto accaduto nell’undicesima puntata, “Big Man in Tehran” , ogni riferimento a Brody è puramente casuale, dato che – parere mio – si è dimostrato per l’ennesima volta essere un uomo volitivo, pronto a seguire la scia e gli entusiasmi del momento. O forse, è talmente furbo che non riesco a cogliere la sua intelligenza.

Quindi, siamo a Tehran. Brody si è consegnato alle autorità iraniane, è messo li dalla CIA per uccidere Akbari con l’aiuto di Javadi, anch’egli al soldo CIA. Prevedibilissima Carrie che la ritroviamo in Iran, mora (a me piace più cosi che bionda), con foulard attorno alla testa e pronta a riportare il suo amato in Usa.

Il piano è tanto semplice quanto di difficile attuazione, dato che Akbari non è un uomo così facilmente raggiungibile, ma in questo Javadi si dimostra indispensabile nell’organizzare un incontro. Arma utilizzata? Cianuro, sovvenzionato niente meno che dal Mossad presente a Tehran … Collegamento? Vi ricordate l’amante della moglie di Saul che inaspettatamente si era rivelato essere un agente israeliano? Ecco. Quando si dice che le cose non accadono mai per caso … soprattutto nei telefilm!

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Sembra essere tutto pronto per l’epilogo dell’intera stagione, ma ecco la prima “sorpresa”: Akbari va all’appuntamento con Brody, ma gli fa incontrare la vedova di Abu Nazir anche lei rifugiata in Iran. Commovente l’incontro? Non saprei, c’è un misto di complicità e di devozione l’uno nell’altra. Credo che Brody si sia tradito ad un certo punto, quando le racconta che Dana ha tentato il suicidio dopo Langley. Come fa a sapere questa cosa Brody se è in fuga dall’esplosione e non ha avuto più alcun contatto con la sua famiglia e in generale con tutti gli Stati Uniti? La vedova di Nazir non se ne accorge, persa com’è negli occhi azzurri e tra i capelli rossi di Brody. Eppure penso che abbia corso un grosso rischio confidandosi con lei, l’ex-deputato ha un debole per tutte le donne, perde la sua fermezza e si lascia andare a confidenze e cerca una sorta di compassione per redimere se stesso – forse – dall’aver fatto male a tutti quelli attorno a lui. Quello che è evidente è che è solo, si sente solo, perso, ma non appena qualcuno gli si avvicina immediatamente tutta la sua durezza crolla.

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L’attentato a Akbari quindi salta. Brody getta il cianuro e diventa un Eroe in terra iraniana. Tv, interviste, acclamazioni pubbliche, video e fotografie. La vittoria reale dell’Islam sul mondo occidentale, sugli americani. E qui non capisco se Brody c’è o ci fa, nel senso, se Brody fa il divo perché ha preso per il culo la CIA e in realtà lui vuole essere un convinto anti americano, oppure se è stato preso dallo sconforto e si è adattato alla situazione, o ancora se sta al gioco nell’attesa dell’incontro con Akbari. In ogni caso e qualsiasi possa essere la sua motivazione, Brody per la CIA è un uomo da eliminare. C’è il Mossad a Teheran, quindi chi se non meglio di loro possono compiere un lavoro veloce e pulito?

Ma ovviamente, c’è sempre Carrie pronta a salvare Brody. Anche nelle situazioni più improbabili e senza sbocco riesce sempre a cogliere il momento in cui fare una telefonata, a cogliere i movimenti di persone sospette e  a convincere Brody di tornare sulla (sua) retta via.

Sì, perché Brody dopo la telefonata di Carrie – e non vi sto a raccontare come sia riuscito ad avere il telefono – mansuetamente cambia modus operandi. Un po’ perché per la CIA è un uomo morto, un po’ perché Brody ascolta SOLO Carrie, così da bravo mussulmano in Moschea diventa una iena. Impone ad Akbari di vederlo perché ha delle importanti e segrete informazioni su Javadi. In un attimo riesce ad ottenere l’incontro, grazie alla vedova Nazir, prima sbrodola tutta la verità su Javadi e poi con tutto l’odio e il rancore che porta per il mondo mussulmano (che gli ha palesemente rovinato la vita) uccide Akbari, prima colpendolo in volto con un posacenere e poi soffocandolo con un cuscino. E poi che fa? Chiama Carrie, che domande!

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Anche in questo frangente non riesco a comprendere Brody. Non riesco a capire se in realtà lo abbia fatto perché messo alle strette da Carrie, perché si sente spacciato e non ha altra alternativa che finalizzare la missione CIA, oppure se è andato all’incontro per redimersi e ottenere protezione da Akbari e in un momento di lucidità si è reso conto di quanto male gli abbia fatto l’Islam e ha reagito con tutta la violenza possibile. Un risveglio dal torpore in cui Brody è stato per tutta la serie?

carrie2Ci ritroviamo quindi alla fine puntata con Carrie che per l’ennesima volta dovrà trovare un modo per salvare Brody. La vita dell’uomo è sulle sue spalle, le avrà anche questa volta abbastanza larghe per non rimanere schiacciata da questa situazione? Ora Brody deve tornare negli Stati Uniti, dove è di fatto ancora un fuggitivo per i più e deve uscire dall’Iran dove ha appena ucciso l’uomo più potente. Un bel casino, Carrie dovrà tirare fuori un’idea magica per salvare entrambi. Coraggio Carrie, un ultimo sforzo per raggiungere la tua pace … credo abbia fatto tutto per la famiglia, per costruirsene una sua con Brody. La spinta è questa, non quella vena patriottica che ogni tanto le esce quando parla con Saul e che io non sopporto neppure un po’. Non trovo nessuna fierezza nell’essere americani.

Anche Carrie si è svegliata improvvisamente dal suo torpore e guardandosi allo specchio di è resa conto di essere incinta!! La sua espressione era molto più vicina allo spavento e alla disperazione che alla gioia, ma credo che sia questa la fonte della sua forza e della sua incontenibile voglia (e dovere) di salvare Brody.

Ultima riflessione: Brody è innocente. Lo ha detto Javadi con certezza e davvero Akbari non ne sapeva nulla e lo ha fatto entrare nel suo “regno” fidandosi semplicemente di lui? Oppure Javadi ha detto una cazzata gigante non avendo prove che scagionassero Brody (anche se non ne vedo il motivo)? E soprattutto, chi è il vero colpevole dell’attentato di Langley?

E soprattutto la risoluzione di tutto in una sola puntata? Se è così sarà la più intensa della stagione.

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