La Stagione 6 di Homeland ritorna con temi scottanti nell’attuale situazione politica.
Alex Gansa, showrunner della serie, ha anticipato ai giornalisti qualche dettaglio sulla prossima stagione del thriller spionistico, che sposterà l’azione da Berlino a New York.
Perché NYC? “L’evento che ha cambiato la vita al mondo è successo l’11 settembre e noi stiamo ancora affrontando le ripercussioni di quell’avvenimento in questo paese,” ha detto Gansa. “Alcuni direbbero che noi abbiamo avuto una reazione spropositata a questo evento, per quanto ovviamente sia stato devastante, e queste sono le argomentazioni che affronteremo in questa stagione. Quello che abbiamo fatto come conseguenza di questo evento, quello che continuiamo a fare e quello che possiamo cambiare man mano che andiamo avanti.”
Nella nuova stagione, Carrie Mathison (Claire Danes) inizierà a lavorare presso una fondazione, il cui scopo è quello di fornire aiuto ai musulmani che vivono negli Stati Uniti. L’azione dello show affronterà gli eventi che seguono un’elezione presidenziale americana, infatti la stagione avrà luogo tra il giorno delle elezioni e l’insediamento del nuovo presidente.
“Abbiamo parlato molto dell’accordo nucleare iraniano, perché gran parte di questo affare viene portato avanti a New York City, soprattutto per quanto riguarda la parte bancaria e le sanzioni,” ha detto Gansa. “Questa è una parte importante dello show. Abbiamo parlato anche di come le forze dell’ordine in questo paese trattano la comunità musulmana, e di come la stanno trattando dall’11 settembre. Ci sono dei sentimenti molto forti da entrambe le parti della questione, e questo sarà qualcosa in cui Carrie sarà molto coinvolta. Inoltre abbiamo parlato di nuovi presidenti e di quanto sia importante la responsabilità che la comunità di spionaggio ha di educare queste persone che si insediano al governo. Abbiamo ascoltato degli aneddoti affascinanti riguardo la transizione durante l’amministrazione Obama, quando Obama arrivò in ufficio e come è stato quel periodo di tempo che è passato tra l’elezione ed il giorno dell’insediamento. Questa stagione parlerà dell’educazione di un nuovo presidente e di quale sia la responsabilità delle agenzie dell’intelligence, soprattutto di rendere questa nuova persona consapevole dei pericolo nel mondo.”
Il presidente nello show, tuttavia, non è basato su nessun politico esistente in particolare. “Per ogni stagione, quando noi sviluppiamo le varie storie, siamo terrorizzati di essere controfattuali, a causa del momento in cui andiamo in onda, oppure irrilevanti, quindi in questa stagione siamo rimasti più sul vago,” ha continuato Gansa. “Nonostante il nostro nuovo presidente sia una donna, lei è un po’ Hillary Clinton, un po’ Donald Trump e un po’ anche Bernie Sanders.”
Questa combinazione è un po’ difficile da immaginare, quindi è stato chiesto a Gansa di spiegarsi meglio: “Se ascoltate Donald Trump, lui dice che ci sono queste persone che gestiscono il governo, amministrazione dopo amministrazione, e che loro hanno incasinato il mondo negli ultimi 25 anni. Quindi credo che questa parte sia presente nel presidente dello show – che è scettico e non si fida delle persone che ci hanno messo nella confusione in cui ci troviamo ora. Credo inoltre che ci sia un po’ di Bernie per quanto riguarda le sue idee più progressive, e che infine abbia un po’ di Hillary, perché è pragmatista e vede il mondo dall’interno. Inoltre, il nostro nuovo presidente viene da New York ed è una senatrice, quindi ovviamente vediamo in lei un tocco di Hillary.”
Gansa ha poi continuato, “Ma quello che è davvero affascinante per noi è questo periodo che va dal giorno delle elezioni al giorno dell’insediamento. Ci sono due Case Bianche che competono – c’è la vera Casa Bianca, e poi c’è la casa, o meglio i due piani sopra un hotel a New York, dove la transizione viene portata avanti e dove si forma la tensione centrale tra queste due cose. Come possono comunicare queste due amministrazioni?”
Gansa ha anche confermato che il tanto amato Peter Quinn (Rupert Friend) è vivo, dopo il criptico finale dell’anno scorso che lo aveva lasciato in uno stato vegetativo. “Beh, Quinn è vivo, posso dire solo questo, ma ora vogliamo essere attenti e non vogliamo svelare subito quale sia la sua condizione,” ha detto. “Vorrei solo dire che lui ha subito un serio ictus la scorsa stagione. Quindi quest’anno vedrete un Peter Quinn molto cambiato e diverso.”
I critici hanno chiesto a Gansa la modalità con cui verrà fatto tornare Quinn, visto che le sue lesioni cerebrali erano state descritte come permanenti e completamente debilitanti. “Credo che in questa stagione Quinn rappresenterà davvero una profonda e familiare ferita della guerra al terrore per il nostro pubblico,” ha replicato. “Questo è il ruolo che interpreterà in questa stagione, e quello che lui ha passato l’anno scorso è diverso da quello che gli succederà quest’anno. Sarà un animale completamente diverso, e questa stagione sarà pervasa dalla tensione della sua relazione quotidiana con il personaggio di Claire.”
Homeland ritorna il 15 gennaio.