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Halloween di un Telefilm Addicted | Gli episodi da vedere per l’occasione

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Halloween di un Telefilm Addicted | Gli episodi da vedere per l’occasione

Arriva puntuale la festa più spaventosa dell’anno! Halloween è ormai alle porte e siete ancora indecisi sul da farsi? Festa a casa o fuori? Costume sì o no?
Tra le varie indecisioni una cosa è certa, le serie tv non vi abbandonano mai e se all’ultimo momento non sapete proprio cosa fare e vi è passata la vena organizzativa o pensate che sia il momento giusto per convertire qualche amico, c’è sempre qualche episodio di qualche serie tv a tema a tenervi compagnia!
Qui di seguito alcuni membri dello staff hanno deciso di parlarvi brevemente del loro episodio a tema Halloween preferito.

AMERICAN HORROR STORY


Ormai è tradizione in quasi tutto il mondo festeggiare o quantomeno ricordare Halloween come una ricorrenza vera e propria.
Essendo tipicamente comune prendersi le tradizioni americane e farle nostre (ma anche un po’ di tutti), spinti da pubblicità cinematografica e televisiva.
Non staremo qui a farvi l’ennesimo pippone sulla derivazione celtica e religiosa della festa, perché immagino ne abbiate tutti abbastanza, ma proviamo un esperimento ancora più difficile.
E cioè andiamo a cercare, nella varie rappresentazioni che abbiamo avuto della festa, i sillogismi e le metafore che gli sceneggiatori ed autori delle varie serie tv hanno voluto trasmetterci.
Mi sono auto assegnata di parlarvi dell’episodio di Halloween (doppio, in realtà) che troviamo nella prima stagione di American Horror Story: Murder House.
American Horror Story è di per sé una storia quasi biografica: la cultura americana delle peggiori leggende metropolitane passate al setaccio dal genio visionario di Ryan Murphy.
Con il doppio episodio di Halloween in Murder House secondo me però viene fatto un altro passo avanti nella simbologia: e cioè viene mostrato quello che c’è DAVVERO dietro la tradizione più tenera (dolcetto e scherzetto).
Una gran dose di paura. Ma anche di sogni.
La minaccia di ‘scherzare’ disturbando, si può metaforizzare in ‘ti succederà qualcosa di malvagio se non mi regali un po’ di dolcezza’ (come testimoniano, seppur in maniera violenta, i fantasmi della coppia gay, morta anni prima proprio quella notte).
Per un destino migliore: un’altra visione del sogno americano passata attraverso preghiere celtiche e riti per un ottimo raccolto dopo la fine dell’estate.
I personaggi di Murder House sono tutti fantasmi, ma magicamente la notte di Halloween possono tornare in vita: solamente per quelle poche ore. Una specie di porta per il paradiso dei dannati.
I nostri dannati (come tutti i fantasmi tipici) sono animati dalla vendetta. Avendo per un attimo la possibilità di ritoccare la vita decidono comunque di rimanere ancorati alla morte, onorandone il ricordo (scenario rappresentano dalle vittime adolescenti di Tate che vogliono solamente conoscere la ragione per la loro morte).
Uno degli aspetti che ho maggiormente apprezzato dell’episodio è stato la morte di Adelaide (la figlia down di Jessica ‘Constance’ Lange). La ragazzina (in realtà una donna all’anagrafe) purifica la tradizione mostruosa della festa con il suo desiderio amorevole di travestirsi da ‘bella ragazza’. Come sappiamo, senza esagerare con la tematica sociale, una delle caratteristiche tipicamente riconoscibili nei malati down sono i tratti somatici ‘particolari’, quindi, dal mio punto di vista il desiderio di Addy di sentirsi per una volta BELLA, può essere benissimo comparato a quello dei fantasmi che per quella sola notte all’anno, si sentono di nuovo vivi.
Applausi a scena aperta nella scena in cui Constance trucca la giovane figlia morta sul tavolo dell’obitorio: l’ultima passeggiata di un’anima pura, travestita da bella ragazza nella notte in cui tutto può accadere.
-Mary’s World

COMMUNITY 2×06 – EPIDEMIOLOGY

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L’Halloween special di Community è uno degli esempi perfetti del periodo d’oro di questa serie postmoderna, che prende in prestito un famoso genere cinematografico, lo fa suo, lo travolge rispettando le linee del canone e lo stravolge ribaltandone le finalità e creando nello spettatore un continuo effetto di straniamento e di familiarità insieme. Epidemiology, perfetta parodia del genere horror, tumblr_m8c08chVxs1r2ooaio2_250contiene tutti gli ingredienti di Halloween: festa a tema, costumi (da ricordare assolutamente: Jeff vestito da David Beckham, il preside da Lady Gaga, Abed da Alien e Troy da “sexy Dracula”) ed ovviamente zombie. Quelli veri, però! Infatti, alcuni studenti si trasformano dopo aver mangiato del cibo di origine non ben identificata. Il virus si diffonde poi a causa del caldo e, ovviamente, anche perché gli zombie fanno ciò che sanno fare meglio: mordere gli altri studenti ancora sani! L’obiettivo del gruppo sarà quindi quello di raggiungere il termostato per fermare l’epidemia, ma pian piano tutti verranno contagiati. Persino Abed si sacrifica per far fuggire il suo amico Troy e pronuncia quella che probabilmente la miglior battuta dell’episodio: “Make me proud! Be the first black man to make it to the end!”tumblr_m8c08chVxs1r2ooaio3_250 L’horror è un genere perfetto affinché Community possa dare il meglio di sé, riuscendo a mettere alla prova la sospensione della credibilità da parte degli spettatori, senza mai risultare ridicolo o esagerato. Tra atmosfere cupe ed esilaranti e momenti di suspense e gag, tutto ciò che accade all’interno dei 20 minuti è perfettamente plausibile, grazie al sapiente uso dei topoi del genere parodiato, con continue citazioni di film horror cult  (ad esempio, Aliens, Aliens – Scontro Finale, La notte dei Morti Viventi). La ciliegina sulla torta di questo episodio da manuale? Solo Community potrebbe regalarci un’Halloween special che ha come colonna sonora una compilation degli ABBA!
CONSIGLIATO SE: Siete appassionati del genere parodistico e metatelevisivo e volete un episodio che va oltre la semplice “festa a tema”; semplicemente se volete morire dal ridere.
-Serena

BUFFY

Perché ci mascheriamo? Per mostrare una parte di noi stessi che, nel resto dell’anno, rimane nascosta dietro la vera maschera che portiamo ogni giorno.
“Turning the inside to outside”, come nella visione di Drusilla, è il leitmotiv della puntata “Halloween” di Buffy The Vampire Slayer, sesto episodio della seconda stagione; una delle più significative puntate a tema Halloween che siano mai state girate.
10743618_883867848290714_1624222748_nTradizionalmente, Halloween deriva dalla festa pagana di Samhaine, la notte in cui i velo tra i mondi è più sottile ed i morti ritornano a far visita ai vivi, nonché passaggio tra autunno ed inverno, tra luce ed oscurità, tra vita e riposo. E’ documentato che, fin dall’antichità, gli uomini usassero mascherarsi per ingannare gli spiriti maligni, che così non si sarebbero potuti vendicare sui malcapitati.
E’ un po’ il contrario di ciò che accade quando lo stregone Ethan Rayne piomba a Sunnydale per vendere i costumi che trasformeranno in realtà i desideri più nascosti delle persone, creando il caos.
Utilizzando un mito che ha ben poco a che fare con Halloween (quello di Giano Bifronte), ma che ben si confà alla morale della puntata, Ethan realizza i desideri di chi acquista i suoi costumi: di essere, per una notte, ciò che non possono essere durante il resto dell’anno.
E’ così che Buffy diventa un’indifesa nobildonna del ‘700, Willow scompare letteralmente attraverso i muri, Xander si trasforma nell’uomo rude e forte che ha sempre voluto essere.
Persino Spike, bad guy d’eccellenza che non esita ad approfittare del caos creato da Ethan, fa qualcosa che lo rende meno se stesso: attacca durante l’unica notte in cui i vampiri dovrebbero stare a riposo, infrangendo le regole.
Ed ecco che, per tutti, la serata si rivela ben diversa da ciò che avevano pronosticato. Nessuno esce soddisfatto dall’incantesimo lanciato da Ethan, poiché ognuno, trasformandosi in ciò che desiderava essere, si rende conto dell’importanza del rimanere se stessi, e sapersi apprezzare per ciò che si è.
Specialmente la protagonista, che in versione bambolina non convinceva nessuno, per quanto adorabile… e Spike, che ne busca un treno.
Ma il più colpito dal sortilegio, indirettamente, è Rupert Giles. Lui che mostra al mondo ogni giorno una facciata da innocuo studioso e topo di biblioteca, il cui unico passatempo sembra essere il verificare le fonti dei suoi testi, si trasforma nel violento “Ripper” che Ethan ha conosciuto in gioventù, ed arriva a pestare a sangue lo stregone per far si che spezzi l’incanto riportando alla normalità ogni adulto o bambino che abbia indossato uno dei suoi costumi.
Così, in Buffy come nell’antichità, Halloween diviene la festa della verità dietro la maschera, dell’onestà verso se stessi, al di là dei dolciumi e del Trick or Treat. Dell’essere più che del voler essere, e del saper tenere a bada, ogni giorno, l’Oscurità che alberga in ognuno di noi.
-Anna

SUPERNATURAL

Ad essere onesti, in una serie come Supernatural ogni settimana è Halloween (soprattutto se si parla delle prime tre stagioni), tra wendigo, vampiri, lupi mannari, fantasmi, angeli e demoni e compagnia cantante, tutti a correre dietro (o meglio, ad essere inseguiti) da Sam e Dean Winchester nella loro Impala, impegnati a salvare il mondo one son of a bitch at a time. Ma! Ma ma ma anche noi abbiamo avuto il nostro Halloween special, dal chiaro ed eloquentissimo titolo di «It’s the great pumpkin, Sam Winchester», che riprende il famoso «It’s the great pumpkin, Charlie Brown». Bless gli scrittori di Supernatural e la loro genialità nel dare titoli, davvero.
Immagine1Dunque, questo episodio si colloca nella quarta stagione (precisamente, è la 4×07), e quindi abbiamo a) già conosciuto Castiel, per fortuna, e b) già preso coscienza della situazione in cui si trovano i Winchester: Apocalisse, anyone? Insomma, proprio una cosa tranquilla. Il caso della settimana porta Sam e Dean ad investigare la morte di un uomo che si era ritrovato ad aver mangiato delle lamette assieme a delle caramelle per il ‘dolcetto o scherzetto’ della notte di Halloween. Non una cosa che succede tutti i giorni, diciamocelo. E infatti i fratelli trovano una hex bag nascosta nella casa della vittima, a provare l’operato di una strega. Come sempre, prima che i Winchester trovino la soluzione del caso, c’è sempre almeno un’altra vittima, che in questo caso è una studentessa del liceo. Gli occhi di Sam e Dean sono però puntati sull’amica della ragazza, Tracy Davis, bionda, popolare, bitchy e molto molto Ashley Benson.
Long story short, Tracy é davvero la strega, e sta cercando di risvegliare Samhain, la divinità della festa religiosa celtica da cui Halloween è nato. Intervengono anche Castiel e Uriel, dal momento che il risveglio di questo dio antico e potente rappresenta la rottura dei Sigilli che impediscono all’Apocalisse di distruggere praticamente qualsiasi cosa. E non vi dico come finisce, altrimenti che gusto c’è a vedere la puntata?
Una delle cose che amo di Supernatural è come riesca a mischiare la nostra moderna cultura pop sui mostri, horror e affini con la mitologia e il folklore – in questo episodio è meraviglioso il contrasto tra i bambini che corrono in giro a fare trick or treat, gli adulti tutti sorridenti con le loro caramelle, gli adolescenti in costumi poco coprenti che decidono di fare una festa al cimitero, con Sam e Dean che combattono questa divinità antica, potente e letale, che rappresenta lo spirito originario di questa festa che forse non fa più così paura. A meno che non guardiate Supernatural, perché in quel caso— you know what’s out there. Happy Halloween, hunters!
-Benedetta

HOW I MET YOUR MOTHER 1×06, 6×07, 7×08 – Slutty Pumpkin, Canning Randy, The Slutty Pumpkin Returns

Dimenticate gli Halloween spaventosi, le storie di fantasmi e i costumi più disturbanti che possono venirvi in mente. Se desiderate qualcosa di tranquillo, leggero, divertente e, perché no, romantico io consiglio la trilogia degli episodi di Halloween di How I Met Your Mother: 1×06 “Slutty Pumpkin”, 6×07 “Canning Randy” e 7×08 “The Slutty Pumpkin Returns”.
10743263_10204927822706071_1849407141_nSlutty Pumpkin è il primo episodio di Halloween della serie e ha il compito di rafforzare, e a tratti quasi esasperare, le caratteristiche di base dei personaggi: l’amore e l’inventiva di Marshall e Lily, la paura dei rapporti di Robin, la gara di salto olimpionico da letto in letto di Barney e l’indole romantica e ottimista di Ted. Ma in generale è Ted il vero protagonista dell’episodio, l’unico che, grazie alla sua conversazione con Robin, ci regala una delle frasi – a mio parere – più belle dell’intera serie:
“Dimmi Ted, tu come fai? Come puoi startene seduto tutta la sera su una terrazza al freddo e avere ancora fiducia che la tua zucca arriverà?”
“Beh, è che sono un po’ ubriaco. Senti, so che è improbabile che la donna della mia vita come per magia varchi quella soglia con un costume da zucca alle 2:40 del mattino, ma… questo mi era sembrato un posto come un altro per aspettare.”
La morale dell’episodio è mai perdere la speranza perché il vero guaio è quando si smette di aspettare, quando non si spera più.
Eppure la speranza, coltivata di anno in anno, a volte tende ad idealizzare una situazione, un ricordo, persino una persona. È questo infatti quello che succede in The Slutty Pumpkin Returns, in cui Ted finalmente fa la conoscenza della sua zucca, interpretata da un’adorabile Katie Holmes, ma si rende conto di apprezzare più l’idea dell’attesa di una ragazza che sa non potrà incontrare mai piuttosto che incontrarla davvero. I due si mostrano immediatamente incompatibili, e se pensiamo che sono passati qualcosa come sei anni è chiaro che Ted – e anche la Zucca Supersexy – non sono più le stesse persone di allora.
La morale di questo episodio è mai idealizzare troppo qualcuno che non si conosce perché è probabile restarne delusi.
E infine, per gli amanti della risata facile e dei costumi dettagliati, abbiamo Canning Randy in cui è d’obbligo menzionare la pubblicità girata da Robin sull’incontinenza senile e tutti i tentativi di Randy di farsi licenziare da Marshall. Sono cose legen – wait for it – darie anche a distanza di anni.
CONSIGLIATI SE:Avete voglia di passare un Halloween casalingo, magari con la pioggia che picchietta sui vetri, accoccolati con il vostro/a fidanzato/a sotto una coperta, farvi una risata e lasciarvi trascinare dalle romanticherie di Ted Mosby e dalla simpatia degli altri personaggi.
-Eleonora

MOCKINGBIRD LANE – 1×01 “Pilot”

10608910_10205256149353516_1612478062_nPur non avendo le celebrazioni per Halloween al centro della sua trama, il pilot (ed episodio unico, visto che la NBC non ha ordinato una stagione completa per la serie) di Mockingbird Lane entra a pieno titolo nella nostra lista non solo perché mandato in onda dal network proprio come speciale di Halloween nel 2012, ma perché i personaggi che ci presenta sono perfettamente in tema con l’atmosfera pre-31 ottobre. Lo show si presenta come remake nella serie anni ’60 The Munsters, di genere analogo alla da noi ben più famosa Addams Family: ognuno (eccetto la nipote Marilyn, perfettamente normale e per questo additata negativamente dal nonno) ha una particolarità “mostruosa” che richiama i più celebri classici dell’horror (vampiri, licantropi ecc.) ma il tutto si sviluppa in un’atmosfera molto burtoniana, come d’altronde quasi tutti i lavori di Bryan Fuller. Per me, al solo leggere questo nome, la visione è stata letteralmente obbligata, e l’ho trovata davvero piacevole nonostante la consapevolezza di non poter mai vedere cosa la mente del suo creatore aveva in serbo per il proseguo, gli interpreti (Eddie Izzard, Jerry O’Connell, Portia de Rossi, per non parlare del piccolo Mason Cook) erano tutti perfettamente in character e le vicende, anche le più macabre, trattate con la solita ironia fulleriana. Il finale per fortuna non è eccessivamente aperto, perciò consiglierei a tutti di recuperare questo episodio e goderselo come un normalissimo film per la tv, anche se della durata di appena 45 minuti, giusto per entrare nel mood della notte degli orrori.
CONSIGLIATO SE: siete fan di Bryan Fuller (Dead Like Me, Pushing Daisies, Hannibal) e delle sue creazioni;
avete voglia di qualcosa che richiami l’atmosfera “halloweeniana” ma mantenendo un tono leggero, che si prende poco sul serio intrattenendo e divertendo anche.

-Ale

DON’T TRUST THE B**** IN APARTMENT 23 – 2×02 Love and Monsters

10736055_10205256149153511_2058174490_nNo, non fatevi ingannare dal titolo, non stiamo parlando di un episodio di Doctor Who bensì dell’episodio di Halloween della seconda stagione della comedy targata ABC Don’t Trust the B**** in Apt.23. Anche se, volendo essere puntigliosi, il party per Halloween è qui relegato sullo sfondo, per giunta in una veste tutt’altro che tradizionale visto che le feste organizzate da James in occasione di questa serata hanno un dress code molto ferreo: niente negatività. Spaventato da qualsiasi cosa possa legarsi all’horror, James organizza ogni anno una festa in cui è vietato indossare costumi spaventosi. Assistiamo quindi a una coloratissima sfilata di abiti più carnevaleschi che in tema Halloween (alcuni sono davvero da ridere!), fino ad arrivare al confronto diretto di James con le sue paure infantili, nella forma di Mark in veste da diavolo. Gran parte della storyline principale ha però come focus gli sforzi di Chloe per portare a termine il suo classico scherzo di Halloween, senza rendersi conto che nel frattempo sta prendendo inconsapevolmente parte a ciò che lei in primis teme maggiormente: vivere una commedia romantica movie-style.
La seconda stagione dello show ha iniziato a un certo punto a soffrire di stanchezza riguardo gli spunti comici, in parte motivo del calo di ascolti e della chiusura immagino, ma questo secondo episodio è ancora pienamente in linea con l’effervescenza e le trovate bizzarre della prima stagione, quindi decisamente da vedere (anche se non avete mai seguito le vicende di Chloe, June & co. prima).
CONSIGLIATO SE: avete voglia di una trama inusuale per questa serata, che ai classici spunti da special di Halloween mescoli la parodia di un chick flick.
-Ale

PRETTY LITTLE LIARS

In Pretty Little Liars Halloween non è solo una festività da celebrare, è un vero e proprio evento, è una colonna portante della serie tanto da avere anche la sigla personalizzata, è quell’episodio che si aspetta per tutta la stagione perché in un modo o nell’altro è destinato a cambiare radicalmente il corso della storia. Il primo episodio a tema di PLL è il 2×13, a mio parere è uno degli episodi più geniali, rivelatori e importanti di tutta la serie.

Innanzitutto l’episodio in questione è il primo totalmente flashback perché ci riporta indietro a quei giorni in cui Alison imperava e teneva in scacco tutta Rosewood. La puntata si apre con la storia horror che proprio la Queen Bee racconta al bambino a cui Hanna fa da babysitter, storia che narra di due piccole gemelle bionde (figure praticamente onnipresenti nella serie) che giocano tranquillamente fino a quando una delle due, durante un litigio, accoltella l’altra a morte e viene poi rinchiusa in un istituto per malattie mentali. Le teorie su chi potessero essere in realtà le protagoniste del racconto si sono sprecate ma sta di fatto che proprio quel giorno, una macchina proveniente dal Radley era posteggiata di fronte a una dimora abbandonata e inquietante a Rosewood.

Andando avanti nell’episodio, notiamo come Alison influisse pesantemente e negativamente nelle vite di tutte le sue amiche, tenendole perennemente legate a sé da segreti e dal bisogno di sentirsi speciale. Sottomesse più che mai, ognuna di loro aveva un motivo per restarle affianco, ognuna di loro aveva una ragione ben valida per cominciare ad odiarla. Aria aveva scoperto il tradimento di suo padre proprio mentre passeggiava con Ali che troppo casualmente l’aveva portata in quel vicolo e con quella leva riusciva a mantenere Aria nella sua orbita in quanto indispensabile per il suo piano; Hanna seguiva fedelmente il suo mentore, incassando come un pungiball tutte le cattiverie con cui Alison la colpiva su ogni fronte; Emily era come sempre il cucciolo per eccellenza e alla fine il bersaglio più facile visto che anche un alieno cieco avrebbe capito quali fossero i suoi sentimenti per Ali; Spencer invece, come al solito, era la più difficile da sottomettere e per piegarla Alison va a minare in modo subdolo il suo rapporto con Melissa, che fino a quel momento viveva in un equilibrio forse instabile ma pur sempre sereno. A questo si aggiunge poi la quotidiana dose di cattiveria nei confronti di quelli che diventeranno i “mostri” creati da Ali: Mona e Lucas.

Vera regina dell’episodio è però la nuova arrivata in città: Jenna Marshall, la ragazza che Ali riconosce come sua pari e che proprio per questo, se non riesce a domare, preferisce avere dalla sua parte ma in una scena à la manière de Harry Potter & Draco Malfoy, Jenna fa capire ad Ali di non voler essere sua amica ma una dichiarata rivale e proprio pochi secondi dopo, Jenna fa la conoscenza di quella che è stata probabilmente una sua partner storica, Mona Vanderwaal in un bellissimo costume da Catwoman.

Il momento più importante dell’episodio arriva però nel finale, quando le ragazze vengono attirate con inganno da Alison nella terrificante dimora abbandonata e qui diventano protagoniste inconsapevoli di uno scherzo crudele ma rivelatore: Ali finge di essere in pericolo, spingendo le sue amiche al limite pur di trovare una soluzione per salvarla. L’espressione dipinta sui loro volti quando capiscono di essere state per l’ennesima volta burattini nelle mani di Ali è impagabile mentre fondamentale è per me notare il bisogno quasi morboso e patologico di Alison di avere una vita fuori dall’ordinario e di essere disposta a tutto pur di ottenerla. Il karma però non sbaglia mai e proprio in quell’episodio la ruota di Alison comincia a girare consacrando l’ingresso sulle scene dell’eterna –A. Nell’oscurità del cinismo e della cattiveria diffusi da Alison, risplende l’amicizia di Aria, Spencer, Emily e Hanna che fin dall’inizio si distinguevano per la purezza del loro legame.

Best Costume:
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Best Quote:

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-Walkerita

CHUCK 1×06 Chuck Vs The Sandworm

Ogni serie tv ha un suo stile ma per quanto mi riguarda, Chuck ha segnato un vero e proprio standard difficile da raggiungere, ha creato un piccolo mondo tutto suo dove ogni piccolo aspetto della realtà viene letto “sotto la sua luce” . Il primo episodio a tema Halloween che incontriamo è “Sandworm”, il sesto della prima stagione, quindi ci troviamo in fondo ancora agli albori di questo show immenso ma non è difficile riuscire già a scorgere, sotto la superficie di assurda comicità e inaspettata azione, quel lato di Chuck che rappresenta la sua magnifica essenza: un’originalità unica e una profondità quasi surreale per quell’ottimismo e quella strana sensazione di serenità che riesce a trasmetterti.
L’episodio ruota un po’ intorno a un tema di fondo: essere o apparire diversi da ciò che si mostra, come una maschera di Halloween, e se a volte le conseguenze di questo cambiamento sono innocue, altre volte possono risultare più serie di quanto si immaginasse. Il protagonista dell’episodio, Lazlo, un ragazzo tanto geniale da diventare una delle più importanti risorse della CIA, ci viene presentato come la vittima di un sistema quasi dittatoriale, un prigioniero sfruttato per le sue incredibili capacità tecnologiche e per un ragazzo come Chuck era pressoché impossibile non simpatizzare con lui perché questo era Chuck, questo era il suo superpotere da spia: la gentilezza, la bontà e la fiducia, nonostante tutto ciò che avesse visto e vissuto. Ma con la complicità dei film di James Bond, Lazlo si rivela completamente diverso dalla persona che Chuck aveva visto in lui, si mostra vendicativo e furioso al punto tale da essere disposto ad accettare una strage come effetto collaterale della sua dimostrazione.
Dall’altro lato della medaglia però c’è il cambiamento di Morgan e il suo costume di Halloween, quello di persona matura, di ragazzo che “la mette dentro”, dai capelli ordinati e una sobrietà che non gli si addice affatto. Morgan sceglie di indossare questa maschera così diversa per non essere un deterrente per Chuck e per la sua crescita e nonostante la delusione dell’essere visto come un ostacolo, quando arriva il momento di dimostrare la sua lealtà, Morgan si rivela un amico più maturo e adulto di quanto si potesse mai sperare.
Per quanto riguarda Sarah invece credo che in questo episodio lei inizi a far cadere le sue mille maschere e a mostrare una piccolissima parte di sé, quella parte che pericolosamente Chuck fa emergere semplicemente mostrandole l’aspetto più puro di una famiglia, di un’amicizia, di un amore.

MOMENTO TOP: Il momento più geniale e grandioso dell’episodio avviene nel finale quando, in una perfetta e straordinaria parodia di The O.C., Chuck e Morgan ricreano (nei panni rispettivamente di Ryan e Marissa), la scena della corsa contro il tempo di Capodanno, con la stessa colonna sonora e lo stesso slow-motion usati nel teen drama. Ma questa volta, al posto del bacio e della storia d’amore, ci sono un’amicizia ritrovata e un costume per due da Sandworm.

-Walkerita

Qual è invece il vostro episodio preferito a tema Halloween?

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