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Guys & Dolls | Emily VanCamp

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Guys & Dolls | Emily VanCamp

Avete presente quando vi appassionate ad un attore o ad un’attrice e poi procedete a ritroso per recuperare la sua filmografia? Non conosco un telefilm addicted che non l’abbia fatto almeno una volta! Però poi ci sono quei casi in cui ci sentiamo un po’ straordinari talent scout e notiamo il talento prima di tanti altri e quando quella piccola stella alla fine esplode inondando il panorama circostante con la sua luce, ci sentiamo quasi fieri perché noi l’avevamo capito dall’inizio. A me è successo e la rubrica Guys & Dolls mi permette oggi di parlarvi di quell’attrice che sapevo senza alcun dubbio che sarebbe diventata grande, o meglio che sapevo che tutti gli altri avrebbero alla fine notato quanto incredibile lei fosse, guardandola con gli stessi occhi con cui l’ho sempre guardata io. Bando all’anonimato, vi parlo di Emily VanCamp attraverso i suoi ruoli più importanti.

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Proveniente da quella straordinaria fucina d’Efesto che è il grande Stato del Canada, classe 1986, non si può certamente dire che Emily VanCamp non abbia “macinato” ruoli su ruoli prima di arrivare alla sua grande possibilità (nonostante all’inizio volesse diventare ballerina).

Purtroppo però il primato di averla “scoperta” devo dividerlo con un altro, un certo Greg Berlanti che per i teen drama aveva un occhio allenato essendo un ex-sceneggiatore del cult Dawson’s Creek. Affascinato dalla sua grandezza innata, Berlanti sceglie Emily VanCamp come co-protagonista della sua prima magnifica creatura, il family-teen drama “Everwood” , in quel ruolo che segna in fondo il primo passo della sua ascesa come attrice e che, a mio parere, resta anche uno dei suoi ruoli migliori, quello della semplice e luminosa Amy Abbott. Ho sempre creduto in una mia convinzione: è relativamente facile brillare in un ruolo principale, costruito con tutte le accortezze del caso e modellato su misura per essere fondamentale, tutt’altra cosa però è risplendere in un ruolo secondario in uno show certamente lontano dalle luci abbaglianti del successo stratosferico.

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Everwood è quella serie tv che oggi, così come ieri, è sempre tremendamente sottovalutata perché magicamente ordinaria. Amy non è un vampiro e tantomeno ne frequenta uno, non ha poteri mistici né indossa la corona della classica Queen Bee, lei è semplicemente Amy, popolare certo ma fedele a sé stessa, ai suoi valori e a un caratterino non così facile da prendere come potrebbe sembrare. Nella sua quotidianità, Amy affronta difficoltà e drammi a volte troppo pesanti per una ragazza della sua età ma la VanCamp vince questa sfida con un’eleganza e una classe tali da arrivare dritte al cuore e lasciarti totalmente estasiata. Nella storyline della dipendenza dopo la morte del fidanzato Colin, Emily VanCamp mette a disposizione di Amy un parterre di sentimenti ed emozioni che superano ogni aspettativa e impongono uno standard difficilmente raggiungibile. Amy Abbott è probabilmente uno dei personaggi più realisticamente ordinari che io abbia mai avuto la fortuna di vedere e Emily VanCamp lo ha reso incredibilmente vivo e umano come solo lei avrebbe potuto fare.

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Innamorato del suo talento forse tanto quanto me, Greg Berlanti prende Emily sotto la sua ala protettiva e la richiama nella sua corte per recitare nel family drama del 2007Brothers & Sisters”. Nella serie la VanCamp se la vede con alcune colonne portanti del mondo seriale e non solo, per citarne un paio Sally Field e Calista Flockhart, ma questo di certo non la intimidisce e ancora una volta dà il meglio di sé in un ruolo purtroppo sempre secondario: la problematica e confusa Rebecca Harper.

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Rebecca in Brothers & Sisters è tante cose: figlia, sorella, amica, moglie ma in ogni singola sfaccettatura lei condivide con Emily VanCamp una semplicità genetica e un sorriso incantevole e questo non può che arricchire  un’interpretazione di già magistrale. L’aspetto più affascinante della VanCamp è il coraggio che ha nel misurarsi anche con le sfide più particolari e la dimostrazione migliore la si ha proprio in Brothers & Sisters in cui la giovane Emily affronta scene con attori dalla filmografia chilometrica in maniera sublime, prima fra tutti secondo me quella con il regista/attore Ken Olin in cui scopre di essere figlia del suo personaggio e vittima di ulteriori bugie.

Senza allontanarsi troppo dalla tv ma evadendo momentaneamente dal mondo dei telefilm, Emily VanCamp prende parte, tra le diverse comparse, in due film in cui riesce ad ottenere ruoli piuttosto centrali: il remake in due puntate del kolossal “Ben Hur” e il film tratto da una storia vera “Oltre la lavagna”.

Non vi dirò che i sopracitati sono film che hanno rivoluzionato il modo di concepire l’arte cinematografica ma sono stati a mio parere esperienze che hanno permesso a Emily VanCamp di mostrare il suo talento straordinario.

Nel remake televisivo di “Ben Hur” (2010), Emily divide il set con un cast composto quasi interamente da attori telefilmici tra cui Joseph Morgan, Kristin Kreuk, Alex Kingston e Miguel Angel Munoz Jr.

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Ma è il secondo film che a mio parere si sposa perfettamente con la Emily VanCamp che ormai credo di conoscere. Tratto come ho già detto da una storia vera, “Oltre la lavagna” (2011) racconta la storia di una maestra che con la sua determinazione e la sua passione cambia la vita e il futuro dei suoi giovani allievi. Forse avrò guardato quel film con gli occhi da fan ma a mio parere nessuno avrebbe saputo interpretare quel ruolo così dolce, vero e profondo come ha fatto Emily VanCamp, un’attrice che indossa e vive il suo ruolo come se non avesse interpretato altro nella sua vita, a tal punto da commuovermi senza che me ne rendessi conto.

Ma siamo arrivati al 2011 e questo significa l’ingresso sulle scene seriali di un telefilm che avrebbe travolto la realtà del piccolo schermo con originalità e moderato cinismo. Vi sono sincera, quando ho sentito parlare per la prima volta di Emily Thorne mi sono chiesta se dopo la modestia e la semplicità di Amy, Rebecca, Ester e Bessie, questo fosse davvero il ruolo adatto per una creatura quasi fiabesca come Emily VanCamp ma dall’altra parte stappavo anche una bottiglia di Champagne perché Emily era finalmente la protagonista indiscussa. Ma se la VanCamp recita, io devo vederla e così comincia per me e per lei l’avventura vendicativa di Revenge.

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Dopo il pilot mandato in onda dalla ABC, imparai una non troppo difficile verità: Emily VanCamp può fare qualunque cosa lei voglia. Emily Thorne è l’opposto di ciò che Emily VanCamp è sempre stata: è arrabbiata, spietata, pericolosamente intelligente e oscura ma più di tutto è vuota, senza più niente da perdere e proprio per questo letale. Nonostante abbia dovuto dire addio a quel sorriso bellissimo che l’ha sempre caratterizzata, ho adorato Emily/Amanda fin dai primissimi minuti della serie e ancora oggi Emily VanCamp brilla negli Hamptons con la stessa grazia e leggerezza che l’accompagnavano nella piccola cittadina del Colorado, tanto tempo fa.

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Inevitabile diventa a questo punto l’interessamento del grande schermo che recluta meritatamente e anche un po’ in ritardo la nostra Emily nel secondo film dedicato all’eroe Marvel “Capitan America”, in uscita nelle sale statunitensi nell’aprile 2014.

E proprio il suddetto film è stato avvertito da Gabriel Mann, co-star della VanCamp in Revenge, come una sorta di tradimento di Emily nei confronti del cast della serie tv. Ovviamente, così come Mann, scherzo ma questo mi porta a soffermarmi brevemente su Emily VanCamp in quanto persona e se è vero che non la conosciamo personalmente (purtroppo) e anche vero che le parole, le interviste e le foto ci aprono una piccola finestra dal suo mondo.

Da quello che si può notare tramite fonti da lei direttamente curate (come il suo account twitter), appare evidente un aspetto della VanCamp: quella ragazza adora la sua famiglia. Terza di quattro figlie femmine, credo che sia proprio il concetto di un gruppo di persone da amare e che ti amano che le stia a cuore, tanto da ricreare questo ambiente anche nei set in cui ha lavorato.

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Innamorata dei suoi co-star, Emily VanCamp non dimentica le sue origini e questo è testimoniato dal rapporto ancora incredibilmente stretto che la lega ai componenti del cast di Everwood. Ma è soprattutto nel cast di Revenge che Emily VanCamp ha trovato il suo habitat naturale, ottenendo da questa esperienza non solo un meritatissimo successo ma anche amici incredibilmente affettuosi e un nuovo importante amore, il collega Josh Bowman.

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Emily VanCamp ha certamente percorso già molta strada ma state certi che il suo cammino è soltanto all’inizio e continuerà ad essere illuminato dalla purezza di un talento innato.

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Occasionale inquilina del TARDIS e abitante in pianta stabile di un Diner americano che viaggia nel tempo e nello spazio, oscilla con regolarità tra Stati Uniti e Gran Bretagna, eternamente leale alla sua regina Victoria e parte integrante della comunità di Chicago, tra vigili del fuoco (#51), squadre speciali di polizia e staff ospedalieri. Difensore degli eroi nell’ombra e dei personaggi incompresi e detestati dalla maggioranza, appassionata di ship destinate ad affondare e comandante di un esercito di Brotp da proteggere a costo della vita, è pronta a guidare la Resistenza contro i totalitarismi in questo universo e in quelli paralleli (anche se innamorata del nemico …), tra un volo a National City e una missione sullo Zephyr One. Accumulatrice seriale di episodi arretrati, cacciatrice di pilot e archeologa del Whedonverse, scrive sempre e con passione ma meglio quando l’ispirazione colpisce davvero (seppure la sua Musa somigli troppo a Jessica Jones quindi non è facile trovarla di buon umore). Pusher ufficiale di serie tv, stalker innocua all’occorrenza, se la cercate, la trovate quasi certamente al Molly’s mentre cerca di convertire la gente al Colemanismo.

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