Se dovessi usare una sola parola per esprimere un giudizio su questo finale sarebbe NO.
Ci sono tante di quelle cose sbagliate in quest’episodio, ma in generale in tutta la serie, che non saprei da dove iniziare, quindi procediamo con ordine.
Dopo tanto penare eccoci apparentemente di fronte all’assassino, Joe Miller che, mangiato dai sensi di colpa, si fa trovare da Hardy. Gli racconta ciò che accade quella notte, che lui e Danny si vedevano da qualche mese e che lui aveva dei sentimenti per del bambino ma che la sua morte è stata un incidente; il bambino avrebbe battuto la testa su un sasso correndo via da Joe che forse voleva da lui qualcosa in più rispetto alle volte precedenti.
Ciò che un episodio di questo calibro richiede assolutamente è l’impatto emotivo, la storia è profonda e complessa e l’intento è quello di raccontare alcune sfaccettature dell’animo umano che spesso ci sfuggono, perché estremamente radicate nel nostro essere o perché sono troppo complesse per poterne venire a capo. Purtroppo, almeno per quel che mi riguarda, da un punto di vista emotivo l’episodio mi è stato completamente indifferente, e no, non lo dico pensando ad un paragone con Broadchurch. Purtroppo/ Per fortuna le emozioni o ci sono o non ci sono, non siamo in grado di decidere quando provarle e quando no e possiamo solo ipotizzare cosa magari non ha innescato in noi un tipo di reazione emotiva.
Sempre personalmente i fattori credo siano stati diversi, in primis gli interpreti. Dal primo episodio Anna Gunn non mi ha convinto nel ruolo drammatico, e per tutta la stagione non è riuscita a farmi cambiare idea: troppo ingessata sia negli atteggiamenti che nella mimica facciale, quasi atona, un ruolo come il suo, specialmente in quest’episodio necessita molto di più di quello che la Gunn ha potuto dare al personaggio, soprattutto se si considera che in fin dei conti Ellie è il perno intorno a cui ruota lo show. La sua rabbia quando scopre del marito, non è riuscita a trasmettermi nulla, una scena così potente, carica e densa di emozioni, è passata quasi in sordina, come se fosse qualcosa di marginale quando invece doveva essere LA scena.
Idem anche per Mr Solano, ma quello è un caso che io ho abbandonato già al pilot, continuo a pensare che non sia stato all’altezza del ruolo, oltre a non aver trasmesso nulla non è questo grande portento recitativo, ogni espressione pareva ricondursi ad una scatola di biscotti vuota in dispensa. Joe Miller come sopra, il personaggio è tormentato, confuso e combattuto, qui sembra un cattivo come un altro, non c’è introspezione, non c’è la profondità necessaria che rende Joe il punto di svolta.
Lo stesso Tennant, ed è risaputo quanto lo ami come attore, per quanto più incisivo nell’interpretare Carver, è risultato comunque abbastanza distaccato e frenato, anche in questo finale, l’unico momento in cui l’ho trovato più vero nell’interpretazione è durante la telefonata con sua figlia.
Il momento in cui Carver e Miller parlano sulla spiaggia doveva essere un altro momento chiave, che doveva mostrarci come il rapporto tra i due colleghi si sia evoluto da quando si conoscono, quanto in fin dei conti, un evento così tragico li abbia legati in modo quasi indissolubile. Invece ciò che vediamo è quasi paragonabile allo scambio di opinioni di due anziane al supermercato.
Se dovessi salvare qualcuno per l’interpretazione oltre Tennant, credo che sarebbe Virgina Kull che per quanto non stellare, è riuscita a dare profondità al personaggio di Beth, le altre interpretazioni le ho trovate tutte ampiamente sotto la media.
L’altro fattore riguarda l’epilogo. Ci è stato detto che il finale sarebbe stato diverso, in realtà quello che hanno fatto è stato creare solo una scappatoia, anche alquanto ridicola se mi permettete, che permettesse comunque di sfruttare il movente che avevamo in Broadchurch. A conti fatti in questo modo il finale è come se fosse rimasto lo stesso. Inoltre la scena in cui Danny viene inavvertitamente colpito da Tom con la pagaia potrebbe essere degna di un film di Fantozzi, nulla contro Fantozzi che apprezzo, ma questo è un drama una scena come quella dovrebbe in qualche modo turbare o sorprendere o stupire, intristire, a me è venuto da ridere, dico sul serio. Per concludere il tutto questa sorta di finale aperto di cui non avevamo bisogno e gli americani purtroppo ce l’hanno spesso questo vizio di utilizzare i finali come incentivo per il pubblico a volere sempre di più, più episodi, più stagioni, più situazioni a lungo andare diventano scontate come la Pasqua che viene di domenica. Ma tanto finchè gli ascolti sono alti ed i soldi ci sono, l’interesse di fare della buona televisione passa quasi in secondo piano.
Ovviamente ci tengo a sottolineare che queste sono tutte mie impressioni, non una legge scritta e sarei contenta di sapere cosa ne avete pensato voi di quest’episodio, se concordate con me o meno, il dialogo è sempre bello.
Vi saluto e vi do appuntamento a gennaio con le recensioni di Broadchurch, che vi ricordo riprenderà il 5. Nel frattempo v’invito sempre a mipiacciare le pagine affiliate Broadchurch & Gracepoint Italia e David Tennant Italian Page, Mental and Phisical Impotence In Front Of David Tennant. Buon pomeriggio, alla prossima!