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Game of Thrones | Un premio per il Red Wedding

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Game of Thrones | Un premio per il Red Wedding

robbGame of Thrones sta ottenendo qualche altro meritato premio per l’episodio della stagione 3 The Rains of Castamere. L’episodio che contiene il famigerato Red Wedding ha vinto lo Hugo Award per Miglior rappresentazione drammatica (in forma breve).

Il fantasy drama di HBO è stato un punto fermo agli Hugo sin dalla première, vincendo il premio per Miglior rappresentazione drammatica nel 2012 e 2013. George R. R. Martin, autore di A Song of Ice and Fire, ha pubblicato un tweet in cui esprimeva la sua gioia per la vittoria.

george rr

george rr tweet

Qui sotto trovate la lista completa dei vincitori degli Hugo Awards.

Miglior romanzo: Ancillary Justice di Ann Leckie

Miglior romanzo breve: Equoid di Charles Stross

Miglior racconto: The Lady Astronaut of Mars di Mary Robinette Kowal

Miglior racconto breve: The Water That Falls on You from Nowhere di John Chu

Miglior saggio: We Have Always Fought: Challenging the Women, Cattle and Slaves Narrative di Kameron Hurley (A Dribble of Ink)

Miglior graphic story: Time di Randall Munroe

Miglior rappresentazione drammatica (forma lunga): Gravity scritto da Alfonso Cuarón e Jonás Cuarón, diretto da Alfonso Cuarón

Miglior editor (forma breve): Ellen Datlow

Miglior editor (forma lunga): Ginjer Buchanan

Miglior artista professionista: Julie Dillon

Miglior rivista semi professionista: Lightspeed Magazine di John Joseph Adams, Rich Horton e Stefan Rudnicki

Miglior fanzine: A Dribble of Ink di Aidan Moher

Miglior fancast: SF Signal Podcast, Patrick Hester

Miglior fan writer: Kameron Hurley

Miglior fan artist: Sarah Webb

Premio John W Campbell per miglior autore emergente: Sofia Samatar

Fonte

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Con il corpo è in Italia, con il cuore è in Giappone, con la testa è negli USA. Ritiene di avere ottime potenzialità come sceneggiatrice di “finali alternativi” e come moglie di attori talentuosi e affascinanti (magari con l’accento british e le fossette). In una serie cerca persone e non semplici personaggi, mondi più che location, non un sottofondo ma vere e proprie emozioni musicate, vita, non una storyline. Nel suo universo ideale la birra è rossa e il sushi è in quantità abbondante, le Harley Davidson sono meno costose, la frangia non è mai né troppo lunga né troppo corta e il suo favorito arriva incolume al finale di serie. Forse ha troppi smalti, mentre per i tatuaggi, i cani, i gadget di Spongebob e i libri troverà sempre il posto. Tiene pronti la balestra, i viveri e l’hard-disk zeppo di serie: l’Apocalisse Zombie non la coglierà impreparata!

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