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Game of Thrones | Recensione 7×07 – The Dragon and the Wolf [SEASON FINALE]

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Game of Thrones | Recensione 7×07 – The Dragon and the Wolf [SEASON FINALE]

Sembra ieri che Game of Thrones, dopo averci fatto attendere qualche mese in più del solito, tornava prepotentemente sui nostril schermi, con una stagione che prometteva fire and blood come se non ci fosse un domani… in effetti avrebbe potuto benissimo essere ieri, perché questa stagione è volata, a causa del minor numero di episodi siamo arrivati subito al finale di stagione, che chiude gran parte delle storyline aperte nell’arco dei sette episodi (se non prima: l’uomo che ha dato inizio alla faida tra Stark e Lannister è stato finalmente e giustamente punito e io sto ancora ballando sulla sua tomba!!!) e ci lascia nella posizione più scomoda in cui i Sette Regni si siano mai trovati finora.

Game of Thrones ci saluta quindi al termine di una breve stagione segnata dalle critiche di molti per il ritmo concitato con cui si sono svolte le trame, ma che a me personalmente non ha disturbato eccessivamente: una volta arrivati al succo era chiaro che avremmo assistito a una semplificazione delle storyline e del ventaglio di personaggi, per adattare lo show sempre più e sempre meglio al mezzo televisivo al di là dei libri (che per carità, io come molti ho divorato, ma come ormai saprete non sono una di quelli che urlano allo scandalo ogniqualvolta una virgola viene cambiata in punto e virgola: la saga di Martin non è la Bibbia, e soprattutto è talmente ricca di dettagli e personaggi che in tv non avrebbe mai potuto funzionare. Prima si capisce questo e meglio ci si sente). Ma soprattutto ci lascia con un episodio finale di ben oltre un’ora, denso di avvenimenti, emozioni e OHMIODIOCOSANONÈSTATOQUESTOEPISODIO. Cosa. Non. È. Stato!!

 

Vi lascio anche oggi a qualche breve (giuro, breve… almeno ci provo) commento audio perché, come avevo anticipato la scorsa settimana, sono in partenza e non riesco a portarmi dietro tutto l’ambaradan del computer.

King’s Landing a.k.a. class reunion

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*EDIT: mi sembrava di aver già visto quel posto, il Dragonpit di King’s Landing è effettivamente Italica, vicino Siviglia (Spagna)

Winterfell a.k.a. disco-samba fino all’anno prossimo

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*Sì lo so, a un certo punto mi è scappato un Drogon fuori posto. Vabbè, si capiva che intendevo Viserion, come ripeto 3 secondi dopo… abbiate pazienza, l’infervoramento dilagante…

Gran finale a.k.a. già vedo le orde di gente che urla all’incesto ammassarsi ai cancelli della HBO

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Al termine di questo viaggio purtroppo più breve del solito vorrei ancora una volta ringraziare i boss per avermi concesso anche quest’anno l’enorme onore (nonché onere forse, vista la solita ansia da prestazione per il fardello della popolarità dello show, ma essendo una delle mie serie preferite in assoluto al di là di tutto non ho potuto non fare sette carpiati all’indietro per la felicità di aver modo di parlarne) di recensire questo show che mi appassiona ogni anno di più: è stata un’altra stagione ad alti livelli qualitativi e, sebbene la corsa verso il finale sia stata quasi a perdifiato per la rapidità con cui si sono svolti certi eventi, non si può dire che Game of Thrones ci lasci a corto di emozioni e di argomenti da discutere. Tutto sommato il voto rimane quindi più che positivo.

In attesa poi di sentire la vostra qui sotto nei commenti, ne approfitto anche per ringraziare tutti voi che avete seguito le recensioni settimana per settimana, che fossero scritte o audio, e coloro di voi che hanno anche deciso di dedicare qualche minuto in più dopo la lettura a condividere la propria opinione partecipando a sondaggi e commentando gli articoli: spero di essere stata all’altezza del compito e che continuerete a seguire recensioni e news con noi a prescindere da chi sarà al timone il prossimo anno, per l’attesissima ultima stagione.

E ovviamente, per non rimanere troppo a digiuno (visto che l’ottava stagione si farà attendere ben più di un anno), vi invito come sempre a seguire le nostre pagine amiche, a cui rivolgo lo stesso ringraziamento non solo per la collaborazione e per aver condiviso le mie recensioni, ma per essere in generale una fonte inesauribile di info, foto e piacevole intrattenimento in generale.

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Grazie ancora a tutti e a presto!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

1 COMMENT

  1. Eccomi a commentare.
    Prima di tutto, grazie per la considerazione avuta nei miei riguardi. E non mi riferisco solo alle citazioni qui nelle recensioni (che puoi anche non fare, eh… sono chiacchiere tra noi), ma soprattutto al fatto che hai fatto di tutto per preservarmi la sorpresa dell’episodio, visto che io ho potuto guardarlo solo ieri sera.

    Ho ascoltato gli audio e che dire, concordo praticamente su tutto: da Cersei a Jon e Daenerys. Una sola cosa è diversa, ma ne parlo dopo.
    Su Cersei, devo dire che io non ci ho creduto nemmeno per un istante, invece. Sia chiaro, se lei avesse davvero acconsentito e avesse mantenuto fede alla sua parola, io ne sarei stata contenta. Non ci ho creduto, ma ci ho sperato, perché anche dal suo punto di vista è vero che se Westeros cadesse lei stessa avrebbe combattuto e perduto i figli per nulla. Dunque come motivazione sarebbe stata ben verosimile e accettabile, da parte sua. Ma non ci ho creduto, perché mentre guardavo e speravo, la mia mente ripeteva “È troppo facile. E lei è troppo attaccata al potere per non tentare di approfittare della situazione e non complottare dietro le loro spalle, come ha sempre fatto.”
    E questo non perché non credesse, si è visto benissimo il contrario, ma perché pur convinta avrebbe deciso comunque in ogni caso di fare a modo suo.
    C’è una differenza abissale con Jaime, il quale riesce persino a rivalutare, anche se appena appena, Daenerys: la ascolta, le domanda, LE CREDE, nonostante lei gli abbia bruciato l’esercito.
    Inoltre, avevo capito che Cersei aveva notato i due draghi invece di tre (quando li hanno inquadrati) e che avrebbe iniziato subito a ragionarci.
    Ecco perché non le ho creduto nemmeno per un secondo, pur sperandoci.
    E mi sono trasformata in Sirius davanti a quel traditore di Minus nella Stamberga Strillante, quando Cersei ha osato dire a Jon “So che il figlio di Ned Stark terrà fede alla sua parola.”
    Mi chiedo, però, quale sarà la reazione di Qyburn, visto che lui sa, ora.

    Su Jon e Daenerys, non solo bisogna tenere conto della pseudo epoca medioevale scelta come ambientazione, nonché della storia Targaryen, di quello che hai detto di Jon e Sansa (verissimo), ma anche del fatto che in quelle epoche non c’erano mezze misure e il sentimento romantico sin da subito era identificato solo in un modo: amore.

    E con il finale dell’episodio è giunta la conferma che il Night King aspettava i draghi e ha teso una trappola alla nostra SuicideSquad-Westerosi Avengers.

    Ora veniamo alla cosa diversa: Sansa e Arya non hanno mai litigato. Sansa non ha cambiato idea in quell’ultimo dialogo privato con Baelish, quello era l’ulteriore pezzo del piano, la trappola che si chiudeva intorno a lui.
    E Sansa non se l’è davvero presa con Jon, per Daenerys. Non che le faccia piacere e che non vorrà discuterne con lui, ma è disposta a dare il beneficio del dubbio a Jon, perché lei GIÀ SA che lui ascolta la sua opinione e lo sa perché lui le ha dato la prova più grande che poteva in merito: le ha affidato il Nord intero durante la sua assenza, dichiarando pubblicamente davanti ai Lord che non esiste persona migliore di lei per quel compito.
    Una dichiarazione di importanza immensa, personale e politica. Più ascoltarla di così non si può. E lei lo sa.
    Non bisogna guardare le cose singolarmente, ma osservarle in un quadro più ampio. Quello che abbiamo visto, tutto, erano piccoli pezzi di un puzzle che andava componendosi e che doveva portare a questo momento. E sono proprio le parole di Sansa a Baelish a confermarlo. Così come la presenza di Bran accanto a Sansa, in quanto BRAN STARK, non Corvo A Tre Occhi, e Arya davanti al tavolo, che prima chiede a Sansa se è sicura, poi le dice di procedere e infine dice a Baelish “Mia sorella ti ha fatto una domanda.”
    In ordine:
    – Già i primi episodi, prima dell’arrivo di Bran, mostrano che Sansa non si fida di Baelish e non lo sopporta. Diciamo pure che mostrano che lo detesta, ma deve sopportarlo lì proprio per i motivi che elenca a Brienne.
    – Sansa rivela di sapere cosa lui voglia, il che significa che già lo conosce, ha capito come agisce, è in grado di intuire cosa pensa e le sue mosse. E che non ha alcuna intenzione di dargli ciò che vuole, anzi.
    – Bran che dice a Sansa di averla vista la notte del matrimonio con Ramsey non è una cosa a caso, è rivelazione fatta appositamente per fare in modo che Sansa abbia subito la dimostrazione che ciò che Bran dice è la pura verità. In modo che lei gli creda senza se e senza ma per qualunque successiva rivelazione.
    – Il delicato confronto tra le due sorelle appena ritrovate e felici di rivedersi nonostante la consapevolezza di essere sempre diverse, non poteva degenerare in quello che abbiamo visto, non avrebbe avuto senso. Uno screzio sì, di più no, cose agli antipodi, non sensate. Non si poteva passare da “Le nostre storie non sono ancora finite” a “Ti ammazzo e ti scuoio”. Non aveva senso.
    – La frase di Bran a Baelish, “Chaos is a ladder” era un’evidente minaccia, una dimostrazione del fatto che Bran sapeva e che nonostante sia il Corvo A Tre Occhi, Bran Stark esiste ancora. Quel tanto che basta per far cadere chi si è scagliato contro la sua famiglia, appoggiando in questo le sorelle.
    – Bran ha prima rivelato a Sansa che la loro sorella è davvero in grado di uccidere, sapendo lui stesso che Arya è una guerriera e fine assassina, con la rivelazione sulla lista, poi, consapevole della lista, ha dato ad Arya il pugnale di Baelish. Per farle uccidere Baelish. Bran stava posizionando i pezzi per la trappola, perché lui è l’unico che poteva farlo.
    – Sansa ha chiesto ad Arya “Chi c’è su quella lista?”.
    – I tre sono stati mostrati uniti, con Arya che spingeva la sedia a rotelle di Bran e Sansa accanto a loro, mentre PARLAVANO IN PRIVATO. Parlavano in privato, espressione chiave. È lì che Sansa ha rivelato la sua ostilità a Baelish e Bran ha svelato alle sorelle la verità (ovvero Lysa, Lord Arryn, Ned, il pugnale… tutte verità citate da Sansa in questo finale che provano senza mezzi termini che lei, Arya e Bran hanno elaborato il piano e teso la trappola, perché quelle cose Sansa e Arya hanno potuto saperle solo da Bran, in precedenza, quindi lui le ha rivelate loro in privato). Ed è qui che è nato il piano, perché la verità è che Sansa cercava da dopo la battaglia un modo per liberarsi di lui, non fidandosi, non avendogli mai perdonato di averla fatta sposare a Ramsey, come lei stessa ha detto a Baelish in questo finale: “E tuttavia mi hai tradito.” Queste parole dimostrano che lei lo ha sempre percepito così, quindi voleva fargliela pagare da allora, ma prima non ne aveva i mezzi, forniti adesso da Bran e Arya.
    – Arya ha spiato Baelish senza nascondersi più di tanto, senza camuffarsi… un errore che mai avrebbe fatto, una cosa sensata solo se lei avesse voluto farsi vedere e scoprire da Baelish. Perché? Semplice: farlo sentire al sicuro e non destargli sospetti che avrebbero potuto farlo andare via, farlo scappare e farlo loro perdere. Far sentire Baelish al sicuro era essenziale. E infatti Baelish inizia a seguire Arya, credendo di averla in pugno. Invece, è lei che ha in pugno lui, con Sansa e Bran, lui è caduto nella trappola.
    – Al primo litigio, la porta è aperta. Per farsi sentire da Baelish e fargli credere che stiano litigando davvero.
    – Al secondo, Arya dà il pugnale a Sansa. Perché girarlo e darglielo, avendola appena minacciata? Una cosa senza senso. Ovviamente glielo dà perché è un segnale. È con quello che uccideranno Baelish e il momento sta arrivando.
    – Le sorelle litigano e Bran è assente. Non ha senso. La spiegazione può essere solo una: non vogliono che sia visto con loro per non destare sospetti.
    – Sansa, che detesta Baelish, improvvisamente lo cerca e se lo tiene vicino.
    – Baelish dice a Sansa che Brienne potrebbe fare da intermediario tra lei e Arya, perché Brienne ha giurato di proteggerle entrambe. Baelish non le dice di allontanare Brienne, le dice di usarla per fare pace con Arya. Ovviamente finge di voler aiutare Sansa a sistemare le cose con Arya, ma è questo che le dice. E Sansa gli dà ragione quando parlano, ma poi che fa? Allontana Brienne, ovvero l’unica persona che, avendo fatto lo scopo della sua vita quello di proteggere entrambe le figlie di Catelyn Stark, figlie che sanno entrambe di quanto Brienne tenesse alla loro madre, potrebbe aiutarle a far pace. Ovvero Sansa fa l’opposto di quanto suggerito da Baelish, di quanto potrebbe rimettere le cose a posto tra lei e Arya. Ovviamente, per non mettere in mezzo Brienne, perché tra lei e Arya deve sembrare che le cose peggiorino e si arrivi al punto di non ritorno.
    – L’ultimo dialogo privato con Baelish è la parte conclusiva, l’ultimo test, il momento in cui il cappio si stringe e Sansa lo fa usando le notizie da Jon.
    – Tutto ciò che Sansa dice nel processo dimostra che era un piano: lei non poteva sapere di Lord Arryn, non poteva sapere di Ned, Arya non poteva sapere del pugnale che lui aveva detto essere di Tyrion e invece era proprio suo. Solo Bran poteva saperlo. Eppure Sansa e Arya elencano queste cose una dopo l’altra e, cosa fondamentale, nessuna delle due è stupita dalle parole dell’altra, dalle rivelazioni. Perché ognuna delle due sa tutto, perché Bran lo ha rivelato loro, subito, dopo che dato il pugnale ad Arya, in privato. Insieme, tutti e tre, hanno teso la tela del ragno, tenendo fuori Bran per farlo parlare solo al momento decisivo.
    E in questo modo, fare giustizia per la loro famiglia, fare giustizia per Sansa e prendersi i Cavalieri della Valle, che ora risponderanno agli Stark.

    È così che è andata.
    “The lone wolf dies, but the pack survives.”
    Il branco sopravvive perché i membri sono uniti e si muovono di comune accordo, quasi all’unisono. Ed è quello che hanno fatto i fratelli Stark.

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