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Game Of Thrones | Recensione 4×08 – The Mountain And The Viper

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Game Of Thrones | Recensione 4×08 – The Mountain And The Viper

Ho letto una volta su Tumblr che i titoli di coda di Game Of Thrones sono su fondo nero perché così riesci a vedere la tua espressione sconvolta nello schermo. E mai frase fu più vera, soprattutto questa settimana, con la 4×08, «The Mountain and the Viper». E quindi, mentre mi guardo la bellissima compilation di YouTube delle reazioni alla fine dell’episodio (check it out here because seriously, it’s pure gold), andiamo con la recensione. Ops, they did it again, they played with our hearts~

Stato d’animo pre-episodio: Non ero pronta. Non ero pronta e non lo sarei mai stata e quando ho messo in caricamento il video stavo per avere un attacco cardiaco, giuro. Penso sia la puntata per la quale ero meno preparata in assoluto. In compenso mia madre, che guarda sempre l’episodio con me, non ha fatto neanche un plissé.

Dunque, il fulcro dell’episodio è, ovviamente, il duello. Atteso, ben preparato già da un paio di puntate. L’occasione per Oberyn Martell di avere la sua vendetta e per Tyrion Lannister di ottenere la salvezza (e magari anche una discreta vittoria sull’accoppiata padre e sorella, ma queste sono mie supposizioni). E come per il Purple Wedding, tutta la puntata è stata un immenso build-up agli ultimi- venti? quindici?- minuti. Nonostante questo, gli eventi non sono mancati, anzi. Quindi andiamo con ordine.

La scena iniziale, a Città della Talpa, penso diventerà la scena che mostrerò a chiunque mi chieda di cosa parli Game Of Thrones, perché abbiamo quelli che, ammettiamolo, sono praticamente i protagonisti dello show: bordelli e uccisioni. Già, perché dopo aver assistito all’indimenticabile performance de «The Bear and the maiden fair» in chiave di rutto da parte di una delle prostitute per la delizia di tre Guardiani della Notte svicolati via dai loro doveri, e dopo le minacce della suddetta prostituta/prossima vincitrice di Westerosi Idol a Gilly e al suo bambino (non ti azzardare sono estremamente protettiva verso i bambini di questo show), irrompono i Bruti, a suon di lame che si infilano nella carne, sangue a palate e grida disperate. Città della Talpa cade, ma non Gilly, salvata dalla pietà di Ygritte, che la lascia vivere raccomandandole di fare silenzio.


Città della Talpa cade, sì, e questo è un duro colpo per i corvi rimasti al Castello Nero. Senza contare Sam, che è distrutto dai sensi di colpa e si tormenta su quale sia la sorte di Gilly (anche se concordo con quello che gli dicono i suoi confratelli per rassicurarlo: la ragazza è sopravvissuta a Craster, al viaggio nelle terre oltre la Barriera, al freddo e a un dannatissimo Estraneo, è una tosta), anche gli altri sono giustamente preoccupati: al Castello Nero sono appena un centinaio, e non potrebbero mai resistere contro l’intero esercito di Mance Ryder. «Come fanno 102 uomini a sconfiggerne centomila?», e con questa battuta il plot del Nord prende la svolta da «passabile» a «decisamente interessante». Non vedo l’ora di mettere le mani sulle ultime due puntate.


(#MAIUNAGIOIA, proprio, povero Gionsnò)

E dal Nord e dal ghiaccio voliamo verso Meereen e il fuoco. Got that? Ice and fire, because, you know, it’s A Song Of Ice And Fire… Okay, I’ll stop. Ragazzi, io lo ammetto: sono carini Missandei e Verme Grigio. Anche se lui dovrebbe essere una macchina senza emozioni e penso che l’addestramento di una vita da Immacolato sia abbastanza difficile da lasciare andare- però sono carini. Il suo discorso è stato bello, la risposta di lei è stata bella, loro due sono belli e quindi ovviamente finiranno per morire tra atroci sofferenze perché questo è Game Of Thrones e c’è già troppa felicità che gira. Ma solo per loro due. Perché finalmente, finalmente, la scena che aspettavo dall’inizio della quarta stagione è arrivata. Jorah viene scoperto: perché sì, quando Viseys era ancora vivo, quando Daenerys è andata in sposa a Drogo, lui era una spia per Varys e Robert Baratheon. Voleva il perdono reale per tornare a casa, quella stessa casa per la quale Daenerys sta smuovendo mari e monti.

E razionalmente, certo, il cavaliere ha le sue colpe, ma non conosceva Daenerys, allora. Ha iniziato come spia ma poi ha cambiato lealtà, ha dato il cuore a Daenerys, è stato la sua spalla in ogni decisione difficile, nel khalasar a pezzi di Drogo e nella Red Waste, a Qarth e a Astapor e Yunkai. Daenerys dovrebbe vedere quanto Jorah sia palesemente lontano dalla corte reale di Westeros, ormai (senza contare che il perdono è firmato da Robert e Robert sta sottoterra ormai da un po’). Ma l’abbiamo già visto, con Viserys e Doreah e gli schiavisti. Daenerys Targaryen, Stormborn e Madre dei Draghi, non ha un cuore gentile. Quindi perdonarlo per lei è impensabile: si sente tradita, é tradita e lo si vede nella sua espressione, nel sussurro col quale intima a Jorah di lasciare Meereen se non vuole essere passato a fil di spada.

E Jorah se ne va, perché alla fine cos’altro può fare, Ser Jorah Mormont, se non obbedire alla sua khaleesi? Abbandona Meereen e per lui si apre una strada nuova, della quale non parlerò because of spoilers, ma che aspetto con ansia. On a fangirl side, gli occhi da cane bastonato di Jorah mi uccidono ogni volta e tutto quello che vorrei fare è infilarmi nello schermo, prendere Daenerys per le spalle e urlarle «WHY DON’T YOU LOVE HIM OH GOD».

 
 

E poi siamo al Moat Cailin. E wow, la scena al Moat Cailin. Prima di tutto, quella metafora del kraken è stata veramente veramente ben piazzata (in questa puntata che a quanto pare sembra piena di metafore che manco la Divina Commedia), e poi take all the awards and give them to Alfie Allen. Interpretare un personaggio al quale é stata letteralmente asportata l’identità, che é stato così torturato e violentato psicologicamente da essere fermamente convinto di essere qualcun altro é già una sfida. Interpretare suddetto personaggio mentre finge di essere la persona che era prima della tortura raggiunge il livello di inception della scena di Hermione/Bellatrix alla Gringott in The Deathly Hallows. Tutta la trattavi di Theon con gli Uomini di Ferro è stata fantastica da vedere, la sicurezza con cui Theon, beh, interpreta sé stesso, e poi la sua facciata che crolla quando il comandante mette in discussione le sue parole. «Reek, Reek, I am Reek», e viene salvato in corner da un’ascia provvidenziale. Tutto quello che vogliono gli Uomini di Ferro è tornare a casa, e si fidano delle parole di Theon. Salvo poi ritrovarsi, ehm, scuoiati. Perché Ramsay è uno che alle tradizioni di famiglia ci tiene.

E quando Ramsay consegna al padre lo stendardo del Moat Cailin, Roose Bolton è di sicuro compiaciuto, perché il Nord è suo. E infatti porta Ramsay su una collina, e gli fa vedere tutte le Terre del Branco- ah, no, scusate. Gli fa vedere il Nord, enorme, alludendo chiaramente al fatto che «tutto questo un giorno sarà tuo, Simb-Ramsay», perché l’ha appena riconosciuto come figlio legittimo. Ramsay Snow diventa Ramsay Bolton, erede di Roose Bolton, Protettore del Nord. E se adesso potesse gentilmente intervenire Drogon e dare fuoco a tutto quel branco di carogne e ai loro uomini scuoiati sarei contenta perché li odio con tutta me stessa, dal primo all’ultimo. Sono affascinanti, sì, pazzi furiosi e calcolatori e affascinanti, ma li odio comunque.

 
 

Le ultime prima del grande scontro sono le Stark ladies. La parte di Arya è minima, in realtà: finalmente arriva al Nido dell’Aquila, con Sandor e la sua ormai palese infezione al collo, solo per farsi che dire che purtroppo Lady Lysa è morta tre giorni prima. Al che, meravigliosamente, Arya scoppia a ridere, mentre il Mastino vuole chiaramente Evanscere da questo mondo. Che adorabile coppia di omicidi fuori come due balconi. Arya che ride tipo «lol all my family is dead» e Sandor che chiaramente «he’s so done with this fucking world».

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E poi la mia bellissima e gloriosa e meravigliosa Sansa. Oh, come sono contenta che abbiano deviato dal libro (anche perché se l’hanno fatto e Sua Maestà il Panzone, aka George Ammazzo-Tutti-Quelli-Che-Ami Martin, approva, vuol dire che sta arrivando qualcosa, per Sansa). Perché la bambina che sognava di castelli e principi a Grande Inverno è diventata questa giovane donna, che finalmente pensa al suo tornaconto e gioca quello che ha con grande maestria, rivelandosi essere una padrona del linguaggio. Perché sì, Sansa non saprà maneggiare una spada come Arya, ma ha passato la sua vita tra finte cortesia e bugie, e qualcosa ha imparato. E quindi davanti ai Lord della Valle si dimostra sotto shock, spaventata e piangente, scagionando Petyr (e non per chissà quale motivo, ma semplicemente perché «Se tu fossi morto, cosa avrebbero fatto di me?») ma al tempo stesso sganciando la bomba della sua vera identità, che la pone in una posizione molto più alta di lui, e di estrema sicurezza, sotto gli occhi dei signori della Valle. E Baelish questo lo sa benissimo. Lo sa e a me é sembrato di vedere che la cosa lo affascinasse e preoccupasse allo stesso tempo, in quel suo sguardo quando Sansa entra nella sala centrale del Nido dell’Aquila, vestiti e capelli tinti di nero, bellissima e sicura di sé. La mia regina del Nord, bella e terribile come il mare e TUTTI L’AMERANNO DISPERANDOSI- no. Wrong fantasy realm, again. Scusate. I have a lot of feels.

 
 
(Creepyship is coming. Ho lo stesso presentimento che avevo con la Hannigram. Tutto questo é sbagliato. Ma non per questo meno figo.)

E infine, eccolo. Il duello per singolar tenzone. E visto che non siamo abbastanza tesi, gli autori allungano ancora un po’ la nostra agonia con un discorso originale (nel senso, non dai libri) tra Tyrion e Jaime, nella cella del primo. Ora, ho girato per Internet e ho visto molte opinioni differenti su questo discorso, che sì, era effettivamente un po’ lunghetto, ma aveva il suo senso. Io sono arrivata a questa conclusione: Orson Lannister rappresenta gli dei, gli scarafaggi che schiaccia con il suo «kuuu, kuuu, kuuu» ossessivo e senza senso sono gli uomini. Orson è gli dei, perché il verdetto tramite duello si appella direttamente agli dei, no? Ma questi dei non hanno un senso, sono come Orson Lannister che schiaccia gli insetti. E gli insetti sono uomini, donne, bambini, innocenti o colpevoli, come sottolinea Jaime, di potere o semplici comuni. Quello che fa Tyrion è cercare di trovare un senso nella misera e devastazione che gli dei portano agli uomini, che siano servi o i conquistatori Targaryen in groppa ai loro draghi o i Lannister con le loro miniere scintillanti d’oro. Tutti finiscono sotto il sasso di Orson, e Tyrion si tormenta chiedendosi il perché. La risposta è che non c’è un motivo, probabilmente. Gli dei sono ciechi. E le campane segnano l’inizio del duello.

 
 
(That’s how you bond in the Lannister family, apparently. How sweet.)

La scenografia allestita per l’incontro è spettacolare, e la tensione si taglia con un coltello. Tyrion è preoccupato, che Oberyn sembri prendere lo scontro alla leggera, senza un elmo, con un’armatura ridotta al minimo (ma curata nei minimi dettagli perché quelle erano scaglie di serpente. Per la Vipera Rossa di Dorne), e beve vino mentre rassicura Ellaria, che invece un po’ si agita a vedere la stazza della Montagna. Ma tutto quello a cui Oberyn pensa è la vendetta, ed è la vendetta a guidare la sua lancia e il suo corpo. Dopo un paio di serie di colpi serrati, Oberyn mette a tappeto la Montagna, tra lo stupore della regina, della corte, la palese ammirazione di Jaime, la speranza di Tyrion e Ellaria.

Lo mette a tappeto, ferito in più punti, e potrebbe finirlo lì. E invece cosa fa, benedetto testa di cavolo che non é altro? FA UN MONOLOGO. NON FARE IL MONOLOGO, FINISCE SEMPRE MALE QUANDO PARTE UN MONOLOGO, PRIMA AMMAZZALO E POI PARLA AL SUO CADAVERE, MIODDIO, OBERYN. Perché quello che Oberyn vuole è sentire la confessione della Motagna. «Say her name. Elia Martell. You raped her. You murdered her. You killed her children», ripete ossessivamente Oberyn. Vuole che Gregor Clegane lo dica, lo ammetta davanti ai lord e alle lady di King’s Landing. Ed è talmente preso dalla sua vendetta che si distrae: la Montagna lo fa cadere, con un colpo che gli fa partire almeno metà dei denti. Gli piazza le mani sulla faccia e spinge, spinge nelle orbite, e devo ammettere che ho visto tante scene splatter nei film, ho amato ogni pellicola di Tarantino, ma questa scena, e l’urlo agonizzante di Oberyn, le parole piene d’odio di Clegane, «Elia Martell. I killed her children. I raped her. And then I smashed her skull», e poi quell’orribile crack delle ossa, va oltre la mia soglia di sopportazione. Mi ha lasciata veramente disturbata, e il grido disperato di Ellaria era l’unica colonna sonora appropriata.

 
(Tra l’altro, il grido di Indira Varma è stato probabilmente più straziante della morte in sé per sé. Kudos to that acting.)

L’ultima scena è il viso scioccato di Tyrion, il sorriso di vittoria di Cersei, e la sentenza di Tywin. «Tyrion Lannister, I sentence you to death». Schermo nero. La mia faccia sconvolta é ben visibile in mezzo ai nomi del cast.

 
 

Dunque, che dire? Oberyn Martell è morto, dopo appena otto episodi in cui era riuscito a diventare uno dei personaggi più amati di questa stagione, e forse di sempre, dall’inizio della serie. Ora, ho visto una varietà di reazioni, ma mi sembra di sentire nel fandom lo stesso clima che c’era dopo la morte di Ned Stark. Anche tra i lettori dei libri, perché leggere una scena così è una cosa, ma vederla- ew, that was fucked up. That fucked me up. Io sono in lutto, sappiatelo. «Dolce principe, addio». E volete sapere qual é stato il commento di mia madre, mentre io piangevo tutte le mie lacrime? «Forse avrebbe dovuto indossarlo, quell’elmo». I swear, quella donna é più intaccabile dell’acciaio Valyriano. Mi consolo col Game Of Tags di quest’episodio.

 
 
 
 

Vi lascio al promo del prossimo episodio, la 4×09, «The Watchers on the Wall», sempre sottotitolato dai ragazzi di Game of Thrones – Italy, che si preannuncia ben Nord-centrico. Nel frattempo, passate anche da ~ Le migliori frasi de «The Game Of Thrones» ~, e alla prossima settimana, se non sarò annegata nelle mie lacrime prima.

8 COMMENTS

  1. Sono d’accordo , soprattutto sullo shock della scena finale , mi aspettavo che non avesse alcuna possibilità contro la montagna ma non mi sarei mai immaginato una morte così brutale.Per non parlare del sorrisetto compiaciuto di Cercei , tua figlia è a Dorne che cazzo ridi.Nonostante la mia delusione per la morte di Oberyn (era un bel personaggio)l’episodio mi è piaciuto molto e anche per questo che amo GoT perché riesce sempre a stupirmi.

    • GOT fa così ogni volta. Oh, quel personaggio ti piace? Bene, nella prossima puntata lo facciamo fuori. E del resto é questa insicurezza perenne in cui vivi senza sapere chi vive o muore che probabilmente lo rende uno dei più grandi show attualmente in onda. Io sapevo cosa sarebbe successo perché l’avevo letto, ma non per questo é stato meno traumatico. E spettacolare.

  2. Sì, è vero, Verme Grigio e Missandei sono tanto caruccini, pucciosini e tenerini, e …

    ROTFL!

    No.
    Just.
    No.

    Per me il loro è stato un soltanto un filler finalizzato a mostrare i pettorali e il lato B della bella mulatta. E spero vivamente di non sbagliarmi, così almeno avrò la certezza di non dover assistere ad un solo secondo di più di questa ignobile manfrina.
    Ma il peggio viene dopo. I discorsi tra Missandei e Daenerys… mi piace, non mi piace, mi guarda, non mi guarda, il pilastro, le rocce…ma davvero, siamo impazziti? Sembravano due bimbeminkia 15enni che parlottavano su un forum di girl power.
    Vedi, il punto non è tanto che Verme Grigio sia una macchina da guerra intrappolata in corpo umano, ma che è CASTRATO. Non dovrebbe proprio avere impulsi sessuali di alcun tipo. Ora, non ricordo se anche nel telefilm fosse stato accennato, ma nei libri è spiegato che gli Immacolati vengono castrati proprio perchè, quando si ritrovano a camminare tra le macerie di un villaggio raso al suolo, per dire, non abbiano alcuna voglia (e ovviamente non potrebbero) di perdere tempo stuprando quel che capita loro a tiro. Vincono e vanno avanti per la prossima missione.
    Hai mai visto un gatto castrato che va dietro alle gattine in calore? Ecco, stessa cosa anche per gli umani. E non è una pratica che si è inventato Martin, ma risale a ben prima del medio evo, ed era abbastanza nota nel sud-est asiatico, dove venivano addestrati interi eserciti di eunuchi.
    Ma poi, anche ammesso e non concesso che un eunuco provi attrazione per una donna, com’è che Verme Grigio si “sveglia” soltanto con Missandei e non con la pur sempre giovane e bella Dany, verso la quale spesso e volentieri è stato appiccicato come un francobollo? non sarà mica un purista della razza?
    No, ma veramente, una storiella da romanzetto da spiaggia, che fa acqua da tutte le parti, come la guardi la guardi. E di nuovo, grazie tante Benioff & Weiss.

    Apprezzo molto la tua interpretazione sul discorso con cui Tyrion ha ammorbato uno svogliatissimo Jaime, che sembrava un nipote che ascolta un vecchio zio moribondo del quale non gliene frega nulla (complimenti pure a te Alex Graves, regista dei miei stivali), la trovo davvero affascinante e sensata.

    MA!

    Tyrion è di gran lunga il personaggio a cui è stato dedicato più minutaggio in tutta la saga. C’era davvero bisogno di ulteriore approfondimento? Avrei potuto concepire una trovata del genere per qualche altra presenza molto più secondaria, ma santo cielo, che par di scatole! L’abbiamo capito che rischia la pelle, sono tre intere, maledette puntate, ma gli sceneggiatori cosa pensano? Che a vedere lo show ci sia un branco di ritard… ehi fermi tutti… ora che ci penso, se come parametro si prende il tipico pubblico facilone USA, che mangia schifezze e tracanna birra industriale davanti alla TV in stile Homer Simpson, forse non hanno tutti i torti. Quindi è questo GoT? Un concentrato di fan service per palati di bocca buona?
    Pessimismo e fastidio a profusione.
    E Sansa che fa il cosplay di Morticia Addams non migliora certo le cose. Non bastavano tutti quegli sguardi d’intesa con Littlefinger concentrati in una sola puntata. No. E che scherziamo? Poi il pubblico non capisce, troppo sfumato, troppo sofisticato. Facciamola scendere tutta sexy appena uscita da una fanfiction scritta da un ragazzino infoiato. Sì, ora si capisce che è cambiata! Perchè ha cambiato anche l’abito! Ora è kattiva è manipolatrice!111111!11

    L’altro ieri ho visto 40 minuti di filler che precedevano un duello.

    Sigh…sob…ma soprattutto SGRUNT!

    Spero che nella prossima si combatta e basta, voglio una bella ondata di sangue che lavi via queste brutte sensazioni.
    Concludo con l’unica nota positiva, almeno per me, dell’intero episodio. Oltre al duello, ovviamente. L’interpretazione di Alfie Allen è stata di nuovo eccezionale. Miglior attore della stagione. Stop.

    • Ora, tutta quest’approfondimento sul discorso degli eunuchi ammetto di non averla fatta. Il mio era un commento scherzoso, ma certo é che in tutta l’economia dello show di Missandei e Verme Grigio, sinceramente, poco me ne importa. E anche dei discorsi dalle metafore pietose di Daenerys, motivo per i quali non ne ho neanche parlato nella recensione. Aspettavo le scene di Meereen solo per Jorah, e tutto il resto non mi ha interessata poi troppo.
      Sul discorso di Tyrion, invece, secondo me é anche una questione di puro e semplice contratto. Forse Peter Dinklage ha un determinato tempo in cui deve stare sullo schermo (anche se purtroppo non sono ancora un’esperta di contratti cinematografici). A me il discorso, per quanto un po’ noioso e sul quale si potrebbe aprire una parentesi immensa su come viene vista la malattia mentale e la malattia in generale a Westeros, non é dispiaciuto. Friggevo per vedere il duello, ma alla fine cercare di interpretarlo é stato bello. Non é semplicemente per spiegare di nuovo che sta rischiando la pelle, anche perché di primo impatto il senso di tutta quella metafora sugli scarafaggi non arriva subito. Almeno, io sul momento non ho capito se stesse parlando solo di lui, dell’umanità, o se stesse semplicemente raccontando una storia a Jaime per rivangare la loro infanzia.
      E anche per Sansa vale la stessa cosa. I capelli se li tinge anche nel libro. Ed é giusto che il suo cambiamento interiore sia segnato anche da un cambiamento esteriore, succede spesso, in molte serie tv e molti film. Non credo sia tutto per “spiegare”, anche se del resto, a veder bene, Game Of Thrones é una serie scritta da un americano, adattata per lo schermo da due americani, diretta da registi americani e pubblicata da un’emittente americana per un pubblico primariamente americano. Che poi venga trasmessa anche nel resto del mondo é un fattore secondario. Tutte l serie americane hanno scene di spiegazione, ma anche gli stesso libri, moltissimi film, é un sistema implicito nel loro modo di fare intrattenimento, io credo, non una conseguenza dello stereotipo dell’ “americano medio”, che tra l’altro non é sempre vero. Io in America ci sono stata, tra l’altro anche in una zona abbastanza rurale, in West Virginia, e ho conosciuto ben poche persone così. Semplicemente, gli americani hanno questa tendenza alla spiegazione. Non perché non capiscano, ma io credo sia per chiarezza. E comunque non é di certo il cambio d’abito di Sansa a rovinare un episodio che secondo me é stato davvero davvero bello (e per quanto riguarda la sua sensualità, oddio, Margaery si é vestita anche peggio e nessuno le ha detto niente dietro).
      Concordo su Alfie Allen, una grande interpretazione che sinceramente non mi sarei mai aspettata, ma non sul resto: a me l’episodio é piaciuto, e non capisco da dove derivino le tue “brutte sensazioni”.

      • Ma è proprio perchè Missandei e Greyworm sono personaggi secondari mi irrita incredibilmente tutta questa attenzione verso la loro storiella. Almeno fosse plausibile… Io, da spettatore, posso pure dar loro poca o nessuna importanza, ma rimane sempre il fatto che nell’episodio rubino minuti preziosi.
        La questione Jorah l’ho trovata un pò troppo tirata via, e Dany cambia atteggiamento verso di lui fin troppo repentinamente. Per come è stata presentata nel telefilm, lui non ha mai fatto nulla per nuocerle, e anzi l’ha aiutata decisamente più di chiunque altro. Ma a lei basta una lettera in cui si capisce che Jorah è una spia e tanti saluti. Poi non ho ben capito perchè se la sia presa così tanto per il fatto che lui abbia menzionato ai reali di Westeros anche del figlio avuto da Drogo, come se fosse l’unica cosa importante in tutta la faccenda. Doppio mah…
        Il discorso di Tyrion può essere interpretato da più punti di vista, e sarebbe anche interessante (sforzandosi) ma ripeto, diventa assolutamente inutile nel momento in cui è un personaggio ultra-presente come Tyrion a farlo. E se veramente ci fosse tutta una precisa contrattuale dietro io mi preoccuperei, altrochè! Non farebbe altro che rafforzare la mia ipotesi sul fatto che la produzione abusi del talento di Dinklage per coprire eventuali falle d’ispirazione.
        Sansa i capelli se li tinge anche nel libro, vero. Però se li tinge dall’inizio, per nascondere la sua vera identità. Che nel telefilm se li tinga dopo aver spiattellato chi è davvero ai lord della valle rimanenti non ha molto senso. Ormai l’hanno vista entrare cani e porci con i suoi capelli rossi, quindi quello che vediamo nel telefilm è semplice fan service.
        Forse non mi sono spiegato bene nel mio post precedente. Non sono io che ritengo il pubblico televisivo USA un branco di faciloni, ma la HBO. Sono loro stessi che, in un certo senso, ammettono che certe “sciccherie” narrative non sarebbero comprensibili, e la conseguenza di tutto ciò sono scene tipo Sansa che scende la scalinata in stile dark lady.
        Per dire, anche lo stesso Martin è statunitense, ma lui non si mette a scrivere nero su bianco: “Oberyn è bisessuale, sappiatelo!” oppure “Renly e Loras si lovvano, chiaro?” Ma lo lascia intendere in modo anche abbastanza elegante. Invece alla HBO no, devono rendere tutto il più esplicito possibile, perchè evidentemente sono convinti che chi si limita a guardare GOT alla Tv sia pure lento di comprendonio.

        • Allora non avevo capito bene io. Probabilmente sì, é la produzione di HBO, ma del resto quando si passa da un libro allo schermo bisogna sempre fare dei cambiamenti. Probabilmente perché un tomo di seicento pagine come i libri di A Song Of Ice And Fire non attraggono tutti, mentre una serie ormai così popolare come Game Of Thrones ha raggiunto un pubblico molto più vasto di quanto i libri potessero sperare – e non tutti sono grandi appassionati di fantasy. Conosco molte persone che guardano GOT pur non avendo amato per niente Il Signore Degli Anelli o altre simile saghe di medieval fantasy, quindi va da sé che la produzione deve tenersi stretta l’audience – tutta l’audience. Aggiungendo cose da commediola romantica e spiegando bene i passaggi e dando molto tempo schermo ai personaggi preferiti dal pubblico, come Tyrion.
          Del resto, per quanto per noi le serie tv siano una passione, per loro sono un lavoro.

  3. Bellissima recensione!!!!!
    Solo una cosa: intanto l’episodio è The Mountain and the Viper, hai scritto the LIon!!

    Comunque io la risata di Arya non l’ho interpretata come isterica “oddio tutta la mia famiglia è morta” , secondo me è scoppiata a ridere perchè il Mastino ha fatto tanto per portarla lì solo per beccarsi la ricompensa e ora invece rimarrà a bocca asciutta…mi sembra di aver anche letto un’intervista di Maise Williams in cui dice che ride per quel motivo lì…

    Comunque condivido in pieno il pensiero di tua mamma: mettetevi un cavolo di elmetto!!!!

    • Oh, crap. Grazie, appena finisco di scrivere il commento volo a correggerlo!
      E comunque sì, penso anch’io che la risata di Arya fosse per il fatto che il Mastino non mette le mani su nessuna ricompensa, adesso, però sul momento sembrava davvero un “tutta la mia famiglia é morta ahahahah lol sto impazzendo”. E poi sono stata condizionata da quel Game Of Tags che é la meraviglia.

      In qualunque caso, grazie mille! E ricordatevi gli elmetti, per i Sette Dei!

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