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Game Of Thrones | Recensione 4×05 – First Of His Name

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Game Of Thrones | Recensione 4×05 – First Of His Name

Sappiate che sto scrivendo questa recensione nella biblioteca della mia università e seduto dietro di me c’é un tipo che assomiglia paurosamente a Oberyn Martell. Paurosamente nel senso che potrebbe essere Pedro Pascal in persona, non che faccia paura. Se a metà recensione spunteranno fuori cose come ‘UNBENT UNBOWED UNBROKEN’ random saprete a chi dare la colpa. Ma detto questo, welcome back per la puntata 4×05, «First Of His Name»

Stato d’animo pre-episodio: Niente di troppo particolare, devo ammetterlo, se non la solita eccitazione da GOT che mi fa saltellare per casa cantando la sigla. Ma probabilmente é colpa mia. Sono stata sommersa da studio e ricerche e lunghi pomeriggi in biblioteca mentre fuori c’era un sole che neanche a Dorne. Ugh, scuola, smettila di distrarmi da Westeros, per cortesia!

Ma ad essere molto onesti, insomma, non c’era niente di particolarmente eccitante in questo episodio diretto magistralmente e che comunque é servito ad assestare la situazione. É come dopo un temporale: calma piatta per qualche giorno prima che si scateni di nuovo una tempesta. Quindi noi aspettiamo. Ci rilassiamo. Pensiamo di essere al sicuro. E poi BANG, succederà qualcos’altro che ci terrà svegli per settimane. But hey, it’s the circle of Game Of Thrones. And you know you love it.

(no okay ma stavo ascoltando la sigla in cuffia, perché quando scrivo mi ritrovo sempre ad ascoltare la sigla, e l’Oberyn-Martell-di-Torino si é alzato ed é venuto a cercare un libro vicino al mio tavolo. secondo me ha sentito il richiamo. sono inquietata, seriamente.)

Dunque, andiamo con ordine. Prima fra tutti, l’incoronazione di Tommen. Ora, io adoro Tommen. É vero che é un bambino e di solito i bambini sono facili da adorare (a parte Joffrey, ma vabbé, lui é un caso a parte), però quello che dice Cersei é vero: probabilmente é l’unico veramente meritevole a sedersi su quella maledetta sedia negli ultimi cent’anni. Tra Targaryen folli e Baratheon ubriaconi e Lannister sadici, Tommen sembra davvero una benedizione per i Sette Regni. E Cersei lo riconosce benissimo, così come Margaery. Ammetto che quelle due insieme mi fanno salire l’hype a mille – le preferisco mentre si lanciano frecciatine e cercano di farsi fuori, ma da alleate penso potrebbero facilmente conquistare tutti i Sette Regni senza problemi. Per ora si limitano ad una sorta di tregua: Cersei amava Joffrey, vero, ma non é per niente stupida. Sapeva perfettamente chi era, cosa faceva. Lo dice lei stessa. «I’m not easily shocked, but some of the things he did shocked me», e comprende anche che la vita sarebbe stata un inferno per Maergery. E sa che Tommen ha bisogno di alleati forti per restare sul trono, visto che ha a malapena dieci anni. E i Tyrell, come dice qualche scena dopo Lord Tywin, sono i più potenti, dopo i Lannister. Quindi Cersei acconsente a organizzare il matrimonio tra Maergery e Tommen, e anche (sembra) a sposare Loras. Un consiglio: facciamo due belle cerimonie sobrie per pochi intimi e speriamo ch questa volta i Sette Dei ce la mandino buona. Basta nozze colorate. Che fine hanno fatto quei bei classici matrimoni dove lo sposo e la sposa si fanno gli occhi dolci invece di ammazzare piccioni e l’unica cosa che la nonna cerca di fare é accasare la nipote single con il cugino figo dello sposo? Insomma, la vera domanda della saga non é chi si accomoderà sul Trono di Spade, é, chi riuscirà a sposarsi in santa pace senza qualche morte? (A meno che non si parli di Dothraki. In quel caso gli sventramenti sono ben accetti e anzi, consigliati. Ecco, forse George Martin doveva fare il wedding planner per i Dothraki, altro che scrittore.)

E poi eccola, la mia Daenerys. E su Dany ho due cose da dire. Uno, prestami il tuo guardaroba e soprattutto la tua hair stylist, per favore. Due, perché continui a chiedere consigli se poi non li ascolti? Allora, la nostra khaleesi ha conquistato Meereen e sarebbe tutto pronto per far vela verso il Continente Occidentale. Con diecimila Immacolati e duemila mercenari e tre draghi, direi che le possibilità di Daenerys sono abbastanza alte, e con me concordano sia ser Barristan che ser Jorah, quindi your argument is invalid, sorry. Se non fosse che Jorah ha delle notizie preoccupanti in arrivo dalle altre città della Baia degli Schiavisti: Yunkai e Astapor sono ritornare alle loro condizione originarie dopo la partenza della Madre dei Draghi, e probabilmente non appena Daenerys leverà le ancore la situazione precipiterà anche a Meeren. La khaleesi allora chiede aiuto a Jorah. Cosa dovrebbe fare? Lui le consiglia di andare a Westeros, perché é quello il suo obbiettivo, e i Sette Regni sono deboli, dopo la Guerra dei Cinque Re, e guidati da un bambino. Non c’é momento migliore. E quindi Daenerys, ovviamente- non segue il consiglio proprio per un cavolo. Allora se sai già che farai di testa tua non disturbarti a chiedere solo per poter poi dire che sei la regina e bla bla bla. Io amo Daenerys, questo penso sia chiaro. Voglio vedere lei sul Trono di Spade, anche se poi mi piacerebbe impazzisse come suo padre, ma vabbé non é questo il discorso. Io amo Daenerys ma si sta montando la testa. «You’re Daenerys Stormborn. You’re the mother of dragons. You’re a Targaryen.», «I need to be more than that.». Dany, no. Questo tuo complesso da salvatrice bianca, e questa tua idea di superiorità ti porteranno male, lo so già. Ma da un punto di vista de personaggio, penso che sia perfetto: se non avesse questo enorme difetto Daenerys sarebbe la Mary Sue di Westeros, piena di potere e con un esercito, bella da star male, con la migliore pretesa al trono. Quindi kudos to you, George, vecchia volpe.

 

On a side note, possiamo parlare di Daario? A me non fa né caldo né freddo ma gli danno certe battute da commedia romantica che veramente non ce la posso fare. «Who told you to take their navy?», «No one.», «So why did you take it?», «I heard you like ships.» Seriously, Daario? Passiamo dai fiori a una flotta? Wow. Non abbiamo mezze misure, vedo.

 
 

(anche a me piacciono le ship, daario. che ne dici di portarmi una destiel e una sterek e una johnlock e una captain swan, tanto per restare in ambito telefilmico?)

La scena con Cersei e Oberyn mi é piaciuta molto (e non solo perché Lena e Pedro sono la mia più recente rpf obsession. So che non sembra, ma riesco a vivere una vita al di là dello shipping. Credetemi). Non so se abbiano cercato di riparare il danno fatto dalla 4×03 e in generale da tutte le stagioni prima in cui hanno fatto sembrare Cersei il diavolo incarnato e adesso devono un po’ arginare i danni dandole un lato umano. Resta il fatto che la Cersei che parla dei suoi figli é sempre un’emozione, perché sì, Cersei é la regina cattiva, Cersei é crudele, ma Cersei é una madre, e nonostante tutto si butterebbe nell’Altofuoco per i suoi figli. E ricordiamoci che Myrcella é andata a Dorne della terza stagione. Oberyn la rassicura, che la principessa é felice. E quel, «Everywhere in the world they hurt little girls.» mi ha distrutta. Possibile che non riesca a vedere una singola puntata di questo show senza finire a frignare?

 
 

E adesso, Sansa. Parliamo di Sansa al Nido dell’Aquila. Quando ha detto «My name is Alayne» per poco non flippavo il tavolo – ho aspettato così tanto per Alayne che credevo non sarebbe più arrivato il momento. Vai, my child. Impara ad essere una regina. The queen in the north!
Lysa resta la pazza furibonda che mi ricordavo dalla prima stagione. Passa da amorevole zietta a furia vendicatrice gelosa nel tempo netto di 0.2 secondi, e al posto di Sansa sarei spaventata anch’io. Ma cara Lysa- spero che tu ti goda il tuo matrimonio, davvero. Ti ricordo che siamo a Westeros. E ti ricordo che l’uomo che hai sposato é Petyr Baelish.
Io odio Petyr Baelish. E lo amo alla follia perché lì dentro nessuno se n’é ancora reso conto, ma é lui a tirare le fila di tutti quanti. Vi ricordate il sorrisino quando Cersei gli ha fatto quel teatro del «Power is power»? Ecco, secondo me si stava trattenendo dallo scoppiarle a ridere in faccia. Per favore, Cersei. Quello che hai tu é solo quello che Petyr ha pensato di lasciarti perché quell’uomo ha programmato tutto anni e anni fa! L’avete sentito mentre parlava a Lysa? Chi ha fatto fuori Jon Arryn? Chi ha orchestrato l’inganno a Ned Stark? Chi tiene in mano praticamente metà dei Sette Regni, ora che é sposato alla Lady della Valle e ha a disposizione l’erede del Nord? Mentre leggevo i libri ero sconvolta e continuavo a ridere in stile Anderson alla fine dello speciale pre-quarta stagione di Sherlock. Questo é il motivo per qui Game Of Thrones é una gran serie. Il modo in cui fatti che pensavi archiviati ritornino in luce e personaggi che ormai pensavi di aver inquadrato escano completamente dagli schemi. E quindi non vedo l’ora di avere più Petyr Baelish, più dei suoi inganni e dei suoi piani e della sua sete di potere. Ma state tranquilli, non urlerò come Lysa – davvero, donna, trattieniti un po’. Come se non sapessi che stava pensando a Cat.

Poderick e Brienne diventeranno i miei preferiti, me lo sento. Poderick é un tenero Teletubby che diventerà un enorme badass e Brienne che cerca di non fare troppo la mamma orsa é meravigliosa. Senza contare che quando Poderick ha bruciato il coniglio la prima cosa che mi é venuta in mente é stata, «Stupid fat hobbit!». Tra l’altro, vorrei fare un plauso alla recitazione di Gwendoline Christie perché si é visto nettamente il cambiamento negli occhi di Brienne mentre Pod raccontava della Acque Nere, in modo in cui ha smesso di vederlo solo come un ragazzino di palazzo e considerarlo un combattente. Arriveranno a rispettarsi e a difendersi, quei due, lo so. E continueranno a bruciare conigli, ma questa é un’altra storia.

 
 

La controbilancia di Poderick e Brienne, pieni di giustizia e onore e buoni propositi, sono Arya e il Mastino, che invece sono decisamente di meno scrupoli e sono tutti e due sull’orlo della follia. Mi chiedo cosa abbia pensato Sandor a sentire l’ultimo dei nomi dell’odio. Arya, child, anche tu non hai mezze misure, proprio come Daario. Ma al tuo posto probabilmente penserei lo stesso.
La scena successiva, Arya che balla la danza dell’acqua, é stata strepitosa. Potevo quasi sentire i pensieri nella sua testa, swift as a deer, quiet as a shadow, fear cuts deeper than swords. E di nuovo, per quanto il Mastino non possa permettersi di alzare anche un solo dito sulle ragazze Stark, le sue lezioni sono quelle che restano, ad Arya. Urlate e digrignate e sputate con scherno, ma il Mastino capisce Westeros, nel bene e soprattutto nel male, sa come gira il mondo, mentre Arya ancora no: e ogni cosa che Sandor le dice le resta dentro, e la rende ancora più terribile di quanto già non sia adesso. Non volevi la vita da la lady di un castello, Arya? Bé, adesso certamente non lo sei.

 

La puntata si conclude di nuovo col Nord, e per quanto il plot abbia avuto un piccolissimo e interessante miglioramento con la scorsa puntata, per me é no. Insomma. Non concludete le puntate con il Nord, con Bran e Jon. No, diventano noiosi, venti minuti sparsi nella neve con la faccia teste di Kit Harington e Jojen che continua a dire le solite cavolate su corvi a tre occhi e alberi-diga (con questo, non che io detesti Jojen, anzi). Almeno la battaglia al castello di Craster é stata un miglioramento che mi ha tenuta sveglia, e mi é piaciuto anche il modo in cui Bran si é liberato usando Hodor – il controllo mentale é sempre stato un elemento che mi affascina, in una trama. Mi affascinano gli effetti che ha sia su chi controlla sia su chi é controllato, soprattutto se quest’ultimo é Hodor, così buono e innocuo, che si ritrova ad aver spezzato il collo di un uomo con la stesa a facilità con cui si ammazza una gallina. E guardate un po’ come la sceneggiatura ha risolto il problema di Vargo Hoat al nord! Ho anche acceso una candela allo Stranger perché Bran e Jon non si sono incontrati. Per fortuna, altrimenti davvero avremmo incasinato la trama così tanto da non riuscire più a tirarcene fuori: così abbiamo un po’ di angst in più, é vero, ma a quello ormai ci siamo abituati.

Se Bran mi pesa, in chiusura, ecco, ai lupi non posso mai dire di no. Il modo in cui Ghost si é avventato su Rast (ed era palese che sarebbe finita così dalla prima scena in cui l’hanno fatto vedere mentre maltrattava il metalupo). E anche la piccola reunion di Jon e il suo lupo. Il simbolismo dei metalupi e degli Stark é una delle cose che più mi affascinano di tutta la saga (e anche di tutte la otre case in generale, dai draghi ai leoni). Quindi concludo con questo, When snow falls and the white winds blow, the lone wolf dies but the pack survives. La vendetta degli Stark arriverà, prima o poi.


E dopo questo momento profondo e drammatico, vi lascio col promo della 4×06, «The Laws of Gods and Men», come sempre subbato dai nostri confratelli di Game Of Thrones – Italy. Passate da loro e anche da ~ Le migliori frasi de «The Game Of Thrones» ~, in attesa della prossima puntata. Come per la recensione scorsa, vi prego di segnalare eventuali spoiler nei commenti. Grazie mille per aver letto, ladies and knights!

6 COMMENTS

  1. “anche a me piacciono le ship, daario. che ne dici di portarmi una destiel e una sterek e una johnlock e una captain swan, tanto per restare in ambito telefilmico?” Quoto, quoto e straquoto (?)!!!!!

    • Una frase come “I heard you like ships” secondo me l’hanno lanciata apposta per il fandom. Sembra una cosa che potrebbe dirmi Babbo Natale, se finalmente si decidesse a darsi una mossa e far piovere un po’ di canon XD

  2. Per i sette inferi e le loro maledette madri, non possono inventarsi una morte atroce appositamente per il telefilm soltanto per Daario 2.0?
    Eppure lo sapevo che sarebbe ricomparso in questa tornata…
    Comunque.
    A me il finale a nord è piaciuto. Locke si è rivelato alla fine un bluff, ma forse è meglio così, a pensarci bene è durato pure troppo all’interno della serie. Chissà come reagirebbe Jaime se sapesse di esser stato vendicato dallo stesso ragazzino che lui stesso aveva defenestrato…
    Da notare che in entrambe le scene con Rast – nella precedente e in questa puntata – si sentivano chiaramente i corvi gracchiare… chissà cosa vuol dire… uhm…boh…mah…
    Cersei e Margaery magari riuscirebbero a conquistare tutti i sette regni, ma nessuna delle due la vedo proprio adatta ad amministrarli. E Tywin ormai sta mostrando sempre più i suoi limiti, dopotutto è umano anche lui, quando parlava della banca di ferro sembrava un operaio in bolletta.
    Brivido d’adrenalina quando Oberyn nomina la sue figlie.

    • Daario dovrebbe lasciar perdere i regali a Daenerys e concentrarsi sul fare l’uomo serio a capo di una compagnia di duemila mercenari, tanto per dirne una. Così.
      Sono contenta anch’io che Locke si sia rivelato una cosa passeggera senza troppe modifiche alla trama e ammetto che comunque sia stato un bel finale, con un bel po’ di sangue e fuoco tipicamente à la GOT, ma non so. Il plot del Nord sta ancora ingranando, é ancora lento e pieno di buchi, di misteri, e metterlo in finale di puntata é un po’ pesante. Si sono salvati con Ghost.
      Ah, questo poco ma sicuro. Conquisterebbero i Sette Regni, Cersei e Margaery, e poi li raderebbero al suolo facendosi a) la guerra a vicenda e b) sgambetti per avere più potere. Ma é questo lo scenario che mi piace. Una calma apparente e poi di nuovo il caos totale (e sono sicura di avere già detto più volte che é questo che voglio per Daenerys).
      a me la parte della Banca di Ferro non é dispiaciuta, anche se era palesemente un filler/spiegazione. Tywin, amico mio, a quanto pare non ti esce l’oro dal fondoschiena, allora. What a pity.
      E Oberyn resta Oberyn. Il modo in cui parla di Myrcella e di sua figlia Elia e quell’angoscia sempre presente per la sorella, quel desiderio di vendetta che si nasconde appena sotto la superficie – é fantastico.

      • Ogni volta che Oberyn pronuncia quel nome, Elia, prego i sette che non mi ammorbi con le sue frecciatine cariche di odio vendicativo. Meno male che con Cersei c’è stato comunque un bel duetto.
        Uh, quasi dimenticavo i miei complimenti alla regista Michelle MacLaren, che riesce di nuovo a tirar fuori tre quarti d’ora di girato senza nemmeno una sbavatura. Nella precedente puntata ne giovò particolarmente Emilia Clarke (Daenerys), mentre stavolta direi che l’attrice più “cresciuta” è stata Natalie Dormer (Margaery). Finora ha sempre elargito quasi sempre sorrisi maliziosi e ruffianeria assortita, ma stavolta l’ho trovata più intensa e sfaccettata.

        Quando ho sentito le urla di p0rno Lysa ho temuto per il peggio, già sudavo freddo all’idea che sullo schermo si materializzasse da un momento all’altro qualche nudità made in HBO con protagonisti lei e Littlefinger. Pericolo scampato!

        • Sì, anche a me é piaciuto molto il dialogo tra Cersei e Margaery. Andava oltre a quelle che sono le loro caratteristiche principali, quelle che vediamo sempre sullo schermo. E kudos alla mia Natalie per tutto.

          Lasciamo perdere quella scena, già mi aveva dato i brividi nel libro ero già terrorizzata all’idea. Per fortuna si sono limitati alle urla, che sono state comunque da far accapponare la pelle. Ew, Lysa, pazza furibonda. Proprio non riesco a sopportarla.

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