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Game of Thrones | Intervista ai produttori sulla stagione 5

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Game of Thrones | Intervista ai produttori sulla stagione 5

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Ci siamo lasciati alle spalle un’altra stagione epica e abbiamo davanti un’altra promettente stagione. Per la quinta stagione di Game of Thrones gli showrunners David Benioff e Dan Weiss trarranno ispirazione del quarto e quinto romanzo della saga A Song of Ice and Fire di George R.R. Martin: A Feast for Crows e A Dance with Dragons (ogni romanzo si concentra su personaggi diversi coprendo più o meno lo stesso periodo di tempo).

Qui sotto parliamo con gli showrunner dell’anno prossimo.

(N.B.: La prima parte di quest’intervista è stata condotta via email, con i produttori che hanno risposto con comunicati congiunti).

ENTERTAINMENT WEEKLY: Siamo giunti ad un importante giro di boa. George R.R. Martin aveva inizialmente pensato i suoi libri come una trilogia e la fine di A Storm of Swords sembra il primo ed unico punto di rottura naturale nella saga. Inizia anche una parte di narrazione che alcuni fans non hanno trovato interessante come quello che la precedeva. Che cosa ci dite quella stagione 5?
DAVID BENIOFF & DAN WEISS: Dopo aver concluso la terza stagione eravamo nervosi per la quarta: abbiamo aspettato il Red Wedding così a lungo che, una volta dopo averlo girato, avevamo paura che tutto quello che sarebbe venuto dopo sarebbe sembrato un anti-climax. Quando abbiamo delineato la stagione 4 siamo diventati meno nervosi, ancora meno nervosi quando scrivevamo gli episodi e tutto il nervosismo è evaporato quando abbiamo visto i directors’ cuts e capito che avevamo davanti una stagione grandiosa. Anche per la stagione 5 la paura ha iniziato a dissiparsi quando l’abbiamo delineata e abbiamo realizzato quanta storia avessimo da raccontare. Ora che abbiamo quasi finito con le prime bozze per ogni episodio, non vediamo alcun motivo per cui la prossima stagione non dovrebbe essere la più forte tra quelle finora prodotte.

Ogni stagione ha usato materiale dei libri che andava oltre alla quantità di storia predisposta per la stagione in questione. Immagino che arriverete alla fine di Dance con la maggior parte delle storyline principali entro la fine della prossima stagione, se non prima…e ovviamente dovete preparare la stagione 6, come minimo. Arrivati a questo punto sapete già come andranno a finire i personaggi?
Abbiamo parlato a lungo con George della direzione in cui sta andando con i libri e continueremo a farlo. I suoi libri sono lo scheletro di quello che stiamo costruendo. In fin dei conti lo show deve funzionare a modo suo e continuare ad andare avanti. Il nostro lavoro è quello di conciliare, al meglio delle nostre capacità, questa necessità con il lavoro di George.

Pensate ancora che in totale le stagioni saranno 7?
Sì.

La produzione andrà in Spagna e le informazioni dei casting sono piene di personaggi di Dorne. Possiamo dunque immaginare che passeremo del tempo a Dorne? E se sì, che cosa vi piace della storia di Dorne?
Dorne ci sarà e ne siamo entusiasti. Chi non vorrebbe passare del tempo a Dorne? Hanno valori e priorità ammirabili. E avete visto il soprabito di Oberyn?

In questa stagione abbiamo visto sia Littlefinger che Varys voltare le spalle alla corona per lavorare da soli a piani sconosciuti. Potete anticiparci qualcosa di quello che hanno in mente questi due?
Littlefinger ha detto ad un paio di persone quello che vuole: a Varys, Sansa, qualche prostituta e a noi. Vuole tutto. Vuole sedersi su quel trono. For forza di cose, il suo percorso sarà contorto e indiretto. Ma, in qualche modo, tutto quello che fa è per arrivare a quell’obiettivo. Per quanto riguarda Varys, all’inizio della stagione, mentre parla con Tyrion, Varys dice che la sua preoccupazione primaria è la propria sicurezza. Tuttavia, alla fine della stagione, le sue azioni dimostrano il contrario. Butta via tutta la vita che si è costruito a King’s Landing per salvare quella di Tyrion. Ed ora? “Ed ora?” diventerà perfettamente chiaro nella stagione 5.

In questa stagione una delle grandi sorprese è stata la scena del White Walker con il bambino di Craster. È corretto pensare che, dal momento che sta arrivando l’inverno, gli elementi fantasy aumentano con ogni stagione?
I personaggi saranno sempre al centro. Le scene per cui siamo più entusiasti spesso sono quelle che si svolgono in una stanza tra due personaggi. Detto questo…i White Walkers non se ne andranno. I draghi non diventeranno più piccoli. Melisandre continuerà con le sue stregonerie, i giganti sono più incazzati che mai e Jaime ha quasi finito di di costruirsi il jetpack. Quindi, sì, il fantasy non sparirà. È uno show fantasy.

[N.B.: Quello che segue è la trascrizione di un’intervista condotta mesi fa via telefono]

Con Stannis e Jon che si sono incontrati nel finale, per la prima volta la serie ha iniziato a contrarsi invece di espandersi. I personaggi si sono sparpagliati e ora stanno iniziando a riavvicinarsi. È una sensazione corretta?
WEISS: Penso che sia molto intelligente. È qualcosa di cui abbiamo parlato a lungo. È uno dei punti principali del lavoro su questo show: dopo aver passato tutto questo tempo a sviluppare tutte queste storie separate e divergenti, è molto interessante avere la possibilità di ricongiungere mondi diversi. È quasi come il motore che guida la via di mezzo dello show.

BENIOFF: Sembra quasi che questo sia per noi il punto centrale. Se faremo sette stagioni, come secondo il nostro progetto, la stagione 4 è il centro. È il perno. È stato finora un universo in espansione e ora inizia a contrarsi. Questo non significa che nella stagione 5 non incontreremo nuovi personaggi, perché li incontreremo. Ma di sicuro inizia a restringersi.

BENIOFF: Non andremo in ordine rigido perché non possiamo. Non possiamo fare l’adattamento di Feast e lasciar fuori metà dei personaggi. Trarremo tantissimo materiale da Feast e Dance nella stagione 5.

Siete a conoscenza del finale della saga di George. Pensate che il finale della saga sia soddisfacente dal punto di vista creativo? Si tratta di un finale su cui siete entusiasti di lavorare?
BENIOFF: Assolutamente sì.

WEISS: Al 100%.

BENIOFF: E ho l’impressione che abbiamo numerose conversazioni sulle ultime stagioni. E quest’anno abbiamo iniziato a parlare del finale. Una delle lezioni di Breaking Bad, che ha avuto una stagione finale fenomenale, un’intera serie fenomenale, è che hai davvero l’impressione che il creatore Vince Gilligan l’abbia affrontata con in mente una certa storia e abbia raggiunto il suo obiettivo. Vogliamo che funzioni allo stesso modo.

C’è un personaggio dello show la cui perdita cambierebbe molto rispetto alla serie?
BENIOFF: Ci sono alcuni personaggi che moriranno e la cui morte non penso verrà predetta dagli spettatori. E, come ha detto George, uccidiamo più personaggi rispetto ai libri e continueremo a farlo.

WEISS: Ci sono molti personaggi la cui perdita comporterà ciò. Ma questo non significa che non moriranno.

Martin ha una clausola di sviluppo con HBO e ci sono state delle voci circa un progetto ambientato nel mondo di GOT. Ci sono delle chance per uno spin-off o un prequel?
WEISS: Non ne abbiamo parlato.

BENIOFF: Se succederà, dipenderà da HBO e da George. Non è qualcosa a cui prenderei parte. Siamo interessati a A Song of Ice and Fire.

WEISS: Questo lavoro è come tre impieghi full-time messi insieme. L’idea di provare a sviluppare qualcosa in aggiunta a questo nello stesso mondo non avrebbe senso a questo punto.

Avete idea di quello che vorrete fare dopo Game of Thrones?

BENIOFF e WEISS [all’unisono]: Dormire.

E rispondete contemporaneamente…
BENIOFF
: Questa è la domanda più facile che ci avete posto da quando ci siamo incontrati.

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Con il corpo è in Italia, con il cuore è in Giappone, con la testa è negli USA. Ritiene di avere ottime potenzialità come sceneggiatrice di “finali alternativi” e come moglie di attori talentuosi e affascinanti (magari con l’accento british e le fossette). In una serie cerca persone e non semplici personaggi, mondi più che location, non un sottofondo ma vere e proprie emozioni musicate, vita, non una storyline. Nel suo universo ideale la birra è rossa e il sushi è in quantità abbondante, le Harley Davidson sono meno costose, la frangia non è mai né troppo lunga né troppo corta e il suo favorito arriva incolume al finale di serie. Forse ha troppi smalti, mentre per i tatuaggi, i cani, i gadget di Spongebob e i libri troverà sempre il posto. Tiene pronti la balestra, i viveri e l’hard-disk zeppo di serie: l’Apocalisse Zombie non la coglierà impreparata!

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