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Game Of Thrones | Il creatore dei linguaggi spiega perché i White Walkers non parlano

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Game Of Thrones | Il creatore dei linguaggi spiega perché i White Walkers non parlano

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La scena di apertura del pilot di Game Of Thrones presenta ai telespettatori i misteriosi e pericolosi White Walkers, esseri soprannaturali che sono diventati via via sempre più essenziali alla trama della serie. In origine, però, la loro apparizione sarebbe dovuta essere un po’ meno spaventosa.

David Peterson, il consulente linguistico che ha sviluppato il Dothraki e il Valyriano per lo show, ha anche creato una lingua parlata dai White Walkers, che gli showrunners avevano intenzione di includere nel pilot. Si chiama Skroth, e probabilmente non verrà mai usata, anche se un giorno i White Walkers dovessero parlare.
“Doveva essere inserita proprio nella primissima scena dello show, quando il White Walker arriva e decapita quel povero tizio. Ci sono dei punti in cui li si sente brontolare e fare dei suoni vocalici; il linguaggio era stato creato per questo.” Ha spiegato Peterson a Zap2it al San Diego Comic-Con. “Penso che alla fine abbiano deciso di non farli parlare e di non aggiungere nemmeno dei sottotitoli. Onestamente, rischiava di essere una scena troppo banale per dare il la allo show.”

Lo Skroth suonava “un pochino stridulo”, spiega Peterson, perché ha usato una modifica audio specifica “per ottenere quel suono particolare”. Ma visto che Game Of Thrones rivela sempre più cose sui White Walkers e la loro cultura, c’è sempre una possibilità che un personaggio come il Night’s King possa parlare. Peterson immagina che ricomincerà da capo se questo sarà il caso.
“Ancora non si sa se ad un certo punto avranno un vero e proprio dialogo” dice. “Visto che non sono stati utilizzati, non so se userei quelli. Credo sarebbe una conversazione aperta. Ci si potrebbe costruire un bel po’ di roba, ma non mi stupirei se volessero creare qualcosa di totalmente nuovo; mi andrebbe bene”.

Anche se, nella sesta stagione, i White Walkers non parleranno Peterson é già al lavoro e sta traducendo i dialoghi Dothraki per la prossima stagione. Alla fine della quinta stagione abbiamo visto Daenerys Targaryen circondata da un intero Khalasar Dothraki; questo ha segnato il ritorno di una cultura che non vedevamo dalla fine della seconda stagione. Questo segreto, Peterson l’ha mantenuto per quasi un anno intero, visto che terrà nascosti i copioni della sesta stagione per altrettanto tempo.
“L’anno scorso, ho forse ricevuto i copioni in questo stesso periodo, così come ora sto ricevendo i primi copioni per la sesta stagione” dice. “In realtà già sapevo che i Dothraki sarebbero tornati, perché avevo parlato con George R.R. Martin di questo suo libro. Mi aveva accennato che sarebbero ritornati, quindi ho pensato ‘Bene, se ritornano nel libro, allora, probabilmente, ritorneranno anche nella serie TV prima o poi'”.
Anche se Peterson ha i copioni in anticipo, dice di non avere alcuna informazione riguardo a Jon Snow e di non saper se sia definitivamente morto o se tornerà in qualche modo in vita. “Ho visto qualcosa della sesta stagione, ma niente che abbia a che vedere con quel quesito. Posso dire con certezza che non ne ho idea, quindi posso solo tirare ad indovinare” dice. “Nessuna delle due possibilità mi stupirebbe”
Peterson é autore di “Living Language Dothraki”. Il suo nuovo libro “The art Of Language Invention” sarà disponibile nelle librerie a partire dal 29 settembre

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Valentina, classe 1991. Da piccola il suo appuntamento quasi-fisso era con Young Hercules e Xena L’addiction però è arrivata più avanti, con Lost. Ricorda un momento preciso, come un colpo di fulmine: accende la tv e appare un gruppo di persone a lei ancora sconosciute, una ragazza bionda prende la mano di un ragazzo e poi un’asiatica esclama: “Boat, Boat!”. Ecco, quello è stato IL Momento. Dopo aver recuperato telefilm che le erano inspiegabilmente sfuggiti (Buffy in primis) inizia a guardare un numero sempre crescente di serie tv, vecchie e nuove, (tanto i network “risolvono il problema" facendo stragi e cancellandone una buona percentuale) e ad affezionarsi, sempre e comunque, a quei personaggi destinati a tirare le cuoia nei modi più assurdi e dolorosi. Per ora fa la spola tra Gotham City e l’Enchanted Forest, tra il Seattle Grace e Central City, tra Baltimora e il salotto di Freddie e Stuart… Ma è sempre alla ricerca di nuove destinazioni.

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