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Game of Thrones – I personaggi migliori

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Game of Thrones – I personaggi migliori

Continuiamo la “Game of Thrones week” parlando dei personaggi. Nello specifico, di quelli migliori.

Quando si tocca l’argomento personaggi di solito si scatena la guerra, su alcuni in particolare. Well, brace yourselves, perché quelli di cui parlerò potrebbero scatenarla. Alcuni in particolare.

OBERYN MARTELL

Come ho detto nell’articolo delle morti più sconvolgenti di mercoledì, quest’uomo era un mito. E anche con lui abbiamo subito la pessima gestione dei personaggi di George Martin (sì, ha creato indubbiamente una bella storia, ma la gestione di vari aspetti ha lasciato a desiderare perché, come lui stesso ha detto e ripetuto, non gli piace organizzarsi quando scrive, va “a braccio”, perché sapere dove lo porterà una storia lo annoia e gli fa passare la voglia di scrivere… e come dire, ce ne siamo accorti, si vede).
Oberyn aveva la giusta visione dei Lannister e il coraggio di sfidarli che ben pochi altri hanno avuto (Stark e Tyrell)

Oberyn aveva coraggio ed era indomito, intelligente, anzi scaltro e di larghe vedute, più giusto di quasi tutti gli altri. E Martin lo ha fatto morire come un cretino. Oberyn doveva sopravvivere e se doveva morire, doveva farlo in modo glorioso.

OLENNA TYRELL

La Queen of Thorns, un mito al pari di Oberyn.
La versione di “A Song of Ice and Fire-Game of Thrones” di Minerva McGranitt e di Lady Violet Crawley.
Parlando con Jaime, lei stessa ha ammesso di aver fatto cose discutibili per proteggere la sua Casa e la sua famiglia ed è vero, le abbiamo viste accadere: è stata la persona che ha organizzato la morte di Joffrey e che ha versato il veleno nella coppa; per liberare i nipoti sarebbe stata disposta a mettere a ferro e fuoco King’s Landing, ma chi non lo avrebbe fatto al suo posto? Soprattutto in un’epoca come quella in cui la storia è ambientata.
Eppure, anche lei ha sempre mantenuto una sua morale, non ha mai desiderato far del male a degli innocenti (a differenza di qualcun altro… ahem…) e in verità, per quanto certamente ne abbia e ne avrebbe criticato aspramente gli errori strategici, ha sempre ammirato gli Stark e la loro fibra morale.
C’era da aspettarsi la sua dipartita, ma è stato un peccato vederla arrivare così presto e avere così poche interazioni tra lei e Daenerys e nessuna tra lei e Jon. Avrebbero potuto darci qualcosa in più.

https://www.youtube.com/watch?v=cFZen-XO5II

TYRION LANNISTER

L’unico Lannister che valga qualcosa (a parte i poveri Tommen e Myrcella). Anzi, ben più di qualcosa, l’unico Lannister che abbia un vero valore. Il “vero” figlio di Tywin quanto a intelletto e mente strategica (come peraltro lo zio ha spesso detto a Tywin, il quale però era sordo a tali saggi consigli).
La bellezza di questo personaggio, in particolare, sta nel fatto che essendo stato maltrattato, giudicato, deriso per tutta la sua vita, sminuito e odiato dal suo stesso padre e da quella pazza scatenata e marcia della sorella, invece di diventare rabbioso e moralmente mostruoso come gli altri lo hanno sempre dipinto (pur avendo anche lui i suoi difetti e i suoi alti e bassi) è diventato invece più empatico e comprensivo nei confronti degli altri, anche se tale empatia si è magari manifestata con sarcasmo e spirito tagliente.
Tyrion, non morire. Risposa Sansa, figliate e governate insieme fino a quando il bambino di Jon e Daenerys non sarà abbastanza grande da salire al trono.

https://www.youtube.com/watch?v=zikSq-QiA7U&t=157s

https://www.youtube.com/watch?v=rkh2Rwri4nU

VARYS

Il Ragno Tessitore è un personaggio davvero molto intrigante.
All’inizio sembra viscido e infido… e invece, col prosieguo della storia, nonostante anche lui abbia fatto quello che doveva per sopravvivere (come quasi tutti) e quindi abbia in effetti compiuto gesta discutibili (come assumere l’assassino per eseguire l’ordine di Robert Baratheon), si è rivelato non solo intelligente e capace oltre ogni dire, ma anche dotato di notevole senso dell’umorismo e a suo modo di empatia. Il suo rapporto con Tyrion è fantastico e il suo monologo nella settima stagione è qualcosa di magnifico.

E ora, le ciliegine sulla torta con la presentazione degli ultimi tra i migliori personaggi di “Game of Thrones”.

GLI STARK: ROBB, ARYA, JON E SANSA

Li amo. Infinitamente. Sì, anche Sansa (di cui preferisco la versione televisiva a quella dei romanzi, da quando nello show è stata presa una decisione diversa rispetto ai libri), che secondo me è giudicata ingiustamente da troppe persone: Sansa era solo un’ingenua ragazzina cresciuta in un luogo “dorato”, circondata da amore e protezione, nonché racconti di grandi cavalieri e di gesta eroiche che avevano formato il suo modo di pensare ai cavalieri stessi (insomma, racconti di quella che potrebbe essere definita la corrispondenza dei miti dell’amor cortese della nostra letteratura), non poteva immaginare che nel mondo ci fosse qualcuno di così viscido, meschino, contorto e violento come le persone con cui poi ha avuto a che fare a King’s Landing. Non si può odiare una ragazzina di tredici-quattordici anni perché è ingenua, è normale essere ingenui a quell’età. Sarebbe preoccupante il contrario.
Non meritava tutto quello che le è successo, ma allo stesso tempo tutto quello che è avvenuto l’ha fatta maturare, ha dato modo alla sua intelligenza e al suo coraggio di svilupparsi appieno; come tutti ha dei difetti… come Jon non ascolta abbastanza lei in merito a Cersei, Sansa non ascolta abbastanza Jon su cosa sia la cosa giusta da fare e sul pericolo che incombe su tutti loro, su cosa sia necessario per proteggersi da quel pericolo. Nessuno è perfetto.
Arya… siamo seri, Arya è fantastica. E come ha ricordato la nostra The Lady And The Band nel suo articolo sui meme di ieri è colei che ci ha dato il novanta percento delle gioie, quindi non si può non amarla. Anche lei è maturata tantissimo, è diventata una meravigliosa, capacissima giovane donna dall’incredibile intelligenza. Deve solo rientrare maggiormente in contatto con la sua umanità, che per ovvi motivi e avvenimenti sotto gli occhi di tutti ha dovuto un po’ mettere da parte… speriamo che il ritrovarsi con Jon le ricordi che non deve essere in guerra col mondo.
Robb era il mio preferito e devo dire che con lui lo show ha fatto un lavoro persino migliore di quello dei romanzi. Indubbiamente l’aumento dell’età dei protagonisti rispetto alla saga letteraria ha aiutato in tutto questo, ma resta il fatto che il focus dato a Robb è stato meraviglioso: giusto, onorevole, forte e coraggioso come il padre e il cugino-fratello, Robb è sempre stato l’emblema del giovane uomo sulle cui spalle all’improvviso crollano responsabilità più grandi di lui, responsabilità che lui non ha mai voluto, visto che il suo desiderio più grande era solo essere un Lord Stark all’altezza del padre, ma alle quali ha fatto fronte nel migliore dei modi. Per quanto sia vero che Robb ha commesso degli errori (decapitare Lord Karstark e perdere quindi quella parte del suo esercito, perché nonostante Robb avesse ragione su tutto avrebbe dovuto tenerlo prigioniero), anche se non fosse stato così sarebbe morto ugualmente, perché la morte di Robb è stata causata dai big money dei Lannister (Tywin aveva capito che contro di lui avrebbero perso) e dalla meschinità e sete di potere dei Bolton (meschinità che abbonda nel Nord come in altre parti di Westeros, alla faccia dei Lord più leali) e dei Frey.
Non è un caso, infatti, che anche Jon sia morto. Pur nella differenza delle situazioni, Jon ha seguito lo stesso identico percorso di Robb ed è caduto per gli stessi motivi: ha fatto la cosa giusta e altri lo hanno tradito. La differenza tra i due è che Jon aveva lì Melisandre (per fortuna). Jon è di spirito identico al padre e al fratello-cugino e quindi è impossibile non amarlo. Inoltre, il suo percorso di formazione (solo questo era lo scopo della sua entrata nei Guardiani della Notte, è il classico percorso formativo dell’eroe, che serve a farlo diventare leader) è stato fantastico e lui è diventato un leader meraviglioso, giusto, forte e deciso allo stesso tempo. All’altezza, anzi, di entrambi i suoi padri, quello biologico e quello che l’ha cresciuto.

DAENERYS TARGARYEN

Assolutamente me-ra-vi-glio-sa. Daenerys si è trasformata da giovane delicata, fragile e impaurita a donna sicura di sé, empatica e decisa a fare la cosa giusta. A differenza di Cersei, che lascia fare il lavoro sporco agli altri, Daenerys ha il coraggio di combattere in prima persona, di scendere in battaglia e rischiare la sua vita; questo fa, infatti, quando sale su Drogon. Anche se è a dorso di un drago gigantesco che apparentemente può essere ucciso solo dal Night King e dai White Walkers, come le hanno ribadito in tanti, tra cui Tyrion e Missandei, basterebbe una freccia a ucciderla, eppure lei non si risparmia e va: “What kind a Quee am I, if I’m not willing to risk my life?”
Sin dall’inizio, le persone accanto a lei non hanno fatto altro che ribadirle che doveva diventare più forte e mostrare più forza, nascondendo quel cuore buono che possiede e lei, anche provata dalle enormi difficoltà vissute, lo ha fatto, ma non ha perso il suo cuore buono né l’animo amorevole, che mostra alle persone a lei più care.
Come tutti, fa errori, spinti anche dal suo spirito infuocato, ma è un drago, che altro ci si dovrebbe aspettare da lei? “Are you a sheep? No. You’re a dragon. Be a dragon.”
Daenerys è consapevole dei suoi limiti, del suo carattere esplosivo, per questo ascolta i suoi consiglieri e quando sbaglia chiede scusa. Allo stesso tempo, però, deve essere un drago e fa bene a esserlo, altrimenti verrebbe schiacciata e sarebbe stata schiacciata molto tempo fa.
Adoro lei e Jon insieme, sono fatti l’uno per l’altra, sono simili ma anche diversi e si completano (e no, non considero l’incesto, perché il tutto va contestualizzato: in quelle epoche l’incesto esisteva solo tra parenti in linea diretta, tra fratelli e non tra parenti in linea collaterale come sono loro; gli stessi Stark si sono sposati tra zii e nipoti, così come i Karstark. La stessa storia europea è stata segnata da matrimoni tra parenti in linea collaterale delle case regnanti sino a un secolo fa).

Bene, questi sono i miei personaggi preferiti e quelli che ritengo i migliori, sotto molti punti di vista, di “A Song of Ice and Fire”/”Game of Thrones”. I vostri quali sono?

Appuntamento a domani!

E ricordatevi di passare in queste pagine per notizie sul mondo british e sul mondo di A Song of Ice and Fire!

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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