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Game of Thrones | Attore esce di scena con un’intervista toccante

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Game of Thrones | Attore esce di scena con un’intervista toccante

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SPOILER! ATTENZIONE! L’articolo contiene un grosso spoiler per chi non ha visto la 6×03, Oathbreaker

Uno dei personaggi che è in Game of Thrones dalla primissima puntata è stato fatto fuori domenica.

Ser Alliser Thorne, interpretato dall’attore britannico Owen Teale, è stato impiccato, assieme agli altri ammutinati (si, anche Olly) da Jon Snow. Qui sotto parliamo con Teale riguardo al tempo trascorso nello show, la resurrezione di Jon Snow e il suo ultimo episodio.

Entertainment Weekly: Sei stato in questo show sin dall’inizio, e non eravate in molti a poterlo dire. Ti aspettavi che Thorne sarebbe sopravvissuto così a lungo visto che si è scontrato con Jon Snow sin dall’inizio? 

Owen Teale: Un altro attore aveva interpretato Ser Alliser nel pilot e poi è stato sostituito da me, questo non è un segreto. Avevo già lavorato con HBO: avevo fatto un film circa 10 anni fa, Tsunami: The Aftermath. Non sapevo in cosa mi fossi cacciato. E credevo fosse una cosa troppo grande, che ero solo in una parte della storia, che doveva essere vera di per sé e che le persone avrebbero dovuto crederci, e che avrebbe fatto il passo più lungo della gamba e che sarebbe risultata l’opposto, assurda. Ci sono un sacco di programmi che tentano di imitare Game of Thrones e si può benissimo vedere lo sfondo con il CGI. E la mia storia è abbastanza gelida, lassù, in cima a quel muro a Castle Black.

Ti è stata suggerita una direzione particolare per interpretare il tuo personaggio?

Essere Thorne non è bello. Interpretandolo ho scoperto che, per farlo, mi conveniva spegnere tutta quella parte sentimentale, che ho in quanto essere umano – come la felicità per esempio, puff, sparita. Una volta che ci sono riuscito, ho guardato Jon Snow, che ha il mondo ai suoi piedi, che ha talento e che piace a tutti, mentre non puoi provare gioia e vederlo fare tutte cose secondo me sbagliate – questo mi ha aiutato un sacco a reagire come personaggio e non come me stesso.

Quello che adoro di Thorne è che non vorremmo odiarlo. Ma ci sono momenti in cui proprio non riesci – come quando ha guidato la battaglia a Castle Black. E a volte dice cose come, “Hai un buon cuore, Jon Snow, ci farai ammazzare tutti,” che ti fanno crescere questo sentimento di odio-amore nei suoi confronti e non sai decidere.

Oh, grazie. Non era un personaggio a tutto tondo quando abbiamo iniziato, lo prendo come un grande regalo [da parte degli showrunners Benioff e Weiss], hanno investito nel personaggio e l’hanno fatto crescere.

Quando hai ricevuto il copione per l’ultima stagione e hai letto che Thorne uccide Snow, quali conseguenze hai immaginato per il tuo personaggio?

Mi è piaciuto molto, ho pensato che stessero spingendo il mio personaggio – qualcosa sta succedendo, non andremo avanti ripetendo e poi ci spegneremo. Ho pensato che o avrebbero iniziato ad investire davvero in Thorne, che avrebbe poi preso il controllo di Castle Black, o che l’avrebbero fatto fuori – ed entrambe le opzioni mi piacevano ugualmente. Probabilmente avrei preferito se avessero esplorato di più il suo personaggio mentre Jon Snow era morto, ma non sarebbe stato interessante tanto quanto quello che hanno scelto di fare. La morte e un discorso.

So che Kit ha dovuto convincere tutti che la quinta sarebbe stata la sua ultima stagione. Come è stato per te?

Eravamo amici. Mi ricordo di aver sperato che fosse davvero morto perché se si gioca troppe volte la carta della magia poi la credibilità dell’intera cosa svanisce un po’. La morte non è più straziante, e parte del motivo per cui si ama questa serie è la sua capacità di spezzarti il cuore. Ma poi mi sono ricreduto, quando mi sono reso conto che l’avrebbero riportato indietro per scoprire il significato della cosa – non stavano riportando in vita Jon Snow come se non fosse mai morto. Credo abbiano fatto la scelta giusta e per me è un addio.

Come l’hanno presa i fan quando Thorne ha ucciso Snow?

Quando è andato in onda, ero in Grecia a girare un film indipendente. Faceva caldino e indossavo shorts e occhiali da sole, ma le persone mi hanno comunque additato come quel tipo che ha fatto quella cosa. Jon Snow rappresentava la speranza e l’umano ed è un tizio che tutti amano, pensavo che la gente mi avrebbe odiato, ma devo dire che non è andata così – la maggior parte mi ha ringraziato per aver portato una cosa così drammatica nello show. Hanno detestato la scena, ma l’hanno contemporaneamente adorata. E, anche se non ero il solo a pugnalare Jon, si sono concentrati su di me a causa del mio “odio”, che è una parola grossa, ma credo che sì, che Thorne odi Jon Snow. Una volta un ubriaco è entrato in un ristorante con un coltello in mano e ho pensato Come andrà a finire? Poi me l’ha dato dalla parte del manico e ha detto “Oh, no no no, voglio soltanto una foto – avvicina il coltello a me.” Mi sono abituato a questa cosa. Le persone vogliono che faccia un’espressione cattiva e che dica “For the watch…” Da artista, mi è davvero piaciuto fare una cosa che ha provocato reazioni così forti.

Ti aspettavi che avresti detto la parola bastard così tante volte davanti ad una telecamera.

Un tizio una volta si è avvicinato a me, mentre ero con mia moglie. Ha camminato avanti e indietro per un po’ prima di trovare il coraggio, ma alla fine è venuto da me e mi ha detto “Mi faresti un favore? Potresti chiamarmi bastard? Ecco il mio telefono.” Io ho detto di no, ma mia moglie mi ha spronato e allora ho preso il telefono del ragazzo e detto “You f-ing bastard.” Era così felice. È entrata a far parte della cultura questa cosa.

Quando hai scoperto come sarebbe andata a finire per il tuo personaggio?

Non sapevo esattamente cosa sarebbe successo allora ho più o meno preteso delle informazioni più dettagliate visto che stavo per firmare l’accordo per la sesta stagione. Mi sono rifiutato di farlo finché non mi hanno detto cosa sarebbe successo. Volevo sincerità. Era quasi arrivato il momento di girare. Non è stata una conversazione lunga: un reciproco apprezzamento. Mi sono sentito realizzato, ma ho anche iniziato a provare un senso perdita. Thorne non è mai stato un tipo facile da gestire.

Come hai reagito al copione di Oathbreaker e all’uscita di scena di Thorne?

C’è una battuta in Macbeth, “Nothing in his life became him like the leaving did” (La sua intera vita non ebbe niente di più degno della morte). Questa storia si svolge all’interno di un tema molto religioso – la resurrezione. Se confrontiamo Thorne con Jon Snow, il primo non la teme e non la venera, ma vede in maniera lucida cosa può significare vivere con una simile responsabilità, il senso del dovere. Credo che sia stata scritta molto bene – ok, sei stato riportato in vita, ma vuoi davvero vivere per sempre? Hai fallito, non hai esaudito i tuoi sogni e si, puoi riprovarci, puoi anche tornare dai Wildlings. Alliser Thorn crede che Jon Snow verrà abbattuto ogni volta. Perché lui pensa che gli esseri umani siano nati cattivi – sono bisognosi, avidi ed egoisti. Solo il più forte sopravvive. E se ti apri e ti rendi debole, verrai ucciso da qualcun altro. Per questo Thorne accetta la sua morte. Ma per quanto riguarda Jon Snow, continuerà a ripetere e, man mano che la cosa va avanti, sarà come una maledizione.

Come è stato il tuo ultimo giorno sul set?

Sono stato attento e ho cercato di non lasciarmi sopraffare dalle emozioni. Avevamo già fatto la scena finale, l’impiccagione; poi abbiamo girato la caduta dei massi, che ha portato ad un ritardo notevole [tra il filmare la scena della morte di Thorne e il finire le altre]. Cerchi di essere professionale, ma dentro ti rendi conto che è la fine di un importante capitolo della tua carriera, probabilmente il più importante.

Progetti futuri?

Sto cercando di prendere decisioni. Mi è stato un lavoro teatrale niente male. Sto aspettando per vedere un po’ come andranno le cose.

Quale è stata la tua scena preferita?

La battaglia, scendere nel cortile. È stato il mio momento alla Enrico V. Non ho mai interpretato Enrico V, ma è stato molto Once more unto the breach (Alla breccia, un altro assalto), mentre i Wildlings arrivavano. Questa mi è piaciuta molto. Pioveva così forte, sembrava di essere in Blade Runner. Avevano dovuto mettere delle pedane per poter raggiungere il cortile, tanta era l’acqua in alcuni punti. Ma alcuni minuti prima di girare alcune di queste pedane erano state portate via dall’acqua. Hanno detto “Continuate e basta!” E’ stato così esaltante.

Sotto ecco il momento “Tonight we fight” di Ser Alliser (Nota: normalmente la pioggia di cui Teale ha parlato nell’intervista non si vede nel prodotto finale. Quando capita, il team di GoT la rimuove digitalmente in post-produzione)

 

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Valentina, classe 1991. Da piccola il suo appuntamento quasi-fisso era con Young Hercules e Xena L’addiction però è arrivata più avanti, con Lost. Ricorda un momento preciso, come un colpo di fulmine: accende la tv e appare un gruppo di persone a lei ancora sconosciute, una ragazza bionda prende la mano di un ragazzo e poi un’asiatica esclama: “Boat, Boat!”. Ecco, quello è stato IL Momento. Dopo aver recuperato telefilm che le erano inspiegabilmente sfuggiti (Buffy in primis) inizia a guardare un numero sempre crescente di serie tv, vecchie e nuove, (tanto i network “risolvono il problema" facendo stragi e cancellandone una buona percentuale) e ad affezionarsi, sempre e comunque, a quei personaggi destinati a tirare le cuoia nei modi più assurdi e dolorosi. Per ora fa la spola tra Gotham City e l’Enchanted Forest, tra il Seattle Grace e Central City, tra Baltimora e il salotto di Freddie e Stuart… Ma è sempre alla ricerca di nuove destinazioni.

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