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Flash Recaps #35 | NCIS: LA, Outlander, Orphan Black

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Flash Recaps #35 | NCIS: LA, Outlander, Orphan Black

NCIS: Los Angeles | 6×23/24 – Kolcheck A/Chernoff K By Claw

20085_880787078645327_1474912792837397639_nDoppio episodio di chiusura per la sesta stagione di NCIS:LA che come ogni anno tenta di chiudere con il botto e di lasciarci quella tensione insopportabile sino all’inizio della nuova stag…E INVECE NO. Premetto che gli episodi mi son piaciuti, mi è piaciuta la storia, mi è piaciuto il collegamento con le vicende di Arkady e la misteriosa donna bionda, mi è piaciuta la missione e come si son divise le due parti ma sinceramente mi aspettavo una cosa completamente diversa e non c’è nemmeno stato il classico cliffhanger finale a cui ormai mi ero abituata!

La storia si sviluppa ricollegandosi alle vicende della nave con il petrolio che era scomparsa alla fine dell’episodio con il nostro panciuto amico Arkady quando infatti si scopre che qualcuno ha messo a tacere per sempre i due fratelli che erano impelagati nella vicenda con il russo. Qualcuno è entrato in possesso di quel petrolio e quel qualcuno non è sicuramente un viso amico, cosa che fa subito scendere in campo il team che si mette sulle tracce dell’unico sospettato: proprio Arkady. Da qua lo sviluppo della trama è rapido, l’uomo sa molto di più di quanto vorrebbe far intendere e si trattiene dal rivelare loro le sue intenzioni e le sue informazioni perché sua figlia, Anna, la bionda della foto della scorsa volta, è stata rapita.

Ed è proprio per questo che il team si ritrova catapultato direttamente in Russia, Deeks, Kensi, Callen, Sam e addirittura Henrietta vengono mandati sul campo e costretti a collaborare con un personaggio tanto ambiguo ma divertente come Arkady e ad uno tanto insopportabile ma comunque efficiente come quello di Anna, che si libera del suo aguzzino praticamente nella prima parte del finale. Grazie dunque all’ottima strategia guidata da Nell ed Eric e anche Granger dalla sala operativa, alle abilità degli agenti sul campo e all’aiuto del padre-figlia russi il gruppo riesce eventualmente a sventare questa ennesima minaccia (il nome dell’ISIS viene fatto saltar fuori stavolta) a recuperare il petrolio ed uscirne indenne o quasi. Arkady infatti viene colpito, in un tentativo di proteggere quella figlia che lo odia ma che in realtà prova dell’affetto nei confronti di quello che sicuramente non deve essere stato il padre dell’anno, e catturato anche se comunque ci viene fatto capire che si libererà presto per tornare ai suoi affari, dolorante ma sicuramente non KO. Importante storyline di questi doppi episodi è quella di Callen, che ancora una volta in questa stagione si ritaglia il ruolo di protagonista. Sempre alla ricerca di suo padre infatti viene a conoscenza, tramite Arkady ed Hetty, della sua fuga dai Gulag e la sua sopravvivenza, della sua abitudine a bere il caffè in un bar caratteristico russo e in seguito, purtroppo, della sua morte. Suo padre infatti dopo essere fuggito, non si sa in che modo e in quali circostanze, alla prigionia ha aiutato Arkady nella sua personale “missione” per salvare e dare del futuro a tante persone ed ha poi vissuto in Russia sino al 2008 sotto falso nome (ecco a cosa si riferisce il titolo dell’episodio). Questa cosa distrugge Callen, che aveva quasi sperato di poterlo ritrovare e riabbracciare e che invece deve accontentarsi di un ultimo saluto davanti alla sua tomba, ma siamo sicuri che sia veramente l’ultimo? A fine episodio infatti ci viene mostrato un anziano signore entrare proprio nel locale dove Arkady ha mostrato a Callen una vecchia foto di suo padre, ordinare un caffè e sedersi a tavola come se nulla fosse. Ora non so se abbiate notato la somiglianza o fatto caso ai particolari ma io son convinta al 99% che quell’uomo SIA il padre di Callen in carne ed ossa, scampato alla morte in qualche maniera particolare o avendola semplicemente solo finta. Questa è solo una supposizione chiaro, ma mi pare evidente anche visti tutti i passaggi di questo doppio episodio, cioè che senso avrebbe farci vedere un vecchio random che si beve in tranquillità il suo caffè? NESSUNA.

Arriviamo ora invece alle note dolenti.

Innanzitutto non c’è un cliffhanger e la cosa potrebbe comunque non infastidirmi troppo se il finale fosse stato soddisfacente come da aspettative. Voglio dire, dov’è quella voglia di poter vedere subito il prossimo episodio? Dove son quelle storyline aperte che ti fanno impazzire per tutta l’estate? Rispondo subito: non ci sono. E la storyline di Deeks, l’investigazione aperta nei suoi confronti? Ce la siamo gettate alle spalle così o davvero si stava preparando tutto per la prossima stagione? No perché davvero io ero CONVINTISSIMA e FELICISSIMA che questo finale sarebbe ruotato intorno a lui. Non me ne voglia Callen ma quanti episodi ha

avuto? Quante volte si è ritrovato protagonista dei fili narrativi degli episodi? Sinceramente sarebbe stato un bel cambio e avrebbe portato ad un ulteriore sviluppo o sguardo introspettivo sul biondo detective. Che poi, in realtà sarebbe stato veramente interessante anche se lo avessero lasciato come cliffhanger della stagione (per ricollegarmi a qualche riga fa) con ad esempio il team che ritorna dalla Russia e Deeks arrestato per chissà quale sviluppo nell’investigazione portata avanti. Questo sarebbe stato un finale assai migliore di quello attuale che mi ha un po’ lasciato l’amaro in bocca. Infine, sinceramente, a parte Callen, qualche scena divertente di Arkady ed Hetty, e il personaggio di Anna, per quanto riguarda il resto della squadra si è visto poco e nulla. Nel senso, loro si son visti, e hanno collaborato, e si son adoperati per il bene della missione, ma le loro battute non son state incisive o interessanti come al solito e si è optato per un focus su un solo personaggio rispetto ad uno più generale. E capisco che ci stava, dopotutto stavamo sviluppando la storyline di Callen, però…MEH. Questo è l’unico modo con cui riuscirei probabilmente a spiegare le mie sensazioni di fronte a questo doppio finale ed è una cosa che un po’ mi disturba considerato quanto io adori questa serie.

In conclusione la stagione ormai si è conclusa e tirando le somme non è stata una delle migliori così come nemmeno una delle peggiori. C’è stata forse un alternanza tra episodi veramente positivi, interessanti, con buoni sviluppi e una continuità degli eventi in grado di conquistare ed episodi invece lenti, prevedibili e quasi infilati nella stagione per riempire qualche buco narrativo. In più ci son molti scenari e quesiti lasciati aperti che non si sa bene se verranno mai continuati e anche questo non è sicuramente un punto a favore della stagione. Avrei voluto vedere di più Nell ed Eric, Deeks e Kensi come coppia nella seconda parte della stagione, nonostante comunque adori il fatto che il loro rapporto lavorativo non sia cambiato per via di questo passo che hanno compiuto insieme, più Hetty e anche più missioni con rimescolamento dei partner ma non si può avere tutto vero? Nel complesso comunque direi che io sarò ancora qua quando il team di Los Angeles tornerà per i nuovi episodi, sia per il mio amore verso i loro personaggi, che per quello verso un genere di show più “leggero”, passatemi il termine, ed immediato rispetto ad altri ben più pesanti, sia perché senza Deeks non vivrei. Voi ci sarete?

Outlander | 1×15 – Wentworth Prison By Sam

Una puntata davvero molto forte questa settimana, sia da un punto di vista emotivo che lato scene vissute. Tutto inizia con una serie di impiccagioni all’interno della prigione di Wentworth: uno dopo l’altro i condannati vengono chiamati sul patibolo. Non ci sono resistenze, ognuno aspetta mestamente il proprio turno. E in mezzo a questi condannati troviamo anche Jamie e McQuarrie. Jamie non ci sta ad arrendersi così, meglio morire combattendo che rimanersene lì così ad aspettare il proprio turno ma McQuarrie non vede possibilità e, infatti arriva il proprio turno. La gogna non è una morte semplice: può essere rapida e indolore ma può anche essere agonizzante e terribilmente lenta. Ecco, quella di McQuarrie è stata così. E poi è il turno di Jamie, prova a ribellarsi ma è solo e così eccolo lì con il cappio al collo. Ok, se muore finisce la serie, troppo presto. Eppure avevo il cuore in gola: mi aspettavo l’arrivo di Claire e degli altri da un momento all’altro. E invece no. Invece, purtroppo, ecco arrivare lui: Randall. Potrebbe andare peggio? Beh, sì. Jamie chiuso in cella e Randall che gli fa visita. Et voilà, il dramma è servito. Certo Claire ci prova a far visita al marito, la sua astuzia la porta dal sovraintendente del carcere eppure tutto ciò che ottiene sono i suoi oggetti personali. Nel frattempo Murtagh recupera informazioni preziose sulle abitudini del responsabile e così Claire e c. progettano un piano per entrare e liberare Jamie. Claire è davvero molto in gamba: in ogni situazione riesce sempre a cogliere quei particolari, quegli indizi che fanno la differenza e che le permettono di capire quale mossa compiere.

E mentre Claire cerca la prigione di Jamie, proprio lì si consuma la tragedia. Devo dirvelo: le scene spesso mi hanno portata a distogliere lo sguardo. E le emozioni erano talmente forti che mi sembrava di vivere e provare le stesse cose che Jamie stava affrontando. Randall non è lì per salvare Jamie, no, in realtà è riuscito solo ad allungargli la vita di qualche ora e in questo tempo che rimane lo vuole per sé, vuole finalmente quello che gli spetta. Bellissimo lo scambio di battute tra i due. Jack che crede di essere l’incubo di Jamie (o meglio, che vuole essere, un sogno ricorrente) quando in realtà è lui che è la sua ossessione.

E un tentativo di ribellione, di fuga, si risolve in Randall furioso che spacca la mano a Jamie: due martellate decise e il nostro eroe si ritrova una mano davvero messa male. Avevo i brividi.

E ancora Jack afferma che tutti possono essere spezzati, o meglio, dico io, tutti hanno un punto debole. Ed è qui che ho capito cosa sarebbe successo: gli equilibri sarebbero stati spezzati dall’arrivo di Claire. E infatti così è stato. Per salvare Claire Jamie decide di concedersi a Randall, gli dà la sua parola ma, non fidandosi, Jack decide di impedire a Jamie ogni possibile atto di ribellione: inchioda la sua mano (quella già mal ridotta) al tavolo. Vi giuro che sono stata malissimo. Randall fa uscire dalla prigione Claire (che prima si è premurata di lasciare una porta aperta proprio di fianco alla cella di Jamie) e torna da Jamie. Anche in questa occasione ho adorato il coraggio di Claire che, impotente, sfrutta comunque le sue competenze e, confidando a Randall la data esatta della sua morte (e dandogli informazioni personali che lei non avrebbe potuto conoscere) porta dalla sua parte la bilancia del potere (psicologico).

Claire si riunisce agli altri e insieme cercano una soluzione per liberare Jamie ma, nel mentre, quest’ultimo è in balìa di Randall. Complimenti a questi due attori perché grazie a loro erano palbabili la bramosìa di Jack, la sua voglia di sopraffare (fisicamente ed emotivamente) Jamie e lo sconforto, la rabbia e la voglia di reagire miste alla rassegnazione di quest’ultimo.

Non sappiamo cosa succederà adesso (io non ho letto il libro) ma sappiamo che Claire e gli altri hanno un piano che coinvolgerà qualcosa come 19 mucche… personalmente spero che, nel frattempo, Jamie trovi il coraggio di strapparsi la mano dal chiodo e che riesca finalmente ad ammazzare Randall… sarà così? Ok, ok, so cosa succede perché amo gli spoiler…ma magari voi no quindi…vedremo!

Orphan Black | 3×05 – Scarred by Many Past Frustrations by Eilidh

11329796_10206762806933851_5403651092605524064_nIl tanto atteso incontro tra Helena e Sarah non poteva essere più dolceamaro di così. Lo confesso: una parte di me sperava che Helena avesse mantenuto la sua fiducia verso la sorella, e vederla così inviperita è tremendo, ma da una parte il suo comportamento è comprensibile. Helena ha ritrovato una famiglia dopo non averne mai avuta una, ed è stata scambiata per salvare Sarah e Kira, rinchiusa e sottoposta ad esperimenti. Helena ha sentimenti molto forti, in negativo e in positivo, e tutto il rancore che porta a Sarah si esprime al suo apice quando non si fa intenerire neanche da Kira, che lei tanto ama. Questo è un particolare che rende tutta la situazione ancora più dura: Helena, nonostante i suoi squilibri e le sue difficoltà a relazionarsi con il prossimo, è sempre stata tenerissima coi bambini, e con Kira in particolare, e privare la nipotina della mamma per la rabbia che prova verso di lei è crudele. Helena è sempre stata complicata, ha sofferto molto per l’abbandono, la mancanza di affetto, di tenerezza, e questo ha avuto la meglio su tutto.

E parlando di persone abbandonate dalla famiglia, in questo episodio Gracie ispira una grande tenerezza. E’ una ragazza che non ha mai accettato fino in fondo il mondo in cui viveva, che avvertiva che c’era qualcosa di sbagliato e ne soffriva e ha tentato di ribellarsi, ma alla fine, proprio quella famiglia da cui lei ha cercato di scappare l’ha rifiutata, e ora si ritrova a fare i conti con una vita che non ha mai vissuto davvero. Sta respirando una grande ventata di libertà, vuole avere una vita vera, come tutte le altre sue coetanee. L’infezione passatale, suo malgrado, da Mark, spero non sia grave perché sarebbe interessante vederla affacciarsi alla vita esterna, riscoprire se stessa in un mondo privo di tutte le regole e le privazioni dei Proletari, e nessuno meglio di Mrs S. e Felix potrebbero aiutarla in questo.

Cos’è quell’infezione? Tutti i cloni possono passarla a quelli con cui vanno a letto… perciò, oltre ai problemi neurologici che già hanno, c’è anche qualcos’altro che non va in loro. Sia i cloni Castor che i Leda hanno problemi di riproduzione e di salute. Cos’è successo, durante la clonazione, che li ha danneggiati in questo modo?

Grande assente Alison, ma l’episodio è talmente pieno che ci sarebbe stato difficile trovarle spazio. Cosima, invece, è alle prese con i suoi problemi sentimentali, completamente distante dalle faccende dei cloni. Mi è sempre stata simpatica ed è un peccato vederla soffrire così per Delphine.

Piccola menzione per Mrs S. e Felix: lei ha avuto un passato difficile e i momenti con Felix sono molto dolci; lui è meraviglioso. Nonostante la reticenza iniziale, fa quello che può per aiutarla e vederlo insegnarle a ballare è uno spettacolo.

Si sono fatti pochi passi avanti, sul genoma originale: aver ritrovato il corpo del neonato non ha ancora portato a nessuna svolta decisiva. Spero che gli autori stiano tenendo in serbo qualcosa di consistente per gli episodi futuri, perché questa, come ho già scritto, è una storyline interessante e ci sono ancora troppe domande senza risposta.

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